Egregi colleghi, nonostante la mia inesperienza nel settore (è la terza e credo ultima volta in vita mia che mi rivolgo ad una professionista...e considerando l'esito sono rimasto a due) ho deciso di lasciare testimonianza della mia singolare esperienza.
Spinto dalla curiositÃ*, ho deciso di contattare la signora, o signorina, in questione, la quale giÃ* durante la telefonata assume uno stravagante nonché indisponente tono inquisitorio, mettendo in dubbio il fatto che io sia italiano, in quanto :- Noi riceviamo solo italiani.- ("Noi riceviamo"? È un ufficio? Magari un'Ambasciata?). Un po' perché oramai mi ero fatto l'idea ed un po' perchè questa posizione decisa aveva solleticato il mio orgoglio nazionale, ho sostenuto per alcuni minuti l'interrogatorio, che diveniva sempre più surreale ed a tratti esilarante. -Di dove sei?... No ma da dove vieni?... Di che nazionalitÃ*?... No non sei italiano?...Ah sì? Italiano di dove?... Che parte?... Che cittÃ*?-. Cerco di chiudere e di sdrammatizzare dicendo che se non avessi avuto l'aspetto di un italiano avrebbe potuto cacciarmi di casa. Resta titubante, e mi dÃ* l'indirizzo con un piglio che manco se mi stesse facendo un prestito per evitare un mutuo.
Memore di una delle due passate esperienze, suppongo che mi abbia dato l'indirizzo della casa di fronte, per osservare scrupolosamente questo sospetto avventore ai suoi servigi, pronta a concedere udienza solo se avesse visto, che ne so, un gondoliere arrivare ballando una tarantella con una trasteverina, o qualcuno cantare il "Va' pensiero" con un pallone ai piedi, una fetta di panettone in una mano e una di pizza nell'altra.
Allora, facendo ricorso a tutto il mio ingegno, passo in macchina davanti al civico segnalatomi (dove c'era un ristorante cinese, e dove nello stabile gli italiani saranno al massimo il 40%), parcheggio, e vado a chiamarla come d'accordo ma dall'altra parte della strada, presumibilmente sotto l'edificio nel quale lei svolge la sua peculiare professione.
E cosa succede? Succede che nonostante fossi in perfetto orario e avessimo parlato (o meglio, mi avesse interrogato) solo venti minuti prima non mi risponde al telefono, che lascio squillare finché s'interrompe la chiamata. Mi siedo in un bar vicino, ordino un caffè nell'attesa che mi richiami ma non lo fa'. E non l'ha più fatto.
In altre parole, prima mi usa un un atteggiamento ridicolo al telefono, poi mi fa' andare e mi tira un pacco colossale.
In un certo senso mi ha fatto un favore perchè eravamo partiti col piede sbagliato, ma a parte questo non so cosa ne pensiate voi, più esperti di me...ma per quanto mi riguarda non esiste dare un appuntamento e poi piantare in mezzo alla strada il malcapitato, senza nemmeno accampare una scusa e senza giustificazioni valide di sorta.
Se questi sono i presupposti, mi viene da pensare che dispensi i suoi favori atteggiandosi come se stesse dispensando acqua nel deserto.
Quindi, se siete interessati alla donzella in questione, mi raccomando portatevi un passaporto valido almeno sei mesi, preparatevi risposte pronte stile "Curriculum vitae" e non dimenticate qualche segno distintivo l'italianitÃ*, tipo un cappello da alpino indossato con una maglietta con il Duomo (o il Colosseo, per esempio) e i pantaloni dell'Arma.
Dopodiché sperate che abbia tempo, voglia, disposizione d'animo, Luna giusta...e in caso contrario c'è il caffè al bar.
Un saluto, auguri e grazie per la condivisione.
P.S.: foto originali? Bhooooo! Ma data la mia proverbiale cavalleria dico di sì.
Prezzo? E chi lo sa? Ha iniziato ad interrogarmi, ma credo sia quello.
..................................

Index: 38046080xx
Spinto dalla curiositÃ*, ho deciso di contattare la signora, o signorina, in questione, la quale giÃ* durante la telefonata assume uno stravagante nonché indisponente tono inquisitorio, mettendo in dubbio il fatto che io sia italiano, in quanto :- Noi riceviamo solo italiani.- ("Noi riceviamo"? È un ufficio? Magari un'Ambasciata?). Un po' perché oramai mi ero fatto l'idea ed un po' perchè questa posizione decisa aveva solleticato il mio orgoglio nazionale, ho sostenuto per alcuni minuti l'interrogatorio, che diveniva sempre più surreale ed a tratti esilarante. -Di dove sei?... No ma da dove vieni?... Di che nazionalitÃ*?... No non sei italiano?...Ah sì? Italiano di dove?... Che parte?... Che cittÃ*?-. Cerco di chiudere e di sdrammatizzare dicendo che se non avessi avuto l'aspetto di un italiano avrebbe potuto cacciarmi di casa. Resta titubante, e mi dÃ* l'indirizzo con un piglio che manco se mi stesse facendo un prestito per evitare un mutuo.
Memore di una delle due passate esperienze, suppongo che mi abbia dato l'indirizzo della casa di fronte, per osservare scrupolosamente questo sospetto avventore ai suoi servigi, pronta a concedere udienza solo se avesse visto, che ne so, un gondoliere arrivare ballando una tarantella con una trasteverina, o qualcuno cantare il "Va' pensiero" con un pallone ai piedi, una fetta di panettone in una mano e una di pizza nell'altra.
Allora, facendo ricorso a tutto il mio ingegno, passo in macchina davanti al civico segnalatomi (dove c'era un ristorante cinese, e dove nello stabile gli italiani saranno al massimo il 40%), parcheggio, e vado a chiamarla come d'accordo ma dall'altra parte della strada, presumibilmente sotto l'edificio nel quale lei svolge la sua peculiare professione.
E cosa succede? Succede che nonostante fossi in perfetto orario e avessimo parlato (o meglio, mi avesse interrogato) solo venti minuti prima non mi risponde al telefono, che lascio squillare finché s'interrompe la chiamata. Mi siedo in un bar vicino, ordino un caffè nell'attesa che mi richiami ma non lo fa'. E non l'ha più fatto.
In altre parole, prima mi usa un un atteggiamento ridicolo al telefono, poi mi fa' andare e mi tira un pacco colossale.
In un certo senso mi ha fatto un favore perchè eravamo partiti col piede sbagliato, ma a parte questo non so cosa ne pensiate voi, più esperti di me...ma per quanto mi riguarda non esiste dare un appuntamento e poi piantare in mezzo alla strada il malcapitato, senza nemmeno accampare una scusa e senza giustificazioni valide di sorta.
Se questi sono i presupposti, mi viene da pensare che dispensi i suoi favori atteggiandosi come se stesse dispensando acqua nel deserto.
Quindi, se siete interessati alla donzella in questione, mi raccomando portatevi un passaporto valido almeno sei mesi, preparatevi risposte pronte stile "Curriculum vitae" e non dimenticate qualche segno distintivo l'italianitÃ*, tipo un cappello da alpino indossato con una maglietta con il Duomo (o il Colosseo, per esempio) e i pantaloni dell'Arma.
Dopodiché sperate che abbia tempo, voglia, disposizione d'animo, Luna giusta...e in caso contrario c'è il caffè al bar.
Un saluto, auguri e grazie per la condivisione.
P.S.: foto originali? Bhooooo! Ma data la mia proverbiale cavalleria dico di sì.
Prezzo? E chi lo sa? Ha iniziato ad interrogarmi, ma credo sia quello.
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