CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Veronica
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Veronica-30245?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Ucraina
ETA': Sui venticinque
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme, ma foto patinate
SERVIZI OFFERTI: FK, BJ o BBJ, Leccata di palle, Rai1 (non so per il Rai2), Cob, Cif e Cim ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, BBJ, Magistrale leccata di palle, Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 120 (mezz'ora) - 200 (un'ora)
COMPENSO CONCORDATO: 120
DURATA DELL'INCONTRO: Meglio sorvolare (per capire leggere più sotto)
DESCRIZIONE FISICA: Bassa, magra, capelli castano chiari, tette piccole ma perfette, come il culo
ATTITUDINE: Più che ottima
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Sesto piano con ascensore
INDEX RICERCHE: 33143722xx
LA MIA RECENSIONE: Hic sunt leones, dicevano i latini. Qui ci sono i leoni. Nelle cartine geografiche e nelle mappe di allora stava ad indicare quei luoghi inesplorati e barbari dove nessun romano era mai stato, e dove c’era la malsana possibilità di venire ammazzato dai selvaggi, risucchiato dalle sabbie nobili, sgranocchiato dai leoni o ogni altra qualsivoglia spiacevole esperienza. Qui ci sono i leoni. Adesso, io lo so, voi starete certamente pensando: ma che ce ne fotte a noi dei latini e dei leoni? E avete pure ragione, per carità, ma vedete... la faccenda è questa. Avevo passato tutta la giornata a cercare informazioni su questa ragazza, senza trovare una beneamata fava, e io a cercare le cose sono notoriamente bravo (più di una volta stavo per mandare il curriculum al KGB certo di un posto che è mio di diritto), ma comunque... risultavano solo qualche annuncio in Italia, sempre con lo stesso numero, che non portava a niente, e uno in un sito di escort norvegese. E niente più. Mettete questo, mettete le foto molto patinate, del tipo di quelle che si trovano nei siti inglesi o arabi che siano, il tutto dava a pensare ad un’inculata di quelle galattiche, e non nel senso buono. Una di quelle che ti ritrovi col buco del culo simile al Maelstrom, tanto per capirci. Potete immaginare quindi che ero un po’ restio (certificazione o no di Escort Forum) a telefonare alla ragazza, tantomeno di andarla a trovare. Ma sono sempre stato un tipo curioso io, pure un po’ filantropo perché no, un po’ Dr. Livingston anche. La chiamo quindi, mi sacrifico per la moltitudine ingrata. Vado dove ci sono i leoni. Mi risponde al secondo squillo, mi indica il posto (dalle parti di corso Sicilia) e il cucuzzario. Vado.
Ad un primo momento non la riconosco, mi viene da pensare che le foto siano false, che somigli alla ragazza ma che non sia lei, ma non è così. È proprio lei. Stesso profilo del volto, stesso tatuaggio sopra il culo. Vabbe’, le foto sono patinate, e si sapeva; roba che chi le ha fatte è un genio della fotografia, ma è comunque bella. Bassa, castana, il volto più magro rispetto alle foto (questo mi aveva tratto in inganno). Ha i capelli più chiari, lunghi, indossa dell’intimo bianco, mi fa accomodare. Eravamo rimasti per mezz’ora quindi sborso il dovuto e vado in bagno a dare una rinfrescata al Dillinger, anche se ero uscito dalla doccia mezz’ora prima. Mi spoglio, lei se ne sta sdraiata sul letto, ancora, diciamo, vestita. Mi s’avvicina, comincia a sbaciucchiarmi, mi caccia tre dita di lingua giù per l’esofago, ridiscende giù, mi mordicchia i capezzoli, trova il Dillinger. Parte immediatamente con un pompino a dir poco famelico. In assoluto nella top five di tutti i pompini che mi abbiano mai propinato. Se lo lecca con gusto, con foga, stringendomi l’uccello, ci s’appassiona, se lo sbaciucchia. Si mette a brucarmi le palle e lì, O fratelli, raggiunge la vetta assoluta. Si mette a leccarmele (quando c’è l’opzione nel menù le toso peggio della capoccia di Yul Brynner, per capirci) come un assetata leccherebbe un ghiacciolo nel deserto, mentre io sto lì e faccio ogni tipo di esercizio fisico e mentale per non venirmene subito come uno stronzo. Il pompino va avanti per una decina di minuti, durante i quali s’è tolta la sottoveste, rimanendo col solo perizoma, e io le ho succhiato le tette come un assetato leccherebbe un ghiacciolo nel deserto (tutto torna!). Mi godo lo spettacolo, le accarezzo la testa prendendola delicato per i capelli. Lei continua e continua e continua e continua. Finito il mirabolante pompino la faccio sdraiare, le sfilo il perizoma, rilecco le tette, la limono un po’, m’incappuccia, entro. Al terzo colpo sento che l’irreparabile è già successo, che s’è arrivati oltre il punto di non ritorno, e prima ancora che il mio cervello formuli un pensiero ecco che me ne sto venendo come il più stronzo degli stronzi. Roba da medaglia d’oro olimpica. L’Usain Bolt del trombo.
