Tassabile la prostituzione.

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Io a sta storia che regolando un qualsiasi mercato e attività, i prezzi debbano irrimediabilmente salire, a dire il vero, ormai ci sto iniziando a credere sempre meno.
Il prezzo non sale regolando il mercato, il prezzo sale aumentando i costi connessi con la produzione o la commercializzazione del bene o del servizio e solitamente per regolare si intende assoggettare ad imposta e ad altre formalità che provocano aumento dei costi.
Il prezzo del bene o del servizio venduto in nero cresce non a causa di chi lo svolge regolarmente ma perché il prezzo di riferimento è quello della produzione regolare, che esista o meno.
Il pacchetto di sigarette di contrabbando costa grossomodo due terzi di quello che paga le imposte, che però costituiscono i quattro quinti del prezzo ufficiale, quindi il pacchetto di contrabbando costa oltre tre volte il costo puro di produzione e distribuzione; questo avviene perché rispetto al prezzo ufficiale il consumatore risparmia lo stesso molto.
Il medico che offre il proprio servizio senza fare la fattura, evadendo l'IVA, può proporre di pagare duecento euro invece di duecento quarantaquattro, facendo apparire al paziente un discreto favore. Se non fosse assoggettato ad IVA e non potesse praticare questa forma di sconto a costo zero, non soltanto non si porrebbe il problema di dover pagare i quarantaquattro euro in più ma anche sarebbe costretto a confessare che i duecento euro di costo puro sono eccessivi e da lì partirebbe un inevitabile sconto.
 
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Hawkeye

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Il medico che offre il proprio servizio senza fare la fattura, evadendo l'IVA, può proporre di pagare duecento euro invece di duecento quarantaquattro, facendo apparire al paziente un discreto favore. Se non fosse assoggettato ad IVA e non potesse praticare questa forma di sconto a costo zero, non soltanto non si porrebbe il problema di dover pagare i quarantaquattro euro in più ma anche sarebbe costretto a confessare che i duecento euro di costo puro sono eccessivi e da lì partirebbe un inevitabile sconto.

L'esempio non è corretto. Le prestazioni medico sanitarie sono esenti IVA art. 10 dpr 633/72.
 
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L'esempio non è corretto. Le prestazioni medico sanitarie sono esenti IVA art. 10 dpr 633/72.
Confesso che il dubbio mi era anche venuto ma era tardi, avevo sonno ed ho pensato: non se ne accorgerà nessuno :rofl:
Chiedo scusa a tutti per l'inesattezza e spero che la sana confessione sia apprezzata.
Anche se con l'IVA l'esempio veniva meglio per la semplicità di calcolo, l'esempio rimane veritiero ma con parecchie complicazioni anche perché temo che il principale costo da evitare non si riferisca ad imposte bensì a contributi.
 
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harryhaller

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Si potrebbe sempre fare un sistema forfettario all'americana.
Se abolisco il reato, come faccio poi a chiedere un aggravante per "coloro che commettono reati con l'intenzione di sfruttare la prostituzione"?
Allora stanno commettendo reato di sfruttamento...ma se è stato abolito in verità non stanno commettendo nessun reato...

La differenza è enorme e corrisponde alla differenza tra reato speciale e aggravante di reato. In soldoni: oggi lo sfruttamento è un reato speciale e può incorrervi chiunque tragga una qualsiasi utilità dal meretricio (sono stati condannati anche i tassisti che accompagnavano le ragazze sul posto di lavoro. oppure, i proprietari degli appartamenti affittati); con l'aggravante chi compie un reato comune (per esempio la violenza privata, le lesioni, l'estorsione) con lo scopo di sfruttare la prostituzione (per farsi dare il denaro o altra utilità dalla prostituta), avrebbe una pena aumentata rispetto al reato ordinario (per esempio se la violenza privata è punita 1 anno di galera, con l'aggravante diventerebbero 1 anno e mezzo).
Insomma, sparirebbe il reato speciale, ma chi sfrutta la prostituzione compiendo violenze, abusi di vario tenore (dalla semplice minaccia fino all'omicidio), ottiene una pena dura.
Insomma gli sfruttatori non avrebbero alcuna possibilità di guadagnare dalla legalizzazione perchè le loro condotte sarebbero comunque punite duramente.
Quello che dici sul sistema forfettario è condivisibile, ma mette in luce la debolezza dei sistemi che tassano il reddito. Meglio tassare i consumi che, comunque, crescono progressivamente con il crescere del reddito (tassando un po' di più i beni di lusso).
 
