Americana - Cagliari - Bakecaincontrii

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RIFERIMENTO INTERNET: http://cagliari.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/quartu-sant-elena-s76i29990435
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari (Quartu)
NOME INSERZIONISTA: Aavstjevjespuffete
NAZIONALITA': ammerrigana, ma... ne vogliamo parlare?
ETA': 33/35
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: sì
SERVIZI OFFERTI: dice che fa tutto tranne bacio credo.
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: una ventina di minuti
DESCRIZIONE FISICA: 1,75 circa, massiccia ma non grassa, tette forse rifatte ma bene, culo grosso in fase terminale, viso simpatico ma niente di particolare. Bionda che non si può guardare.
ATTITUDINE: vorace
REPERIBILITA': facilissima
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale e ascensore
INDEX RICERCHE: 36649793xx


LA MIA RECENSIONE:

Sono andato a trovare questa mulattona gentilissima. Tale e quale alla foto, anche se l’assenza del vestitino a rete ha causato più di un cedimento strutturale.
Ovviamente di americano non ha niente sebbene si sforzasse di parlare un inglese sgangherato.
Stiamo parlando di un bel culone latino nel pieno della maturità. Purtroppo si affacciano sulle natiche i primi segni del crepuscolo, meglio non perdere tempo mi son detto. Ci siamo accordati per pompa e anale a 70 balle di fieno del Missouri, invece per avere anche il cimmone ne voleva cento. Sorry babe.
Nel complesso è un po’ bovina. Non ha particolari qualità estetiche ma è molto brava a ruminare sul cazzo, anzi bravissima. Tira delle pompe al fulmicotone. Lente, calde, profonde e salivose. E poi ciuccia le palle con grande trasporto, direi che è il suo pezzo forte. Le lecca, le succhia, le aspira, le assapora come se fossero due uova all'ostrica, ha proprio una tecnica fenomenale. Ad un certo punto le ho infilato tutt’e due i coglioni in bocca e nonostante l’ingombro riusciva a vellicare la zona perianale con un ettaro di lingua.
Grande artista niente da dire, un’acrobata della pompa.
Sono queste le situazioni che adoro. Improvvisamente ed in modo del tutto spontaneo si è sviluppata dinanzi a me uno scena grottesca, il tipico spettacolo che ormai vado cercando nei miei sporadici incontri.
Era accovacciata tra le mie gambe, l’intero scroto che le riempiva la bocca ed il naso schiacciato contro il cazzo. Non sapevo se riderle o sborrarle in faccia. C’ha pensato lei a levarmi il dubbio quando ha iniziato a farmi una specie di pompino scrotale, fissandomi negli occhi con uno sguardo stralunato. Mi son morso il labbro inferiore fingendo un piacere immenso. Ad essere sincero stavo davvero per sborrarmi addosso, ma per fortuna di lì a poco ha mollato la presa per poi rigurgitare sulla cappella una colata di bava bianca. Tutta soddisfatta ha continuato la sublime tortura con una sega viscidissima.
In pratica stava forgiando con le sue mani lo strumento perfetto per il passo successivo, uno scalpello acuminato da piantarsi tra le chiappe.
Eccoci al dunque.
Solita posizione sul bordo del letto, culo rivolto verso Orione e buco puntato su Hot Bird 13A/13B/13C at 13.0°E.
Caspita, in quella mansarda faceva un caldo boia e tra sudore e lubrificante non è stato affatto semplice centrare l’obbiettivo, ma una vota entrato, niente e nessuno mi avrebbero potuto disarcionare.
Nel mentre che le dissodavo il culo mi son divertito ad allargarle le chiappe e ad osservare l’enigmatica ombreggiatura che si celava all’interno. Pareva che un perizoma affilato le avesse lasciato un simpatico ricordino, una sorta di stress da lingerie. Misteri della cute.
Intanto il mio cazzo aveva guadagnato vigore e grazie ad una rinnovata consistenza riuscivo a disegnare traiettorie spericolate.
Ah, che meraviglia! Non c’è niente di più gratificante per l’impalatore seriale che vedere la schiena della propria vittima decontrarsi e poi sciogliersi in una posizione morbida.
Infatti i gomiti della nostra amica avevano ceduto ed era scivolata verso il centro del letto. Aveva abbandonato la classica posizione del quadrupede distendendo le braccia in avanti ed inarcando ulteriormente il dorso. Il culo adesso appariva ancora più sollevato ed il buco mirava la stella polare.
Come un gigantesco invertebrato sembrava schiacciata ad angolo acuto. Era in mio completo dominio, lei ed il suo culo latino.
Queste sì che sono soddisfazioni, pensai sentendola mugolare. Finalmente si era rilassata e si stava godendo il viaggio, io invece dall’alto del ponte di comando timonavo spedito a colpi di barra.
Nel silenzio della notte le spinte sulle chiappe risuonavano nella stanza come la risacca contro lo scafo.
Poi i movimenti incominciarono a farsi difficili, l’anfratto divenne più stretto e l’uscita più ruvida, tanto da rischiare l’integrità del preservativo o perfino il suo totale distacco. Tempo di gettare l’ancora.
Mi sdraiai nel letto e le chiesi di finirmi con la sua bocca assurda, senza dimenticarsi di solleticare le sfere celesti.
Nel mentre che due dita le turavano il culo, una colata di sperma sgorgò d’improvviso disegnando una via lattea nello spazio tra la sua bocca e la mia pancia.
Poi il buio.
 
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