Lei non dice niente, sorride, va in bagno, mentre io me ne sto lì e mi sento addosso il marchio della vergogna. Peggio della fottuta lettera scarlatta. Scambiamo quattro chiacchiere mentre mi rivesto più in fretta possibile per uscire da lì e andare a sprofondare sottoterra.
Torno alla tedmobile. Posato sopra il cruscotto c’è ancora il biglietto per il parcheggio. Un’ora durava. Controllo quando l’ho fatto, vedo che ore sono. Mai orecchie umane hanno sentito bestemmie così apocalittiche come quelle che mi sono scappate quand’è che mi sono fatto i conti. Roba da far aprire il cielo, come Mosè che divide il mar Rosso. Ma comunque...
Hic sunt leones, dicevano i latini. E porcocazzo i leoni m’hanno sbranato!
NOME INSERZIONISTA: Veronica
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Veronica-30245?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Ucraina
ETA': Sui venticinque
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme, ma foto patinate
SERVIZI OFFERTI: FK, BJ o BBJ, Leccata di palle, Rai1 (non so per il Rai2), Cob, Cif e Cim ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, BBJ, Magistrale leccata di palle, Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 120 (mezz'ora) - 200 (un'ora)
COMPENSO CONCORDATO: 120
DURATA DELL'INCONTRO: Meglio sorvolare (per capire leggere più sotto)
DESCRIZIONE FISICA: Bassa, magra, capelli castano chiari, tette piccole ma perfette, come il culo
ATTITUDINE: Più che ottima
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Sesto piano con ascensore
INDEX RICERCHE: 33143722xx
LA MIA RECENSIONE: Hic sunt leones, dicevano i latini. Qui ci sono i leoni. Nelle cartine geografiche e nelle mappe di allora stava ad indicare quei luoghi inesplorati e barbari dove nessun romano era mai stato, e dove c’era la malsana possibilità di venire ammazzato dai selvaggi, risucchiato dalle sabbie nobili, sgranocchiato dai leoni o ogni altra qualsivoglia spiacevole esperienza. Qui ci sono i leoni. Adesso, io lo so, voi starete certamente pensando: ma che ce ne fotte a noi dei latini e dei leoni? E avete pure ragione, per carità, ma vedete... la faccenda è questa. Avevo passato tutta la giornata a cercare informazioni su questa ragazza, senza trovare una beneamata fava, e io a cercare le cose sono notoriamente bravo (più di una volta stavo per mandare il curriculum al KGB certo di un posto che è mio di diritto), ma comunque... risultavano solo qualche annuncio in Italia, sempre con lo stesso numero, che non portava a niente, e uno in un sito di escort norvegese. E niente più. Mettete questo, mettete le foto molto patinate, del tipo di quelle che si trovano nei siti inglesi o arabi che siano, il tutto dava a pensare ad un’inculata di quelle galattiche, e non nel senso buono. Una di quelle che ti ritrovi col buco del culo simile al Maelstrom, tanto per capirci. Potete immaginare quindi che ero un po’ restio (certificazione o no di Escort Forum) a telefonare alla ragazza, tantomeno di andarla a trovare. Ma sono sempre stato un tipo curioso io, pure un po’ filantropo perché no, un po’ Dr. Livingston anche. La chiamo quindi, mi sacrifico per la moltitudine ingrata. Vado dove ci sono i leoni. Mi risponde al secondo squillo, mi indica il posto (dalle parti di corso Sicilia) e il cucuzzario. Vado.
