[RECE] Angela la benzinaia (ALB) - OTR notturna - Dalmine (BG)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Dalmine (BG)
ZONA: 45.648964, 9.618826 (all'uscita del primo distributore ENI, arrivando da BG)
NOME: Angela (o Anxhela?)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 30 per BJ in car, 50 per quanto sopra in loft
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 40' da mattonella a mattonella, ca. 30' a casa sua
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, lungo crine biondo costituito prevalentemente da extension (il suo colore naturale deve essere un castano abbastanza scuro, dal colore delle sopracciglia), fattezze del viso proprio carine, occhi castani, fisico ben proporzionato per la statura, seno n.p.
ATTITUDINE: BJ ordinario, RAI1 svolto a "pecorina rovesciata", se non altro con buona pazienza ; è affascinata dal monitor del suo cellulare (e ha parecchi ammiratori da tenere a bada su WA), ma ci si può chiacchierare discretamente

LA MIA RECENSIONE:

Se si è appena stati a cena a Bergamo e si è per di più a corto di benzina, quando mai potrà capitare un'occasione migliore per dichiarare aperta la caccia a Bianca, la più graziosa fanciulla che abbia mai lavorato come addetta alle pompe in un distributore dell'ENI? :)

Aprendo un piccolo inciso, la situazione lungo quello che fu il boulevard de l'amour è a dir poco sconfortante: partendo dal km 0 (il TE 24/24 che fu la casa di Giannina), riesco ad arrivare al Grana Padano contando la miseria di 3 ragazze attive lungo il ciglio della strada, inclusa la storica Elena che ha allevato generazioni di cheeseleaders e che probabilmente era già operativa prima che io iniziassi a bazzicare questi paraggi, quasi un decennio fa! Ha marcato visita persino la "vecchia", presenza che non era mai mancata a dare quel tocco di colore al vialone dell'amore di Bergamo!

Passato il Grana Padano, è davvero un attimo varcare i confini di Dalmine e trovarsi al primo dei due distributori del cane a sei zampe. Freccia a destra e posso già notare la prima delle benzinaie, una mora fra i 25-30 anni, dai lineamenti interessanti e dal decolleté bene in vista. Non è però lei che sto cercando e quindi comincio a dedicarmi al dovere, ossia rabboccare il serbatoio della mia vettura, che era quasi a secco. La mia testa è però già al piacere e, mentre tengo premuta la manopola dell'erogatore, lo sguardo è già oltre la siepe, per studiare i movimenti della bionda che sta passeggiando lungo la corsia d'uscita. Il crine è biondo e lungo, i lineamenti sono carini e persino la statura sembra ragguardevole, anche se aiutata da vertiginosi stivali di vernice con zeppa.

"Sarà Bianca?", mi domando, mentre riaccendo la macchina e le dedico un passaggio radente. Dato che il team di Cristina la greca è sparso fra questa stazione di servizio e la dependance della rotonda Cividini di Osio, decido di passare a dare un'occhiata anche alla sede più agreste della scuderia. Strada facendo, non posso non riconoscere le storiche Maria Bonita (che ora non sta più sotto la tettoia del distributore GP, ma sul lato opposto) e Alina la kebabbina. C'è persino una bottiglietta davanti al negozio di lampadari, per cui potrebbe essere presente una delle lampadine. Chissà se è ancora la Mirella rumena o la Rosy albanese dei tempi che furono!

Comunque, senza perdersi troppo in divagazioni (anche perché non c'è nient'altro da vedere ...), arrivo a destinazione e subito mi appare una castano/bionda sulla destra, che passeggia alla pensilina del bus con stivaletti bianchi e tutti glitterati. E' però bassina e un po' tozza di corporatura, per cui lei non è di sicuro Bianca. Butto già l'occhio all'altro quadrante della rotonda e posso intravedere solo una mora, nelle cui fattezze impiego ben poco a riconoscere la celeberrima Cristina la greca. Per scrupolo, tiro dritto e vedo anche una bionda abbastanza carina al Perletti (ma Juliette le Perlettin era di un'altra categoria ;)), oltre all'immensa Giulia Coscialunga alla rotonda successiva, dove faccio inversione. Davanti al muretto del concessionario, altra presenza storica, ossia la principessa Diana, biondina dal palato raffinato e dal culetto ben tornito e sempre esposto alla vista delle vetture di passaggio.

