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[rece] Barbara Kenps - Firenze - Firenze trasgressiva
CITTA DELL'INCONTRO: firenze
NOME INSERZIONISTA: barbara kenps
NAZIONALITA': brasiliana
ETA': giovane ... non so di preciso
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: totale
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj,anal,a/p
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO:100
DURATA DELL'INCONTRO:3/4 d'ora + social time
DESCRIZIONE FISICA: bella e cazzuta
ATTITUDINE: tendenza all'attivismo.Un pò impaziente, ma brava
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: ero talmente arrapato che non mi ricordo come ci sono arrivato (giuro ... non sto scherzando)
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38865085xx
LA MIA RECENSIONE:
Se c’è una cosa che non mente, quella sono i video. A meno che non si sia maghi degli effetti speciali o che l’inserzionista non sia semplicemente e spudoratamente un’altra persona, sta di fatto che un video è ben difficile che possa mostrarci qualcosa di diverso dalla realtà.
Questo devono averlo ben capito quei trans che non hanno nulla da nascondere … o meglio … che hanno qualcosa da mostrare e da far apprezzare.
Barbara Kenps ha ben sette video che offre orgogliosamente allo sguardo lubrico dei suoi potenziali clienti e io , cazzo, me li sono guardati tutti e sette, molto attentamente.
Dopo di che non ho avuto dubbi e l’ho chiamata. Vabbè … siamo sinceri … mi sono guardato un paio di rece sul nostro beneamato PF e non ho trovato controindicazioni palesi e preoccupanti alla mia voglia … e l’ho chiamata.
Appuntamento facile (pensavo di trovare la fila) e abbastanza tardo. Rischio di trovarla spompata e poco tonica, ma il mio timore è presto fugato. Mi accoglie in tubino rosso aderentissimo e molto simpaticamente, un po’ infreddolita, si fionda nel letto sotto le lenzuola, invitandomi a raggiungerla. Siamo subito abbracciati ed evidentemente la reazione chimica è abbastanza buona, perché è lei che mi cerca per baciarmi con le sue labbra carnose e gustosissime. Ha belle forme, un viso dai lineamenti delicati e la pelle morbida, ma quello che all’improvviso le trovo tra le gambe è (come mi aspettavo) molto meno femminile. Scosta le coperte e me lo mostra … il mostro. Come definirlo? Una piccola proboscide … una chilata di carne scura che anche moscia è di una consistenza notevolissima e lascia pregustare sviluppi impressionanti.
Lei mi tocca … io la tocco …
E all’improvviso mi ritrovo tra le mani il pene più grosso che (dal vivo) abbia mai visto. Lungo, largo e maledettamente DURO.
E che cazzo … è così che deve essere un trans , o meglio, è così che io amo siano i trans.
Come spesso capita sono reduce da un altro appuntamento, frutto del mio inguaribile ma prezioso dualismo. Neanche un ora fa scopavo allegramente una bella biondina e ora sono qui, in un fatale contrappasso, pronto a farmi trombare da una cazzutissima mulatta, con un affare che occhio e croce potrebbe fare da accogliente fodero al mio.
“Lo vuoi ?”
“Si, ma pianino … non sono abituato a queste dimensioni”
Mentre si inguaina perde un po’ di concentrazione e il boa ritorna alla grandezza più ragionevole di una pur sempre grossa biscia
“non preoccuparti … vedrai che quando te lo infilo torna bello duro”
“ci credo”
E mi sento male solo a pensarci.
Mi bacia e nel frattempo mi lubrifica abbondantemente con il gel. Poi mi mette a bordo letto e mi posiziona a pecorina (bah … sono un maschio … diciamo a montone … anche se il ruolo è quello di un montone passivo). Appoggia la sua cappella tra le mie natiche e spinge. Male ragionevole e sorprendentemente ed inaspettatamente, centimetro dopo centimetro me lo ritrovo a rovistarmi le budella in quasi tutta la sua lunghezza.
Barbara, pur essendo io, secondo quanto da lei dichiarato, l’ultimo dei suoi sette/otto clienti della giornata, ha ancora parecchia energia in corpo e mi stantuffa con una certa veemenza.
Si spazientisce perché non riesco ad assecondarla perfettamente e mi invita ripetutamente a rilassarmi (cosa non facile … con una specie di mazza da baseball che mi va avanti ed indietro per il culo).
Io le chiedo di cambiare e mi giro sulla schiena. Mi mette un cuscino sotto e mi infila nuovamente, offrendomi questa volta la visione del suo corpo ben fatto e del suo visino dolce ma concentrato.
Continua per un po’ e devo ammettere che non mi dispiace. Forse per la prima volta il ruolo passivo non è una semplice variazione dovuta più che altro alla soddisfazione di una fantasia trasgressiva. Questa volta è come se il mio corpo reagisse trovando la strada del piacere alternativo, diverso, di una sollecitazione a zone (si legga: il mio culetto) che non pensavo potessero essere così sensibili e ricettive.
