CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Zsanett
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforum.pw/accompagnatrici/Zsanett-32605?from=regular_list
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/bellisima-ragazza-chiamami-non-37c447227979
CITTA DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Ungherese
ETA': 30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ, Leccata di palle, Rai1
SERVIZI USUFRUITI: BJ, Leccata di palle, Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz'ora
DESCRIZIONE FISICA: Altezza media, in carne, tette piccole, culo grande (troppo per i miei gusti)
ATTITUDINE: Pornostar
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Nessuna
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32720430xx o 38013853xx
LA MIA RECENSIONE: Braum! Vrum!.. È il gran bordello. Un casino enorme!.. fantastico!.. dalla destra... un rumore di autobus... pullman... automobili... vespe... di stantuffi... ferraglia... tutto questo in una fanfara allucinata, d’assordare... Ed era domenica, per giunta, e pomeriggio presto, anche, poco dopo mangiato. Ero al telefono. Parlavo con Sabrina, fermo vicino la stazione (viale Libertà.) Le avevo già chiamato prima, la richiamo, lei risponde. Mi doveva dare l’indirizzo esatto.
«Cia... o... so...no arri... vato...» Ma c’è troppo rumore. Si capisce un cazzo di quello che dico. Sembra di stare a Dresda.
«Cosa? Ma sei italiano? Senti, io non lavoro con gli stranieri!..»
«Cer...to... che so... no... itali...ano»
Il bordello è ora all'apice. Sublime. Passa un'auto con della musica napoletana sparata a tutto volume. È l'inferno! Lei mi riattacca il telefono in faccia, la richiamo, lei non risponde, fa cadere la chiamata. Ecco che è successo, mi dico. È andata. Mi ha preso come minimo per talebano, per zingaro comprachicos, per aborigeno australiano. La sua topa all’ora attuale è più inespugnabile dell’area51 per te... il mio povero stronzo! Ma capita! Che vuoi farci? Fattene una ragione! La vita va avanti, e le vie della gnocca sono infinite... diceva il saggio...
Ovviamente non mi faccio abbattere dall’accaduto, e dato che ero in zona decido di andare da una mia vecchia conoscenza: l’asiatica di viale Africa. E così faccio. Arrivo sottocasa, faccio per chiamarla, alzo gli occhi, e lei è lì per strada, che scende da un’auto in compagnia di un ragazzo. Facevano molto coppietta, i due; con la spesa fatta assieme, e le risate, e lui che portava la cassa dell'acqua da vero cavaliere. Le vie della gnocca sono un po’ meno infinite, mi dico io, mi sa. Ovviamente non la chiamo. Volevo mica interrompere la Madama Butterfly. Per la seconda volta rimetto in moto e vado via, come uno stronzo, giro, come Caino, passo dalle parti di piazza Bovio, mi ricordo di Laura e della perla rara del suo culo. Mi fermo davanti l'appartamento: è in vendita. Le due (lei e Katy) hanno cambiato location. È stato lì, devo ammetterlo, che mi sono sentito molto Joseph K. La mano misteriosa e implacabile del destino che m’impediva di farmi la benché minima scopata...
Ma comunque!..
Chiamo Laura, lei risponde, mi dice che non lavorava quel giorno (in effetti non c’era il suo annuncio su bakeca). Ormai che sono lì, abbiamo fatto tre, facciamo quattro, chiamo Katy. Mi da il nuovo indirizzo (una traversa di via Etnea) e vado. Vado solo per aspettare mezz’ora ad un angolo della via, e per fortuna che era ancora giorno se no sarei sembrato la più orripilante delle bagasce lì, fermo, sul marciapiede, ad aspettare. Mezz’ora. Le persone che m’incrociavano mi scansavano. Ero entrato nel lato oscuro della forza.
Per la quarta volta salgo in macchina, accendo il cellulare per cancellare le ricerche, e l’occhio mi cade sull’annuncio di Zsanett. Se anche questa va male ci rinuncio, mi dico. In un mondo di persone che scopano all’acqua e al vento, ai quattro venti, vorrà dire che per me non è destino. Che appenderò il cazzo al chiodo! Che mi farò eunuco!.. (in linea di massima, ovviamente!)
La chiamo, lei risponde. È impegnata e ne ha per una ventina di minuti. Mi faccio dare l’indirizzo e dato che il posto è in culo ai lupi sopprimo la voglia che avevo di mettermi a giocare a bowling coi pedoni e mi faccio la strada in tutta calma.
