Ragazza Trans: frequentarla nel suo tempo libero

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Salve a tutti,

scrivo questo messaggio nella sezione "messaggio nella bottiglia" perché la mia è una domanda pseudo-seria, visto anche il momento storico in cui viviamo.
Non mi sembrava adeguato scriverla ne "l'angolo del cazzeggio", perché ci sono spunti interessanti e non banali a riguardo.

Oggigiorno si parla molto di "fluid" e integrazione, ma non mi pare che ci sia vera integrazione tra persone con diverse credenze, abitudini e comportamenti nella vita affettiva e sessuale.

Uomini e donne stanno subendo secondo me un impoverimento emozionale davvero pesante, che non so dove porterà.
Io sono nato e cresciuto a Roma, maschio, sempre stato etero praticante, salvo poi voler provare il "vizietto" con le trans (femminili ma con pietropaolo funzionante e motivate ad usarlo), ed averlo fatto diventare una gradevole parentesi circa 3 volte l'anno.
Lasciando poi l'Italia per lavoro, all'estero per anni non ho praticato questo vizietto, e l'ho ripreso solo di recente, tra gli altri paesi, in Spagna, dove le tGatte hanno un servizio base che costa la metà che in italia. 50/60€ per una mezzoretta risicata ma con quasi tutte le sigle attive, non male per togliersi qualche prurito...

Comunque, vedendo le donne di Roma (Romane, Italiane e Italiote, cioè le straniere convertitesi all'Italianità) veramente alla frutta, quando devo stare in città per un periodo più lungo di una settimana mi guardo attorno con desolazione e sconforto, nonostante comunque io puntualmente pizzichi qualcosa qua e là, tra turiste e social networks di dating tradizionale.

Avendo scavallato i 40 anni e sentendomi abbastanza cittadino del mondo (anche se non sono mai stato in una delle loro madre patria per eccellenza, il Brasile), mi pesa dovermi relazionare con donne etero che a parte le turiste e le gruppettare, hanno fatto ben poco per presentarsi al mondo. Non mi reputo migliore di loro, semplicemente diverso, nel senso di una persona contenta di confrontarsi con altre realtà e culture, invece di girare sempre con la solita gente, che dice le solite cose, vestite nei soliti modi, eccetera ...

E da qui la domanda: voi avete mai frequentato ragazze Trans? Io vedendole da fuori, e quasi sempre in contesto pay, non posso dire di conoscerle né di averle capite, ma mi piace pensare che avendo loro intrapreso cambiamenti cosi profondi a livello fisico ed emotivo, con tutti i relativi e necessari sacrifici, e spesso venendo da Paesi relativamente lontani, possano avere qualcosa di interessante e davvero alternativo da dire e da condividere in termini di conversazione e frequentazione.

Quando ne ho viste in giro (mai stato in locali dedicati), le ho sempre viste: da sole; con una matrona trans vecchia; con un ragazzetto mingherlino e apparentemente gay; con un compagno apparentemente "etero", più che brizzolato, e benestante. Raramente le ho viste tra loro e di pari bellezza.

Ed allora mi chiedo, e vi chiedo:
- voi ne avete mai frequentate al di fuori del loro contesto lavorativo? Se sì, dove le avete conosciute? che dinamiche hanno permesso di socializzare senza farlo diventare l'ennesimo contratto a prestazione?
- che tipe sono?
- che fanno nel loro tempo libero (palestra, lavoro, estetista, dormire, shopping e siamo d'accordo, e....?????).

Insomma, vi chiedo di condividere le vostre esperienze in questo senso, se ne avete.

Io onestamente all'estero potrei frequentarle, ma dove vivono i miei parenti in italia gli prenderebbe un infarto a tutti, e dunque non posso proprio permettermelo.
In più come tipo ho i miei gusti, e mi piacciono quelle che sembrano effettivamente donne. Mi capitò una modella trans brasiliana in inghilterra, conosciuta su una appa di dating normale, ma poi non potei frequentarla perché stavo già con una ragazza regular da 2 anni e mezzo, e mi dovevo fare 1 ore di pullman per vederla, e lei viveva con i suoi, insomma un casino di intrecci non propizi.

Ho provato a cercare un argomento simile nel forum a partire dal titolo ma non ne ho trovati, dunque lo inizierei io, sperando possa essere di interesse e costruttivo.

Vi ringrazio anticipatamente e vi saluto.
 
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Ciao, io avevo già risposto in un altro thread ma forse questo è più appropriato
 
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  • #4
Si. Ho svolto il ruolo da te definito come "un compagno apparentemente "etero", più che brizzolato".

Se cerchi l'inferno ed hai un fracco di soldi da buttare, prosegui pure.

Io ho già dato (ben 2 volte) e me ne guardo bene dal rifarlo.
Ciao, si non volevo subito menzionare il discorso dei soldi, ma sarebbe stato il tema seguente, nel senso che se le Tgatte fanno la professione, o vanno con uno con meno soldi di loro e fanno loro a lui i regalini (effetto Magnaccia o Poverello), o vogliono loro i regalini da iphone in su, e li sono dolori, perché se ame gira bene, e dico bene, prendo 1200 euro al mese lavorando oltre 45 ore la settimana ... quindi il discorso soldi lo lascerei perdere.

