Napilandia 2.0

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maremma
E...buona notte a tutti, c'est la vie,prendiamola come viene......:lol:


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Credo che questo video sia molto interessante.
Nel luglio 2016 Salvini diceva che, in caso di suo governo, sarebbe uscito dall'Euro con un colpo di mano, senza dire nulla ai mercati e all'opinione pubblica, perché se parte il dibattito, l'Italia va in bancarotta subito.
L'idea è sicuramente quella teorizzata da Savona di fare un'uscita in un fine settimana, tra chiusura e apertura mercati.
In pratica, questo sì, sarebbe un colpo di stato, dal momento che il Governo, se riuscisse nell'intento, violerebbe millanta articoli della Costituzione e priverebbe il Parlamento di una decisione che è chiaramente parlamentare.

Forse Mattarella, nel non dare l'incarico a Savona, aveva proprio presente questo genere di intenzione.

https://video.repubblica.it/politic...306319/306946?ref=RHPPTP-BH-I0-C12-P1-S3.4-T1

Naturalmente per i decreti legge è necessaria la firma del Capo dello Stato, ma certo si tratta di intenzioni pericolose, oltre che eversive.
 
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Preußen
Mi permetto un'ultima obiezione: anche considerando le tue argomentazioni, che senso ha, come ha fatto Matrarella, porre il veto a Savona ed allo stesso tempo proporre in alternativa Giorgetti, ancor più sovranista e meno competente ed esperto del primo?
 
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Non sappiamo se Mattarella abbia effettivamente proposto Giorgetti, queste sono illazioni giornalistiche. Il PdR nomina i ministri su proposta del Primo Ministro in pectore. Quindi è compito del primo ministro proporre un nome, e del PdR esaminarne l'idoneità. Se il Gatto e la Volpe non hanno mai fatto il nome di Giorgetti, verosimilmente questo nome non è mai risuonato, per lo meno formalmente.

Un ministro dell'Economia non deve necessariamente essere esperto, ma certo non deve essere un TdC. Il Ministro è assistito da un folto gruppo di tecnici del Ministero che gli spiegano le basi, i pro e i contro di qualsiasi scelta. Normalmente all'estero il Ministro dell'Economia non è un economista, ma un politico. Ad es. nel Regno Unito il Cancelliere dello Scacchiere è tipicamente il n. 2 del partito di governo.

Giorgetti non era necessariamente incompatibile se fosse stato chiaro, da dichiarazioni programmatiche, che assumeva gli obblighi di rispetto dei vincoli di bilancio fissati dalla Costituzione, e di non cercare di portare l'Italia fuori dall'Euro provocando a bella posta una crisi valutaria.

Savona era doppiamente incompatibile:
- E' autore di uno studio approfondito su come abbandonare l'Euro con un colpo di mano, ai danni di parlamento e italiani;
- E' autore di imbecillità politiche incommentabili sulla Germania, che da sole bastano a renderlo incandidabile;
- Richiesto di dare indicazioni di rassicurazione al mercato sul rispetto dei vincoli di bilancio, Savona non solo ha reiterato la sua posizione e dunque le sue intenzione, ma ha fatto ciò pubblicando la sua "lettera" su un sito anti-Euro.

Aggiungo che dopo il tweet "sono molto arrabbiato" di Salvini la nomina di Savona diventava del tutto impossibile, perché avrebbe, al di là di tutto, rappresentato una diminutio della figura e delle prerogative del PdR.

Salvini ha fatto tutto quello che ha fatto perché ha sempre preferito l'opzione di tornare al voto.

Ora i grillini, col loro ennesimo voltafaccia, lo mettono in difficoltà perché scaricando Savano lasciano tutta sulle spalle di Salvini la responsabilità della mancanza dell'avvio di un governo. Forse Salvini, ora, si chiederà cosa conviene fare per andare alle elezioni ma non sembrare il responsabile.

Secondo me Salvini produrrà un altro nome, concordato con quei pesci lessi di grillini, inaccettabile al PdR come Savona. Di "economisti" come Savona ce n'è a iosa.
 
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Non sappiamo se Mattarella abbia effettivamente proposto Giorgetti, queste sono illazioni giornalistiche.

