[RECE] Aida (ALB) - OTR Notturna - Cermenate (CO)
SCHEDA TECNICA
NOME: Aida
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.706053, 9.088988 (allo stop di via Saba)
NAZIONALITA': albanese
ETA': sopra i 30, direi
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ finale, ripetuto 2 volte
COMPENSO RICHIESTO: 20+20
COMPENSO CONCORDATO: 20+20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 25 minuti complessivi
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,72 dichiarati, fisico slanciato, capelli neri lunghi e lisci, viso dai lineamenti non memorabili, occhi azzurrissimi, occhiali da vista dalla grossa montatura nera, seno fra la 2°-3° taglia ma non sodissimo.
ATTITUDINE: BJ avviato con slinguazzamenti e risucchio e poi proseguito con tecnica normale e buona dedizione ; ragazza cordiale, che padroneggia bene l'italiano e sa metterti a tuo agio
LA MIA RECENSIONE:
Come avevo accennato nel thread generale, è un po' che avevo annotato il nome di Aida nel mio taccuino. I feedback su di lei sono un po' contrastanti, ma il tempo di assenza dalla mattonella è di solito un indicatore che non mente sul livello di gradimento della ragazza ... e lei non c'è praticamente mai, alla staccionata del ristorante
Un paio di sere fa, dopo essere passato a "consolare" una Nikki infreddolita e mezza addormentata (questo giro, su sua sollecitazione, ho provato anche a sintonizzare il televisore sul 1° canale nazionale), bighellono ancora un po' per viale Tirana di Cermenate, anche per cercare di scrutare meglio la nuova arrivata Rosa. Un nostro collega è stato però blindato una mezz'oretta prima dai CC, proprio un attimo dopo averla invitata a bordo, per cui decido per il momento di rinviare la sua conoscenza. Mentre alterno una vasca a stile libero e una a dorso, mi rendo conto che Aida è davvero gettonatissima, al punto che un cliente la sta addirittura aspettando a fari spenti nel parcheggio. Quando, un quarto d'ora dopo, la spilungona viene riaccompagnata alla sua staccionata, un altro avvoltoio è pronto a fiondarsi sulla preda. Incredibilmente, i due non trovano però l'accordo e quindi il destino ha deciso che stasera si va finalmente alla Scala.
Giro di boa a ruote fischianti alla rotonda dell'Esso, svolto nella sua vietta (raccogliendone subito un sorrisone a trentadue denti), faccio inversione alla bell'e meglio in mezzo ai camion parcheggiati e mi fermo allo stop, abbassando il finestrino. Aida si avvicina trotterellando un po' incerta sui suoi trampoli, segue un breve scambio di battute per farmi confermare il rate per un BJ conoscitivo e, in men che non si dica, la mora di Tirana è seduta accanto a me.
AIDA, NON DALL'ETIOPIA MA DALL'ALBANIA
La ragazza è decisamente amichevole e spigliata ... forse anche un po' troppo, perché mi saluta e mi chiede come vada, come se ci conoscessimo da una vita. Al massimo, però, potrebbe conoscere la mia macchina, che le sarà passata davanti almeno un migliaio di volte negli ultimi anni

"Io sto bene, grazie - le rispondo - Tu, invece, dove l'hai rubato quell'ombrellone? In spiaggia?

" La moretta si mette a ridere e ammette che quello che ha abbandonato per terra è più un ombrellone da Bagni Aida di Riccione, che un ombrello da pioggia. "Però così sono sicura di non bagnarmi ...", è la sua chiosa.
Il viaggio non è molto lungo e quindi c'è giusto il tempo di farsi confermare il nome (
Aida, appunto) e la provenienza schipetara. Raggiunto il suo retrobottega, si toglie subito gli occhiali dalla spessa montatura nera e li appoggia sulla plancia. "Sono solo di scena o sono davvero da vista?", le domando incuriosito. "No, no, sono veri ... Se li tolgo, è nebbia ...", mi spiega. Alla fine dell'incontro, mi racconterà di lavorare anche come estetista e di essere diventata miope da quando ha iniziato a passare ore a fissare da vicino le mani delle clienti. La signorina (o signora, perché l'anulare sinistro è impegnato) sfoggia in effetti unghie acuminate e curatissime, dallo sgargiante colore rosso. A parte gli artigli, non posso non notare le sue gambe lunghe e snelle, che la elevano alla bellezza di 172 cm da terra (me lo confermerà successivamente). Il volto rimane per ora nell'oscurità e quindi non riesco ancora a capire se sia un "cesso inguardabile", come scrivevano alcuni, o "carina", come scrivevano invece altri. L'unica cosa certa è che ha lunghissimi capelli neri, probabilmente tinti. Non le ho neppure chiesto l'età, cosa che non si dovrebbe fare con una signora sopra la trentina, proprio perché mi sembra che sia fra i 30-35.
Prima di dare l'avvio alle danze, le faccio un'ultima lisciata di pelo, che spero mi valga una prestazione senza fretta: "Da quanto poco ti vedo alla tua piazzola, devi essere bravissima

