Un'interessante storia di vita.

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La storia Sessanta clienti fedeli e nessuna concorrenza dalle più giovani: «Sono fredde»
Lorena, trent'anni sul marciapiede
«Ora ho otto case e figli sistemati»
Ex impiegata: la prima volta con il capufficio per 700 mila lire

Per tutti è Lorena. Milanese doc con trent'anni di marciapiede alle spalle. «Per mia libera scelta», sottolinea subito. È una veterana che ha visto il mondo e le mode cambiare. Dall'arrivo delle sudamericane negli anni Ottanta, alle nigeriane. Poi le albanesi, le romene e le cinesi «che rovinano la piazza con i loro prezzi stracciati e senza precauzioni». Sulle romene ha poi una sua teoria, visto che ne conosce tante e con lei si confidano. «Arrivano da Paesi poveri e già là si prostituivano. Adesso lo fanno qui e guadagnano di più. Il racket? È finito negli anni Novanta con gli albanesi. Ora quelle dell'Est si mettono d'accordo con chi le sistema da noi: metà per uno e non ci sono problemi. Con la benedizione di mamma e papà». E in trent'anni, da impiegata a un milione al mese di soldi del vecchio conio, è riuscita a comprarsi otto appartamenti, a laureare una figlia di 26 anni in archeologia, a sistemare il figlio di 33 esperto in computer e «ad avere un bel gruzzolo in banca a tanti zeri».

Ma ricorda anche chi, trent'anni fa, dopo una prestazione con lei, le raccontava che sarebbe andato in India: faceva tendenza. «Ci si muoveva su R4 e Due Cavalli. Con gli uomini che si spalmavano balsamo tigre sulle tempie, pensando fosse un potente afrodisiaco». Nel decennio dopo ricorda i giovani con i capelli a spazzola «e le bici, tassativamente Bianchi o Atala, lasciavano il posto al Vespone. Il guardaroba, poi, un po' stracciaro, si riempiva di scarpe Tod's, polo e Lacoste». E proprio negli anni Ottanta, quando è una giovane impiegata dal fisico che non passa inosservato, gli occhi verdi e i lunghi capelli corvini sulle spalle, che riceve la proposta indecente. «Il mio capufficio mi ripeteva sempre che se fossi andata a letto con lui, mi avrebbe fatto un bel regalo. Dopo tante insistenze gli risposi che l'avrei fatto in cambio di un milione di lire. Me ne diede 700 mila e lo facemmo in albergo durante la pausa pranzo. Quando uscii, la titolare dell'hotel, guardando la mia carta di identità con su scritto "impiegata", mi schiacciò l'occhio e mi disse di ritornare da lei. Lo feci e mi sentii dire: ragazza, quei soldi che guadagni in un mese li puoi guadagnare in un pomeriggio».

Lorena la prese in parola. Fece un paio di prove il sabato e la domenica e, proprio in un sabato, riuscì a mettersi in tasca 2 milioni e 600 mila lire. «Ed ero solo alle prime armi. Mollai il lavoro e mi mollò anche il marito. Così mi ritrovai con due figli piccoli da tirar su. Lo feci con il marciapiede, ma loro non l'hanno mai saputo». Erano gli anni dei bei viaggi, dei vestiti griffati. Con 25, 30 clienti al giorno a 100 mila a prestazione, mance escluse. «Mi davano anche 600 mila lire per un paio d'ore in motel». Molti di quei clienti sono rimasti affezionati, almeno una sessantina al mese. «Li ho visti quando avevano 20 anni e adesso hanno moglie e figli. Ma vengono da me per raccontarmi dei loro problemi familiari, della consorte che ha sempre il mal di testa. Qui si liberano in modo sereno e così non vanno in giro a fare i prepotenti. Le più giovani? Sono fredde, non temo la concorrenza. Se scendessi in strada alle 7 del mattino, sono certa che qualcuno mi cercherebbe. Leggo di tanta violenza, ma attorno a me c'è solo amore».

Ecco, i clienti. «Prevalentemente uomini tra i 35 e i 40 anni, lavoratori che hanno una famiglia e un'istruzione medio-bassa. E cercano le ragazze direttamente in strada, in media una volta ogni 15 giorni». Lorena ai regali preferisce il denaro e sui provvedimenti anti-lucciole del ministro Carfagna sorvola con «è la meno adatta». E ancora: «C'è stato un calo di lavoro appena si è parlato di legge e di ordinanze. Adesso però si è tornati nella norma, con i clienti che sembrano voler sfidare le forze dell'ordine. Il rischio del proibito mette addosso più adrenalina». E le squilla il cellulare.

Preso da qui
 
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grande Torinese, hai riportato una grande storia, uno scorcio di esperienza per molti di noi credo!
 
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  • #4
«C'è stato un calo di lavoro appena si è parlato di legge e di ordinanze. Adesso però si è tornati nella norma, con i clienti che sembrano voler sfidare le forze dell'ordine. Il rischio del proibito mette addosso più adrenalina»

Me l'aspettavo. :dance:



In effetti in questo periodo si parla tanto di prostituzione, ma mi sembra che le principali interessate non siano molto considerate. :search:
 
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Safarà
..testimonianza veramente interessante..anke di come si può iniziar per caso..

torinese1972 ha scritto:
Quando uscii, la titolare dell'hotel, guardando la mia carta di identità con su scritto "impiegata", mi schiacciò l'occhio e mi disse di ritornare da lei. Lo feci e mi sentii dire: ragazza, quei soldi che guadagni in un mese li puoi guadagnare in un pomeriggio».
Lorena la prese in parola. Fece un paio di prove il sabato e la domenica e, proprio in un sabato, riuscì a mettersi in tasca 2 milioni e 600 mila lire

Ed ecco la "molla" che scatta...
..sarò un po' fissato io, ma rimango sempre impressionato quando si parla di cifre..
 
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