Non hai seguito la vicenda in tutte le sue sfaccettature.
Giorgetti è stato ospite di Vespa l'indomani del Mattarella's day ed ha ammesso candidamente che la proposta di fare il ministro dell'economia gli era effettivamente arrivata (anche se non ha fatto esplicitamente il nome di chi lo aveva messo in mezzo) e altrettanto candidamente ha ammesso che non si sentiva idoneo per quel ruolo, non per incompetenza ma per inesperienza in ambito europeo.
Perché è vero che il ministro ha uno staff che lo forma, informa ed istruisce su ogni cosa, ma al tavolo ci si deve sedere lui. Nessuna illazione giornalistica quindi.

Savona era doppiamente incompatibile:
- E' autore di uno studio approfondito su come abbandonare l'Euro con un colpo di mano, ai danni di parlamento e italiani;
- E' autore di imbecillità politiche incommentabili sulla Germania, che da sole bastano a renderlo incandidabile;
- Richiesto di dare indicazioni di rassicurazione al mercato sul rispetto dei vincoli di bilancio, Savona non solo ha reiterato la sua posizione e dunque le sue intenzione, ma ha fatto ciò pubblicando la sua "lettera" su un sito anti-Euro.

Quasi t'invidio per quanto sei convinto di quello che dici.
Credi davvero di essere nella posizione di poter criticare uno che ha quasi ottanta anni di esperienza in campo economico? Non pensi forse che dovresti essere un tantino meno irrispettoso verso una figura illustre al di là di quello che è il tuo pensiero su tecnicismi che forse non riesci a comprende in pieno?

Giusto un'ultima considerazione, poi davvero basta con la politica, per quel che mi riguarda:
Se storicamente Lega e 5S si presentano al popolo non nascondendo le loro perplessità sullo stare nella zona Euro e la popolazione accorda loro la maggioranza dei voti, vuol dire, almeno per la mia ristretta comprensione, che sono legittimati a portare avanti, di fronte al capo dello stato, le azioni necessarie per raggiungere quel fine. Essere legittimati vuol dire portare avanti la volontà sovrana, che non è quella di Mattarella, è quella del popolo.
Che qualcuno sia contrario, nei confini nazionali o al di fuori dei confini, non è rilevante.
Discorsi del cazzo come "salvaguardare il patrimonio della gente" o "far scendere lo spread" o "non allarmare gli investitori esteri" hanno solo un posto dove andare... devo essere più esplicito?
 
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fabxpiace

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Leo saran pure legittimati a dire la loro, ma due partitelli che la tirano per oltre 80 giorni e sputano fuori "casualmente" uno inviso (per ragioni non solo tecniche) alle politiche economiche europee, beh il legittimo sospetto non tarda a manifestarsi.
Detto che seguo la politica italiana molto da distante con apprensione reale per i miei parenti, il famoso e italianissimo "tengo famigghia" mi impedisce di vedere con serenità l'immediato futuro.
L'Italia per politica di de-instrializzazione in atto non sarebbe in grado di sopportare e supportare la più famosa Brexit; tra l'altro tanti inglesi hanno manifestato una certa voglia di tornare indietro, ma manca una chiara politica per poterlo fare.
Se l'Italia dovesse uscire, sarebbe peggio per conti alla summa tra la situazione argentina e quella venezuelana, con i money in fuga già ora, non sarebbe una bella prospettiva, e non solo per il debito monstre da "saldare".

Tra l'altro un discorso di volontà (possibilità) si potrebbe fare con buona parte del debito pubblico in mano italiana (tratti in situazione di forza e sicurezza), ma ormai ci son rimaste solo le briciole:
http://www.repubblica.it/economia/2...co_italiano_30_anni_di_cambiamenti-197562983/
 
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Leonardo, ho seguito la vicenda minuto per minuto. So che Giorgetti ha rifiutato una possibile candidatura, e so che lo ha fatto per una presunta impreparazione in ambito europeo. Ma non è chiaro chi abbia fatto quella candidatura. Inoltre è chiaro che se Salvini vuole andare alle elezioni e quella è la linea, Giorgetti dirà che non si sente abbastanza incompetente. Infine, i nomi possibili sono 20 o 40 o 100, non c'è solo Savona o Giorgetti.

