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Ospite
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Intervista a una ragazza che fa l'urologa
C’è questa ragazza di Milano che è molto carina è che di lavoro fa l’urologa, che vuol dire che ogni giorno, tutto il giorno, ha a che fare con i piselli. Dalle sette del mattino alle sette di sera, controlla i piselli. Parliamole. Di piselli.
Vice: Mi dici quanti piselli in media vedi ogni giorno?
Chiara: Direi intorno ai 30, in una giornata qualunque.
Mi racconti del pisello più grosso, di quello più piccolo, e di quello più disgustoso che hai mai visto?
Il più piccolo l’ho visto ieri: ho visitato un signore incontinente di 79 anni, a cui avrei dovuto raccogliere le urine. È una procedura che richiede l’utilizzo di un condom molto largo, attaccato ad un sacchetto di raccolta. L’infermiera di turno che doveva eseguire la procedura dopo vani tentativi mi è venuta a cercare, me l’ha raccontato e io non ci volevo credere. Quindi sono andata a vederlo, ed era effettivamente una cosa drammatica. Mi spiego, fai conto di vedere un clitoride. Imbarazzante, direi mezzo mignolo, solo un po’ più largo, praticamente una falange di un mignolo cicciottello. Ho provato ad applicargli un catetere, ma non riuscivo a prenderlo in mano, mi sembrava di dover prendere un’oliva con una forchetta. Alla fine gli ho fissato un cerotto alla base del pene, per fare attrito plastica su plastica e cercare di non far scivolare il condom, e alla fine ce l’ho fatta. Il mio primo caso di micropene. Però a dire il vero non era il più piccolo. Ci sono anche quelli retratti. Succede ai grandi obesi, persone che accumulano una tale quantità di grasso al punto che il pene viene risucchiato all’interno del corpo, e per visitarlo noi dobbiamo tirarlo fuori con le pinze. Fai conto che dall’esterno sembra un ombelico.
Bleeeeeeargh. Ora parlami del più lungo.
Due settimane fa ho visitato un 94enne con una patologia orrenda, ma quando si è abbassato i pantaloni non ho potuto che pensare dio santo, credo che se dovessi quantificarlo in centimetri ti direi 20, moscio.
La patologia più assurda?
Direi le malattie che causano deformità, ti è mai capitato di vedere un cazzo a boomerang? Si chiama malattia di Lapeyronie, succede che si creano delle placche fibrose sui corpi cavernosi del pene, non si nota nel pene a riposo, ma non appena diventa duro è storto da morire, tanto che c’è gente che non riesce più a scopare.
Si può rompere un pene?
Certo. Per esempio, scopando forte. Basta una botta in controtempo, il pene non entra bene, si piega in due, si rompe un corpo cavernoso ed esce un fiume di sangue.
E come si "aggiusta"?
Di solito è un intervento d’urgenza, è abbastanza complicato. Non l’ho mai visto. Il mese scorso però mi è capitato di visitare un ragazzo che non aveva fatto sesso, ma si era completamente scorticato il pene scendendo dalla bici.
Ti capita di fare delle punture al pene?
Quotidianamente. Di solito servono per farlo venire duro. Succede per lo più a uomini che hanno subito un intervento di rimozione della prostata, perché gli vengono asportati anche i nervi che producono l’erezione, quindi perdono sensibilità, e il viagra non serve a niente. Quindi si fanno dei punturoni, oppure si mettono le protesi di pene.
Protesi di pene?
Ce ne sono di due tipi: le cosiddette stecche di balena, che lo rendono perennemente barzotto, e sta al paziente tirarlo su e giù, ogni singola volta. Mentre la protesi più figa è quella peniena tricomponente: è fatta da due stecche che vengono inserite nei corpi cavernosi, quindi scorrono all’interno del pene, e sono collegate, attraverso una pompetta che si trova nello scroto, ad un serbatoio pieno di soluzione fisiologica, vicino alla vescica.
Quindi si pompano il pene finché non diventa duro?
