I pornografi poi si lamentano se vengono considerati dei mentecatti: fatti del genere danno ragione a chi li critica.
Il vero problema è che oggi viene fatta passare la pornografia per arte, e non lo è affatto....
E anche per questo che ci sono tizi ridicoli come questo Trip Conte (o come la Nappi per esempio...) che "porno-filosofeggiano"
Povera Italia...
Trovo schifoso ed orrendo orinare su un crocifisso (sono ateo ma poi e poi mai farei una cosa del genere: il rispetto per cio' che per altri e' importante prima di tutto!). La porno "attrice" deve solo ringraziare di non aver fatto una cosa del genere con un simbolo musulmano altrimenti..... altro che ammenda"!
Tra l'altro l'idea non è affatto originale, in passato Andres Serrano fece qualcosa del genere con la sua foto Piss Christ (
https://it.wikipedia.org/wiki/Piss_Christ ) ed ottenne quel che voleva, ossia un qualche clamore ed una ingiustificata attenzione della stampa internazionale.
Una precisazione: oltre ad essere annoiato, io oggi sono stanco di vedere e sentire persone che si autodefiniscono artisti.
In principio c'era l'idea di Piero Manzoni , che un giorno del 1961 lanciò la provocazione per la quale ogni prodotto dell'artista era da considerarsi arte: dunque anche la merda, celebrata in una sua famosissima opera in scatolette che a suo dire la contenevano, (
https://it.wikipedia.org/wiki/Merda_d'artista) e che dunque rappresentavano ciascuna una reliquia da comprare a peso d'oro, e da venerare a prescindere, data la provenienza.
La provocazione in sé era anche divertente e interessante, perché voleva appunto mettere in discussione il valore di ciò che consideriamo arte, nonché fare riflettere sul ruolo dell'artista, il quale troppo spesso non pensa alle responsabilità che assume nel momento in cui crea e divulga.
Oggi qualunque individuo può improvvisarsi artista, la tecnologia tra l'altro lo aiuta ( per fare un esempio: grazie a filtri, correttori elettronici e montaggi digitali credo non si siano mai visti tanti fotografi o
filmakers boriosi come nella nostra era).
In realtà spesso non c'è alcun ingegno, ma solo una banalità ripetuta a sfinimento e del tutto non trasgressiva.
Per dirla come un famoso critico del quale non ricordo il nome: in molti casi non c'era proprio l'artista, dunque c'è rimasta solo della gran merda, che manco sta chiusa in delle scatole.