Numero di telefono: 3533261238
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3533261238 - Cagliari: ASSEMINI
TI ASPETTO A VIVERE MOMENTI DA NON DIMENTICARE
Valeria portoricana Foto reali al 100% �â...

L'incontro è avvenuto Nell'ultima settimana
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Assemini (Cagliari)
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Valeria
Nazionalità: Colombiana
Età: A suo dire 24
Altezza: 1,60 scarsissimi
Descrizione fisica: Normotipo
Reperibilità: Facile con telefono, parla poco l'italiano ma spesso può rispondere la coinquilina
Compenso concordato: 70
Durata dell'incontro: fino a 30 minuti
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), DATY (dinner at the Y ovvero rapporto orale a lei), BBJ (rapporto orale scoperto), CIM (venire in bocca), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni), Anal Rimming (dato)
Attitudine: Girl Friend Experience (GFE, come una fidanzata)
Fumatrice No
Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Luogo dell'incontro: Pulito e ordinato
Facilità di parcheggio: Si, molto facile
La mia recensione:
Valeria garofano e cannella.
I requisiti c'erano tutti. Giovane, conoscenza scarsissima dell'italiano, voce dolce e timida, capelli corvini stile Pocahontas, pelle ambrata tendente allo scuro, annuncio con culo in primo piano, foto amatoriali, casa conosciuta e approvata da Oblomov.
Sotto un nubifragio il nostro impavido eroe prendeva le ultime istruzioni dentro l'abitacolo dell'auto. Alla luce del telefonino il suo grugno sinistro pareva ruminare qualcosa. Prima del via libera si dedicò infatti a degli strani esercizi di Kegel che però, nel suo caso, erano esercizi dedicati all'estensione e all'elasticità della lingua.
La ragazzetta purtroppo non concedeva l'anale e Oblomov, mai domo, decise che avrebbe profanato quel culo con quanti più centimetri di lingua possibile.
Uscì dalla macchina che si era trasformato in Gene Simmons.
Arrivò al piano indicato e subito si aprì una porta. Oblomov accolse con un sorriso la persona che si affacciò sull'uscio. Era una donna anziana che si accingeva a portare la spazzatura al piano terra e quando vide il sorriso di Oblomov spegnersi lentamente mentre si avvicinava al suo appartamento, gli fece un no terrorizzato con il capo. Al che Oblomov si girò su se stesso tipo omino Playmobil e indirizzò la sua figura verso le altre due porte. Diede le spalle alla vecchia e aspettò col culo stretto e la nuca incenerita dal suo sguardo, finché dopo lunghissimi secondi una porta si aprì lentamente.
Abbassò gli occhi e vide una ragazza piccolina sporgere la testa. Uno sguardo vispo e curioso lo scrutò. Oblomov vide una chioma di capelli nerissimi e lucidi, due belle sopracciglia marcate ed un incarnato di caramello. Entrò attraverso la fessura che Valeria gli lasciò e scomparve agli occhi accusatori della vecchia.
Vide il visetto simpatico di Valeria e poi la figura intera, piccola e soda già a prima vista. Il bikini mostrava un seno acerbo. Oblomov si piantò in modo risoluto per cederle il passo finché quella capì e lo precedette dirigendosi verso la camera. Finalmente lui poté guardare il culo. Che culo ragazzi!
Tondo, gommoso, sodo e con una pelle già a prima vista liscia ed elastica. Alla vista di quella pelle e di quel culo, Oblomov raddoppiò la salivazione. Come se fosse già in fase di prelubrificazione, il frenulo si allungò e gli parve che la lingua avesse guadagnato diversi centimetri.
Con qualche difetto di pronuncia illustrò le sue intenzioni, rilanciò per l'anale, ma dopo l'ennesimo rifiuto pagò e Valeria scomparve sculettando.
Quando tornò lui le succhiò il seno con grande approvazione della ragazza, si baciarono come due adolescenti e Oblomov tastò il tamburo per poi dirigersi nel solco ancora umido dei lavaggi.
La invitò ad appecorarsi e le aprì il culo come un'albicocca mettendo in mostra il bellissimo buco bruno che lentamente si apriva davanti a lui. Lo succhiò e leccò, finché i tessuti non cedettero e riuscì ad infilare tutti i centimetri di lingua di cui disponeva. Quella ogni tanto si scansava, poi si riposizionava, poi diceva qualcosa, poi lo lasciava fare. Sembrava imbarazzata ma volenterosa. A fine rimmata con un fazzoletto gli asciugò gli angoli della bocca e riprese a baciarlo.