Quando ripasso dalla Cividini, le presenze sono le stesse di un attimo prima e dunque non mi resta che tornare all'ENI di Dalmine, per verificare se sia comparsa qualche altra altra ragazza. Nulla è cambiato, ma sfortuna vuole che la biondina venga caricata proprio in quell'istante da un collega e dunque non mi resta che parcheggiare da qualche parte, perché ci sarà da aspettare una ventina di minuti. Oggi è decisamente la serata delle benzinaie: mi collego a PF per vedere se ci sia qualche novità e l'amico kito ha appena aggiornato il thread della famosa Jenny / Xheni di Arosio, che io e fratello Bionsen avevamo incontrato ai tempi - non troppo gloriosi per lei - del Total Erg di Lomazzo. Se pure lei è riuscita e redimersi sulla strada per Damasco, non c'è davvero limite alla Provvidenza :)

DI BIANCA, HA SOLO LA COULOTTE

Un quarto d'ora è passato e quindi posso rimettermi in marcia per l'ENI di Dalmine. Come volevasi dimostrare, la biondina è ricomparsa all'uscita dal distributore e dunque non mi resta che avvicinarmi a lei a bassa velocità, accostando al riparo della siepe. Capisce subito che non sono lì per fare il pieno una seconda volta e mi si avvicina senza esitazioni. Le chiedo il rate per un BJ conoscitivo e mi spara un improbabile 30, su cui è del tutto irremovibile. "OK, quindi potrebbe anche essere Bianca ...", penso fra me e me, mentre le osservo i lineamenti carini. "Ma avresti anche un appartamento? Quanto costerebbe lì?", è la mia seconda domanda. "70", è la risposta della fanciulla dal lungo crine biondo. "Mmm, 70 mi sembra un po' tanto! Facciamo 50?", ributto il sasso nello stagno. La signorina esita giusto un secondo e poi mi risponde con un "Va bene!" abbastanza convinto, che da un lato non può che farmi piacere, ma che dall'altro mi fa pensare di avere pescato la pesciolina sbagliata.

Non ci vuole molto a scoprirlo, perché la bionda fa il periplo della mia macchina e un attimo dopo è già accomodata accanto a me, per farmi strada verso una location che fingo di non conoscere, ma che la mia macchina saprebbe raggiungere da sola, pur non essendo una Tesla col pilota automatico :) "Ciao, come ti chiami?", le domando, per evitare che si perda subito nel monitor del suo smartphone. "Angela, piacere ... E tu, invece, come ti chiami?", mi risponde e mi domanda nel breve intermezzo fra due messaggi di WA. Mi presento a mia volta e, di riffa o di raffa, riesco a raccogliere le solite quattro informazioni che servono a compilare la scheda tecnica. Non essendo Bianca (che, ripendandoci bene, forse aveva gli occhi azzurri o verdi e non nocciola), la fanciulla non è ovviamente originaria della Dacia ma dell'Albania. Dichiara 23 anni e mi lascia a bocca aperta, quando mi spiega che è nel Bel Paese dalla bellezza di 17 primavere, per cui deve esserci arrivata ancora bambina, al seguito dei genitori. La sua presenza all'ENI di Dalmine non è però così storica. perché dice di avere iniziato il suo lavoro di benzinaia non più di 10 giorni fa, con un contratto di prova che potrebbe anche non essere rinnovato. Mi elenca una lista interminabile di città italiane in cui sarebbe stata (mi ricordo solo Modena) e il suo curriculum include persino un periodo più o meno prolungato in "Franza". Insomma, Franza o Spagna, purché se magna ;)

