CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Vanessa Stewardesa
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-new-vanessa-nmfx62071653
CITTA’ DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Non chiesta, ma dato che stewardesa (hostess) è rumeno, opterei per rumena
ETA': Sui 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Rai1 e Rai2, Cob
SERVIZI USUFRUITI: BJ, Rai1 e Rai2, Cob
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz’ora
DESCRIZIONE FISICA: Sul metro e sessanta, faccia normalissima, tette flaccide ma in compenso un bel culo
ATTITUDINE: Nell’insieme non è malaccia, ma a me non è piaciuta
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32459391xx
LA MIA RECENSIONE: Lo so che mi ero ripromesso di fare il bravo per un po’, ma GESÚ CRISTO HA COMPIUTO IL MIRACOLO! No!.. non ho visto la luce, come qualcuno di voi potrebbe erroneamente pensare, ma di più... e molto meglio! Ho vinto al Gratta e Vinci. Immaginatevi un raggio di luce celeste che dal cielo entra dritto dritto dentro il tabacchino dove mi trovo, e m’illumina tutto come un catarifrangente (o come uno dei fratelli Blues) dopo che ho grattato il biglietto e per la prima volta in tutta la mia vita vinco qualcosa di più delle solite due pidocchiose cucuzze di consolazione... Ecco! È un giorno memorabile per il vostro beneamato, che con questi giochi è sempre stato tipo Sfiga cammina con me! Mi sento come Django liberato dalla schiavitù. Ce l’ho fatta! Devo festeggiare!
Tutto arzillo e pimpante vado a riscuotere la vincita, mi viene in mente quella scena di ‘Effetto notte’ di Truffaut. «Qualcuno può prestarmi diecimila lire per andare a puttane?» diceva Jean-Pierre Leud. Mai sinapsi di pensiero fu più azzeccata! Duecento cucuzze tonde tonde, cadute dal cielo, gridano di essere spese alla grande. Qui ci vuole una gran scopata. Buchi di culo come se piovessero! Si può mica sempre aspettare il domani, sempre conservare, conservare...
A casa mi preparo, cerco, chiamo Izabella, è occupato. Esco lo stesso, la chiamerò per strada. Per strada la chiamo ancora, arrivo lì sotto, aspetto, richiamo, non risponde nessuno. Sfiga cammina con me! Mi ricordo allora di un annuncio che è da poco che si vede in giro, sempre del trombodomo di San Giuliano. Dalle foto la purchiacca non sembra niente male. In una, dove lei è accucciata sopra una valigia, sembra una vichinga di un metro e ottanta con un culo più che notevole. La chiamo, risponde al secondo squillo. Trenta secondi dopo m’inforco nel portone (che qualcuno ha lasciato aperto) e son da lei.
È Carla che apre la porta (a casa c'erano solamente loro due), lei è subito dietro, probabilmente appena uscita dal bagno. È alta si e no un metro e sessanta, tette inesistenti (anzi, peggio, piccole e flosce) ma in compenso un bel culo. Non è bella (nel senso stretto della parola). È una ragazza normalissima. Il naso adunco, una feritoia tra gli incisivi. Sulla porta Carla mi guarda, non so se ricorda di me. Entro, seguo Vanessa in camera, ci spogliamo. La stufa, dice, è rotta e c’è un freddo fottuto lì dentro, noi tutti nudi come vermi. Posiziona i ferri del mestiere sul comodino: fazzoletti imbevuti, goldone, unguento per il Rai2, e si comincia.
Col senno di poi è stata una scopata da dimenticare. Pompino e Rai1 tra il troppo breve (il primo) e l’appena passabile (il secondo). Solo la sintonizzazione del Rai2 è stata degna di nota.
Mi unge l’uccello, si unge, si mette alla pecorina, fa un tentativo, non entra. Mi unge di nuovo, si riunge, le ficco un dito nel culo, lo ravano, farfallo, ci riproviamo. Finalmente si apre una breccia, c’entro. «Al mio segnale scatena l’inferno!» dico, rivolgendomi al Dillinger. Finalmente ho preso possesso del fortino. L’inculo per dieci minuti buoni. Nel mentre mi torna in mente di un’altra ragazza, conosciuta tempo fa (l'estate scorsa). «È da poco che lo faccio!..» mi aveva detto, riferendosi al culo. Per testare la veridicità di tale affermazione le infilo un dito. La pressione della spinta più l’inerzia più una sorta di vuoto d’aria creato all’interno quasi non mi ci fa entrare fino al gomito. La guardo negli occhi allora, come per dirle 'Qui ci potrei entrare tutt’interno, e con le braccia spalancate per giunta, e sbattendole pure, come uno pterodattilo', ma non dico niente. Non mi sembrava cortese...
Ma tornando a noi.... come sempre mi dilungo....
Con le mani le allargo le natiche, lei si sgrilletta di sotto. Le faccio il culo, lento e regolare, fino a quando, dopo averla fatta girare, dato che di venire non se ne parlava, capitolo con un segone da futura sindrome del tunnel carpale sulle sue tette flosce. Non sono mai stato un amante (nemmeno alla lontana) del Cob, quindi anche questo, in conclusione, mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Già dai primi secondi del post-coito capisco che questa è la prima e ultima volta che la vedrò, che avrei dovuto aspettare di beccare Izabella o rimettere in moto la tedmobile e andare altrove, ma ormai è fatta, ed è inutile piangere sulle trombate fatte! Ci rivestiamo, la saluto e io si va via, verso nuove e mirabolanti avventure...