Valeria volle ricambiare le attenzioni e iniziò a succhiargli il cazzo con la sua piccola bocca. Lentamente e con molta saliva riuscì ad affondare, sembrava volergli restituire con la bocca i centimetri di lingua che lui le aveva messo in culo. Oblomov le chiese di leccargli le palle.
"Las bolas?" Chiese Valeria e Oblomov con gesto sacerdotale le orientò la testa. Egregia leccata.
Poi fu lui a leccarle la figa e piano piano lei gli regalò la sua essenza in abbondanza, dal profumo denso di garofano e dal sapore speziato di cannella.
Ancora una volta lei gli asciugò la bocca dei propri umori e riprese a baciarlo
Scoparono alla missionaria, una novità per Oblomov. Valeria si accinse ad usare un lubrificante, ma Oblomov le chiese di aspettare e di provare senza. Gli umori che lentamente Valeria produsse in modo naturale, grazie soprattutto alle sapienti e delicate spinte di Oblomov, evitarono l'uso del fluido artificiale che lei inizialmente era intenzionata a spargere. L'amplesso fu talmente naturale che baci profondi e carezze parvero così spontanei come da tempo non gli capitava.
Poi lei chiese la pecorina e Oblomov la accontentò. Nel mentre che la pistonava lentamente giocava col suo buco del culo, ora allargandolo ora spremendolo intorno per farlo uscire fuori come un brufolo, godendo perfino di un accenno di gape. Valeria aveva il buco del culo perfetto e non si vergognava più di mostrarlo e così Oblomov, nel momento di massima apertura e di massima estroflessione, ci buttò dentro svariati centimetri di lingua. Non avvertì attrito, la srotolò dentro senza resistenza, chiedendosi se non fosse pronta per l'anale.
Lasciò questa domanda inespressa e si liberò del preservativo dirigendo la testa di Valeria verso il suo cazzo. Diede due smanacciate all'asta e dopo pochi secondi fece colare un pesante carico di sbobba nella bocca e sulla lingua di Valeria.
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L'incontro è avvenuto Nell'ultima settimana
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Assemini (Cagliari)
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Valeria
Nazionalità: Colombiana
Età: A suo dire 24
Altezza: 1,60 scarsissimi
Descrizione fisica: Normotipo
Reperibilità: Facile con telefono, parla poco l'italiano ma spesso può rispondere la coinquilina
Compenso concordato: 70
Durata dell'incontro: fino a 30 minuti
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), DATY (dinner at the Y ovvero rapporto orale a lei), BBJ (rapporto orale scoperto), CIM (venire in bocca), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni), Anal Rimming (dato)
Attitudine: Girl Friend Experience (GFE, come una fidanzata)
Fumatrice No
Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Luogo dell'incontro: Pulito e ordinato
Facilità di parcheggio: Si, molto facile
La mia recensione:
Valeria garofano e cannella.
I requisiti c'erano tutti. Giovane, conoscenza scarsissima dell'italiano, voce dolce e timida, capelli corvini stile Pocahontas, pelle ambrata tendente allo scuro, annuncio con culo in primo piano, foto amatoriali, casa conosciuta e approvata da Oblomov.
Sotto un nubifragio il nostro impavido eroe prendeva le ultime istruzioni dentro l'abitacolo dell'auto. Alla luce del telefonino il suo grugno sinistro pareva ruminare qualcosa. Prima del via libera si dedicò infatti a degli strani esercizi di Kegel che però, nel suo caso, erano esercizi dedicati all'estensione e all'elasticità della lingua.
La ragazzetta purtroppo non concedeva l'anale e Oblomov, mai domo, decise che avrebbe profanato quel culo con quanti più centimetri di lingua possibile.
Uscì dalla macchina che si era trasformato in Gene Simmons.