Al tavolo si siedono i ministri, ma una fila dietro di loro ci sono i "burocrati". Nessuno va da solo alle riunioni tecniche. Anzi in genere le riunioni sono fatte prima dai tecnici di ministero (i c.d. "sherpa") e alla fine il nodo politico dirimente è deciso dai ministri in carica. Il ministro, al momento di sedersi al tavolo per l'accordo finale, sa esattamente il punto tecnico e politico della decisione. L'idea dell'incompetenza del ministro Giorgetti è un comodo paravento. Questa non è gente modesta. Giorgetti te lo potresti ritrovare alla Sanità o all'Educazione senza che sappia una cippa né dell'una né dell'altra.

Sono laureato in Economia e Commercio e posso tranquillamente dirti che la gente come Savona (o come Varoufakis, o Fassina) sono i Di Bella del settore. Altro che esperienza, età, decenni. Questi sono giullari colla biacca alla faccia e la palla rossa al naso. Non per nulla l'ipotesi di un Savona come ministro scatena il panico nelle borse. E' il circo Barnum al potere. Il potere invoglia e c'è tanta gente che dice qualsiasi cosa pur di avere una poltrona. I casi di Martino, Brunetta, Tremonti o Laffer nel passato insegnano. Si può essere fini economisti, ma si diventa facilmente le puttane del potere, pur di avere le chiappe su una poltrona. E' la natura umana. Non pensare mai che gli economisti siano meno uomini degli altri uomini, hanno anche loro il loro lato squallido.

Posso assicurarti che posso comprendere in pieno, molto al di là di quanto sospetti, tutti i "tecnicismi" di cui si parla, anzi ne so tranquillamente di più dell'80% della gente che vedo in TV a parlare di queste cose (il che è facile, perché di queste cose a parlare in TV ci sono i filosofi, i critici d'arte, gli ex dirigenti televisivi e altra gente parimenti incompetente).

Quando dici:
<<
Se storicamente Lega e 5S si presentano al popolo non nascondendo le loro perplessità sullo stare nella zona Euro e la popolazione accorda loro la maggioranza dei voti, vuol dire, almeno per la mia ristretta comprensione, che sono legittimati a portare avanti, di fronte al capo dello stato, le azioni necessarie per raggiungere quel fine
>>

sbagli, cioè la tua comprensione sbaglia. Se ti presenti con un programma anticostituzionale, anche vincendo, devi prima cambiare la costituzione, poi se ne parla.
Ad es. la nostra Costituzione nega la possibilità della pena di morte. Se fai una campagna elettorale a favore della pena di morte, e la vinci, questo NON ti autorizza a realizzare la pena di morte in Italia. Non solo ma, posto che per la realizzazione della pena di morte sia utile in ministro in ciò esperto, è chiaro che un Mattarella dovrebbe rifiutare per ovvie ragioni di opportunità politico/costituzionale un ministro della Giustizia che abbia fatto campagna a favore della pena di morte. Questo al grillino medio pare un "colpo di stato" perché il grillino medio segue la logica "un popolo, un capo". In democrazia la Costituzione viene prima, e il PdR è il garante del suo rispetto.

La volontà sovrana NON E' quella del popolo. Il popolo NON E' sovrano assoluto.
L'art. 1 della Costituzione infatti dice:
<<
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
>>

L'idea che la sovranità appartenga al popolo senza limiti è tipica delle dittature, siano esse islamiche, naziste o fasciste. E' infatti un'idea tipica della retorica grillina e leghista. E' un'idea pericolosa.

Quanto al risparmio, dimostri poca comprensione di quello che significa una bancarotta, come la dimostra chiunque parli di non allarmare "gli investitori esteri", come se quelli italiani fossero meno allarmabili di quelli esteri. Il capitale non ha patria e non ha confini. Quando ha paura, scappa.