Poi però subentra il desiderio di ricambiare la cortesia e di tornare su strade più conosciute e sicure
“Ora tocca a te … prendimelo in bocca, che poi ti inculo io …”
Obbedisce. Cambia il suo preservativo e ne infila uno a me, poi prende diligentemente il mio cazzo tra le labbra e inizia a pomparmi. Passa a leccarmi le palle e mi trova molto sensibile al trattamento. La sua bocca morbidissima le accoglie totalmente … succhia … lecca … è molto brava e glielo dico. Con la mano mi masturba, fino a che sono pronto e anche se non della sua stazza, devo dire che faccio la mia porca figura e intuisco che non le dispiace assaggiarmi. Adesso è lei a pecora e io le restituisco con vigore tutti i colpi che mi ha dato pochi minuti prima. Con la mano cerco il suo affare e glielo meno. La sbatto e le preannuncio che sto per sborrarle dentro. E’ un preavviso breve, perché alle mie eccitate parole seguono quasi immediatamente il mio gemito e il mio orgasmo.
Ecco. Potrebbe essere qui la fine di una bella, eccitante e gratificante serata. Ma non è tutto.
Barbara è sotto le lenzuola, mentre mi rivesto. Cominciamo a parlare e quel trito ed insulso “social time” di rito (come odio gli stereotipi e la routine) diventa in pochi secondi una conversazione “vera”. Le parlo e lei apprezza quanto le dico. La sua giornata è finita e forse non le dispiace un po’ di calore umano.
“Non te ne andare … vieni qui”
Sono ormai vestito, ma mi invita a fianco a lei … mi abbraccia e mette il suo capo sul mio petto. Parliamo ancora, per molto tempo. Le racconto di me, della mia vita, delle mie esperienze e di quanto siano intense e mai eguali, in fondo proprio come stasera. Poi è lei a tenere banco. Mi fa vedere sul portatile le foto di trans brasiliane sue amiche. Bellissime. Roba che ad avercele qui da noi le escort “femmine” avrebbero davvero vita sempre più dura. Belle ancor più delle donne e così tremendamente intriganti.
Che carina Barbara. Mi piace credere che sia scattata una naturale simpatia ed il tempo che passiamo insieme in questo modo credo mi dia ragione. Stiamo quasi un’altra ora così, solo a parlare, come due amici, semplicemente come due persone … come due persone …
3886508553 Trans
🔶🔶Chiamami e non ti pentirai🔶🔶 Mi presento sono Barbara Kenps, persona intelligente elegante e fascino che fa impazzire, prediligo i principianti ma son sempre ... con tutti . Sono persona che…
escorthub.info
NOME INSERZIONISTA: barbara kenps
NAZIONALITA': brasiliana
ETA': giovane ... non so di preciso
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: totale
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj,anal,a/p
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO:100
DURATA DELL'INCONTRO:3/4 d'ora + social time
DESCRIZIONE FISICA: bella e cazzuta
ATTITUDINE: tendenza all'attivismo.Un pò impaziente, ma brava
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: ero talmente arrapato che non mi ricordo come ci sono arrivato (giuro ... non sto scherzando)
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38865085xx
LA MIA RECENSIONE:
Se c’è una cosa che non mente, quella sono i video. A meno che non si sia maghi degli effetti speciali o che l’inserzionista non sia semplicemente e spudoratamente un’altra persona, sta di fatto che un video è ben difficile che possa mostrarci qualcosa di diverso dalla realtà.
Questo devono averlo ben capito quei trans che non hanno nulla da nascondere … o meglio … che hanno qualcosa da mostrare e da far apprezzare.
Barbara Kenps ha ben sette video che offre orgogliosamente allo sguardo lubrico dei suoi potenziali clienti e io , cazzo, me li sono guardati tutti e sette, molto attentamente.
Dopo di che non ho avuto dubbi e l’ho chiamata. Vabbè … siamo sinceri … mi sono guardato un paio di rece sul nostro beneamato PF e non ho trovato controindicazioni palesi e preoccupanti alla mia voglia … e l’ho chiamata.
Appuntamento facile (pensavo di trovare la fila) e abbastanza tardo. Rischio di trovarla spompata e poco tonica, ma il mio timore è presto fugato. Mi accoglie in tubino rosso aderentissimo e molto simpaticamente, un po’ infreddolita, si fionda nel letto sotto le lenzuola, invitandomi a raggiungerla. Siamo subito abbracciati ed evidentemente la reazione chimica è abbastanza buona, perché è lei che mi cerca per baciarmi con le sue labbra carnose e gustosissime. Ha belle forme, un viso dai lineamenti delicati e la pelle morbida, ma quello che all’improvviso le trovo tra le gambe è (come mi aspettavo) molto meno femminile. Scosta le coperte e me lo mostra … il mostro. Come definirlo? Una piccola proboscide … una chilata di carne scura che anche moscia è di una consistenza notevolissima e lascia pregustare sviluppi impressionanti.