LA SOLITA CASCINA, IL SOLITO APPARTAMENTO

Quando arriviamo alla solita cascina di Cristina la greca, una ragazza - nella quale riconosco l'altra benzinaia, quella che invece presidia l'ingresso - sta lasciando il resort con un collega e dunque ho anche la fortuna che si liberi uno stallo per la mia macchina, che altrimenti avrei dovuto parcheggiare in modo più precario. Angela è lesta a catapultarsi fuori dalla vettura e io la seguo poco dopo, una volta recuperati i miei averi (in realtà, sarebbe bastato il solo portafoglio ...). La graziosa biondina mi fa cenno di prenderla a braccetto e la accompagno nel tratto un po' buio e sconnesso che porta all'abitazione, dove rischia di inciampare e cadere almeno un paio di volte in 15 metri scarsi. Ci si arrampica su per le scale, dove posso ammirare il suo fondoschiena da distanza ravvicinata, si percorre il solito ballatoio e si apre la solita porta. Nel locale cucina/soggiorno, con mia somma sorpresa, non c'è però l'altrettanto solita Cristina la greca, ma un'altra biondina, che Angela mi dice essere sua sorella e chiamarsi Daniela. Non so se lavori anche lei all'ENI di Dalmine o alla rotonda della Cividini, ma di certo ci sono più ragazze (Angela, Daniela e l'altra benzinaia) che materassi a disposizione e quindi sono già un po' preoccupato che la mia biondina prema il pulsante "Eject" dopo 5 minuti di orologio.

Entriamo comunque nell'altro locale, che è più o meno come me lo ricordavo: è arredato in modo gradevole ed è tenuto in ordine e pulito, per cui qualcuna delle ragazze deve anche abitarci, oltre ad esercitarci il mestiere più antico del mondo. Mentre io appoggio i miei averi su un armadietto, Angela si siede subito sul letto e continua a dare corda ai suoi numerosi ammiratori che la tampinano su WA. Dato che il bancomat mi ha sputato uno sciagurato biglietto verde anziché i due arancioni d'ordinanza, c'è modo di verificare anche l'abilità della biondina come cambiavalute. Inizialmente sembra che voglia tentare il colpo gobbo, perché sulla sua fronte sto già leggendo: "Perché non mi lasci 100 e non ci fermiamo mezz'ora?". Fortunatamente, la prima parola che esce dalla sua bocca, mentre si incammina di nuovo verso la cucina, è "Daniela!", seguita da altre in espressioni in ostrogoto. Passa una trentina di secondi, ma il resto c'è. L'unico dubbio è ora che il mio foglietto verde provenga direttamente dalla scatola del Monopoli: "Ma non sarà falsa, questa banconota?". "Ti giuro che è uscita così dal bancomat!", cerco di tranquillizzare Angela. Lei la saggia ancora un po' coi polpastrelli e la gratta con l'unghia, ma alla fine si convince che sia uscita dalla zecca della BCE e non da quella della Hasbro, per cui mi porge il resto.

Mentre io mi spoglio sino a denudarmi come mamma mi ha fatto, Angela trova il tempo per dare ancora un po' di corda ai suoi follower, cimentandosi persino in un breve vocale / telefonata in francese, in cui intuisco stia dando il 2 di picche a qualcuno che deve averla delusa per qualche motivo. In tutto ciò, non ha invece trovato il tempo di svestirsi, perché ha ancora indosso gli stessi abiti che vestiva all'ENI di Dalmine. Ma non mi aspettavo onestamente miracoli, per il rate ridotto di 50.

LA RECE VERA E PROPRIA

"Dài, siediti qui di fianco", mi fa cenno picchiettando il palmo della mano sul materasso. Mi accomodo allora accanto a lei, proprio sul bordo del letto, pronto a ricevere l'HJ di riscaldamento. "Ma sdraiati pure ...", mi invita a godere della comodità del giaciglio matrimoniale. Non che sia così comodo stare seduti con le gambe e sdraiati con la schiena, ma obbedisco alla sua proposta e mi corico sul materasso. Angela smanaccia il mio compare per un minuto scarso e poi lo incappuccia con un condom trasparente. Poiché sono ormai un po' di volte che non vedo più in circolazione i famigerati gommoni rossi, inizio a sospettare che si siano estinti come i dinosauri. Se così fosse, il merito non andrebbe di certo ascritto alle nostre amichette (che, se potessero, continuerebbero a comprare quelli da 10 euro al chilo), ma più facilmente a Greta Thunberg, per il terribile impatto ambientale che gli spessi Pamitex o Serena rossi hanno sulle piantagioni di albero della gomma e poi nelle discariche. A spessore dimezzato del gommino, è sicuramente dimezzata anche la quantità di CO2 che è servita per produrli ;)