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smith

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La differenza è enorme e corrisponde alla differenza tra reato speciale e aggravante di reato. In soldoni: oggi lo sfruttamento è un reato speciale e può incorrervi chiunque tragga una qualsiasi utilità dal meretricio (sono stati condannati anche i tassisti che accompagnavano le ragazze sul posto di lavoro. oppure, i proprietari degli appartamenti affittati); con l'aggravante chi compie un reato comune (per esempio la violenza privata, le lesioni, l'estorsione) con lo scopo di sfruttare la prostituzione (per farsi dare il denaro o altra utilità dalla prostituta), avrebbe una pena aumentata rispetto al reato ordinario (per esempio se la violenza privata è punita 1 anno di galera, con l'aggravante diventerebbero 1 anno e mezzo).
Insomma, sparirebbe il reato speciale, ma chi sfrutta la prostituzione compiendo violenze, abusi di vario tenore (dalla semplice minaccia fino all'omicidio), ottiene una pena dura.
Insomma gli sfruttatori non avrebbero alcuna possibilità di guadagnare dalla legalizzazione perchè le loro condotte sarebbero comunque punite duramente.
Quello che dici sul sistema forfettario è condivisibile, ma mette in luce la debolezza dei sistemi che tassano il reddito. Meglio tassare i consumi che, comunque, crescono progressivamente con il crescere del reddito (tassando un po' di più i beni di lusso).

Guarda io non conosco le sentenze e, sinceramente, non voglio neanche andarmele a cercare su internet, perciò lo chiedo a te che sembri informato ma, sei sicuro che siano stati condannati per sfruttamento?
Quantomeno riferendosi ai tassisti.
Sicuro che non gli abbiano contestato il favoreggiamento?
Perchè da "ignorante" propenderei per il secondo caso, nel qual caso a mio avviso, sempre da profano, la pena dovrebbe essere più leggera.

Azzardo, se la pena è stata dura, mi sa che sapessero benissimo cosa stavano facendo, lo stavano reiterando e, soprattutto, penso che non fosse proprio solo favoreggiamento.

Ma magari sbaglio.
 
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harryhaller

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Questa frase lascia intendere un concetto falso: che il reato di sfruttamento, che è attualmente in vigore, determini l'illiceità dell'attività di prostituzione, che invece ora in Italia è lecita. Non mi convinco che questi errori siano fatti in buona fede.

Qualsiasi puttaniere ha ben chiaro il concetto. Tutti sappiamo che è punito lo sfruttamento e non la prostituzione in se. Peccato che sia sfruttamento, qualsiasi utilità tratta dalla prostituzione, ivi inclusa la locazione di un appartamento o la tolleranza, presso pubblici esercizi, della presenza di prostitute e di attività prostitutive, che la giurisprudenza della Cassazione penale interpreta nel modo più ampio possibile (anche i semplici strusciamenti delle parti intime con i vestiti addosso).
Quindi il reato di sfruttamento va abolito così com'è e a mio avviso e sarebbe meglio introdurre un'aggravante penale, visto che il magnaccia per fare il magnaccia deve comunque integrare una condotta ordinaria di reato (violenza, minaccia, riduzione in schiavitu', lesioni, associazione per delinquere, etc.).

Scusami, ma non ho capito a che pro dovrei essere in malafede e, soprattutto, chi sei tu per dichiarare altri in mala fede.
 
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harryhaller

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Io a sta storia che regolando un qualsiasi mercato e attività, i prezzi debbano irrimediabilmente salire, a dire il vero, ormai ci sto iniziando a credere sempre meno.

Salgono, forse, se non si fanno i controlli e non si punisce chi opera illecitamente ai danni di chi lo fa in regola.
Perchè di fatto cala la base imponibile che lo stato invece deve poi ricaricare su chi lavora seriamente.

Dire che i prezzi sono alti a causa di quelli che lavorano (o lavorassero regolarmente) puzza un po'.

In realtà con la legalizzazione, seppur fiscalizzata, i prezzi non potrebbero che scendere. I rischi per le esercenti diminuirebbero e l'attività legale, alla luce del sole, inviterebbe le più timorose ad impegnarsi.
 