Si diceva oggi in TV: tu non puoi pensare di fare un referendum contro la legge di gravità, di vincerlo, di buttarti fuori dalla finestra e volare. Ci sono dei dati di fatto. Se perdi la fiducia degli investitori (che sono una categoria unica) i titoli di stato crollano, le banche vanno in bancarotta, gli utenti fanno le code agli sportelli, il MdE fa un decreto con cui congela i prelievi e i bonifici, il tuo datore di lavoro non può più agevolmente pagare i fornitori, né può essere pagato dai clienti, né ti può più agevolmente pagare lo stipendio, la moneta buona verrà tesaurizzata e sparirà dalla circolazione, lo Stato, che ha un bilancio in deficit, non pagherà una parte degli stipendi e dei fornitori, i risparmi in titoli verranno falcidiati, le obbligazioni e le azioni bancassicurative andranno a zero, ciò porterà a possibili fallimenti a catena che dal settore bancassicurativo si trasmetteranno ad altri settori dell'economia non solo italiana, e il casino che abbiamo visto con il crack di Bear Sterns nel 2008 si riproporrà ma moltiplicato per 100.
L'Italia ha il terzo volume di debito in giro per il mondo. Una bancarotta italiana avrebbe conseguenze telluriche su tutto il pianeta. Falliranno banche dappertutto. Sarà un 2008 all'ennesima potenza.

Per fortuna c'è un Mattarella al Quirinale. Se ci fosse un grillino, saremmo sull'orlo di una catastrofe globale.
 
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@fabxpiace

I dati che riporti non rispecchiano appieno la gravità della situazione. Il fallimento anche di un solo istituto come Intesa San Paolo è, da solo, capace di gettare in ginocchio l'intero sistema bancario europeo se non altro per la crisi di fiducia nel risparmio bancario che si verebbe a creare.

Non è assolutamente possibile, in caso di fallimento di una grande banca, escludere uno scenario di corsa agli sportelli generalizzata in tutta Europa, con una paralisi generale del sistema bancario.

Una banca ha in pancia qualcosa come il 5% e forse meno di liquidità, e se prendiamo gli strumenti a breve, monetizzabili in pochi giorni, qualcosa come il 20% dei depositi. Tra questi strumenti a breve ci sono appunto le obbligazioni che in teoria sono liquidabili sul mercato, in pratica in caso di panico non lo sarebbero.

Questo significa che basta che un correntista su 20 svuoti il conto di una singola banca per creare una situazione senza alcun precedente nella storia bancaria dell'ultimo secolo.

La bancarotta dell'Italia potrebbe facilmente innescare la fuga, e quindi la bancarotta, di altri paesi in situazioni di fragilità finanziaria, la Grecia immediatamente, altre forse successivamente (Spagna e Portogallo le metterei probabili). La generale crisi di sfiducia nel mantenimento del valore dell'Euro potrebbe portare ad una crisi di fiducia, e dunque alla bancarotta, anche di paesi solidi come la Germania.

Queste teste di cazzo ci stanno portando sull'orlo dell'equivalente di una catastrofe nucleare, mentre blaterano di sovranità e di "signori dello spread".
 
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Sulla idoneità di Savona e su quanto s'è detto circa il fatto che è stato respinto per un "reato d'opinione", immaginate se, in ipotesi, un generale in pensione scrivesse un bel libro su come si potrebbe fare un piano d'attacco di sorpresa alla Slovenia e alla Croazia per riprendersi l'entroterra Goriziano, l'Istria e la Dalmazia (magari condito da un po' di osservazioni rancorose per gli eventi del dopoguerra, le foibe).

Un tale libro sarebbe naturalmente protetto da una generale libertà di espressione del pensiero, ma un PdR non potrebbe mai consentire che un tale generale in pensione fosse Ministro della Difesa, o Ministro senz'altro.

Tutto questo non ha a che fare con una presunta mancanza di indipendenza dai "poteri forti" o dalla Merkel ecc. ma dalla necessità di rispettare un criterio di opportunità politica nelle nomine.

Invocare il "reato d'opinione" in questo caso è del tutto ingiustificato.
 
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fabxpiace

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Che sfiga, un altro sponsor che mi molla il Milan... :vava:

M'è crashata la Volpe di Fuoco...

Stavo scrivendo, però son contento per la Magnagatti United, che torni allo splendore di prima!
 