Restando seduta sul ciglio del letto, Angela si cala in torsione sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ di discreta fattura. Niente di stratosferico (non ci sono numeri da circo, né mugolii di scena), ma comunque ci si mette di buona lena e quindi il mio compare pian piano si ringalluzzisce. L'unica vera nota stonata è che lei non si sia tolta proprio nulla. Lavorando oltretutto in torsione sul mio basso ventre, posso solo carezzarle un po' il fondoschiena, che sembra piacevole al tatto, ma che è inguainato in un numero di strati che potrebbero funzionare anche come efficace cintura di castità (sotto la coulotte, ci sono almeno i collant d'ordinanza e il perizoma ...). Non mi resta quindi che far lavorare lo sguardo, più che i tentacoli, e osservo con più attenzione del solito la sua testa che si muove su e più lungo l'asta, inflettendosi avanti e indietro a ogni percussione e scompigliando così il suo lungo crine biondo, che ha tutta l'aspetto di essere finto.

Dopo 2-3 minuti di intrattenimento orale, Angela si interrompe e propone il passaggio alla fase 2: "Proviamo a scopare?". Il fratellino è in effetti sufficientemente turgido, ma non avrei disdegnato un paio di minuti in più di BJ. D'altra parte, siamo ospiti a casa di Cristina la Greca ed è già tanto che l'altra benzinaia o la stessa padrona di casa non stiano scalpitando dietro la porta. Che, almeno stavolta, è chiusa! Ricordo che, quando Anna mi condusse qui per la prima volta, la porta della camera da letto era invece aperta e Cristina osservava divertita il sottoscritto bombarsi alla pecorina la sua allieva appena arrivata, non mancando di incitare i due attori protagonisti.

SI ACCENDE IL TELEVISORE

La pecorina dev'essere decisamente la posizione preferita in questo scannatoio (ma solo perché è quella che permette alla signorina di turno di svestirsi il meno possibile), tanto è vero che è il primo coniglio che Angela estrae dal cilindro. "Mi piacerebbe di più venirti sopra ...", butto lì, ben sapendo che lo smorzacandela sarebbe assolutamente off limits, richiedendo alla graziosa biondina di togliersi i suoi stivaletti fetish. Nessun problema invece per la missionaria, che Angela accetta di buon grado, perché le permette solo di abbassare coulotte, calze e mutandine (rosa) sino alle ginocchia.

Si sdraia sempre vicino al ciglio del letto, premendosi le cosce contro il petto e lasciando le gambe sollevate a candela, e mi invita ad avvicinarmi alla sua vulva per l'infilamento. La zona attorno alla fessura è una bella collinetta rigonfia, di colore più scuro della sua carnagione e con una leggerissima ricrescita della peluria, che evidentemente deve avere epilato qualche giorno fa. Quando il mio compare è al calduccio, cerco di puntellarmi al meglio con le braccia (infilandomi i suoi stivaletti fetish sotto le ascelle, come se fossero due baguette :)) e do inizio alla mia danza pelvica.

Non ci metto più di dieci colpi a capire che ne basterebbero altri dieci per venire fermato dal colpo della strega. Angela si è infatti sdraiata con la vulva a 15 cm dall'orlo del materasso e quindi le mie gambe, il mio bacino e la mia colonna vertebrale stanno disegnando tre segmenti connessi in modo del tutto innaturale: le prime sono distese più o meno a 45°, per permettere ai piedi nudi di puntellarsi sulle piastrelle del pavimento; il secondo è grossomodo orizzontale, per aderire bene al suo basso ventre; la terza è di nuovo a 45°, per incastrarmi nell'ardita architettura delle sue gambe slanciate verso il cielo. Se non altro, la prima fase delle danze è stata utile per osservare più da vicino la sua chioma e per sincerarmi che il lungo crine biondo è in realtà costituito da extension, che vedo annodate nella parte alta del capo.

LA SCHIENA E' SALVA ...