". "Ah, non mi vedi mai al mio posto?", risponde ridendo Aida, senza fare ulteriori commenti. Da come poi andranno le cose, il messaggio subliminale deve però essere arrivato a destinazione ...
LA RECE VERA E PROPRIA
Completati i preparativi e regolati gli aspetti burocratici, Aida infila con una certa difficoltà il condom trasparente sul mio compare del piano di sotto, che è ancora mezzo addormentato e ha la consistenza di un mollusco. "Mannaggia, queste unghie ... dimmi se ti faccio male!", si scusa preventivamente la moretta, mentre armeggia sul mio basso ventre e riesce infine a incappucciare il fratellino. Si cala quindi su di lui e parte con un lavorio che è soprattutto di lingua e di risucchio, senza che via sia alcun movimento della testa. Insiste così per circa un minuto e poi si stacca, per aiutarsi con la mano. Il compare viene dapprima impugnato dall'alto, col palmo messo a cupola sopra il glande, e poi sul fianco, venendo masturbato per un altro minuto. Ora c'è finalmente il turgore necessario e Aida può mettersi davvero all'opera: si abbassa di nuovo sul mio basso ventre e inizia un BJ più tradizionale, muovendosi su e giù con la testa. Il ritmo non è né troppo lento (il che mi avrebbe fatto addormentare), né troppo veloce (il che sarebbe stato forse meglio, per fare ringalluzzire più velocemente il mio compare). Ogni tanto Aida arresta le sue percussioni e inframezza un po' di slinguazzamento del glande. Il lungo crine corvino deve intralciarla un po', perché un altro paio di volte si arresta per scuotere la testa e gettare la chioma tutta su un lato.
Mentre lei è impegnata nei Paesi Bassi, cerco come al solito di prendere confidenza col suo fisico. Non si è purtroppo tolta la sua giacchetta nera di simil-pelle e quindi posso solo tentare di allungare i miei tentacoli verso i glutei e le gambe. Aida è però davvero una stangona e sta oltretutto lavorando in torsione, per cui sarebbe servito un paio di prolunghe, per raggiungere con comodità le sue lunghe leve, degne di un'Alba Parietti dei tempi che furono

Inclinandomi col busto verso destra, devo quindi accontentarmi di assaggiare la consistenza dei suoi glutei (scostando verso l'alto la coulotte scura che indossava) e della parte alta delle cosce. Non posso pronunciarmi sulla grana della pelle, perché indossa già le calze d'ordinanza, ma il tono muscolare è davvero niente male. Mi confermerà poi di essere iscritta in palestra e, ogni tanto, deve anche andarci, perché è senz'altro più che in forma, per essere una OTR non più di primo pelo
Aida ci mette davvero tanto impegno, perché continua a trastullare il mio compare per una decina di minuti buoni, prima di alzare bandiera bianca. Quando è stanca, si risolleva e passa alla falegnameria, che viene svolta con discreto vigore, ma rimanendo ben lungi dall'arte di certe boscaiole della Transilvania. Dato che ora si è risollevata col busto, ne approfitto per allungare i tentacoli verso le sue gambe affusolate, che carezzo su e giù con voluttà. Fra i due lembi della giacca, si intuisce un decolleté che potrebbe essere interessante, ma per il momento sarebbe davvero inaccessibile. "Ma sei stanco? Non mi è mai successa una cosa del genere!", esclama incredula Aida, mentre osserva il vulcano che non ha ancora eruttato e sventola definitivamente la bandiera bianca. Non le dico ovviamente che 30-40 minuti prima avevo congedato la graziosa Nikki e prendo il controllo delle operazioni, rimuovendo il condom e affidando il compare alle cure della fida Federica.
Mentre una mano brandisce energicamente l'asta, l'altra continua a massaggiare le belle gambe di Aida. La quale non è del tutto inerte, perché dapprima mi porge un fazzolettino di carta e poi mi butta lì la proposta "indecente": "Perché non mi dai altri 10 o 20? Così ci fermiamo di più, mi spoglio un po' e ti faccio venire

". "Non so quanto mi è rimasto nel portafoglio ... vediamo se ho un'altra decina di euri da darti", prendo tempo, intorrempendo momentaneamente le operazioni. "Facciamo anche una ventina