Più che altro sarebbe interessante il come/dove conoscerle per dare il là alla frequentazione
 
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  • #5
Ciao, io avevo già risposto in un altro thread ma forse questo è più appropriato
grazie mille, si in effetti hai rimarcato il discorso importante della frequentazione pubblica con annessi e connessi.

Io però dico anche che si può frequentare una persona senza fidanzarcisi e/o sposarla. Il sesso ovviamente fa gola ma è una cosa a parte.
Le trans avranno amici e conoscenti, gente che frequentano senza che succedano casini strani immagino. Se hanno la famiglia in un altro paese, esempio Brasile, ma lavorano/vivono in italia, dovranno pur avere una vita sociale.

Io non devo costruire niente se non una normale frequentazione, perché figli non credo di volerne e va bene cosi.
Poi ovviamente ci sono tanti fattori e sfumature caratteriali nella quotidianità che fanno si che due persone possano frequentarsi o meno, ma anche questo non dipende molto dal sesso di partenza e/o dal fare sesso, è questione di chimica e cose condivisibili.

Io sono molto onesto ed il discorso del frequentarle dove la mia famiglia vive è da escludersi, ma per tutta una serie di ragioni lo chiarirei subito e penso sia uno dei normali compromessi di una frequentazione.
L'amichetta che ogni tanto incontro ora quando torno in italia, femmina regular, non mi ha mai presentato a nessun suo amico e meno che mai amica, sono il suo passatempo di 183cmX94kg, per conversare, mangiare una cosa assieme, vedere un film, parlare di questo o quello e ciulare.
 
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Io non posso aiutarti ma non posso non ammirare la tua apertura mentale.
Io non sono interessato al genere trans, ma le tue curiosità sono più che legittime ed effettivamente è un tema interessante.
Ti auguro ovviamente di trovare ciò che cerchi e mi piacerebbe leggere una tua storia in merito, in futuro.
 
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Ciao @qwerty123,
sarebbe interessante sapere l’età in cui questo ti sta accadendo ma non sono abituato a fare domande personali.
Posso raccontarti qualche mia esperienza se può farti piacere. Nel thread linkato poco più su avevo riportato le tre “relazioni” peggiori perché a chiedere era una persona che andava scoraggiata. Con te non farò lo stesso, non voglio scoraggiarti, ma sappi che non sono mai storie a lieto fine, tutte però meritevoli di essere vissute. Quindi sentiti libero, mi è parso di capire che sei una persona sensibile che non giocherebbe con la vita e i sentimenti di chi ha già avuto un percorso impervio.
Detto ciò bisogna tornare ai miei 26/28 anni, ora ne ho 40 quindi una dozzina di anni fa. Una decina di anni prima ebbi il mio primo rapporto sessuale con una ragazza trans in un contesto non lavorativo. Lei è tuttora di una bellezza leggendaria, anche se manca la mostruosità che aveva tra le gambe. Ci conoscemmo in un locale. Le cose con lei non andarono bene a causa del meretricio. Meretricio nel quale piombai come palliativo nei dieci anni successivi. Ma ero consapevole che non era la stessa cosa, pertanto decisi di provare a sedurne qualcuna. E ci riuscii. Iniziai da facebook. Qualche messaggio discreto ma curioso, la curiosità in qualche caso era reciproca, fitte conversazioni al telefono fino a culminare nel primo appuntamento. La prima relazione mi aveva lasciato un bagaglio di conoscenza notevole e un certo savoir faire. Non è un caso che Deronny nel commento all’altro thread abbia chiesto al suo interlocutore se fosse stato disposto a portare la sua dama in giro e presentarla agli amici. È il banco di prova, è ciò che fa la differenza. E questo io lo sapevo perché ci avevo già sbattuto il muso. Quindi i miei primi appuntamenti erano rigorosamente a cena. Oddio non mi ritengo per niente una persona attraente, non esteticamente almeno, ma in quel periodo io 45 ore di lavoro le facevo in tre giorni e 1200 euro li facevo in un giorno. Ciò non faceva di me un ricco, ma con modi garbati e le dovute attenzioni sicuramente rispondevo ai requisiti che una ragazza trans si prefigge per sentirsi realizzata. E infatti venivano a letto con me di gran carriera. Sappi che ora gli standard sono cambiati e a parità di introito mensile agli occhi di una cam-escort-trans-influencer mi riterrei poco più di un barbone. Masticazzi.
Di tutte le brevi relazioni ti racconto di M. una ragazzina di 23 anni, acerba e bella come la luna. Era di famiglia borghese, i genitori avevano accettato la sua disforia ma cercavano ancora di limitare il danno tentando di tarpare le sue ali ed opponendosi alla mastoplastica. L’avevano segregata in uno studio di bellezza a fare la nail artist. Era allegra e spiritosa ma ingenua e buona come il pane. Aveva i lineamenti dolci, il vitino di vespa ed il culo a cuore. Diedi il meglio di me, con lei non mi limitai a mostrare un panorama di normalità, che poi è ciò a cui una ragazza trans solitamente ambisce. Una vita sociale, una vita di coppia, magari una routine, la spensieratezza economica ed il diradamento della nebbia sul futuro con prospettive di autonomia, stabilità ecc. Con M. ero entusiasta anche io e volli strafare cercando di emozionarla e al contempo stravolgendo il suo ordine naturale delle cose. Non faceva “la vita”, mi ha sempre giurato di non averlo mai fatto a pagamento. Anzi era molto critica con le altre ragazze trans che lo facevano. Ne sapeva cogliere le peculiarità, criticava la loro scafataggine, il loro consumismo sfrenato, il ricorso alla chirurgia estrema. Lei era fidanzata ma con il tipico cretino che quasi la faceva sentire in colpa a causa della sua natura. Sai gli idioti che “copritelo con la mano che non posso vederlo”. Sì esistono anche decerebrati del genere che intraprendono relazioni non alla loro portata. Ovvio quindi che anche a letto facevamo scintille. Facevamo tutto ciò che a lei non era concesso fare con naturalezza. Quel deficiente non si preoccupava nemmeno di farla godere. Anzi. Lei aveva il terrore che potesse accadere. Ora mentre lo scrivo mi vengono in mente le sue copiose schizzate talvolta multiple nello stesso amplesso. Era sensibile come una corda di violino. Ma non solo sessualmente. Lo era anche emotivamente, come è giusto che sia. Spinto dall’ingordigia per la varietà, decisi di passare oltre. Le spezzai il cuore. La cosa aberrante è che manco me ne resi conto. Mi eclissai gradualmente fino a diradare incontri telefonate messaggi ed utilizzo dei social. Un ghosting a cui lei reagì con dignità e silenzio. Mi resi conto della sofferenza che avevo causato a quella brava ragazza dopo anni. La incontrai di nuovo e con le lacrime ed i singhiozzi mi descrisse per filo e per segno ogni sua reazione interiore a tutte le mie repliche scostanti, alle mie assenze, alla mia noncuranza. Pensavo che avendo una relazione lei avrebbe ammortizzato il colpo. Invece era sola. Aveva lasciato quel deficiente mentre ci frequentavamo senza dirmelo per non farmi sentire responsabilizzato o comunque alle strette. Già questo può darti un’idea di che ragazza speciale ti sto descrivendo. Appena dopo quell’incontro, la sera stessa, ebbe anche la premura di scrivermi. Si era resa conto che ero rimasto traumatizzato. Lei aveva messo in ordine quanto aveva dentro di irrisolto, a me aveva lasciato dei profondi sensi di colpa. Cercava di affievolirli con dei messaggi a cui non ho mai avuto la forza di rispondere e che quando li rileggo bruciano ancora. Lascio a te le dovute considerazioni.