"Possiamo spostarci un po' più indietro?", le domando prima che debba chiamare il 118 e portarmi al pronto soccorso. Anche se, incastrati come siamo, farebbe meno fatica a muoversi una tartaruga capovolta sul guscio, la biondina mi stupisce e, con un paio di "vogate"
di gomiti, riesce arretrare proprio al centro del materassone. Adesso posso finalmente distendere le gambe sul letto e le danze hanno modo di ripartire in modo decisamente più sciolto. Vista la posizione, con lei disposta più o meno a "pecorina rovesciata", non posso lavorare granché coi tentacoli (che mi servono piuttosto per sostenere il tronco a 45°) e quindi non mi resta che concentrarmi sul movimento delle pelvi. Sento la vulva di Angela ben aderente al mio compare, per cui le percussioni sono senz'altro piacevoli, almeno per il sottoscritto. E' più difficile decifrare le sensazioni della biondina sotto di me, perché un po' reclina la testa sul lato, un po' mi guarda sorridendomi e un po' mi fa strane smorfie. E' vero che non sto calzando il famigerato gommone rosso, ma neppure un foglio di carta vetrata del 60, per cui inizio un po' a preoccuparmi: "E' tutto a posto? Ti sto facendo male?". "No, è solo che mi stai schiacciando i capelli!", Angela mi spiega il motivo delle sue smorfie di fastidio. Controllo i palmi delle mie mani, ma non sono puntellati sulle sue extension, per cui deve avere messo in tensione il suo crine quando è strisciata indietro lungo il materasso.

... E PURE LE SUE EXTENSION!

Mi svincolo un attimo, le permetto di risollevare il tronco e di distendere meglio la chioma, poi si rimette in posizione, il compare viene reinfilato per l'ennesima volta e si può ripartire. Come si può intendere da quanto sia già lungo il racconto fino a questo punto, sono ormai passati ben più minuti di quanto l'allieva media di Cristina la greca sia di solito disposta a concedere per 50 euri, ma stranamente Angela non manifesta cenni d'insofferenza, né alcuna delle comari sta bussando alla porta per chiedere che il giaciglio venga liberato. Se non guarda lei il cronometro, ovviamente non lo faccio io e dunque mi concentro solo sulla mia galoppata, che riparte piacevole come lo era stata nella prima sessione. Manca sempre il contatto tattile, che normalmente mi piace avere durante la missionaria, ma la biondina venuta dall'Albania ha proprio un bel visetto ed è comunque un piacere osservarlo, sia quando lo tiene reclinato assorta nei suoi pensieri, sia quando lo volge verso di me e ricambia sorridente i miei sguardi. C'è anche un po' dell'immancabile arte amatoria schipetara, con qualche colorita incitazione a scoparla e a eruttare il mio seme dentro di lei.

Non basta però così poco per condurmi oltre la linea del traguardo e, come al solito, ci pensa il surriscaldamento globale a interrompere la mia galoppata. Dopo quasi 10 minuti di cavalcata, suddivisi nelle due sessioni pre e post risistemazione del suo crine, inizio a essere sudato come in una di quelle notti di mezza estate in cui l'afa non ti fa dormire e interrompo le mie percussioni. Non so come faccia Angela a non essere ancora più accaldata di me, visto che è ancora bardata come lo era al distributore ed è oltretutto completamente rannicchiata su se stessa. Commetto anche l'errore di sventagliare la mano davanti al mio volto, per recarmi un po' di refrigerio, e l'esitazione vale il triplice fischio da parte dell'arbitro. Fortuntamente è una partita a eliminazione diretta e dunque ci sono ancora da giocare i tempi supplementari, perché è Angela a proporre spontaneamente l'extra-time: "Vuoi che finiamo con la mano?"

