Una notte un pò così...

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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Buongiorno,
Io lo chiamo "l'embolo"... quando mi parte, ed ogni tanto mi accade, può succedere di tutto... magari mi trovo in una situazione semplice, con degli amici ad esempio, e faccio qualche cazzata di quelle che poi mi prendono "simpaticamente" per il culo per una vita, oppure mi incazzo come una bestia per una minchiata, ma ne faccio una questione di principio, oppure (e purtroppo raramente) mi trovo dentro una situazione intrigante... un pò dipende dal caso, un pò dal proprio stato d'animo... vi racconto un piccolo episodio, uno di quelli che ricordo con piacere...

Diciamo che sono passate parecchie primavere da quel giorno, a quei tempi ero un giuggiolone senza pensieri, senza casini, senza donne o quasi...

31 dicembre (che poi è anche il mio compleanno), l'aria è quella della festa e i venti anni ponevano delle grandi aspettative per una nottata che il passar degli anni ha reso meno affascinante... ma in quel periodo lo era... l'aspettativa era il solito veglione pallossisimo che solo la giovane età rendeva nei nostri pensieri sfavillante... un gruppo di amici ed amiche consolidato faceva poi il resto... fatto stà che il locale in cui avevamo prenotato è stato chiuso poche ore prima della mezzanotte, in seguito ad un controllo dei pompieri che ne disposero la chiusura immediata per il mancato rispetto delle norme di sicurezza... Di riavere i soldi indietro neanche se ne parlava, così come di trovare un'alternativa decente a poche ore dallo scadere della mezzanotte... mestamente ci siamo dovuti accodare alle proprie famiglie... vuoi perchè era il mio compleanno, vuoi perchè proprio non la mandavo giù, vuoi perchè mi giravano più di un elicottero, verso le 23 sono uscito... naturalmente la città era vuota neanche ci fosse il coprifuoco... tutti imbucati da qualche parte in attesa di stappare le loro preziose bottiglie... e ricchi premi e cotillons per tutti... l'unico bar aperto era quello adiacente la stazione ferroviaria... ed un caffè, che mi schiarisse le idee dalla nebbia della situazione e di quello che mi ero bevuto a cena, era oro puro... le facce di coloro che lavoravano lì erano smunte ed incazzate... si sentivano deufraudati della loro fetta di divertimento che quella nottata gli avrebbe dovuto regalare... io, unico avventore, mi sentivo un pò osservato... avranno pensato ma dove minchia va questo... ed avevano ragione, in quel momento effettivamente era proprio quella la domanda che mi ponevo... dopo il caffè faccio per avviarmi verso l'uscita, quando una voce gracchiante spacca l'atmosfera ed il silenzio per annunciare l'arrivo di un treno... non so perchè mi fermo e mi dirigo verso i binari ad aspettarlo... quasi fosse un'avvenimento... forse il bambino che era in me è spuntato fuori per un attimo... il passare dei treni allora era sempre un episodio che, come a tutti i bambini, mi attirava come un'ape al miele... la gente scese in fretta... facevano ancora in tempo a raggiungere le case, i parenti, gli amici dove avrebbero festeggiato lo scoccare del nuovo anno... poco prima che il treno ripartisse fece di nuovo la sua comparsa la voce gracchiante, che annunciava la partenza del treno verso la sua nuova destinazione... non so se per dimenticanza o per goliardia, chi era preposto all'annuncio disse testualmente "è in partenza il treno per... chi c'è c'è e chi non c'è se la prende in culo!!!"... dopo un attimo di smarrimento generale tutti i presenti scoppiarono in una fragorosa risata... la notte si era improvvisamente svegliata da quel misto di aspettativa per coloro che erano appena arrivati da una parte, e la mesta rassegnazione di quelli che erano lì per lavoro (a cui io mi accodavo per altre ragioni) dall'altra... per un paio di minuti tutti eravamo accumulati da quello strano, ma simpatico episodio... prima che la cosa perdesse la sua ilarità, una voce dolce pronunciò il mio nome... una vecchia amica... anzi una vecchia "fiamma" della mia adolescenza... erano anni che non la vedevo... ai tempi del nostro "amore" si era trasferita con la famiglia in un'altra città... lasciandoci entrambi con l'amaro in bocca... per un pò di tempo ci scrivemmo (a quei tempi mail, social network, internet erano solo fantascienza... solo il telefono "fisso" e, appunto, le lettere scritte a mano troneggiavano come mezzi di comunicazione...) con il passar del tempo il nostro "amore eterno" si affievolì... e tutto cadde nell'allora piccolo calderone dei nostri ricordi... e non ci vedemmo, ne sentimmo più... mi spiegò che era tornata per andare a trovare i nonni e che i genitori sarebbero venuti il giorno dopo a causa di un contrattempo dell'ultimo minuto... lei era partita lo stesso, visto che non si era organizzata in altro modo e tanto valeva partire ugualmente, almeno avrebbe dato un sorriso ai nonnini... ci trovavamo, per motivi diversi, nella stessa situazione e con il medesimo stato d'animo... lei desiderava un caffè e non faticai a prenderne un altro anche io... iniziare a parlare fu la cosa più naturale del mondo... ricordare con tenerezza la nostra piccola grande "storia"... nel mentre uscimmo dal piccolo bar per prendere la macchina, accompagnarla dai nonni era il minimo che potessi fare... il riscaldamento al massimo rendeva l'ambiente addirittura accogliente e lo stato d'animo che si era creato da quella situazione tutto sommato singolare fece compagnia alla nostra voglia di parlare... sapendo che allo scoccare dalla mezzanotte non era consigliabile girare per le strade cittadine (i fuochi di artificio esistevano anche allora) le proposi di andare davanti al mare per continuare le nostre chiacchiere... lei non aveva obblighi verso i nonni, avrebbe dovuto essere una "sorpresa"... quindi accettò di buon grado... rientrammo un attimo nel bar per far scorta di qualche genere di sostentamento... una scatola di biscotti, dei cioccolatini, un pacchetto di patatine intirizzito dal freddo più di noi e qualche birra è tutto quello che riuscimmo a "rimediare"... lungo la strada che ci conduceva a quella piccola spiaggia in cui ci eravamo scambiati qualche innocuo bacetto adoscienziale, parlammo a ruota libera di quei tempi... il sorriso che quei ricordi insinuavano nei nostri cuori era leggero come le bollicine dello spumante che in quella serata sarebbero uscite copiosamente ovunque... arrivammo che ormai mancavano una manciata di minuti alla mezzanotte, nonostante il freddo uscimmo fuori dall'auto... l'aria era frizzante, mi venne spontaneo abbracciarla, per poterla difendere da quel freddo... restammo così per un pò... poi i primi rumori e lampi dei fuochi di artificio ci distrasse da quel momento così dolce... la mezzanotte era scoccata... presi una bottiglia di birra e dopo averla "smossa" per bene la aprii per dar seguito alla tradizione... devo dire che l'effetto fu del tutto simile a quello dello spumante ed un getto di schiuma bianca uscì fuori... di calici non ne avevamo e bevemmo direttamente dalla bottiglia... prima lei e poi io... il gusto amaro della birra non mi impedì di "assaggiare" quella piccola traccia di rossetto che lei aveva lasciato sul becco della bottiglia... anche lei si accorse di quel piccolo particolare... non furono necessarie parole... la macchina era rimasta accesa per permettere che i riscaldamenti mantenessero l'ambiente caldo... appena entrati le nostre labbra si trovarono immediatamente... il ricordo dei nostri baci adolescienziali sparì ben presto per lasciare posto alla voglia più adulta dei nostri corpi... fu passione, passione pura... fu voglia di lasciarsi andare senza pensieri... fu voglia di noi... fu voglia di vivere in modo diverso quello che da ragazzini ci fu negato... fu sesso dolce e selvaggio allo stesso tempo... fu anche amore di un attimo... fu tante cose quella notte speciale... una coperta e i riscaldamenti ci permisero di rimanere dentro l'auto per tutta la notte... la tenerezza di alcuni attimi faceva da contraltare al desiderio dei nostri corpi... l'alba ci colse sotto quella coperta addormentati... un bacio fu l'unico modo che avevamo per darci il buongiorno e facemmo ancora una volta l'amore...