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Ciao @qwerty123,
sarebbe interessante sapere l’età in cui questo ti sta accadendo ma non sono abituato a fare domande personali.
Posso raccontarti qualche mia esperienza se può farti piacere. Nel thread linkato poco più su avevo riportato le tre “relazioni” peggiori perché a chiedere era una persona che andava scoraggiata. Con te non farò lo stesso, non voglio scoraggiarti, ma sappi che non sono mai storie a lieto fine, tutte però meritevoli di essere vissute. Quindi sentiti libero, mi è parso di capire che sei una persona sensibile che non giocherebbe con la vita e i sentimenti di chi ha già avuto un percorso impervio.
Detto ciò bisogna tornare ai miei 26/28 anni, ora ne ho 40 quindi una dozzina di anni fa. Una decina di anni prima ebbi il mio primo rapporto sessuale con una ragazza trans in un contesto non lavorativo. Lei è tuttora di una bellezza leggendaria, anche se manca la mostruosità che aveva tra le gambe. Ci conoscemmo in un locale. Le cose con lei non andarono bene a causa del meretricio. Meretricio nel quale piombai come palliativo nei dieci anni successivi. Ma ero consapevole che non era la stessa cosa, pertanto decisi di provare a sedurne qualcuna. E ci riuscii. Iniziai da facebook. Qualche messaggio discreto ma curioso, la curiosità in qualche caso era reciproca, fitte conversazioni al telefono fino a culminare nel primo appuntamento. La prima relazione mi aveva lasciato un bagaglio di conoscenza notevole e un certo savoir faire. Non è un caso che Deronny nel commento all’altro thread abbia chiesto al suo interlocutore se fosse stato disposto a portare la sua dama in giro e presentarla agli amici. È il banco di prova, è ciò che fa la differenza. E questo io lo sapevo perché ci avevo già sbattuto il muso. Quindi i miei primi appuntamenti erano rigorosamente a cena. Oddio non mi ritengo per niente una persona attraente, non esteticamente almeno, ma in quel periodo io 45 ore di lavoro le facevo in tre giorni e 1200 euro li facevo in un giorno. Ciò non faceva di me un ricco, ma con modi garbati e le dovute attenzioni sicuramente rispondevo ai requisiti che una ragazza trans si prefigge per sentirsi realizzata. E infatti venivano a letto con me di gran carriera. Sappi che ora gli standard sono cambiati e a parità di introito mensile agli occhi di una cam-escort-trans-influencer mi riterrei poco più di un barbone. Masticazzi.
Di tutte le brevi relazioni ti racconto di M. una ragazzina di 23 anni, acerba e bella come la luna. Era di famiglia borghese, i genitori avevano accettato la sua disforia ma cercavano ancora di limitare il danno tentando di tarpare le sue ali ed opponendosi alla mastoplastica. L’avevano segregata in uno studio di bellezza a fare la nail artist. Era allegra e spiritosa ma ingenua e buona come il pane. Aveva i lineamenti dolci, il vitino di vespa ed il culo a cuore. Diedi il meglio di me, con lei non mi limitai a mostrare un panorama di normalità, che poi è ciò a cui una ragazza trans solitamente ambisce. Una vita sociale, una vita di coppia, magari una routine, la spensieratezza economica ed il diradamento della nebbia sul futuro con prospettive di autonomia, stabilità ecc. Con M. ero entusiasta anche io e volli strafare cercando di emozionarla e al contempo stravolgendo il suo ordine naturale delle cose. Non faceva “la vita”, mi ha sempre giurato di non averlo mai fatto a pagamento. Anzi era molto critica con le altre ragazze trans che lo facevano. Ne sapeva cogliere le peculiarità, criticava la loro scafataggine, il loro consumismo sfrenato, il ricorso alla chirurgia estrema. Lei era fidanzata ma con il tipico cretino che quasi la faceva sentire in colpa a causa della sua natura. Sai gli idioti che “copritelo con la mano che non posso vederlo”. Sì esistono anche decerebrati del genere che intraprendono relazioni non alla loro portata. Ovvio quindi che anche a letto facevamo scintille. Facevamo tutto ciò che a lei non era concesso fare con naturalezza. Quel deficiente non si preoccupava nemmeno di farla godere. Anzi. Lei aveva il terrore che potesse accadere. Ora mentre lo scrivo mi vengono in mente le sue copiose schizzate talvolta multiple nello stesso amplesso. Era sensibile come una corda di violino. Ma non solo sessualmente. Lo era anche emotivamente, come è giusto che sia. Spinto dall’ingordigia per la varietà, decisi di passare oltre. Le spezzai il cuore. La cosa aberrante è che manco me ne resi conto. Mi eclissai gradualmente fino a diradare incontri telefonate messaggi ed utilizzo dei social. Un ghosting a cui lei reagì con dignità e silenzio. Mi resi conto della sofferenza che avevo causato a quella brava ragazza dopo anni. La incontrai di nuovo e con le lacrime ed i singhiozzi mi descrisse per filo e per segno ogni sua reazione interiore a tutte le mie repliche scostanti, alle mie assenze, alla mia noncuranza. Pensavo che avendo una relazione lei avrebbe ammortizzato il colpo. Invece era sola. Aveva lasciato quel deficiente mentre ci frequentavamo senza dirmelo per non farmi sentire responsabilizzato o comunque alle strette. Già questo può darti un’idea di che ragazza speciale ti sto descrivendo. Appena dopo quell’incontro, la sera stessa, ebbe anche la premura di scrivermi. Si era resa conto che ero rimasto traumatizzato. Lei aveva messo in ordine quanto aveva dentro di irrisolto, a me aveva lasciato dei profondi sensi di colpa. Cercava di affievolirli con dei messaggi a cui non ho mai avuto la forza di rispondere e che quando li rileggo bruciano ancora. Lascio a te le dovute considerazioni.