Sì, più o meno. Schiacciano una pompetta, e gli viene duro. La pompetta si sente dall’esterno, la localizzi, schiacci un po’ di volte e ti viene duro. Poi schiacci di nuovo, richiami la fisiologica all’interno del serbatoio, e automaticamente ti si abbassa. Ce l’hanno quasi tutti gli attori porno.
Il cazzo telecomandato, è fantastico. Ne hai mai impiantato uno?
Certo. Però solo su pazienti selezionatissimi, quasi sempre anziani. Ma ho operato anche un ragazzo di 24 anni che non era mai riuscito ad avere un rapporto, soffriva di impotenza primaria. Vuol dire che non gli si è mai, mai alzato. Però ti assicuro che, se in una clinica privata trovi un urologo compiacente, per 20, massimo 30 mila euro ti porti a casa un cazzo duro a comando.
Perché un ragazzo di, diciamo 25 anni dovrebbe farsi visitare da un urologo?
Di solito i motivi sono tre: deficit rettili, eiaculazione precoce, e dipendenza da Cialis. Il Cialis è il cugino figo del Viagra. Ha una durata d’azione di circa 48 ore, il che non significa che se lo assumi ce l’hai duro per 48 ore, ma che hai due giorni di erezioni assicurate. Tantissimi ragazzi acquistano il Cialis su internet, anche se è un po’ caro, circa 10 euro a pastiglia, quindi 10 euro a scopata. Che però, se ci pensi, è sempre meno di una puttana.
Raccontami l’incidente più assurdo che ti è capitato. Quello che racconti agli amici al bar.
Non è successo a me, ma ad un mio collega che si occupa di andrologia, e in particolare di fertilità maschile. In una delle cliniche private in cui lavorava, c’era un giovane tetraplegico, che chiaramente non poteva avere un’erezione. Sua moglie voleva un figlio, il mio collega le ha risposto non c’è problema, gli faccio una biopsia testicolare, tiro fuori gli spermatozoi, e procediamo con la fecondazione assistita. Purtroppo la clinica era super cattolica, quindi non gli avrebbe mai permesso niente di simile. A questo punto ha pensato, vaffanculo, li faccio scopare. Così gli ha iniettato un vaso dilatatore ad azione locale proprio sul pene, per richiamare il sangue. Ha controllato che gli venisse duro, e ha chiamato la moglie. C’è da dire che il paziente aveva una tracheotomia, quindi respirava da un buco sul collo. Dopo un paio di minuti ha cominciato a sentire delle urla in corridoio, che da godimento sono diventate una richiesta di aiuto, si è precipitato in stanza e ha trovato marito e moglie ancora nel bel mezzo dell’atto sessuale, con l’unico problema che lui si era sforzato troppo e aveva sparato la tracheotomia in faccia alla moglie, con il risultato che lei stava malissimo, e lui stava per morire soffocato.
Wow. Mi racconti come si svolge una visita di routine?
Faccio abbassare pantaloni e mutande, e accomodare sul lettino a pancia in su. Tasto la pancia, sento se ci sono ernie inguinali al livello del pube, due colpi di tosse, quindi palpo i testicoli, il pene, e per finire un bel dito nel culo.
Non gli viene mai duro?
Una volta c’era un ragazzo di 32, 33 anni, che soffriva di eiaculazione precoce. Il tempo di fargli abbassare i pantaloni, di girarmi per infilarmi i guanti, e ce l’aveva duro, duro, duro. Ho pensato non devo ridere, l’avrei fatto morire di vergogna, così ho cominciato a fissare il muro davanti a me. Era quasi impossibile visitarlo, se non altro perché continuavo a sbatterci contro con l’avambraccio, così gli ho dato un paio di consigli per evitare l’eiaculazione precoce e l’ho mandato a casa in un bagno di sudore.
Che cosa gli hai consigliato?
