Un giorno di pioggia...

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15 Agosto 2008
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Era un giorno di pioggia di qualche anno fa… Non ricordo bene cosa stessi facendo ma ad un certo punto fui preso da un’irrefrenabile voglia di fare all’amore. Allora ancora non pensavo potessero esistere siti di incontri, tantomeno forum dedicati al nostro caro (in tutti i sensi) divertentissimo hobby.
Mi fiondai allora su un vecchio giornale del Corriere Adriatico e iniziai impazientemente a sfogliarlo fino a che non trovai la fatidica paginetta. Scivolando con gli occhi sugli annunci mi soffermai su un “Bellissima portoghese 23 anni….” e così via. Scrissi il numero sul cellulare ed allora iniziai una accesa diatriba tra la mia coscienza che mi diceva di non chiamare e Arturo al piano di sotto che invece stava soffrendo moltissimo. Vinto il conflitto interiore, da Arturo naturalmente, ne iniziò un altro sulla paura della chiamata con mille paranoie: “Se è una fregatura?, Se chiamo e utilizzano il numero per non so quali minchiate pubblicitarie o altro?, Se mi reindirizza ad un servizio di telefonate a pagamento?” e tante altre…
A quel punto Arturo inizio a bussare ancora più incessantemente tanto che preso dalla foga (o figa scusate il termine) calzai il fatidico tasto del cellulare e partì la chiamata: “ Tuuuuuuuuu, Tuuuuuuuuuu, Tuuuuuuuuuu,” e mi rispose una voce molto maschile. Io dissi “Ciao ho chiamato per l’annuncio…” e lei mi rispose in maniera molto meccanica: “Sono belisima ragassa portoghesa, 23 ane (ammazza!!!!) sono a Fano in via….” Io un po’ turbato dalla voce e dalla poca cordialità mi feci forza e provai a chiedere un: “Ma quanto viene la questione?” e lei: “Vediamo quando vieni…” Al che io rimasto un po’ di sasso le dissi grazie e chiusi la chiamata.
Non soddisfatto però dalla conversazione per la mancata definizione dei rates aspettai qualche minuto e richiamai… Questa volta però mi rispose una vocina completamente diversa ed io preso da una crisi di dolcezza non mi ricordai di chiedere i rates. Insoddisfatto nuovamente della mia poca capacità di dialogo e preso da un assoluto nervosismo aspettai qualche altro minuto e richiamai ma questa volta mi rispose nuovamente la voce maschile telecomandata di “Ragassa portoghesa”. Io chiedendo nuovamente la lista della spesa mi ritrovai la risposta del vieni e vedrai che assomigliava molto ad un vieni e te lo metto… in quel posticino.
A quel punto preso da un’infoiamento epico presi la macchina e in men che non si dica mi ritrovai nella nota via fanese che ci sta tanto a cuore. Preso da una crisi di panico cercai il residence giusto e al numero che mi era stato indicato dalla vocina dolce suonai il campanello. Si aprì la porta… vidi uscire una gamba chilometrica… e poi la vidi… Dinnanzi a me stava quell’essere dalle gambe lunghissime… un corpo da sogno… autoreggenti… ma il viso?????????????? Era un Trans ed io che fino a quel momento avevo sempre cercato di evitarli ce ne avevo uno davanti. A quel punto mi bloccai completamente, e fui tentato di scappare urlando e strappandomi i capelli ma lei mi disse in maniera molto scazzata: “Cerchi la ragassa?” ed io li mi sciolsi come neve al sole e risposi con un tentennante siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…
Entrai e la signorina dalle gambe lunghe chiamò la sua collega, intanto io mi accomodai in camera.
Arrivò una ragazza sinceramente bruttina, bassina, viso tondo, bel sorriso, una buona quantità di pancetta e di cellulite… diciamolo pure un 5, sicuramente non il mio tipo, ma con una voce molto dolce. Avrà avuto poco più di 20 anni.
Mi disse molto sorridente che lei partiva da 60 per una cosa normale (e allora per me poteva dir tutto o niente) o 80 con “Un pochino di culetto” disse lei.
Io che non stavo capendo più niente dissi visto che era la prima volta con una loft “Una cosa normale va bene” e le diedi 60 senza neanche contrattare. Non sapevo neanche si potesse pensavo fosse un rate standard addirittura.
Ci spogliammo e con mio assoluto sgomento lei prese in mano Arturo e iniziò un bj cabrio che non era niente di particolare ma a me in quel momento bastava e avanzava. Mi disse se volevo distendermi nel letto ed io come un burattino che fa tutto ciò che gli viene chiesto lo feci. A quel punto lei prese un goldone e mi ricoprì Arturo sempre però con assoluta dolcezza. Spesso mi guardava negli occhi e mi sorrideva. Vedeva che io ero in assoluta difficoltà ma non ne approfittò anzi sembrava che le piacessi. Ad un certo punto mi chiese di entrare dentro di lei. Si distese nel letto ed io iniziai una mission di altri tempi prima con colpi dolci poi sempre più profondi e ritmati. E Lei? Lei mi guardava negli occhi con quei suoi occhioni neri dolcissimi che mi avevano fatto venir una gran voglia di baciarla dappertutto ma qualcosa mi bloccò dal farlo. Le chiesi di cambiare posizione e lei si mise a pecora, la presi sui fianchi ed entrai. A quel punto alzai la testa e vidi davanti a me uno specchio molto grande e li guardandomi affondare in quel corpo di ragazza mi sentii quasi invincibile. Cambiammo nuovamente e ritornammo ad una mission spettacolare sempre più sudati ed accaldati. Ormai avevo perso quella sensazione di paura e nervosismo che mi aveva accompagnato fin dentro la camera. Ormai avevo preso le redini del gioco e non sembrava affatto che a lei dispiacesse. Finimmo il tutto con lei che me lo prendeva in bocca e io che la masturbavo.
Fu un’esperienza fantastica.
Ci rivestimmo e lei mi chiese di tornare a trovarla.
Non ci andai più ma mi rimarrà sicuramente sempre ben impressa nella mia mente.
Ci salutammo con un bacio e varcai l’uscio.


Ciao ragassuoli
 
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