Riceve in un negozio, non in un appartamento. Entro, in un angolo ci sono decine di scarpe da donna, di tutti i tipi, colori, che nemmeno nei sogni più trapanati di Enzo Miccio! In fondo ci sono due stanze e il bagno. Mi offre dell’acqua, pago le 70 cucuzze e ci spogliamo.
Il fisico è quello di una trentenne, e anche il volto. I fianchi larghi, un po’ di pancetta. Comincia a succhiarlo strusciandosi tutta contro di me, mi sale di sopra, mi copre di baci, mi lecca le orecchie, la faccia. Mi sembra di stare scopando Lassie! Senza che dicessi nulla si fionda sulle palle. Mai nessuna (e ripeto mai) me le aveva succhiate come lei. Un’assatanata. Se le passava in bocca come fossero caramelle alla menta. Solo questo valeva tutto il prezzo del biglietto, e anche più. Si rimette a succhiarlo, poi di nuovo le palle, mi guarda negli occhi, mi mordicchia i capezzoli, poi sale di sopra e mi cavalca. È una porca da paura. Compensa con la troiaggine quello che l’età le sta togliendo. L’amazzone è molto ben fatta, ti si struscia addosso, muove il bacino, s’affonda. La faccio mettere a pancia in su e continuo, dopo un po’ esco, le salgo sopra e le metto letteralmente le palle in faccia, e lei di nuovo lì a leccarle, col mio uccello che le passava sopra il naso fin sulla fronte come fosse uscita da una puntata di Star Trek. Glielo do di nuovo a succhiare, le scopo la bocca. Smonto. Ricomincio a pistonarla. Era stata talmente tanta l’incazzatura quella giornata che non me ne venivo per principio. Dovevo resistere! Lottare! Quella scopata era la mio grido di rivolta contro il destino crudele! Joseph K. di tutto il mondo, unitevi!
Ma alla fine, ahimè, tutto finisce. Vengo, e lei mi serra con le gambe e le braccia, mi s’abbraccia a sé. Continua a mordicchiarmi il collo. Restiamo così qualche secondo. Riprendiamo fiato.
Mi rivesto ed esco. Fuori mi guardo, ancora sorpreso di essere tutto interno, come Daniele dopo essere uscito dalla fossa dei leoni. Ho perso qualche chilo, sicuro. Ho le palle tirate a lucido. Passa una macchina con della musica napoletana sparata a tutto volume. E Braum! Vrum!..
NOME INSERZIONISTA: Zsanett
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforum.pw/accompagnatrici/Zsanett-32605?from=regular_list
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/bellisima-ragazza-chiamami-non-37c447227979
CITTA DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Ungherese
ETA': 30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ, Leccata di palle, Rai1
SERVIZI USUFRUITI: BJ, Leccata di palle, Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz'ora
DESCRIZIONE FISICA: Altezza media, in carne, tette piccole, culo grande (troppo per i miei gusti)
ATTITUDINE: Pornostar
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Nessuna
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32720430xx o 38013853xx
LA MIA RECENSIONE: Braum! Vrum!.. È il gran bordello. Un casino enorme!.. fantastico!.. dalla destra... un rumore di autobus... pullman... automobili... vespe... di stantuffi... ferraglia... tutto questo in una fanfara allucinata, d’assordare... Ed era domenica, per giunta, e pomeriggio presto, anche, poco dopo mangiato. Ero al telefono. Parlavo con Sabrina, fermo vicino la stazione (viale Libertà.) Le avevo già chiamato prima, la richiamo, lei risponde. Mi doveva dare l’indirizzo esatto.
«Cia... o... so...no arri... vato...» Ma c’è troppo rumore. Si capisce un cazzo di quello che dico. Sembra di stare a Dresda.
«Cosa? Ma sei italiano? Senti, io non lavoro con gli stranieri!..»
«Cer...to... che so... no... itali...ano»
Il bordello è ora all'apice. Sublime. Passa un'auto con della musica napoletana sparata a tutto volume. È l'inferno! Lei mi riattacca il telefono in faccia, la richiamo, lei non risponde, fa cadere la chiamata. Ecco che è successo, mi dico. È andata. Mi ha preso come minimo per talebano, per zingaro comprachicos, per aborigeno australiano. La sua topa all’ora attuale è più inespugnabile dell’area51 per te... il mio povero stronzo! Ma capita! Che vuoi farci? Fattene una ragione! La vita va avanti, e le vie della gnocca sono infinite... diceva il saggio...