Gli ho detto di avere rapporti protetti, di utilizzare un leggero anestetico locale, e di contrarre il perineo come quando si trattiene la pipì, non solo durante l’atto ma più volte al giorno. E se proprio non funzionava, gli ho consigliato di usare degli antidepressivi di nuova generazione, i cugini del Prozac.
Come mai?
È dimostrato che i pazienti che vengono curati per depressione con farmaci di quel genere, oltre a non essere più tristi, non vengono praticamente mai. Quindi gli urologi hanno pensato bene di utilizzarli, perché non hanno effetti rilevanti a livello di umore, ma aiutano a ritardare notevolmente l’eiaculazione.
Hai mai avuto a che fare con la sbobba?
La settimana scorsa un vecchietto mi è venuto in mano. Non l’ho capito subito, perché sapevo che soffriva di uretrite, una patologia che causa delle secrezioni simili al pus, quindi ho pensato fosse qualcosa del genere, ma ho capito tutto quando lui mi ha guardato in faccia e mi ha sussurrato “Mi scusi”.
Ti è mai capitato di assistere ad un intervento di cambio sesso?
Purtroppo non l’ho mai fatto. Conosco altri urologi che l’hanno fatto, ma dipende dal team con cui lavori, e finora a me non è mai capitato.
E quegli interventi in cui si allungano i peni, sono cazzate?
L’ho visto fare. Esistono dei marchingegni che si attaccano alla base del pene, hanno un sostegno che passa sotto il glande che fa fare al pisello una sorta di stretching, e funziona, giuro. Un po’ come per quella tribù di donne che si allungano il collo, una cosa del genere.
fonte:
http://www.vice.com/it/read/una-ragazza-che-fa-l-urologa
Mi sono limitato a riportare il testo, ma poi ho pensato, chissà che ne pensano le nostre amiche pay, se pure a loro è capitato un qualcosa del genere...
E ci sono in estratto anche dei particolari interessanti per:
- allungamento penis
- eiaculazione precoce - deficit rettili, eiaculazione precoce, e dipendenza da Cialis
- costi del cazzo a pompetta
C’è questa ragazza di Milano che è molto carina è che di lavoro fa l’urologa, che vuol dire che ogni giorno, tutto il giorno, ha a che fare con i piselli. Dalle sette del mattino alle sette di sera, controlla i piselli. Parliamole. Di piselli.
Vice: Mi dici quanti piselli in media vedi ogni giorno?
Chiara: Direi intorno ai 30, in una giornata qualunque.
Mi racconti del pisello più grosso, di quello più piccolo, e di quello più disgustoso che hai mai visto?
Il più piccolo l’ho visto ieri: ho visitato un signore incontinente di 79 anni, a cui avrei dovuto raccogliere le urine. È una procedura che richiede l’utilizzo di un condom molto largo, attaccato ad un sacchetto di raccolta. L’infermiera di turno che doveva eseguire la procedura dopo vani tentativi mi è venuta a cercare, me l’ha raccontato e io non ci volevo credere. Quindi sono andata a vederlo, ed era effettivamente una cosa drammatica. Mi spiego, fai conto di vedere un clitoride. Imbarazzante, direi mezzo mignolo, solo un po’ più largo, praticamente una falange di un mignolo cicciottello. Ho provato ad applicargli un catetere, ma non riuscivo a prenderlo in mano, mi sembrava di dover prendere un’oliva con una forchetta. Alla fine gli ho fissato un cerotto alla base del pene, per fare attrito plastica su plastica e cercare di non far scivolare il condom, e alla fine ce l’ho fatta. Il mio primo caso di micropene. Però a dire il vero non era il più piccolo. Ci sono anche quelli retratti. Succede ai grandi obesi, persone che accumulano una tale quantità di grasso al punto che il pene viene risucchiato all’interno del corpo, e per visitarlo noi dobbiamo tirarlo fuori con le pinze. Fai conto che dall’esterno sembra un ombelico.
Bleeeeeeargh. Ora parlami del più lungo.