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harryhaller

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Guarda io non conosco le sentenze e, sinceramente, non voglio neanche andarmele a cercare su internet, perciò lo chiedo a te che sembri informato ma, sei sicuro che siano stati condannati per sfruttamento?
Quantomeno riferendosi ai tassisti.
Sicuro che non gli abbiano contestato il favoreggiamento?
Perchè da "ignorante" propenderei per il secondo caso, nel qual caso a mio avviso, sempre da profano, la pena dovrebbe essere più leggera.

Azzardo, se la pena è stata dura, mi sa che sapessero benissimo cosa stavano facendo, lo stavano reiterando e, soprattutto, penso che non fosse proprio solo favoreggiamento.

Ma magari sbaglio.

Non preoccuparti "nessuno nasce imparato". Il favoreggiamento è impossibile in questo caso perché la prostituzione, in se, non costituisce reato. C'è favoreggiamento quando si aiuta qualcuno ad eludere le investigazioni su un delitto. Qui manca il delitto e non si vuole eludere nulla. Si guadagna semplicemente sul guadagno della prostituta. In generale la cassazione penale esclude il reato se il compenso richiesto alla prostituta è quello ordinario di mercato (quindi se il tassinaro applica la tariffa normale dovrebbe cavarsela, così come il proprietario che affitta la casa al normale canone di mercato).
Ma alcuni giudici se ne infischiano della cassazione e inquisiscono lo stesso. Il web è pieno di casi, basta incrociare le parole "tassista" e "sfruttamento della prostituzione" e ti viene fuori di tutto.
 
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Scusami, ma non ho capito a che pro dovrei essere in malafede e, soprattutto, chi sei tu per dichiarare altri in mala fede.
Uno un po' pignolo che legge informazioni false:
qualsiasi utilità tratta dalla prostituzione, ivi inclusa la locazione di un appartamento
C'è un mio post da qualche parte sull'argomento locazioni dove cito più d'una sentenza di Cassazione che dopo aver chiarito che locare un appartamento ad una prostituta, anche sapendo che ella vi esercititerà la prostituzione, non costituisce reato; una di queste sentenze puntualizza che in generale trattare le prostitute come chiunque altro è un comportamento irreprensibile e non soltanto non è vietato locare loro immobili ma nemmeno rivolgere loro servizi professionali, se sono rivolti a tutti alle medesime condizioni.
Se non la trovi avvisami che quando ho tempo recupero la discussione oppure ripasso la mia raccolta di sentenze sulle locazioni.
 
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harryhaller

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Uno un po' pignolo che legge informazioni false:

C'è un mio post da qualche parte sull'argomento locazioni dove cito più d'una sentenza di Cassazione che dopo aver chiarito che locare un appartamento ad una prostituta, anche sapendo che ella vi esercititerà la prostituzione, non costituisce reato; una di queste sentenze puntualizza che in generale trattare le prostitute come chiunque altro è un comportamento irreprensibile e non soltanto non è vietato locare loro immobili ma nemmeno rivolgere loro servizi professionali, se sono rivolti a tutti alle medesime condizioni.
Se non la trovi avvisami che quando ho tempo recupero la discussione oppure ripasso la mia raccolta di sentenze sulle locazioni.

Forse faresti meglio a leggere quello che ho scritto. L'ho già detto, se il prezzo è quello di mercato hai ragione tu. Se un monolocale da 1000 euro al mese lo affitti a 3000 ti becchi la condanna sicuro come il pane. Questa però è la Cassazione. Le corti di merito a volte vanno oltre questi paletti.
Osservo solo che il tuo tasso polemico, a sproposito, è in parecchi 3d.
 
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Se un monolocale da 1000 euro al mese lo affitti a 3000 ti becchi la condanna sicuro come il pane.
Quindi tu auspichi una legge che consenta di affittare al triplo perché il monolocale è occupato da una prostituta?
Va bene allora non concordiamo sul centro della questione. Di solito hanno pareri differenti coloro che hanno monolocali da affittare e coloro che non ne possiedono.
 
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harryhaller

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Hai confuso il favoreggiamento personale ex art. 378 c.p. con il favoreggiamento della prostituzione ex art. 3 n° 8 legge 75/1958.

E' vero, ho confuso. Sul resto mi sembra che tu abbia passato il segno. Un cordiale saluto.
 
