Molestie

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poverine, non è che erano puttanelle che sgomitavano per andare da hefner, noto puttaniere, ma era il lupo travestito da marpione erotomane ad averle convinte con mille moine che andavano a visitare la casa di cappuccetto rosso, e loro, ragazze prive di malizia, invece si ritrovavano in quell'inferno di droga e orge, un tugurio dove non sarebbero mai andate, neanche se fossero state pagate. peraltro, strano a dirsi, lui non le pagava. e loro ora, rimaste pure nel fondo dell'animo, denunciano solo per amore della giustizia, non per ricavarci qualcosa.
e sì, la vita è stata beffarda con quegli angeli, puri come gigli.
provo una pena tale per questi angeli, che non ci dormirò stanotte. ah, se avessi hefner tra le mani, che gli farei. peccato sia trapassato, ma lo si può sempre processare in effige.
 
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Certo è che ancora una volta queste rivelazioni di molestie o presunte tali, dalla altrettante presunte vittime escon fuori a distanza di anni dall'accaduto, com'è successo nei confronti dell'attore Bill Cosby o altri produttori e registi.

E in questo caso l'imputato è anche defunto, per cui non può difendersi fornendo la sua versione dei fatti.
 
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Perché è vero, caro collega. Non è vero che siano "puttane disponibili a tutto", è vero invece che uno che con una parola ti può svoltare la carriera ha bisogno della segretaria per smistare la fila di bellissime attrici che non vedono l'ora di dargliela. Poi c'è modo e modo di darla e soprattutto modo e modo di prenderla (alcuni veramente orrendi, altri garbati) ma fatto sta che è così. So quel che dico.
Sono pienamente consapevole che in certi ambienti, come quello della moda e del cinema, ma anche della musica, sono addirittura le "ragazze" a proporsi e a "prostituirsi" pur di ottenere una parte, e questo, sempre che siano maggiorenni, rientra nelle libertà fondamentali della persona, sempre che questa persona sia realmente libera di decidere.
Non mi esprimo invece sui personaggi che sfruttano l'ingenuità e la spregiudicatezza di queste giovani fanciulle per soddisfare unicamente i loro appetiti sessuali.
Peraltro vi sono tuttavia delle modelle e delle attrici di livello elevato che sono riuscite a fare carriera senza dover sottostare a tali trattamenti, che in genere sono riservati a ragazze che si fanno facilmente illudere di poter intraprendere la carriera, saltando magari anche qualche faticoso gradino, attraverso la concessione di favori sessuali.
Quello che io non ritengo corretto è invece il pensiero comune per cui, se tu frequenti determinati ambienti per raggiungere determinati scopi, automaticamente viene bollata come ragazza di facili costumi, pronta a darla a chiunque pur di arrivare, e, peggio ancora, se poi forzano un po' troppo la mano, e ti costringono a fare sesso contro la tua volontà, ti dicono che te la sei andata a cercare, e poi non è nemmeno così grave, dato che comunque la daresti in ogni caso a chiunque in cambio di qualcosa che vorresti.
Sostanzialmente la mentalità corrente è che tu abbia avuto il tuo tornaconto e quindi che, in realtà, non ci sia stata una vera violenza, perché alla fine tu gli hai concesso di farlo e ne hai sfruttato i benefici; insomma in poche parole non ti credono.
Per me una violenza rimane una violenza in qualsiasi contesto, e significa obbligare una persona con la forza, ma può anche essere con il ricatto, come più spesso accade nel mondo del cinema e della moda, a fare quello che non vorrebbe fare.
Non mi sono per niente simpatiche certe attrici affermate che, a distanza di 20-30 anni, denunciano presunti stupri da parte di personaggi spregevoli, che magari però in qualche modo le hanno perfino aiutate ad emergere.
Volevo solo dire che posso comprendere perché hanno impiegato così tanto per decidere di denunciare l'accaduto, e che, per me, una violenza alla persona rimane del tutto inaccettabile e gravissima indipendentemente dal contesto in cui avviene.
Ritengo infatti, in ogni caso, che le mani addosso a una persona non debbano essere messe mai comunque, nemmeno per dare una carezza, salvo che questa persona non te lo conceda espressamente.
 