Due settimane fa ho visitato un 94enne con una patologia orrenda, ma quando si è abbassato i pantaloni non ho potuto che pensare dio santo, credo che se dovessi quantificarlo in centimetri ti direi 20, moscio.
La patologia più assurda?
Direi le malattie che causano deformità, ti è mai capitato di vedere un cazzo a boomerang? Si chiama malattia di Lapeyronie, succede che si creano delle placche fibrose sui corpi cavernosi del pene, non si nota nel pene a riposo, ma non appena diventa duro è storto da morire, tanto che c’è gente che non riesce più a scopare.
Si può rompere un pene?
Certo. Per esempio, scopando forte. Basta una botta in controtempo, il pene non entra bene, si piega in due, si rompe un corpo cavernoso ed esce un fiume di sangue.
E come si "aggiusta"?
Di solito è un intervento d’urgenza, è abbastanza complicato. Non l’ho mai visto. Il mese scorso però mi è capitato di visitare un ragazzo che non aveva fatto sesso, ma si era completamente scorticato il pene scendendo dalla bici.
Ti capita di fare delle punture al pene?
Quotidianamente. Di solito servono per farlo venire duro. Succede per lo più a uomini che hanno subito un intervento di rimozione della prostata, perché gli vengono asportati anche i nervi che producono l’erezione, quindi perdono sensibilità, e il viagra non serve a niente. Quindi si fanno dei punturoni, oppure si mettono le protesi di pene.
Protesi di pene?
Ce ne sono di due tipi: le cosiddette stecche di balena, che lo rendono perennemente barzotto, e sta al paziente tirarlo su e giù, ogni singola volta. Mentre la protesi più figa è quella peniena tricomponente: è fatta da due stecche che vengono inserite nei corpi cavernosi, quindi scorrono all’interno del pene, e sono collegate, attraverso una pompetta che si trova nello scroto, ad un serbatoio pieno di soluzione fisiologica, vicino alla vescica.
Quindi si pompano il pene finché non diventa duro?
Sì, più o meno. Schiacciano una pompetta, e gli viene duro. La pompetta si sente dall’esterno, la localizzi, schiacci un po’ di volte e ti viene duro. Poi schiacci di nuovo, richiami la fisiologica all’interno del serbatoio, e automaticamente ti si abbassa. Ce l’hanno quasi tutti gli attori porno.
Il cazzo telecomandato, è fantastico. Ne hai mai impiantato uno?
Certo. Però solo su pazienti selezionatissimi, quasi sempre anziani. Ma ho operato anche un ragazzo di 24 anni che non era mai riuscito ad avere un rapporto, soffriva di impotenza primaria. Vuol dire che non gli si è mai, mai alzato. Però ti assicuro che, se in una clinica privata trovi un urologo compiacente, per 20, massimo 30 mila euro ti porti a casa un cazzo duro a comando.
Perché un ragazzo di, diciamo 25 anni dovrebbe farsi visitare da un urologo?
Di solito i motivi sono tre: deficit rettili, eiaculazione precoce, e dipendenza da Cialis. Il Cialis è il cugino figo del Viagra. Ha una durata d’azione di circa 48 ore, il che non significa che se lo assumi ce l’hai duro per 48 ore, ma che hai due giorni di erezioni assicurate. Tantissimi ragazzi acquistano il Cialis su internet, anche se è un po’ caro, circa 10 euro a pastiglia, quindi 10 euro a scopata. Che però, se ci pensi, è sempre meno di una puttana.
Raccontami l’incidente più assurdo che ti è capitato. Quello che racconti agli amici al bar.