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Città murata.
Comunque per non saper ne leggere ne scrivere, dato anche che adesso ho una badante da pagare, ho deciso che non cambio più l'Alfa
 
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Un paio di articoli su alcune posizioni di Tria

http://formiche.net/2016/12/competizione-truccata-europa-germania/
http://www.ilgiornale.it/news/polit...nomista-pro-flat-tax-critico-sul-1535103.html

Mi pare un altro economista politicante, un altro Martina, Brunetta, Tremonti. Sono quelli che ci meritiamo.

E' chiaro che in un sistema di cambi flessibili il meccanismo di riequilibrio degli squilibri della bilancia commerciale è la variazione del cambio. Una "svalutazione competitiva" rende il paese che la adotta più povero ma, aumentando il livello di occupazione interna, stempera certe tensioni sociali.
Svalutare non è mai una medicina, è solo un bendaggio.
Se prima scambiavo Tot litri di vino italiano con Tot litri di birra tedesca, e ora devo dare più vino italiano per la stessa quantità di birra tedesca, non è che io sono più furbo che lavoro di più per il produttore di birra, io sono più povero, e lui è più ricco, perché con la stessa quantità di birra riceve più vino.
In sostanza, io svaluto il mio lavoro rispetto al suo, e chiamo questo "aumento delle esportazioni".

Se non c'è un sistema di cambi flessibili, perché la moneta è unica, il meccanismo di riequilibrio sarà dato dal livello dei prezzi e dei salari. Il salario dei tedeschi salirà, i loro prezzi interni saliranno, e a un certo punto gli operai italiani saranno competitivi rispetto agli operai tedeschi, perché faranno lavori che - a parità di livello di salario - i tedeschi non farebbero, avendo prezzi interni più alti.

Questo meccanismo è in opera ovunque vi siano scambi in presenza di cambi fissi, ad es. nel rapporto commerciale Nord Italia - Sud Italia. La moneta è la stessa (anche al tempo della Lira), e la maggiore competitività del Nord crea un divario di prezzi/salari che fa sì che la manodopera meridionale sia competitiva.

La questione della moneta unica è stata affrontata vent'anni fa, e risolta nel senso di adottarla. Abbiamo quindi scelto consapevolmente di avere il meccanismo di variazione dei prezzi/salari (lento) come meccanismo di riequilibrio, anziché il meccanismo di variazione dei cambi (rapido).

Mettere in discussione questa scelta ora, "accusando" la Germania di avere un saldo attivo di bilancia commerciale intraeuropea come fosse una "colpa", è secondo me senza senso, anzi direi infantile. In pratica dovremmo pretendere dai tedeschi di essere meno bravi come società produttiva, perché sennò diventano troppo ricchi rispetto a noi. Ma per alcuni, il rimedio è semplice: adottiamo la Lira e ci impoveriamo da noi svalutandola, così li freghiamo!

Comunque è un discorso senza senso. E' come dire che vogliamo giocare a pallone ma senza la regola del fuorigioco, perché non ci piace, e di andare a "sbattere i pugni sul tavolo" per ottenere un calcio senza fuorigioco. Il calcio senza fuorigioco lo puoi ottenere, esci dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e ti fai una federazione tua, con le regole che vuoi. Ma se vuoi stare in questa federazione, queste sono le regole.

Trovo furbesche anche le affermazioni su aliquota unica e reddito di cittadinanza. Il paragone francese non regge, perché la Francia è il paese in Europa con la maggiore pressione fiscale in assoluto, e lui le tasse le vuole diminuire a quanto pare.
Che l'aliquota unica funzioni sempre, dato un certo livello di aliquota, è vero, e a Roma si dice "e grazie ar ca...".
Solo che dovrebbe spiegare all'elettore che, a parità di gettito, l'aliquota unica rispetto al sistema attuale farà pagare più tasse ai meno abbienti e meno tasse ai più abbienti. Se questo è chiaro, potere al popolo!

Dire però che sia possibile realizzare l'aliquota unica abbassando il livello di pressione fiscale, e al tempo stesso fare il reddito di cittadinanza, è cialtronesco, è la solita fandonia.

Rimane da capire qual'è l'atteggiamento rispetto al necessario rispetto dell'equilibrio di bilancio.

Secondo me Tria NON è idoneo a dare fiducia ai mercati, in assenza di dichiarazioni rassicuranti circa la stabilità dei conti.
 