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poverine, non è che erano puttanelle che sgomitavano per andare da hefner, noto puttaniere, ma era il lupo travestito da marpione erotomane ad averle convinte con mille moine che andavano a visitare la casa di cappuccetto rosso, e loro, ragazze prive di malizia, invece si ritrovavano in quell'inferno di droga e orge, un tugurio dove non sarebbero mai andate, neanche se fossero state pagate. peraltro, strano a dirsi, lui non le pagava. e loro ora, rimaste pure nel fondo dell'animo, denunciano solo per amore della giustizia, non per ricavarci qualcosa.
e sì, la vita è stata beffarda con quegli angeli, puri come gigli.
provo una pena tale per questi angeli, che non ci dormirò stanotte. ah, se avessi hefner tra le mani, che gli farei. peccato sia trapassato, ma lo si può sempre processare in effige.
Questo è il nostro mondo purtroppo, e anche le "terrazze" di Milano brulicano di ragazzine in vena di darla per ottenere qualche favore personale, però certe volte non si rendono nemmeno conto di quello che fanno, stordite dall'alcool o da altro, finché non arrivano al dunque, e tante addirittura scappano, oppure dopo si pentono amaramente e denunciano.
Gli americani certamente però sanno fare le cose più in grande e ci sono stuole di avvocati pronti a trarne lauti guadagni.
Alla fine si risolve tutto in un grande circo mediatico, dove quello che conta sono sempre e solo i dollari.
Certo però è deprimente come tutto quello che sembra oro, e viene proposto come il top della bellezza e dell'eleganza, della raffinatezza, alla fine, tolta la placcatura superficiale, ti accorgi che emerge solo grigio piombo, brutalità e volgarità, e quanto di più basso e umanamente degradante si possa pensare.
 
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......è assodato come spesso una donna abusata può impiegare tempo, anche molto tempo per denunciare il fatto inacettabile e criminale che ha subito violenza ma....c'è un ma....
bisognerebbe stabilire la concretezza dell'abuso.....il ripensamento ad un consenso ( a posteriori della conclusione di un atto), non è un abuso, per esempio. Per condannare bisognerebbe stabilire se il fatto è avvenuto a seguito di profferta del/della presunto/a abusato per ottenere vantaggi o piuttosto per violenza (fisica o psicologica dell'abusatore), sia per stabilire la concretezza che la gravità di un evento.-
Inoltre premesso pure che una donna possa impiegare tempo ( anche un anno?, due anni? tre anni?) per metabolizzare di avere subito un abuso e poi sacrosantamente denunciarlo chiedendo giustizia, di diverso parere sono quando questi fattti emergono dopo molti ( anche decine) di anni......e soprattutto (posto ciò, sottolineo) la persona "pretendente abusata" ha già avuto vantaggi, ha perso vantaggi già conseguiti, si attende risarcimenti dall'abusatore che in casi di questa natura ( vedi il 90% delle "signore metoo") semmai ( stranamente) è molto ricco........
Se fossi un magistrato, fermo il principio che chi effettivamente abusa di una persona ( che al 90% dei casi è donna) è uno spregevole criminale e va punito con tutto il rigore del codice penale, però la concretezza di tale abuso va rigorosamente individuata, determinata e provata, soprattutto quando la denunzia è effettivamente eccessivamente tardiva, ed eventuali risarcimenti disposti dal Giudice ( se non sono il solo ristoro di spese documentate) dovrebbero essere simbolici o l'eccedenza devoluta nelle casse di qualche organizzazione che protegge le donne abusate e non nelle voraci tasche di qualche possibile furbetta cui sarebbe "andato bene un colpaccio"...... Da tempo inoltre ho sempre più notizie ( anche da colleghi imolesi del forum) che vi sono sempre più casi nei quali la donna si è offerta in maniera spudorata (sia fisicamente che moralmente) animata da basse intenzioni truffaldine, tanto da essere accusata e condannata per circonvenzione di incapace...... I lati della medaglia sono almeno due ( potrebbe cadere in piedi... :ROFLMAO:).....
 