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smith

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Non preoccuparti "nessuno nasce imparato". Il favoreggiamento è impossibile in questo caso perché la prostituzione, in se, non costituisce reato. C'è favoreggiamento quando si aiuta qualcuno ad eludere le investigazioni su un delitto. Qui manca il delitto e non si vuole eludere nulla. Si guadagna semplicemente sul guadagno della prostituta. In generale la cassazione penale esclude il reato se il compenso richiesto alla prostituta è quello ordinario di mercato (quindi se il tassinaro applica la tariffa normale dovrebbe cavarsela, così come il proprietario che affitta la casa al normale canone di mercato).
Ma alcuni giudici se ne infischiano della cassazione e inquisiscono lo stesso. Il web è pieno di casi, basta incrociare le parole "tassista" e "sfruttamento della prostituzione" e ti viene fuori di tutto.

Però, forse, sia i tassinari che gli affittuari, nei casi citati, allora, avendo adocchiato che la cliente era appunto prostituta, hanno pensato bene, invece di applicare tariffe e affitti di mercato, di farci una certa cresta sopra (magari anche buttando lì "guarda che lo so che mestiere fai...").
A quel punto vedi che una certa parvenza di sfruttamento (almeno della situazione) è ravvisabile.
Quindi, forse, le sentenze non è che fossero proprio campate per aria.

Come dici tu se un tassista si limita a dire "Dove la porto signorina?" e a far partire regolarmente il tassametro, così come se l'affittuario si limita a dire "l'affitto è tot (e propone un valore congruo e di mercato), mi serviranno poi i suoi dati per registrare il contratto", secondo me di problemi non dovrebbero porsene.
 
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Ma chi è che stabilisce il prezzo di mercato degli affitti?
Questo prezzo di mercato vale per tutte le zone e città d'Italia allo stesso modo?
Questo prezzo di mercato vale anche per i subaffitti?
Chi può impedire ad un'agenzia di affittare un locale ad un prezzo superiore a quello di mercato?
Perché io non potrei affittare il mio monolocale di 35mq, accessoriato con arredi e finiture di lusso (ma anche no) a 3000 euro al mese?

Sapete quanto ho pagato 15gg di affitto di una casa, di non più 45mq, in una località marina?
2000euro
Io non mi prostituisco però.
 
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harryhaller

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Però, forse, sia i tassinari che gli affittuari, nei casi citati, allora, avendo adocchiato che la cliente era appunto prostituta, hanno pensato bene, invece di applicare tariffe e affitti di mercato, di farci una certa cresta sopra (magari anche buttando lì "guarda che lo so che mestiere fai...").
A quel punto vedi che una certa parvenza di sfruttamento (almeno della situazione) è ravvisabile.
Quindi, forse, le sentenze non è che fossero proprio campate per aria.

Come dici tu se un tassista si limita a dire "Dove la porto signorina?" e a far partire regolarmente il tassametro, così come se l'affittuario si limita a dire "l'affitto è tot (e propone un valore congruo e di mercato), mi serviranno poi i suoi dati per registrare il contratto", secondo me di problemi non dovrebbero porsene.

Premesso che non ho proprietà immobiliari (quelle che avevo sono assegnate alla mia ex moglie), se affitto la casa a una prostituta, come nel caso di altre attività economiche, può essere normale chiedere un extra prezzo e comunque, è "il mercato bellezza", quindi nessuno sfrutta se vuoi la mia casa per prostituirti il prezzo è questo se non vai altrove.
Per il taxi la questione è diversa perché sono obbligati ad applicare un diritto prestabilito a tutti gli utenti. Ma se chiedono di più è un illecito contrattuale, mica penale, perché l'utente ha diritto di pagare la giusta tariffa.
In un caso apparso sulla stampa i tassisti furono inquisiti perché sistematicamente (ogni sera) accompagnavano e andavano a riprendere un certo numero di prostitute di strada. Si facevano pagare semplicemente la corsa. Per essere assolti in via definitiva hanno dovuto attendere la cassazione dopo anni di processo.
Va abolita la legge merlin, tutta, ma per dare il segno del disvalore dell'approfittarsi delle prostitute (parlo di protettori, non di locatori) bisogna introdurre a mio avviso un'aggravante penale.
 
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harryhaller

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Ma chi è che stabilisce il prezzo di mercato degli affitti?
Questo prezzo di mercato vale per tutte le zone e città d'Italia allo stesso modo?
Questo prezzo di mercato vale anche per i subaffitti?
Chi può impedire ad un'agenzia di affittare un locale ad un prezzo superiore a quello di mercato?
Perché io non potrei affittare il mio monolocale di 35mq, accessoriato con arredi e finiture di lusso (ma anche no) a 3000 euro al mese?