Ovviamente non mi faccio abbattere dall’accaduto, e dato che ero in zona decido di andare da una mia vecchia conoscenza: l’asiatica di viale Africa. E così faccio. Arrivo sottocasa, faccio per chiamarla, alzo gli occhi, e lei è lì per strada, che scende da un’auto in compagnia di un ragazzo. Facevano molto coppietta, i due; con la spesa fatta assieme, e le risate, e lui che portava la cassa dell'acqua da vero cavaliere. Le vie della gnocca sono un po’ meno infinite, mi dico io, mi sa. Ovviamente non la chiamo. Volevo mica interrompere la Madama Butterfly. Per la seconda volta rimetto in moto e vado via, come uno stronzo, giro, come Caino, passo dalle parti di piazza Bovio, mi ricordo di Laura e della perla rara del suo culo. Mi fermo davanti l'appartamento: è in vendita. Le due (lei e Katy) hanno cambiato location. È stato lì, devo ammetterlo, che mi sono sentito molto Joseph K. La mano misteriosa e implacabile del destino che m’impediva di farmi la benché minima scopata...
Ma comunque!..
Chiamo Laura, lei risponde, mi dice che non lavorava quel giorno (in effetti non c’era il suo annuncio su bakeca). Ormai che sono lì, abbiamo fatto tre, facciamo quattro, chiamo Katy. Mi da il nuovo indirizzo (una traversa di via Etnea) e vado. Vado solo per aspettare mezz’ora ad un angolo della via, e per fortuna che era ancora giorno se no sarei sembrato la più orripilante delle bagasce lì, fermo, sul marciapiede, ad aspettare. Mezz’ora. Le persone che m’incrociavano mi scansavano. Ero entrato nel lato oscuro della forza.
Per la quarta volta salgo in macchina, accendo il cellulare per cancellare le ricerche, e l’occhio mi cade sull’annuncio di Zsanett. Se anche questa va male ci rinuncio, mi dico. In un mondo di persone che scopano all’acqua e al vento, ai quattro venti, vorrà dire che per me non è destino. Che appenderò il cazzo al chiodo! Che mi farò eunuco!.. (in linea di massima, ovviamente!)
La chiamo, lei risponde. È impegnata e ne ha per una ventina di minuti. Mi faccio dare l’indirizzo e dato che il posto è in culo ai lupi sopprimo la voglia che avevo di mettermi a giocare a bowling coi pedoni e mi faccio la strada in tutta calma.
Riceve in un negozio, non in un appartamento. Entro, in un angolo ci sono decine di scarpe da donna, di tutti i tipi, colori, che nemmeno nei sogni più trapanati di Enzo Miccio! In fondo ci sono due stanze e il bagno. Mi offre dell’acqua, pago le 70 cucuzze e ci spogliamo.
Il fisico è quello di una trentenne, e anche il volto. I fianchi larghi, un po’ di pancetta. Comincia a succhiarlo strusciandosi tutta contro di me, mi sale di sopra, mi copre di baci, mi lecca le orecchie, la faccia. Mi sembra di stare scopando Lassie! Senza che dicessi nulla si fionda sulle palle. Mai nessuna (e ripeto mai) me le aveva succhiate come lei. Un’assatanata. Se le passava in bocca come fossero caramelle alla menta. Solo questo valeva tutto il prezzo del biglietto, e anche più. Si rimette a succhiarlo, poi di nuovo le palle, mi guarda negli occhi, mi mordicchia i capezzoli, poi sale di sopra e mi cavalca. È una porca da paura. Compensa con la troiaggine quello che l’età le sta togliendo. L’amazzone è molto ben fatta, ti si struscia addosso, muove il bacino, s’affonda. La faccio mettere a pancia in su e continuo, dopo un po’ esco, le salgo sopra e le metto letteralmente le palle in faccia, e lei di nuovo lì a leccarle, col mio uccello che le passava sopra il naso fin sulla fronte come fosse uscita da una puntata di Star Trek. Glielo do di nuovo a succhiare, le scopo la bocca. Smonto. Ricomincio a pistonarla. Era stata talmente tanta l’incazzatura quella giornata che non me ne venivo per principio. Dovevo resistere! Lottare! Quella scopata era la mio grido di rivolta contro il destino crudele! Joseph K. di tutto il mondo, unitevi!
Ma alla fine, ahimè, tutto finisce. Vengo, e lei mi serra con le gambe e le braccia, mi s’abbraccia a sé. Continua a mordicchiarmi il collo. Restiamo così qualche secondo. Riprendiamo fiato.
Mi rivesto ed esco. Fuori mi guardo, ancora sorpreso di essere tutto interno, come Daniele dopo essere uscito dalla fossa dei leoni. Ho perso qualche chilo, sicuro. Ho le palle tirate a lucido. Passa una macchina con della musica napoletana sparata a tutto volume. E Braum! Vrum!..