LEZIONI DI MULTITASKING

E' più o meno l'epilogo di tutti i miei incontri e dunque non posso certo rifiutare la sua proposta. Ci riaccomodiamo sul bordo del letto, esattamente dove era iniziata tutta la storia, e Angela inizia a piallare il mio compare, per provocare lo spettacolo dell'eruzione notturna. Lo smanacciamento non sarebbe neppure malvagio, senonché la graziosa biondina si è pericolosamente riavvicinata al comodino dove aveva appoggiato il suo smartphone, che nei 10 minuti precedenti non aveva mai smesso di ricevere brevi trilli qua e là. All'inizio, come da promessa, Angela finge di masturbarsi, carezzandosi un po' la zona del pube e della vulva. Ma poi la tentazione multimediale si fa troppo forte e, come tutte le ragazze della nuova generazione, anche la biondina di Tirana mostra egregie doti di multitasking, dedicando una mano al sottoscritto e l'altra a rispondere ai suoi follower. Immagino che una scena del genera accada tutte le sere anche a casa Ferragnez, con la Ferragni intenta a vedere quanti like hanno messo al suo ultimo post i suoi 15 milioni di follower, mentre il marito vorrebbe richiamarla ai doveri coniugali :) Per spezzare una lancia (ma proprio piccola) a favore di Angela, mi ha quantomeno chiesto "Scusa!", prima di iniziare a volgere la testa a sinistra e a destra, come se fosse a una partita di tennis. In campo non ci sono però Nadal e Federer, ma Whatsapp (schierato sulla destra) e un birillo che è infinitamente più corto di quello del nero di Whatsapp (schierato invece sulla sinistra).

E' IL TURNO DI FEDERICA

"Se vuoi, finisco io ...", le butto lì, perché inizio a vederla un po' troppo affaticata da questa frenetica attività che le tiene impegnate entrambe le mani. Angela non se lo fa dire due volte e addirittura si corica su un fianco, per essere più comoda a smanettare col cellulare. La nota positiva è che ora, a portata di tentacoli, c'è disegnata la bella silhouette nuda del suo giovane fondoschiena. La mano sinistra smanaccia il compare, quella destra dapprima carezza e poi saggia in maniera più energica la consistenza delle sue chiappe. Sfortuna vuole però che la biondina abbia più o meno ottemperato ai suoi obblighi social e che si rimetta di nuovo seduta, rendendo il suo fondoschiena inaccessibile. Rimedio all'istante, spostando il mio tentacolo sulla coscia, rimasta a sua volta scoperta dopo la copulazione, e osservando lei che ha ripreso a fingere di masturbarsi. E' ormai chiaro che siamo agli sgoccioli, perché siamo sul giaciglio da almeno 15 minuti e, se ci restiamo ancora un po', rischiamo che arrivi Cristina in persona a sfrattarci! Accelero allora il ritmo delle piallate e, con un'ultima decina di colpi più energici, pongo fine alle ostilità.

Incredibilmente, non c'è alcuna fretta di lindarsi, rivestirsi e lasciare lo scannatoio. La cosa non dipende però dal fatto che Angela si sia innamorata del sottoscritto, quanto dalla presenza di un collega con la nuova Perlettina nel soggiorno/cucina (lo scoprirò al momento dell'uscita). Angela si sposta infatti nella piccola anticamera che separa i due locali (e che dà anche accesso al bagno), richiudendo la porta dietro di sè e mettendosi a confabulare, sempre in ostrogoto, con la collega. Quando rientra in camera, mi sono già ripulito e sono più o meno a metà della rivestizione. Immaginando di prendermi una lavata di capo per la mia velocità da bradipo, cerco di dare l'impressione di accelerare le operazioni, ma Angela di nuovo mi tranquillizza: "Fai pure con calma ... non c'è fretta ...". Faccio persino in tempo a indossare la giacca e a recuperare tutti i miei averi, ma il semaforo per lasciare la camera da letto è ancora rosso.

SI RITORNA ALL'ENI

Io e Angela abbiamo allora il tempo di scambiare due chiacchiere e, finalmente, anche il collega deve essersi rivestito, perché la luce diventa verde. In realtà, e qui devo muovere un serio appunto al clan delle "Greche", il compare ha sì reindossato gli abiti e non è più nudo come mamma l'ha fatto, ma è ancora seduto sul materasso in cucina e dunque mi tocca anche uscire dal loft passando mezzo metro davanti a lui, che quantomeno ha l'accortezza di tenere lo sguardo basso e di non incrociarlo col mio. Usciti al fresco e nell'oscurità della notte, si ripete più o meno la stessa scena dell'andata, con la povera Angela che rischia di ritrovarsi faccia a terra un paio di volte (causa trampoli dalla zeppa e dal tacco improponibili) e che il sottoscritto riesce meritoriamente a salvare, evitando così che l'ENI debba già cercare una nuova benzinaia notturna dopo soli 10 giorni.