Sapete quanto ho pagato 15gg di affitto di una casa, di non più 45mq, in una località marina?
2000euro
Io non mi prostituisco però.

Esatto. Il mercato fa il prezzo.
 
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smith

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Incuriosito dal queste sentenze ho provato a far un giro in internet.

Per quanto riguarda i tassisti sono riuscito a trovare solo due notizie, peraltro un po' vecchie, del 2011 e del 2012.
Quella del 2011 si riferiva appunto a dei tassisti che riaccompagnavano le prostitute a casa a prezzi di mercato e con tassametro acceso.
Questi in effetti sono stati prosciolti in cassazione.
Quello del 2012 invece è stato, giustamente, condannato perchè riaccompagnava a casa le prostitute ma con l'auto delle moglie. Quindi praticamente in nero e fuori da ogni regolarità.

Per quanto riguarda gli affitti anche qui poche notizie dove però in effetti, la cassazione, riconosce la non sussistenza del fatto.
A patto però di seguire alcune cautele.
La prostituta deve esercitare a casa da sola.
Nel caso che nel locale siano presenti più prostitute, queste non devono praticare contemporaneamente.
E per contemporaneamente, penso proprio di aver capito con più clienti in casa nello stesso momento.
Se lo fanno uno alla volta, pare che sia legale.
Secondo, il locatario non deve affittare "a valori superiori di mercato". C'è proprio scritto così.
Ora anche io penso che apparentemente la frase dica tutto dice niente.
Però, sempre da profano, io PM, se ho il ragionevole sospetto (o la testimonianza) che l'affitto era superiore al valore di mercato, posso nominare un qualche perito dell'accusa che può verificare i valori di mercato di quella zona e di quello stabile/appartamento?
Io penso di sì.
E se viene fuori che il perito andando in giro scopre che, guarda caso, quell'appartamento era l'unico che aveva un affitto superiore che so, del 30%, rispetto agli altri e, guarda caso, quando c'era dentro la prostituta?
Forse non fa una prova ma un indizio sì?
 
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Va abolita la legge merlin, tutta, ma per dare il segno del disvalore dell'approfittarsi delle prostitute (parlo di protettori, non di locatori) bisogna introdurre a mio avviso un'aggravante penale.

La tesi è suadente, ma non mi convince del tutto.

Secondo la tua idea, harryhaller, l'abolizione, tout court, del reato di sfruttamento della prostituzione e la contestuale introduzione dell'aggravante dell'aver commesso il fatto con l'intento di sfruttare l'altrui meretricio permetterebbe, da un lato, di eliminare i risultati distorti cui è pervenuta la legge Merlin (es.: i tassisti che accompagnano le prostitute al lavoro e che devono aspettare la Cassazione per venire assolti), garantendo, dall'altro, la repressione di quell'odioso fenomeno sociale rappresentato da chi trae vantaggio dalla prostituzione.

Ciò sarebbe possibile, se non vado errato, dal fatto che il reato di sfruttamento si pone in un rapporto di specialità rispetto ad altre fattispecie criminose. In altri termini, il pappone non può sfruttare la prostituta se non la minaccia, se non la percuote, se non la riduce in schiavitù.

Una tale riforma, tuttavia, manderebbe impuniti alcuni esempi di sfruttamento che prescindono dalla commissione di altre fattispecie criminose.

Un esempio, in tal senso, è quello degli affitti.

Premesso che, secondo Cass., sez. III, 20/03/13, n. 28754: "non integra il reato di favoreggiamento della prostituzione la cessione in locazione, a prezzo di mercato, di un appartamento ad una prostituta, anche se il locatore sia consapevole che la locataria vi eserciterà la prostituzione in via del tutto autonoma e per proprio conto, atteso che la stipulazione del contratto non rappresenta un effettivo ausilio per il meretricio", a contrario, la locazione ad un prezzo inferiore integra il reato di favoreggiamento, così come la locazione a prezzi superiori integra lo sfruttamento (ovviamente per la differenza tra il prezzo concordato e quello di mercato).

In quest'ultima ipotesi, il locatore non commetterebbe alcun reato "base", in quanto si limiterebbe a concedere in locazione un appartamento ad un prezzo esoso, per cui, con il sistema dell'aggravante, andrebbe esente da responsabilità penale.

Orbene, io comprendo che la morale vada scissa dal diritto, ma un risultato del genere lo trovo comunque moralmente inaccettabile.

PS Naturalmente, questa non vuole essere una polemica, ma, al contrario, un sereno confronto di idee...
 
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