non ci vedemmo più... lo sapevamo entrambi che quella notte sarebbe rimasta unica ed irripetibile... un lampo nelle nostre vite... e credo sia giusto così... per una notte entrambi abbiamo sfidato il nostro destino ed lo abbiamo battuto... ma certe situazioni sono irripetibili, nascono e muoiono in un breve lasso di tempo... bersele tutte di un fiato è l'unica cosa che possiamo fare...



il senso di quello che volevo dire è che il sesso e la voglia di viverlo con la testa libera da qualsiasi condizionamento dipende da mille fattori... per me quella notte fu condizionato dal caso e da una situazione irripetibile... per altri avverrà in seguito alla propria natura, per altri ancora dalle esperienze fatte nella vita... o da mille altri fattori che, magari, si mischiano tra loro... ognuno di noi può incrociare nella sua vita esperienze in cui il sesso pur sembrando fine a se stesso non lo è affatto... naturalmente non lo è stato per me quella notte... ho da poco letto su di un altro forum una storia che all'apparenza sembra sia, appunto, solo sesso fine a se stesso, ma in effetti non lo è... quello che traspare dalle parole di chi narra non sono i dettagli pruriginosi, ma, credo, il suo modo di essere... e coglierlo non è semplice... penso che a nostro modo siamo tutti un pò speciali, tutti abbiamo le nostre particolarità ed è assolutamente impossibile saper cogliere quelle di tutti...

A voi come scoppia "l'embolo"?


Buona domenica a tutti.
Livius
 
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