Vedi l'allegato 416116

Ciao @submale , grazie per il tempo che mi hai dedicato e per il contributo interessante che hai condiviso.

Io sono un 40enne che si è semplicemente reso conto che, nei limiti della legge/buon costume/reciprocità, la vita è troppo breve per non fare le cose solo perché l'opinione pubblica non le accetta. Mi restano forse 20 anni di funzionalità fisica e circa altri 40 di deambulazione, salvo tutte le altre prove a cui la vita ci sottopone, dunque il tempo per il non fatto e il non detto è bello che finito.

Io non mi sento diverso da come ero a 20 anni, ma le mie curiosità si sono abbastanza stabilizzate e cerco di confrontarmi con i generi di persone con cui in genere non sono riuscito a condividere mai nulla. Gli uomini, fisicamente, non mi piacciono assolutamente.
Posso dirti che Tom Selleck, per citare un bell'uomo nella mia infanzia (che poi spesso è quella che incide su certe dinamiche), sia molto bello fisicamente/esteticamente come proporzioni, ma poi a gradirne l'odore ed il contatto fisico che non sia una stretta di mano o un abbraccio con un amico che non si vede da tempo, ce ne passa.
Mi è capitato più volte di poter interagire (con non so quali potenziali esiti) con ragazzi gay, che sono sempre stati abbastanza sfacciati nei loro approcci con me (salvo i "divi" che invece ti guardano si con curiosità me cercano di ostentare una certa superiorità come per dire "te piacerebbe eh?!", ma ci sta, come ci sono anche tra le donne) ma proprio sono refrattario su tutta la linea: l'odore, le forme di un uomo cosi com'è proprio non fanno per me.
Cerco sempre capelli ragionevolmente lunghi e pettinati, culo a cuore, tette, pelle, profumi e tutta la somatica che una donna originale o trasformata tipicamente ha.