Non è successo a me, ma ad un mio collega che si occupa di andrologia, e in particolare di fertilità maschile. In una delle cliniche private in cui lavorava, c’era un giovane tetraplegico, che chiaramente non poteva avere un’erezione. Sua moglie voleva un figlio, il mio collega le ha risposto non c’è problema, gli faccio una biopsia testicolare, tiro fuori gli spermatozoi, e procediamo con la fecondazione assistita. Purtroppo la clinica era super cattolica, quindi non gli avrebbe mai permesso niente di simile. A questo punto ha pensato, vaffanculo, li faccio scopare. Così gli ha iniettato un vaso dilatatore ad azione locale proprio sul pene, per richiamare il sangue. Ha controllato che gli venisse duro, e ha chiamato la moglie. C’è da dire che il paziente aveva una tracheotomia, quindi respirava da un buco sul collo. Dopo un paio di minuti ha cominciato a sentire delle urla in corridoio, che da godimento sono diventate una richiesta di aiuto, si è precipitato in stanza e ha trovato marito e moglie ancora nel bel mezzo dell’atto sessuale, con l’unico problema che lui si era sforzato troppo e aveva sparato la tracheotomia in faccia alla moglie, con il risultato che lei stava malissimo, e lui stava per morire soffocato.
Wow. Mi racconti come si svolge una visita di routine?
Faccio abbassare pantaloni e mutande, e accomodare sul lettino a pancia in su. Tasto la pancia, sento se ci sono ernie inguinali al livello del pube, due colpi di tosse, quindi palpo i testicoli, il pene, e per finire un bel dito nel culo.
Non gli viene mai duro?
Una volta c’era un ragazzo di 32, 33 anni, che soffriva di eiaculazione precoce. Il tempo di fargli abbassare i pantaloni, di girarmi per infilarmi i guanti, e ce l’aveva duro, duro, duro. Ho pensato non devo ridere, l’avrei fatto morire di vergogna, così ho cominciato a fissare il muro davanti a me. Era quasi impossibile visitarlo, se non altro perché continuavo a sbatterci contro con l’avambraccio, così gli ho dato un paio di consigli per evitare l’eiaculazione precoce e l’ho mandato a casa in un bagno di sudore.
Che cosa gli hai consigliato?
Gli ho detto di avere rapporti protetti, di utilizzare un leggero anestetico locale, e di contrarre il perineo come quando si trattiene la pipì, non solo durante l’atto ma più volte al giorno. E se proprio non funzionava, gli ho consigliato di usare degli antidepressivi di nuova generazione, i cugini del Prozac.
Come mai?
È dimostrato che i pazienti che vengono curati per depressione con farmaci di quel genere, oltre a non essere più tristi, non vengono praticamente mai. Quindi gli urologi hanno pensato bene di utilizzarli, perché non hanno effetti rilevanti a livello di umore, ma aiutano a ritardare notevolmente l’eiaculazione.
Hai mai avuto a che fare con la sbobba?
La settimana scorsa un vecchietto mi è venuto in mano. Non l’ho capito subito, perché sapevo che soffriva di uretrite, una patologia che causa delle secrezioni simili al pus, quindi ho pensato fosse qualcosa del genere, ma ho capito tutto quando lui mi ha guardato in faccia e mi ha sussurrato “Mi scusi”.
Ti è mai capitato di assistere ad un intervento di cambio sesso?
Purtroppo non l’ho mai fatto. Conosco altri urologi che l’hanno fatto, ma dipende dal team con cui lavori, e finora a me non è mai capitato.
E quegli interventi in cui si allungano i peni, sono cazzate?
L’ho visto fare. Esistono dei marchingegni che si attaccano alla base del pene, hanno un sostegno che passa sotto il glande che fa fare al pisello una sorta di stretching, e funziona, giuro. Un po’ come per quella tribù di donne che si allungano il collo, una cosa del genere.
fonte:
http://www.vice.com/it/read/una-ragazza-che-fa-l-urologa
Mi sono limitato a riportare il testo, ma poi ho pensato, chissà che ne pensano le nostre amiche pay, se pure a loro è capitato un qualcosa del genere...
E ci sono in estratto anche dei particolari interessanti per:
- allungamento penis
- eiaculazione precoce - deficit rettili, eiaculazione precoce, e dipendenza da Cialis
- costi del cazzo a pompetta