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"......è assodato come spesso una donna abusata può impiegare tempo, anche molto tempo per denunciare il fatto inacettabile e criminale che ha subito violenza"

Una donna può impiegarci tutto il tempo che vuole o le serve a ricordare e trovare la forza di denunciare, ma la giustizia non funziona così, e se la fanno funzionare così, quella non è più giustizia. è tutto fuorché giustizia.
Primo perché è giudizialmente possibile ricostruire i fatti, con la ragionevole possibilità di trovare la verità, quanto più si è temporalmente vicini al loro accadimento. Poi diventa sempre più difficile, e non si può condannare un presunto innocente senza la sicurezza che l'accusa sia provata oltre ogni ragionevole dubbio.
Secondo perché ha ben poco senso condannare una persona a decenni dall'accadimento, perché quella persona quasi sempre è diventata un'altra persona, più o meno completamente diversa da quel che era quindici o trenta o quaranta anni prima. Tanto più che potrebbe avere costituito una famiglia, e non avrebbe senso infliggere alla famiglia le sofferenze derivanti da un'accusa infamante e non facile da provare; famiglia magari con minori, che ne subirebbero le conseguenze per la vita.
Pertanto, qualche mese, un anno è già tanto, dovrebbe essere più che adeguato prima che scatti la prescrizione.
La legge penale non serve gli interessi di un singolo (se non in maniera residuale), ma quelli della società a veder punito un crimine e a lasciarne esclusivamente allo stato l'esercizio. E non è interesse della società che un crimine sia perseguito a distanza di decenni, soprattutto per i motivi sopracitati.
 
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E vabbè ma con questo ragionamento Eichmann avrebbe continuato a fare il nonnino o il solito prelato pedofilo a dire messa, cosa quest'ultima presente nelle cronache quotidiane.
La giustizia è un principio necessario, non un fatto contingente.
 
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Beh certo, se prendi un caso limite (che anche ai tempi suscitò aspro dibattito per le modalità) e lo applichi a tutti i giorni, aboliamo pure i tribunali ordinari e affidiamo il giudizio a corti di norimberga per processare chi viene accusato di aver commesso abusi 40 anni prima. e si badi bene, accusato sulla sola parola della autoproclamata persona abusata, che invariabilmente più che giustizia chiede concreti e cospicui risarcimenti.
Proprio perché la giustizia è un "principio necessario" non la si può piegare alle contingenze, secondo il gusto e le valutazioni di parte.
 
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Secondo me Olmo non hai letto bene e attentamente tutto il mio post, infatti io dico che certe presunte violenze uscite dopo 20 anni ( alla Asia Argento per non fare nomi) che ha sguazzato per decenni nei contratti avuti per intercessione di Weinstine puzzano come il pesce di molti anni......però è pure vero che ci sono donne che hanno subito indubbie violenze da ragazzine e se le sono tirate dietro in silenzio per moltissimo tempo......ed in questo per me ha ragione Oblomov.....in questi casi occorrerebbe punire, se non altro per dare esempio di deterrenza e di certezza della pena.-
Probabilmente Weinstine era un viscido che ci provava pesantemente e che si muoveva in un mondo pieno di mezze troie disposte a tutto pur di emergere, ( e compiacendolo chi gliela dava emergeva), però in mezzo al marasma (probabilemte) c'erano anche ragazze normali o semplicemente deboli che effettivamente hanno subito violenza o almeno grave molestia.......Pertanto è giusto che Weinstine se ne stia in galera, sbagliato che certe troie furbe abbiano incassato risarcimenti milionari dopo avere ampiamente approfittato delle opportunità ottenute con l'uso della fica volontariamente offerta in cambio di gloria, celebrità e quattrini, mentre purtroppo rimarranno anche povere ragazze vittime di violenza fisica o morale che non hanno ottenuto nulla, se non ora la soddisfazione di vederlo in galera sino alla presunta fine dei suoi giorni.-
 
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Buona sera,
ma nel caso che uno venga accusato ingiustamente l'accusato come fa i difendersi? Quando sono passati vari mesi (se non anni o lustri o decenni) il "carnefice" come può difendersi, che prove può portare se non la sua parola. Quindi la difesa ha le stesse prove dell'accusa. Perchè le "prove" dell'accusa valgono più di quelle della difesa?.
Dal mio punto di vista non mettere una prescrizione ai reati espone il sistema a commettere dell'ingiustizie. Non danno la possibilità ad una delle parti di difendersi.
Inoltre in casi in cui le "signorine" si lamentano vari anni dopo quando il carnefice "è milionario" e loro non hanno "sfondato" il tutto fa pensare più ad una ripicca che ad un senso di giustizia. Visto che assieme alla causa penale parte l'inevitabile causa civile quindi €€€€€€€€$$$$$$$££££££.
Pensare male non è giusto, ma si sbaglia raramente (o quasi mai e m...........)
Buona serata
Ares
 
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Ma infatti le accuse della Argento lasciano il tempo che trovano. Non penso proprio che sia stato condannato sulla base delle sue testimonianze.
Su questo potrei sbagliarmi, ma mi sembra che fossero più scoop giornalistici che altro.
 