Sono comunque un outsider, perché già a partire da una cosa da poco come il look, non metto le cose perché vanno di moda, ma semmai solo e se mi piacciono, e non mi importa di non essere sdoganato in molti ambienti, posso stare benissimo anche da solo, va bene così, e comunque sulla società romana e italiana ed il modo retrogrado di socializzare che contraddistingue i tempi moderni, non commento oltre che è meglio. Gli effetti si vedono chiaramente oggigiorno: anche chi ha tutto è infelice.

Che bella persona la Trans che hai conosciuto, molto bella ma anche sensibile. Se posso chiedere rimanendo generico, quindi l'hai conosciuta in un locale diciamo "dedicato" per incontri alternativi, tipo il format Muccassassina, o era un locale qualunque? Interessante anche il tuo spunto sullo scrivere alle ragazze su Facebook o altri social personali non di dating, ma onestamente non saprei usare un social personale come quelli, per fare incontri, perché non penso ci sia un paniere tipo "belle e oneste ragazze Tgatte incontrebbero cane sciolto scopo frequentazione"

Mi ha ricordato molto la modella Trans che incontrai io (da chat di dating normale). Che poi vedi anche qui?! io sono un buon osservatore, e su Badoo ne ho trovate diverse negli anni di Tgatte che stavano anche sui siti di offerta pay ad hoc, ma avevano tutte dei profili in cui cercavano il bastone duro e puro o addirittura anche là rilanciavano con la storia che accettavano proposte solo a soldi. Quella che conobbi io era super onesta e la metà delle cose che abbiamo speso le ha volute pagare lei.
Lei parlandoci mi disse che non faceva "la vita", ed anche lei aveva rifiutato molte avances basate sul denaro. Se ci ripenso, nelle 4 ore che siamo stati assieme (solo qualche bacio rubato e stop) a parlare e vederci un film al cinema, ho parlato di più cose con lei (avevo 36 anni circa), che in 3 appuntamenti con una italiana media.
Purtroppo l'essere umano spesso si forma e vive di errori più che di virtù, quindi è normale l'imparare sbagliando, anche se questo ha poi un costo non da poco per sé stessi e gli altri. Ricordo ancora tutte le mie titubanze sul dormire da solo con lei, insulse paranoie (avendo lei moltissimi tatuaggi ad esempio, con teschi e altre cose, ciò mi faceva dubitare che potesse essere integra mentalmente e che magari fosse pericolosa facendo robe tipo "Silenzio degli innocenti") che invece non ho mai avuto con le mie innumerevoli concubine regular, anche quelle di una notte.

Avevo molto timore della HIV e epatite (anche sempre per la storia di tutti quei tatuaggi), che purtroppo nell'immaginario proiettato dai media sembra essere un rischio solo dei rapporti "alternativi", quando poi non è affatto cosi.
Ed onestamente non credevo non facesse la "vita", perché lavorava come commessa in un ipermercato di moda ma essendo le trasformazioni fisiche molto costose, non capivo da dove venissero i soldi necessari.
Tutte cose tra il ridicolo ed il non dovuto da me nei primissimi stadi della frequentazione, ma che aggiunti alla logistica degli spostamenti ed alla mia relazione (all'epoca serena) in corso, hanno fatto sì che il tutto si perdesse nell'oblio e ciao.

Mi pare di capire che gira e rigira un argomento comunque sensibile è sempre quello legato al denaro, nel senso che molte (non tutte) tGatte non potendo avere figli, si vedono realizzate nel futuro in una vita in cui almeno non si debba lavorare per sopravvivere. Lo capisco, ma sicuramente non posso offrire io una roba del genere, essendo un lavoratore normale e con contratti instabili che puo' andarsi a mangiare una bistecca da 50€ al ristorante/barconi di sushi vari al massimo una volta al mese, altri beni di lusso mai avuti, in italia mi muovo con i mezzi pubblici se proprio non mi occorre il car sharing o l'auto dei miei.
Certo che se anche una Tgatta come lavoro facesse "la vita" (e potrei anche capirlo visto che molte donne ci hanno cresciuto una famiglia intera rimanendo anche delle madri presenti), non capirei però il bisogno del dover stare con un uomo molto ricco. Beninteso, come faccio finta di non capirlo parlando di una ragazza regular. Onestamente mi fa molto storcere il naso vedere una persona benestante/ricca che frequenta solo gente che ha come o più soldi di lei: beninteso, meglio quello che il frequentare chi ha meno di loro solo per sentirsi più fortunati e/o ostentare, quello penso sia lo stadio terminale del vivere la propria finanza personale in pubblico.

Sono stato finora con circa 6 Tgatte Pay, e mai nessuna, al di là di tutti i complimenti sul mio aspetto ed il modo di pormi e su qualche battuta tipo "ti rapirei per tenerti qui con me", mi ha dato segni di reale interesse al di là del contesto professionale.
Per carità, non siamo in un film di Calà o Pierino in cui le donne te la tirano in faccia e tutto diventa facile, ma l'eccezione che conferma la regola e l'inaspettato in positivo potrebbero anche capitare, o almeno mi piacer pensarlo.
 