Arrivò al piano indicato e subito si aprì una porta. Oblomov accolse con un sorriso la persona che si affacciò sull'uscio. Era una donna anziana che si accingeva a portare la spazzatura al piano terra e quando vide il sorriso di Oblomov spegnersi lentamente mentre si avvicinava al suo appartamento, gli fece un no terrorizzato con il capo. Al che Oblomov si girò su se stesso tipo omino Playmobil e indirizzò la sua figura verso le altre due porte. Diede le spalle alla vecchia e aspettò col culo stretto e la nuca incenerita dal suo sguardo, finché dopo lunghissimi secondi una porta si aprì lentamente.
Abbassò gli occhi e vide una ragazza piccolina sporgere la testa. Uno sguardo vispo e curioso lo scrutò. Oblomov vide una chioma di capelli nerissimi e lucidi, due belle sopracciglia marcate ed un incarnato di caramello. Entrò attraverso la fessura che Valeria gli lasciò e scomparve agli occhi accusatori della vecchia.
Vide il visetto simpatico di Valeria e poi la figura intera, piccola e soda già a prima vista. Il bikini mostrava un seno acerbo. Oblomov si piantò in modo risoluto per cederle il passo finché quella capì e lo precedette dirigendosi verso la camera. Finalmente lui poté guardare il culo. Che culo ragazzi!
Tondo, gommoso, sodo e con una pelle già a prima vista liscia ed elastica. Alla vista di quella pelle e di quel culo, Oblomov raddoppiò la salivazione. Come se fosse già in fase di prelubrificazione, il frenulo si allungò e gli parve che la lingua avesse guadagnato diversi centimetri.
Con qualche difetto di pronuncia illustrò le sue intenzioni, rilanciò per l'anale, ma dopo l'ennesimo rifiuto pagò e Valeria scomparve sculettando.
Quando tornò lui le succhiò il seno con grande approvazione della ragazza, si baciarono come due adolescenti e Oblomov tastò il tamburo per poi dirigersi nel solco ancora umido dei lavaggi.
La invitò ad appecorarsi e le aprì il culo come un'albicocca mettendo in mostra il bellissimo buco bruno che lentamente si apriva davanti a lui. Lo succhiò e leccò, finché i tessuti non cedettero e riuscì ad infilare tutti i centimetri di lingua di cui disponeva. Quella ogni tanto si scansava, poi si riposizionava, poi diceva qualcosa, poi lo lasciava fare. Sembrava imbarazzata ma volenterosa. A fine rimmata con un fazzoletto gli asciugò gli angoli della bocca e riprese a baciarlo.
Valeria volle ricambiare le attenzioni e iniziò a succhiargli il cazzo con la sua piccola bocca. Lentamente e con molta saliva riuscì ad affondare, sembrava volergli restituire con la bocca i centimetri di lingua che lui le aveva messo in culo. Oblomov le chiese di leccargli le palle.
"Las bolas?" Chiese Valeria e Oblomov con gesto sacerdotale le orientò la testa. Egregia leccata.
Poi fu lui a leccarle la figa e piano piano lei gli regalò la sua essenza in abbondanza, dal profumo denso di garofano e dal sapore speziato di cannella.
Ancora una volta lei gli asciugò la bocca dei propri umori e riprese a baciarlo
Scoparono alla missionaria, una novità per Oblomov. Valeria si accinse ad usare un lubrificante, ma Oblomov le chiese di aspettare e di provare senza. Gli umori che lentamente Valeria produsse in modo naturale, grazie soprattutto alle sapienti e delicate spinte di Oblomov, evitarono l'uso del fluido artificiale che lei inizialmente era intenzionata a spargere. L'amplesso fu talmente naturale che baci profondi e carezze parvero così spontanei come da tempo non gli capitava.
Poi lei chiese la pecorina e Oblomov la accontentò. Nel mentre che la pistonava lentamente giocava col suo buco del culo, ora allargandolo ora spremendolo intorno per farlo uscire fuori come un brufolo, godendo perfino di un accenno di gape. Valeria aveva il buco del culo perfetto e non si vergognava più di mostrarlo e così Oblomov, nel momento di massima apertura e di massima estroflessione, ci buttò dentro svariati centimetri di lingua. Non avvertì attrito, la srotolò dentro senza resistenza, chiedendosi se non fosse pronta per l'anale.
Lasciò questa domanda inespressa e si liberò del preservativo dirigendo la testa di Valeria verso il suo cazzo. Diede due smanacciate all'asta e dopo pochi secondi fece colare un pesante carico di sbobba nella bocca e sulla lingua di Valeria.
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