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Sono pienamente consapevole che in certi ambienti, come quello della moda e del cinema, ma anche della musica, sono addirittura le "ragazze" a proporsi e a "prostituirsi" pur di ottenere una parte, e questo, sempre che siano maggiorenni, rientra nelle libertà fondamentali della persona, sempre che questa persona sia realmente libera di decidere.
Non mi esprimo invece sui personaggi che sfruttano l'ingenuità e la spregiudicatezza di queste giovani fanciulle per soddisfare unicamente i loro appetiti sessuali.
Peraltro vi sono tuttavia delle modelle e delle attrici di livello elevato che sono riuscite a fare carriera senza dover sottostare a tali trattamenti, che in genere sono riservati a ragazze che si fanno facilmente illudere di poter intraprendere la carriera, saltando magari anche qualche faticoso gradino, attraverso la concessione di favori sessuali.
Quello che io non ritengo corretto è invece il pensiero comune per cui, se tu frequenti determinati ambienti per raggiungere determinati scopi, automaticamente viene bollata come ragazza di facili costumi, pronta a darla a chiunque pur di arrivare, e, peggio ancora, se poi forzano un po' troppo la mano, e ti costringono a fare sesso contro la tua volontà, ti dicono che te la sei andata a cercare, e poi non è nemmeno così grave, dato che comunque la daresti in ogni caso a chiunque in cambio di qualcosa che vorresti.
Sostanzialmente la mentalità corrente è che tu abbia avuto il tuo tornaconto e quindi che, in realtà, non ci sia stata una vera violenza, perché alla fine tu gli hai concesso di farlo e ne hai sfruttato i benefici; insomma in poche parole non ti credono.
Per me una violenza rimane una violenza in qualsiasi contesto, e significa obbligare una persona con la forza, ma può anche essere con il ricatto, come più spesso accade nel mondo del cinema e della moda, a fare quello che non vorrebbe fare.
Non mi sono per niente simpatiche certe attrici affermate che, a distanza di 20-30 anni, denunciano presunti stupri da parte di personaggi spregevoli, che magari però in qualche modo le hanno perfino aiutate ad emergere.
Volevo solo dire che posso comprendere perché hanno impiegato così tanto per decidere di denunciare l'accaduto, e che, per me, una violenza alla persona rimane del tutto inaccettabile e gravissima indipendentemente dal contesto in cui avviene.
Ritengo infatti, in ogni caso, che le mani addosso a una persona non debbano essere messe mai comunque, nemmeno per dare una carezza, salvo che questa persona non te lo conceda espressamente.
Concordo sull'insieme. Le attrici del metoo "hanno impiegato così tanto per decidere di denunciare l'accaduto" per due ragioni diverse. 1) Da un canto non temevano più ritorsioni dall'ambiente perché era già cominciata la caccia all'uomo appoggiata dai media 2) Lucravano invece pubblicità e ruolo vittimario che oggi può far molto comodo. Poi ci possono sempre essere le vittime vere, ovviamente: in quell'ambiente molto poche. Premesso che la violenza sessuale, aperta o mascherata, fa schifo eticamente, non va sottovalutato il problema giuridico. E' ben noto che anche in Italia, una persona può essere condannata per stupro o molestie sulla sola testimonianza della persona offesa, se non riesce a demolirne la credibilità. Demolire la credibilità della persona offesa dopo decenni dal presunto fatto è molto difficile (è già difficile farlo se il fatto è accaduto ieri e non si hanno alibi). Le motivazioni che possono spingere a una falsa accusa sono infinite, e le donne non sono diverse dagli uomini in fatto di cattiveria e doppiezza. Una condanna ingiusta per molestie o stupro è devastante.
 