NOME INSERZIONISTA: Vanessa Stewardesa
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-new-vanessa-nmfx62071653
CITTA’ DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Non chiesta, ma dato che stewardesa (hostess) è rumeno, opterei per rumena
ETA': Sui 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Rai1 e Rai2, Cob
SERVIZI USUFRUITI: BJ, Rai1 e Rai2, Cob
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz’ora
DESCRIZIONE FISICA: Sul metro e sessanta, faccia normalissima, tette flaccide ma in compenso un bel culo
ATTITUDINE: Nell’insieme non è malaccia, ma a me non è piaciuta
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32459391xx
LA MIA RECENSIONE: Lo so che mi ero ripromesso di fare il bravo per un po’, ma GESÚ CRISTO HA COMPIUTO IL MIRACOLO! No!.. non ho visto la luce, come qualcuno di voi potrebbe erroneamente pensare, ma di più... e molto meglio! Ho vinto al Gratta e Vinci. Immaginatevi un raggio di luce celeste che dal cielo entra dritto dritto dentro il tabacchino dove mi trovo, e m’illumina tutto come un catarifrangente (o come uno dei fratelli Blues) dopo che ho grattato il biglietto e per la prima volta in tutta la mia vita vinco qualcosa di più delle solite due pidocchiose cucuzze di consolazione... Ecco! È un giorno memorabile per il vostro beneamato, che con questi giochi è sempre stato tipo Sfiga cammina con me! Mi sento come Django liberato dalla schiavitù. Ce l’ho fatta! Devo festeggiare!
Tutto arzillo e pimpante vado a riscuotere la vincita, mi viene in mente quella scena di ‘Effetto notte’ di Truffaut. «Qualcuno può prestarmi diecimila lire per andare a puttane?» diceva Jean-Pierre Leud. Mai sinapsi di pensiero fu più azzeccata! Duecento cucuzze tonde tonde, cadute dal cielo, gridano di essere spese alla grande. Qui ci vuole una gran scopata. Buchi di culo come se piovessero! Si può mica sempre aspettare il domani, sempre conservare, conservare...
A casa mi preparo, cerco, chiamo Izabella, è occupato. Esco lo stesso, la chiamerò per strada. Per strada la chiamo ancora, arrivo lì sotto, aspetto, richiamo, non risponde nessuno. Sfiga cammina con me! Mi ricordo allora di un annuncio che è da poco che si vede in giro, sempre del trombodomo di San Giuliano. Dalle foto la purchiacca non sembra niente male. In una, dove lei è accucciata sopra una valigia, sembra una vichinga di un metro e ottanta con un culo più che notevole. La chiamo, risponde al secondo squillo. Trenta secondi dopo m’inforco nel portone (che qualcuno ha lasciato aperto) e son da lei.
È Carla che apre la porta (a casa c'erano solamente loro due), lei è subito dietro, probabilmente appena uscita dal bagno. È alta si e no un metro e sessanta, tette inesistenti (anzi, peggio, piccole e flosce) ma in compenso un bel culo. Non è bella (nel senso stretto della parola). È una ragazza normalissima. Il naso adunco, una feritoia tra gli incisivi. Sulla porta Carla mi guarda, non so se ricorda di me. Entro, seguo Vanessa in camera, ci spogliamo. La stufa, dice, è rotta e c’è un freddo fottuto lì dentro, noi tutti nudi come vermi. Posiziona i ferri del mestiere sul comodino: fazzoletti imbevuti, goldone, unguento per il Rai2, e si comincia.
Col senno di poi è stata una scopata da dimenticare. Pompino e Rai1 tra il troppo breve (il primo) e l’appena passabile (il secondo). Solo la sintonizzazione del Rai2 è stata degna di nota.
Mi unge l’uccello, si unge, si mette alla pecorina, fa un tentativo, non entra. Mi unge di nuovo, si riunge, le ficco un dito nel culo, lo ravano, farfallo, ci riproviamo. Finalmente si apre una breccia, c’entro. «Al mio segnale scatena l’inferno!» dico, rivolgendomi al Dillinger. Finalmente ho preso possesso del fortino. L’inculo per dieci minuti buoni. Nel mentre mi torna in mente di un’altra ragazza, conosciuta tempo fa (l'estate scorsa). «È da poco che lo faccio!..» mi aveva detto, riferendosi al culo. Per testare la veridicità di tale affermazione le infilo un dito. La pressione della spinta più l’inerzia più una sorta di vuoto d’aria creato all’interno quasi non mi ci fa entrare fino al gomito. La guardo negli occhi allora, come per dirle 'Qui ci potrei entrare tutt’interno, e con le braccia spalancate per giunta, e sbattendole pure, come uno pterodattilo', ma non dico niente. Non mi sembrava cortese...
Ma tornando a noi.... come sempre mi dilungo....
Con le mani le allargo le natiche, lei si sgrilletta di sotto. Le faccio il culo, lento e regolare, fino a quando, dopo averla fatta girare, dato che di venire non se ne parlava, capitolo con un segone da futura sindrome del tunnel carpale sulle sue tette flosce. Non sono mai stato un amante (nemmeno alla lontana) del Cob, quindi anche questo, in conclusione, mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Già dai primi secondi del post-coito capisco che questa è la prima e ultima volta che la vedrò, che avrei dovuto aspettare di beccare Izabella o rimettere in moto la tedmobile e andare altrove, ma ormai è fatta, ed è inutile piangere sulle trombate fatte! Ci rivestiamo, la saluto e io si va via, verso nuove e mirabolanti avventure...