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Se l'Italia dovesse uscire, sarebbe peggio per conti alla summa tra la situazione argentina e quella venezuelana, con i money in fuga già ora, non sarebbe una bella prospettiva, e non solo per il debito monstre da "saldare".

Teorie, Fab, teorie.
Però io sono davvero convinto che siamo troppo grandi per poter fallire;
gli stati membri dell'europa sanno bene che, giocoforza, sarebbero costretti a sacrificarsi per mettere al riparo un nostro default, perciò ci cazziano e pretendono di entrare nel merito delle nostre manovre fiscali... beh a me questo sta sul cazzo, ricorda che hanno fatto saltare il governo Berlusca per far insediare quella piaga di Monti per direttiva europea, con una cazzo di lettera illecita dove ci veniva descritto cosa avremmo dovuto fare, con tutto quello che ne è scaturito a danno esclusivo del popolo italiano... una sciabolata su un ferito inerte... e credo che sia tutto tranne democraticamente sopportabile dal punto di vista della nostra gente il farsi controllare da fuori confine.
Risultato? mica una boccata d'ossigeno per gli italiani, mica una ritrovata stabilità dei conti pubblici,mica una riduzione del debito pubblico anzi... è pure aumentato nonostante l'ennesimo sacrificio richiesto alla gente che lavora onestamente. Un cazzo di danno epocale, se consideri pure quello che ha fatto la Fornero.
Questo del debito pubblico sta diventando un'arma nelle mani di chi ci vuole "marionettare", è un pretesto per alzare la voce e tenerci al guinzaglio. Basta, è ora che si dia respiro agli italiani e si attiri le aziende internazionali ad investire da noi, con politiche economiche molto più leggere, pressione fiscale al di sotto del quarto del reddito e pratiche burocratiche 10 volte più snelle.
Chi dovrebbe pagare per tutto questo?
A me non dispiacerebbe se tedeschi e francesi tirassero fuori un po di grana, se non altro per ripagarci dell'enorme ingiustizia che ci ha visto colpiti quando quello scienziato di Prodi ha accettato di pagare l'euro il doppio di quello che hanno pagato loro, se sai a cosa mi riferisco.
La stessa situazione insomma che vede uno stato intervenire quando c'è il rischio che una banca enorme salti, la si aiuta anche e soprattutto per convenienza condivisa e benessere generale.

E non definire "partitelli" quelli che hanno preso la maggior parte dei voti, è ingiusto nei confronti di chi vuole vedere qualcosa di diverso.

Ah, mentre scrivo sento in TV che il governo giallo/verde si è formato, Conte premier e Savona ministro degli affari europei.... Mattarella si è parato il culo, che barzelletta!

Chiedo scusa a tutti quelli che non amano sentir parlare di tutte ste stronzate. Chiudo.
 
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Leo, è evidente e lo è sempre stato che è stato il Berlusca a chiedere a Trichet e a Draghi (non c'è alcuna direttiva europea, naturalmente) di scrivergli una lettera in modo che lui potesse dire "sono costretto a fare una manovra correttiva perché è tutta colpa dell'Europa".
E' un modo infantile di fare politica, ma che si addice ad un elettorato infantile (di età mentale di 12 anni, come dice il manuale di politica di Forza Italia).

Da allora va di moda incolpare l'Europa della propria incapacità di governare e risolvere i problemi.

Ha perfettamente ragione Juncker, che oggi dice:

"Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere d'Italia. Ciò significa più lavoro; meno corruzione; serietà", ha indicato Juncker. "Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si faccia il gioco di scarico di responsabilità con l'Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione. Prima i Paesi, l'Europa in secondo luogo."

Ha perfettamente ragione. La serietà da tanti anni manca nella politica italiana. C'è solo li gioco a dare la colpa all'Europa di tutte le difficoltà.

Mi piace pure il bellissimo riferimento obliquo alla retorica salviniana: Prima i paesi, l'Europa in secondo luogo.
Infatti quando si tratta di fare i sovranisti viene sempre prima l'Italia, ma poi si vuole che gli altri paesi peggiorino la loro produttività e competitività per avvantaggiare noi, oppure paghino i nostri debiti, e si dicono queste assurdità in modo molto naturale, come fossero cose normali da dire.
 
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