", cerca subito di arrotondare la moretta di Tirana. "Va be' ... facciamo una ventina", accetto l'upgrade e le porgo altri due foglietti rossi.
SI RIPARTE
Aida si toglie la giacca e scopre meglio i suoi seni, abbassandosi parzialmente l'abitino e il reggiseno, senza però denudare davvero il tronco. Prima ancora di potere toccare con mano, la cosa mi fa sospettare che ci sia del vero in quello che scriveva un collega: le belle montagnole che si vedono spuntare dal busto di Aida non devono essere tutta farina del suo sacco e un bel po' del merito va ascritto all'effetto push-up del reggipetto ...
Il fratellino viene incappucciato di nuovo e la moretta si rimette all'opera, più o meno con la stessa tecnica di prima. Essendo schiacciata sul mio basso ventre, non riesco subito a saggiare la mercanzia che ha messo per un attimo in bella mostra sul lato A, ma ora è quantomeno scoperta la parte alta della schiena è quindi è più piacevole carezzare direttamente la sua epidermide, che non il suo giubbotto di pelle ... Essendo probabilmente coetanea dei vari Khedira e Matuidi, neppure Aida riesce a reggere per tutto il secondo tempo e, dopo 6-7 minuti dalla ripresa delle ostilità, si risolleva di nuovo e ricomincia il lavoro di falegnameria. Ora però i miei tentacoli hanno un nuovo bersaglio più ghiotto e si fiondano immediatamente nel decolleté. L'impressione visiva è confermata dalla manipolazione: le coppe sembrano belle tonde allo sguardo, ma al tatto non sono così sode, pur riempiendo bene il palmo della mano. E' comunque abbastanza piacevole manipolarle e, mentre la moretta trastulla il mio compare, io alterno le mie attenzioni fra i seni e le sue gambe chilometriche.
IL SOLITO EPILOGO
Quando manca poco al 90esimo, Aida è con la lingua fuori e chiede proprio la sostituzione al mister: "E' una vita che faccio questo lavoro, ma io non ho mai visto una cosa del genere! Come è possibile che non sei ancora venuto?". Si rende conto che così si è aggiunta un po' troppe primavere sulle spalle e un po' troppa esperienza sulla strada e allora cerca di ridimensionare il suo cursus honorum: "Un anno e mezzo, volevo dire ...". Federica non ha invece alcun timore ad ammettere di avere avuto una carriera persino più lunga e, anche stasera, le tocca giocare gli ultimi scampoli di partita. Il condom vola di nuovo via e può avere così inizio lo smanacciamento finale, che deve necessariamente essere frenetico, perché la moretta lascia anche intendere fra le righe che il tempo a disposizione è ormai agli sgoccioli. Di riffa o di raffa, anche stavolta ci scappa il golletto di rapina all'ultimo minuto e la classifica è salva, almeno per un'altra settimana ...
QUATTRO CHIACCHIERE FINALI
Mentre ci ricomponiamo, c'è il tempo di scambiare quattro chiacchiere finali. E, soprattutto, col pretesto di agevolare le operazioni di pulizia, di accendere la luce di cortesia e di scrutarla meglio in volto. Aida ha effettivamente lineamenti un po' particolari, che mi ricordano vagamente quelli della "spigola" Luanona, la fuckstar che intrattenne per un bel po' la clientela che frequentava l'UTB di Bergamo. Non la definirei un "cesso inguardabile", ma non ha neppure un viso che rimarresti ad ammirare estasiato per mezz'ora. Di certo, il dettaglio che più spicca sono gli occhi azzurrissimi, decisamente inconsueti per una ragazza schipetara.
Come riportavo qua e là nel racconto, mi riferisce appunto di essere alta 1,72 e di frequentare una palestra, per mantenersi tonica e in forma. Dato che di giorno lavoricchia anche come estetista, raramente può ronfare fino a tardi e dunque le lunghe tirate notturne la stanno un po' sfiancando. Sembra abbastanza fiduciosa che l'altra attività possa pian piano decollare (per "smettere con questo lavoro di merda"), ma personalmente non ci credo molto: se anche dovesse riempire le giornate a dipingere unghie e a truccare volti, penso che mai arriverà a guadagnare in un mese quello che a Cermenate riesce a raccogliere durante un week-end ... Quindi, finché il fisico regge e riesce a conservarsi il suo giro di clientela, credo che continueremo a vedrerla sul ciglio di viale Tirana ...
Quando siamo di nuovo allo stop e ci congediamo con i due bacetti d'ordinanza, la mia serata è praticamente finita, perché devo solo farmi accompagnare alla branda dalla mia vettura. Quella di Aida durerà invece almeno un'altra ora, perché sta aspettando un ultimo cliente che visiterà a domicilio, prima di levare definitivamente le tende. Se non altro, ora mi è chiaro perché la moretta ogni tanto scompaia per ore intere ...