Lei mi tocca … io la tocco …
E all’improvviso mi ritrovo tra le mani il pene più grosso che (dal vivo) abbia mai visto. Lungo, largo e maledettamente DURO.
E che cazzo … è così che deve essere un trans , o meglio, è così che io amo siano i trans.
Come spesso capita sono reduce da un altro appuntamento, frutto del mio inguaribile ma prezioso dualismo. Neanche un ora fa scopavo allegramente una bella biondina e ora sono qui, in un fatale contrappasso, pronto a farmi trombare da una cazzutissima mulatta, con un affare che occhio e croce potrebbe fare da accogliente fodero al mio.
“Lo vuoi ?”
“Si, ma pianino … non sono abituato a queste dimensioni”
Mentre si inguaina perde un po’ di concentrazione e il boa ritorna alla grandezza più ragionevole di una pur sempre grossa biscia
“non preoccuparti … vedrai che quando te lo infilo torna bello duro”
“ci credo”
E mi sento male solo a pensarci.
Mi bacia e nel frattempo mi lubrifica abbondantemente con il gel. Poi mi mette a bordo letto e mi posiziona a pecorina (bah … sono un maschio … diciamo a montone … anche se il ruolo è quello di un montone passivo). Appoggia la sua cappella tra le mie natiche e spinge. Male ragionevole e sorprendentemente ed inaspettatamente, centimetro dopo centimetro me lo ritrovo a rovistarmi le budella in quasi tutta la sua lunghezza.
Barbara, pur essendo io, secondo quanto da lei dichiarato, l’ultimo dei suoi sette/otto clienti della giornata, ha ancora parecchia energia in corpo e mi stantuffa con una certa veemenza.
Si spazientisce perché non riesco ad assecondarla perfettamente e mi invita ripetutamente a rilassarmi (cosa non facile … con una specie di mazza da baseball che mi va avanti ed indietro per il culo).
Io le chiedo di cambiare e mi giro sulla schiena. Mi mette un cuscino sotto e mi infila nuovamente, offrendomi questa volta la visione del suo corpo ben fatto e del suo visino dolce ma concentrato.
Continua per un po’ e devo ammettere che non mi dispiace. Forse per la prima volta il ruolo passivo non è una semplice variazione dovuta più che altro alla soddisfazione di una fantasia trasgressiva. Questa volta è come se il mio corpo reagisse trovando la strada del piacere alternativo, diverso, di una sollecitazione a zone (si legga: il mio culetto) che non pensavo potessero essere così sensibili e ricettive.
Poi però subentra il desiderio di ricambiare la cortesia e di tornare su strade più conosciute e sicure
“Ora tocca a te … prendimelo in bocca, che poi ti inculo io …”
Obbedisce. Cambia il suo preservativo e ne infila uno a me, poi prende diligentemente il mio cazzo tra le labbra e inizia a pomparmi. Passa a leccarmi le palle e mi trova molto sensibile al trattamento. La sua bocca morbidissima le accoglie totalmente … succhia … lecca … è molto brava e glielo dico. Con la mano mi masturba, fino a che sono pronto e anche se non della sua stazza, devo dire che faccio la mia porca figura e intuisco che non le dispiace assaggiarmi. Adesso è lei a pecora e io le restituisco con vigore tutti i colpi che mi ha dato pochi minuti prima. Con la mano cerco il suo affare e glielo meno. La sbatto e le preannuncio che sto per sborrarle dentro. E’ un preavviso breve, perché alle mie eccitate parole seguono quasi immediatamente il mio gemito e il mio orgasmo.
Ecco. Potrebbe essere qui la fine di una bella, eccitante e gratificante serata. Ma non è tutto.
Barbara è sotto le lenzuola, mentre mi rivesto. Cominciamo a parlare e quel trito ed insulso “social time” di rito (come odio gli stereotipi e la routine) diventa in pochi secondi una conversazione “vera”. Le parlo e lei apprezza quanto le dico. La sua giornata è finita e forse non le dispiace un po’ di calore umano.
“Non te ne andare … vieni qui”
Sono ormai vestito, ma mi invita a fianco a lei … mi abbraccia e mette il suo capo sul mio petto. Parliamo ancora, per molto tempo. Le racconto di me, della mia vita, delle mie esperienze e di quanto siano intense e mai eguali, in fondo proprio come stasera. Poi è lei a tenere banco. Mi fa vedere sul portatile le foto di trans brasiliane sue amiche. Bellissime. Roba che ad avercele qui da noi le escort “femmine” avrebbero davvero vita sempre più dura. Belle ancor più delle donne e così tremendamente intriganti.
Che carina Barbara. Mi piace credere che sia scattata una naturale simpatia ed il tempo che passiamo insieme in questo modo credo mi dia ragione. Stiamo quasi un’altra ora così, solo a parlare, come due amici, semplicemente come due persone … come due persone …