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quindi l'hai conosciuta in un locale diciamo "dedicato" per incontri alternativi, tipo il format Muccassassina, o era un locale qualunque?
Era il Bikini, un lido a Vico Equense in costiera sorrentina che per un periodo faceva party e serate. Erano serate aperte a tutti ma prevalentemente ambiente fricchettino e poco alternativo.
Interessante anche il tuo spunto sullo scrivere alle ragazze su Facebook o altri social personali non di dating
I social erano agli esordi ora mettersi a tampinare su facebook sarebbe anacronistico. D’altra parte mettersi a pescare nel contesto pay sarebbe tirarsi una zappa sui piedi.
ho parlato di più cose con lei (avevo 36 anni circa), che in 3 appuntamenti con una italiana media.
Se è successo per una questione di feeling è ok, spero però non sia caduto nell’errore che siccome lei è trans tu ti sia sentiti libero di spaziare in argomenti intimi e personali che taci opportunamente con le altre. Non è che perché una ragazza trans sia diversa non abbia il diritto di avere un giudizio critico nei confronti di un partner. Anzi…
non capirei però il bisogno del dover stare con un uomo molto ricco
O perché gold digger o perchè le persone sono perennemente in ansia per il futuro e avere una solida base economica attutisce le preoccupazioni come una sorta di paracadute.

Il punto però è più o meno questo:
Vuoi approfondire una relazione con una ragazza trans perché ti fa sentire più libero di essere diverso? Perché la sua diversità in qualche modo legittima quella che in realtà è una scarsa accettazione di te stesso?
Oppure vuoi una relazione con una ragazza trans perché la sua natura apporta un carico di pruriginosità proibita alla tua sfera sessuale? Se sono queste le ipotesi sappi che sono entrambe un pessimo punto di partenza. Ti ripropongo questo che non mi stancherò mai di incollare qua e là:

Non sedurre invano
 
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Se è successo per una questione di feeling è ok, spero però non sia caduto nell’errore che siccome lei è trans tu ti sia sentiti libero di spaziare in argomenti intimi e personali che taci opportunamente con le altre. Non è che perché una ragazza trans sia diversa non abbia il diritto di avere un giudizio critico nei confronti di un partner. Anzi…
No, abbiamo parlato di argomenti generici e stili di vita, non l'ho usata come un forum sulle sconcerie o altro, anzi, non conoscendo la sua zona di comfort ci sono andato più piano che con le mie compaesane, avendo anche un minimo di barriera linguistica.
Poi oh, anche io sbaglio e magari ho commesso errori di cui non mi sono reso conto, ma questo accade in ogni ambito della vita, non solo nel frequentare una ipotetica Tgatta.
Il punto però è più o meno questo:
Vuoi approfondire una relazione con una ragazza trans perché ti fa sentire più libero di essere diverso? Perché la sua diversità in qualche modo legittima quella che in realtà è una scarsa accettazione di te stesso?
Oppure vuoi una relazione con una ragazza trans perché la sua natura apporta un carico di pruriginosità proibita alla tua sfera sessuale? Se sono queste le ipotesi sappi che sono entrambe un pessimo punto di partenza. Ti ripropongo questo che non mi stancherò mai di incollare qua e là:

Non sedurre invano
Io con me stesso sono molto autocritico, ma ho i miei metodi per tenermi sotto controllo e regolarmi laddove mi accorgessi di essere troppo spigoloso. Con rispetto parlando, non mi serve una psicologa Trans per vivere.
Io sono semplicemente e naturalmente curioso di tipologie di persone che mi attraggono e che per tutta una serie di ragioni sono difficili da incontrare nella normale vita quotidiana. Se poi mi accorgessi, frequentandole, che non siamo compatibili, amen. Concludo un altro cpaitolo del mio libro delle esperienze e vado avanti.
Penso che sia abbastanza chiaro come concetto.

Ti ribadisco, senz'altro ne sono invaghito anche a livello erotico, ma per me tutta la prima parte della frequentazione sarebbe l'uscirci ed il parlarci, andare ad una mostra, bere una cosa insieme. Vita diurna e pomeridiana, tiè. Anche perché se ho pruriti impellenti, pago e vado con chi offre un tanto al kilo sui siti dedicati.
E questo vale anche e specialmente con le donne regular, perché se ho un amica di letto, ci si ascolta ed ognuno fa capire all'altro cosa gradirebbe, ci si conosce anche lì. Se volessi una sigla espress ad oltranza, andrei con una Pro. Cambiano le attrici ma non il copione.
 
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Non sono mai arrivato alla necessità di dover condividere esperienze extra letto con delle donne trans.
Siamo coetanei, e quando l otr funzionava 20 anni fa o più mi è capitato di farmi fare qualche pompino pay.

- voi ne avete mai frequentate al di fuori del loro contesto lavorativo? Se sì, dove le avete conosciute? che dinamiche hanno permesso di socializzare senza farlo diventare l'ennesimo contratto a prestazione?
- che tipe sono?
- che fanno nel loro tempo libero (palestra, lavoro, estetista, dormire, shopping e siamo d'accordo, e....?????).

