Premetto che attualmente tengo poco a fidelizzare.
Ricordo, qualche anno fa, che una ragazza rumena con cui ero stato qualche volta, e ovviamente ci ero tornato perché mi ci trovavo bene, mi disse che smetteva per andare a fare la barista.
Le augurai buona fortuna, e non la rividi più. Il numero di telefono non ce l'avevo, perché lei si metteva a cercare i clienti per strada, lungo la via, fuori da casa sua, per poi ricevere in loft. Si parla di circa 6/7 anni fa.
Un'altra che avevo conosciuto, che poi smetteva, era una brasiliana che era la seconda volta che veniva in Italia, a distanza di tempo (era già stata in Italia un paio d'anni prima), e si fermò qui 3 mesi, che mi pare fosse il tempo del visto turistico, mi diceva, se non ricordo male. Non era una prostituta "stabile", anche perché in Brasile aveva una sua attività nel campo della produzione di abbigliamento, mi diceva, e ogni tanto faceva la pay pure là in Brasile, per pochi che conosceva, per arrotondare qualcosina, però voleva smettere anche là. A mio parere era nata una "piccola" amicizia, eravamo pure andati una volta insieme anche in un centro commerciale, poi spesso a casa sua mi preparava il caffè, era molto gentile.
Nel partire ricordo che lasciò il suo numero ad un'altra ragazza, mi diede la sua email, ci sentimmo tramite internet con i software di messaggistica, ogni tanto, per un paio d'anni, poi basta. Ricordo che avevo trovato il suo annuncio su un quotidiano. Che tempi... Tempi in cui non avevo una connessione decente internet a casa (perché poi la mia situazione internet migliorò, altrimenti addio uso di software di messaggistica sul web ? Windows Live Messenger, ricordo, che poi venne assorbita da Skype qualche anno dopo), e mi buttavo alla cieca con gli annunci sul quotidiano. Sono passati 11 anni.
Penso che la prostituzione sia un lavoro come un altro, un servizio che si offre ad un cliente che lo acquista, un lavoro che ha i suoi pro e i suoi contro, come tutti i lavori, e, come tutti i lavori, i contro (che sono già emersi, in questo thread, quindi non mi dilungo) sono quelli che ti fanno passare la voglia di lavorare.
Da parte mia, voglio professionalità da parte dell'esercente, voglio chiarezza, si deve andare d'accordo sui servizi.
E da parte mia, per avere professionalità, cerco sempre di offrire all'esercente due cose importanti, che penso che possano rendere il suo lavoro più piacevole: educazione e pulizia. Queste due cose ovviamente le desidero anche da parte sua.
Vorrei quindi concludere questo mio pensiero con una frase che mi disse un giorno un dirigente di una ditta dove avevo lavorato, che mi disse: "il lavoro è un peso. Più ti piace, meno ti pesa".