Ad un primo momento non la riconosco, mi viene da pensare che le foto siano false, che somigli alla ragazza ma che non sia lei, ma non è così. È proprio lei. Stesso profilo del volto, stesso tatuaggio sopra il culo. Vabbe’, le foto sono patinate, e si sapeva; roba che chi le ha fatte è un genio della fotografia, ma è comunque bella. Bassa, castana, il volto più magro rispetto alle foto (questo mi aveva tratto in inganno). Ha i capelli più chiari, lunghi, indossa dell’intimo bianco, mi fa accomodare. Eravamo rimasti per mezz’ora quindi sborso il dovuto e vado in bagno a dare una rinfrescata al Dillinger, anche se ero uscito dalla doccia mezz’ora prima. Mi spoglio, lei se ne sta sdraiata sul letto, ancora, diciamo, vestita. Mi s’avvicina, comincia a sbaciucchiarmi, mi caccia tre dita di lingua giù per l’esofago, ridiscende giù, mi mordicchia i capezzoli, trova il Dillinger. Parte immediatamente con un pompino a dir poco famelico. In assoluto nella top five di tutti i pompini che mi abbiano mai propinato. Se lo lecca con gusto, con foga, stringendomi l’uccello, ci s’appassiona, se lo sbaciucchia. Si mette a brucarmi le palle e lì, O fratelli, raggiunge la vetta assoluta. Si mette a leccarmele (quando c’è l’opzione nel menù le toso peggio della capoccia di Yul Brynner, per capirci) come un assetata leccherebbe un ghiacciolo nel deserto, mentre io sto lì e faccio ogni tipo di esercizio fisico e mentale per non venirmene subito come uno stronzo. Il pompino va avanti per una decina di minuti, durante i quali s’è tolta la sottoveste, rimanendo col solo perizoma, e io le ho succhiato le tette come un assetato leccherebbe un ghiacciolo nel deserto (tutto torna!). Mi godo lo spettacolo, le accarezzo la testa prendendola delicato per i capelli. Lei continua e continua e continua e continua. Finito il mirabolante pompino la faccio sdraiare, le sfilo il perizoma, rilecco le tette, la limono un po’, m’incappuccia, entro. Al terzo colpo sento che l’irreparabile è già successo, che s’è arrivati oltre il punto di non ritorno, e prima ancora che il mio cervello formuli un pensiero ecco che me ne sto venendo come il più stronzo degli stronzi. Roba da medaglia d’oro olimpica. L’Usain Bolt del trombo.
Lei non dice niente, sorride, va in bagno, mentre io me ne sto lì e mi sento addosso il marchio della vergogna. Peggio della fottuta lettera scarlatta. Scambiamo quattro chiacchiere mentre mi rivesto più in fretta possibile per uscire da lì e andare a sprofondare sottoterra.
Torno alla tedmobile. Posato sopra il cruscotto c’è ancora il biglietto per il parcheggio. Un’ora durava. Controllo quando l’ho fatto, vedo che ore sono. Mai orecchie umane hanno sentito bestemmie così apocalittiche come quelle che mi sono scappate quand’è che mi sono fatto i conti. Roba da far aprire il cielo, come Mosè che divide il mar Rosso. Ma comunque...
Hic sunt leones, dicevano i latini. E porcocazzo i leoni m’hanno sbranato!
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