Rispondendo alle tue domande, posso dirti di sì ne ho conosciute parecchie, alcune note lavoratrici (la maggior parte).
Sono persone normali, tra l'altro molto spesso leggo di trans fuori di testa. Sarò stato fortunato io ma tutte quelle conosciute sono persone a modo. E fanno una vita "normale", se normale può essere una vita di una trans anche al di fuori del lavoro.


le ho sempre viste: da sole; con una matrona trans vecchia; con un ragazzetto mingherlino e apparentemente gay; con un compagno apparentemente "etero", più che brizzolato, e benestante. Raramente le ho viste tra loro e di pari bellezza.

Quando trovano la persona di pari bellezza, tendenzialmente se la vogliono scopare... Quindi non vedrai nulla se.non sei in camera da letto.

Il 90/100 le ho conosciute online. Ora inutile girarci intorno, ma non dimentichiamoci che se anche noi pensiamo di interagire con una figa e il sangue ci finisce giù, comunque hanno una forte componente e mentalità maschile.
Un po' come nel mondo omosessuale è infinitamente molto facile (rispetto al mondo etero) trovare sesso free, con le trans è uguale... Se piaci scopi. Senza troppi giri di parole.

Ci sono, molto spesso, dei pre requisiti però. Presenza, cazzo e non essere passivo.
Tendenzialmente alla maggior parte delle trans piace fare la donna, e quindi non cercano quello che ogni cliente (bello o brutto) chiede. Fosse così anche in minima parte nel mondo femminile saremmo tutti più felici.
 
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Dave70000

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Trans pay mai frequentate ne conosciute, non pay sì, era una mia collega, che ti posso dire? Una ragazza, come tante, né più né meno, forse maggiormente disinibita su certi argomenti, infatti ricordo che era molto divertente scherzare con lei sul sesso.. siamo usciti insieme diverse volte ed era bellissimo vedere gli sguardi tra lo stupito e l'allupato di certi personaggi (lei era molto bella)..ma che vuoi farci? Siamo in Italia, e ho detto tutto.
 
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Che bella esperienza quella raccontata da @submale
Comunque io ribadisco quanto già detto nel mio precedente post, purtroppo è difficile cercare una relazione seria con una trans e il tutto, con il
tempo, andrebbe solo a tuo svantaggio, per i motivi già esposti.
Ti consiglio eventualmente di provare con una trav, che avendo anche un’identità maschile, ha una stabilità maggiore ed eventualmente anche una migliore prestanza fisica, oltre che sessuale, vista l’esiguità di cure/interventi. Però ovviamente dovresti essere disposto ad accettare anche il suo lato maschile. Magari essere amici, complici, e quando volete divertirvi tra le coperte sapete come fare…
Inoltre una trav sarebbe più disposta all’ “omertà”, la comprenderebbe di più, perchè sa che lei per prima è una “finzione” e non pretenderebbe che tu ti dichiari pubblicamente come suo fidanzato. Non so se mi sono spiegata.
E poi ci sono molte trav bellissime e più belle di tante trans che conosco, perché non provarci… ormai le nuove generazioni hanno una sessualità fluida e ragionare per categorie “trans/trav/gay/etc” lascia il tempo che trova… un bel ragazzo gay, magari dai lineamenti delicati, che si traveste… non lo vedrei così male
 
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emilia
Qui non è impossibile se sei impaccato di soldi. A quel punto conosco più di una persono che hanno relazioni con regazze trans. Uno se l'è pure sposata e lei è una favola (filippina).

Per chi ha un portafoglio normale escluderei qualsiasi ragazza che lo faccia già di professione.
Io ho trovato alcune trans italiane (anche carine) nell'ambiente BDSM. E questo è un canale.

Se no consiglio un viaggio in Thailandia o nelle Filippine. Lì ci sono due tipi di ladyboy: i figoni (che a me non piacciono più di tanto) tutti rifatti, che lavorano nel mercato del sesso come bargirl, centri massaggi, locali vari e invece alcune perle rare, magari meno figoni ma non meno femminili, che lavorano nei ristoranti, nei 7eleven o nei centri massaggi più seri.
Io ne ho prequentata una che lavorava come cameriera ed è stata una bella esperienza. Anche se muore lì perchè tendenzialmente a me piacciono le donne biologiche.
 
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E poi ci sono molte trav bellissime e più belle di tante trans che conosco, perché non provarci… ormai le nuove generazioni hanno una sessualità fluida e ragionare per categorie “trans/trav/gay/etc” lascia il tempo che trova… un bel ragazzo gay, magari dai lineamenti delicati, che si traveste… non lo vedrei così male
Ti ringrazio per condividere così tante cose interessanti, però ribadisco che va bene il fluid, ma a me piacciono i lineamenti femminili e normalmente vado a donne e basta. Frequentare per me non vuol dire necessariamente fidanzarmi né trombare, dunque fintanto che non ho pretese particolari sul COSA fare, mi concentrerei sul CHI secondo i miei gusti.