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Buona sera,
ma nel caso che uno venga accusato ingiustamente l'accusato come fa i difendersi? Quando sono passati vari mesi (se non anni o lustri o decenni) il "carnefice" come può difendersi, che prove può portare se non la sua parola. Quindi la difesa ha le stesse prove dell'accusa. Perchè le "prove" dell'accusa valgono più di quelle della difesa?.
Dal mio punto di vista non mettere una prescrizione ai reati espone il sistema a commettere dell'ingiustizie. Non danno la possibilità ad una delle parti di difendersi.
Inoltre in casi in cui le "signorine" si lamentano vari anni dopo quando il carnefice "è milionario" e loro non hanno "sfondato" il tutto fa pensare più ad una ripicca che ad un senso di giustizia. Visto che assieme alla causa penale parte l'inevitabile causa civile quindi €€€€€€€€$$$$$$$££££££.
Pensare male non è giusto, ma si sbaglia raramente (o quasi mai e m...........)
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Ma infatti se la signorina X mi accusa che il giorno..dell'anno.... Fatto dalei raccontato accaduto 20 anni fa', io che devo difendermi come faccio a ricordarmi dove ero quel giorno a quell'ora? Magari ero al cinema ma come faccio a dimostrarlo? Non ho conservato il biglietto e la cassiera se ancora campa non puo' ricordarsi di me ecco che a quel punto io non ho un alibi e sono fottuto perche' magari la signorina ha un suo amico che testimonia che quel girono mi ha visto insieme alla signorina X
 
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Infatti, non c'è difesa contro la prevaricazione e la pretestuosità che originano da teorie basate su assunti artificiali e lontani da ogni buon senso e logica; i quali non perseguono la giustizia e il suo presupposto indispensabile: la verità.
La loro "verità" è precostituita a prescindere, e il giusto processo solo un fastidioso retaggio di altri tempi.
 
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Quando "il mostro o i mostri" te li trovi in famiglia. Ossia quel contesto in cui ogni essere umano, specie un bambino, dovrebbe sentirsi al sicuro da tutto e da tutti...


 
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Fuck City
Da brividi questi articoli di pedofilia famigliare.

Per quanto riguarda la violenza sessuale la Legge prevede che il reato debba prevedere l'uso della forza. In molti di questi casi non é dimostrato il ricorso alla violenza. Una ragazza maggiorenne é per la Legge una donna. Affermare che il Bruto X l'ha invitato in albergo, che ha fatto delle advances, ha cominciato a toccarla, non puó configurarsi nel reato di violenza a meno che la donna non reagisca adeguatamente esprimendo il suo rifiuto, difendersi fisicamente e magari spaccargli il portaombrelli sul cranio come molte donne fanno con il risultato di far desistere il molestatore. Non esiste 'lui ha approfittato di me' in totale passività delle donne. Tale passività o silenzio puó essere interpretata come accettazione dell'atto. Si deve manifestamente far presente che non si é d'accordo e non consenzienti. Una volta che il molestatore usa la maggior prestanza fisica per FORZARE la donna, siamo di fronte alla violenza sessuale.

Anche ricattare per ottenere sesso puó essere reato ma non lo é nel caso 'gliel'ho data perché altrimenti non facevo carriera'.
 
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suriak ha scritto:
...Si deve manifestamente far presente che non si é d'accordo e non consenzienti....
Oltrettutto lo si deve fare immediatamente se non si vuol correre il rischio che l'aggressore venga assolto, stando almeno a questa recente sentenza

 
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Non esistono solo le molestie o aggressioni a sfondo sess., ma anche ad esempio quelle subite dall'inviata di Strsicia


che da un punto di vista psicologico oltre che fisico, posson lasciare anche strasichi peggiori. I media però a qanto pare ne parlano di meno, forse perchè tutto ciò che riguarda il sesso o l'eros fa più audience? (il riferimento più recente è al caso Beccaglia, ma ce ne potrebbero esser tanti altri).
 
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Dove mi portano salute, sghei ed entusiasmo
Nuovo "caso Beccaglia"? Solo che stavolta non si tratta di un'inviata semi-sconosciuta di un'emittente locale e di uno sconsiderato tifoso, bensì l'episodio ha riguardato un noto cantante a livello nazionale ultrasettantenne e di una cantante emergente, durante una trasmissione Rai seguita da milioni di telespettatori. Cioè da un professionista di lungo corso, che sa d'esser sotto i riflettori (in tutti i sensi), forse ci si aspetterebbe un po' più di autocontrollo e saggezza, anche quando sei accanto ad una gnocca e ti prende la fregola?



 
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