Durante il tragitto di ritorno, la signorina ha sempre un occhio attento al suo smartphone, ma si riesce anche a chiacchierare un po' e mi racconta qualcosa in più delle sue peripezie e vicissitudini. Non sembra scalpitare dalla voglia di tornare in servizio, perché mi concede persino di fare il giro alla rotondona dell'autostrada, per evitare di entrare nel distributore in contromano e scavalcando la doppia linea continua. A presidiare la stazione di servizio c'è la mora col petto bene in vista che avevo incrociato anche al mio arrivo nello scannatoio, ma di altre bionde non c'è proprio traccia. Chissà dove è finita Bianca, quindi ...

Questo è però il thread di Angela e quindi è con lei che scambio i tre bacetti della buona notte, prima di congedarla. Guardo prima lei, che ovviamente va a sedersi per riprendere a smanettare con WA, e poi l'orologio della mia macchina, che segna quasi le due di notte. Sono quindi trascorsi 40 minuti circa, da quando l'avevo invitata ad accomodarsi a bordo e dobbiamo essere rimasti al suo loft una mezz'oretta, al netto del tempo di viaggio. Non ci sono certo stati fuochi d'artificio a casa di Cristina la greca, ma il tempo che mi è stato dedicato è più che congruo, per la mezza piotta investita. E in effetti, un attimo prima di scendere dalla macchina, Angela non aveva dimenticato di ricordarmelo: "Guarda che ti ho trattato proprio bene, perché per 50 ci saremmo potuti fermare solo 10 minuti!". Insomma, una ragazza da sposare :)
 
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cosi sei tornato sulla strada vecchia?
dici che questa angela ha sostituito la bella bianca oppure e' proprio lei bianca con un nome diverso?, io propendo per la prima ipotesi
 
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ci saresti andato lo stesso sapendo che non si sarebbe spogliata e l'uso continuo del telefono?
 
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  • #4
@drago: escluderei che questa Angela sia Bianca sotto mentite spoglie, perchè la ragazza che avevo visto un mese e mezzo fa era più alta, portava un lungo crine che sembrava naturale e aveva lineamenti più delicati (quasi da ragazzina), oltre ad avere occhi chiari.

A voler guardare la ricettività turistica delle corsie di ingresso e di uscita dell'ENI, ci sarebbe posto per ben più delle 2 ragazze che ci ho visto ieri sera (tu stesso ne avevi viste 4) e quindi l'arrivo di Angela non implicherebbe automaticamente la partenza di Bianca.

Però è la ricettività alberghiera a preoccuparmi, perchè già così (Angela, sua sorella Daniela, la benzinaia mora, la perlettina bionda) non c'era spazio neppure per metterci uno spillo, nell'appartamento storico della Greca!

Però quella cascina ha risorse infinite (ero stato in almeno altri 2 appartamenti diversi, con Irina l'assistente di Eva Peugeot e con Rosy la lampadina) e dunque non metterei limiti alla Provvidenza :)

Tieni conto che Angela mi ha detto di essere "in prova": se vede che non lavora bene, si sposterà altrove. Per questo ero un po' incerto se aprire un suo thread o mettere due note in quello generale, ma non volevo beccarmi l'ennesimo "cartellino giallo" dalla moderazione ;)

Magari qualche altro collega può dirci sino a quando abbia visto Bianca, ma temo che ormai tutto il peso della 525 gravi sulle spalle del povero Giggino, per cui solo lui potrebbe eventualmente illuminarci ...

ci saresti andato lo stesso sapendo che non si sarebbe spogliata e l'uso continuo del telefono?

@lucas: penso proprio di no, anche se probabilmente è la più carina dei volti nuovi che ancora non conoscevo (tieni conto che ho visto ancora in giro la Bramby e la ragazza triste della rotonda di Boltiere, per dare un'idea dello scarso ricambio generazionale)! Ma probabilmente si spoglia di più, per il rate pieno di 70 ;)

[edit: inopportuno]
 
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