Ti consiglio eventualmente di provare con una trav, che avendo anche un’identità maschile, ha una stabilità maggiore ed eventualmente anche una migliore prestanza fisica, oltre che sessuale, vista l’esiguità di cure/interventi. Però ovviamente dovresti essere disposto ad accettare anche il suo lato maschile. Magari essere amici, complici, e quando volete divertirvi tra le coperte sapete come fare…
Inoltre una trav sarebbe più disposta all’ “omertà”, la comprenderebbe di più, perchè sa che lei per prima è una “finzione” e non pretenderebbe che tu ti dichiari pubblicamente come suo fidanzato. Non so se mi sono spiegata.
Cioè coricarmi con una pseudo ragazza e rialzarmi dal letto con un giocatore di pallavolo non mi entusiasma onestamente. Ho capito che il seno è una protesi di silicone, ma per me lo sono anche i muscoli esageratamente palestrati, che se non li curi ogni giorno spariscono.
E' un discorso molto delicato e non mi piacciono le etichette, ma se mi piacevano gli uomini stavo già facendo cose da anni, perché mi hanno sempre filato molto, ed io a loro mai. Non fa proprio per me.
Una ragazza trans per me sta facendo un percorso tale per cui è (per me) più donna che uomo, e dunque, lo ripeto perché vedo che la cosa poi sparisce nei meandri del fluid e di altri problemi di ordine pubblico che a quanto pare si presenterebbero quasi sicuramente ancora non ho capito il perché, e si finisce col consigliarmi di andare con degli uomini che per gioco si mettono una parrucca. Sennò parto col feticcio per EmyLee e mi ritrovo alla porta Malgioglio, e non mi pare il caso...

Anche il mio vizietto è un "gioco", però le relazioni interpersonali per me non lo sono, e dunque sono interessato ad aprirmi con il tipo di persona che dico io: non bastano il trucco in faccia, la parrucca e la coscia lunga.
 
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Ti ringrazio per condividere così tante cose interessanti, però ribadisco che va bene il fluid, ma a me piacciono i lineamenti femminili e normalmente vado a donne e basta. Frequentare per me non vuol dire necessariamente fidanzarmi né trombare, dunque fintanto che non ho pretese particolari sul COSA fare, mi concentrerei sul CHI secondo i miei gusti.


Cioè coricarmi con una pseudo ragazza e rialzarmi dal letto con un giocatore di pallavolo non mi entusiasma onestamente. Ho capito che il seno è una protesi di silicone, ma per me lo sono anche i muscoli esageratamente palestrati, che se non li curi ogni giorno spariscono.
E' un discorso molto delicato e non mi piacciono le etichette, ma se mi piacevano gli uomini stavo già facendo cose da anni, perché mi hanno sempre filato molto, ed io a loro mai. Non fa proprio per me.
Una ragazza trans per me sta facendo un percorso tale per cui è (per me) più donna che uomo, e dunque, lo ripeto perché vedo che la cosa poi sparisce nei meandri del fluid e di altri problemi di ordine pubblico che a quanto pare si presenterebbero quasi sicuramente ancora non ho capito il perché, e si finisce col consigliarmi di andare con degli uomini che per gioco si mettono una parrucca. Sennò parto col feticcio per EmyLee e mi ritrovo alla porta Malgioglio, e non mi pare il caso...

Anche il mio vizietto è un "gioco", però le relazioni interpersonali per me non lo sono, e dunque sono interessato ad aprirmi con il tipo di persona che dico io: non bastano il trucco in faccia, la parrucca e la coscia lunga.

Scusa, non ti ho detto di andare a letto con Fantozzi con la parrucca in testa o con il tuo meccanico vestito a carnevale, non generalizzare. Quando pensate alle trav pensate sempre a “uomini con parrucca” e invece non è sempre così. Ci sono tantissime trav dai lineamenti delicati, che sono anche dei bei ragazzi, effemminati e dai lineamenti gentili, esili e senza muscoli. Per dirla tutta, come dici tu, ci sono “giocatori di pallavolo” che si fanno anche le tette di silicone con tanto di barba e ricrescita sulle gambe, senza un accenno di laser. Sarebbero quindi meglio di una trav solo perché si sono impiantati del silicone?
Ti racconto questa. Una sera, di rientro da una cena, mi fermo a parlare con un’amica che lavora per strada, vicino ad un benzinaio, parlando del più e del meno le dico che era da tanto che non vedevo “Patrizia” (nome di fantasia), le chiedo che fine avesse fatto. Mi ha detto che era tornata in Brasile dai figli. Io un pò perlplessa cercai di capire… figli? Lei iniziò a farmi vedere le foto. Vedevo una famiglia con una donna, due bambini piccoli (uno forse era nato da poco) e un bell’uomo. Le chiesi chi fosse Patrizia. Era il padre dei bimbi. Si era tolto le protesi al seno e via la parrucca. Il nasino era diventato un naso normale. Gli zigomi e le labbra svuotate. Aveva fatto cassa ed era tornato in Brasile a condurre la sua vita normale. E pensare che su questo forum era super recensita come una bambola… mi viene ancora da ridere se leggo le recensioni

Quindi ripeto, non dire “finire a parlare del fluid/consigliarmi un uomo”, non ti ho consigliato un meccanico con la parrucca. Ti ho semplicemente consigliato un altro “genere” di trans, che a mio avviso potrebbe avere altrettanta voglia e interesse, come te, ed essere piu predisposto ad una relazione. Non bisogna ragionare per “categorie” ma per persone, perchè ognuno ha una storia a se, e la sessualitá ha tantissime sfumature tra il bianco e il nero
 
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