CENTRO COMMERCIALE

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MILANO
[justify:1nmtm9pa]I carrelli mi finiscono addosso. I bambini mi finiscono addosso. Gli adulti mi finiscono addosso e alla fine non posso fare altro che odiare l’intero mondo.
Corrono da una parte all’altra come oche, in maniera del tutto casuale e disordinata. Stanno guardando dei surgelati del cazzo e un secondo dopo buttano l’occhio sui biscotti appoggiati proprio sulla mensola dietro alla mia schiena. E allora ci si fiondano sopra come condor, come se quella fosse l’ultima stramaledettissima, fottutissima scatola di biscotti presente sulla faccia della terra. Infilano quelle dannate manacce nello scaffale e mi fanno rimbalzare via, senza nemmeno un “permesso” prima oppure uno “scusi” dopo.
Tra l’altro, nel centro commerciale dove vado a fracassarmi le palle settimanalmente, hanno fatto questa bella scoperta di mettere all’ingresso carrelli minuscoli per bambini. Dio, come sono carini. Hanno persino una bandiera con un’asta lunga un metro, che si infila immancabilmente nella mia schiena quando i tesorini mi raggiungono. Tutti questi bambini che girano come cani prima repressi a una catena e poi sciolti, mi schiaffano il metallo freddo e duro nelle caviglie e ridono. Ridono e non c’è nemmeno un genitore, lì in giro, a prenderseli per un braccio e a portarseli via, a sgridarli, a dir loro che non si fa, non si possono frantumare i marroni del prossimo già dopo pochi anni di esistenza terrena.
Macché, delegano tutto alla pazienza umana. Io faccio quel che posso, sferzando loro delle belle pedate sui fragili piedini o sul carrello, cercando di decentrarlo dalla loro presa e slogargli magari un polso, rompergli un braccino, ma non è che posso girarmi il centro commerciale per cercarli tutti; faccio quel che posso, appunto.
E’ una sorta di tortura, questa del centro commerciale. Così, cerco di sbrigarmi. Riempio il carrello senza guardare i prezzi - cosa che invece dovrei fare visto l’aria pesante che tira - e mi porto alla cassa immergendomi in quella dannata coda di altre anime furiose, che ucciderebbero per passarti davanti, che ti si parano d’innanzi e ti fanno vedere che loro hanno solo due o tre articoli e tu invece hai il carrello pieno, che li potresti far passare, no?
No, certo che no.
Non vi farei passare davanti nemmeno se foste moribondi. Anzi, ora che lo so, cercherò di ritardare il più possibile la posa degli articoli sul nastro scorrevole di gomma, nera e sudicia per via di tutte le scatole che si sono rotte lì sopra.
Mi avvicino ai salami e ne prendo un paio, schiaffeggiando prima la mano di un bambino che sta toccando tutti gli insaccati. Altro vizio per il quale meritano di essere messi alla gogna: mani in bocca, mani sul cibo, mani in bocca, mani su dell’altro cibo…eccheccazzo. Oppure arraffano e buttano nei carrelli. Se sei fortunato, non nel tuo, ma di quello che ti sta accanto.
Poi, alla cassa, c’è questo tizio che lascia cadere a terra una bottiglia di vodka al melone e io la guardo precipitare e la osservo fotogramma per fotogramma, come fosse la moviola di un’azione calcistica. Ma non va al rallentatore, vola invece a terra a tutt’altra velocità e un solo secondo dopo i vetri sono proiettili che mi finiscono di un centimetro sopra le mie adidas nuove di pacca, proprio dalle parti delle caviglie, seguiti dalla nauseante mistura appiccicosa che la bottiglia conteneva. Ovviamente, non seguono le scuse. Il tale le fa alla cassiera. Cosa vuoi che gliene freghi alla cassiera, se spacchi una bottiglia di melonvodka del cazzo? Le scuse le devi fare a me, perché la melonvodka del cazzo ce l’ho per metà sulle scarpe e sulle calze, insieme ai cocci appiccicosi del vetro opaco.
E finalmente sono fuori da questo casino immane e butto la roba nel baule della punto mentre litigo con un senegalese che vuole vendermi nell’ordine: accendino, spugne, musicassette, CD musicali, dvd masterizzati con le prime visioni, giochi playstation, un elefante di legno originale del Kenia, un cellulare finto con seicento musichette diverse preimpostate, un braccialetto della fortuna.
Quando ho finalmente finito di riporre il tutto nella macchina, il senegalese mi chiede il carrello. Io mi volto a guardare il chioschetto di ferro dove si vanno a posare i carrelli per riprendersi la moneta da 1 euro. Un chilometro, più o meno, mi divide da lui.
Passo il carrello tra le mani del senegalese che ringrazia felice e sono felice anch’io d’aver fatto una buona azione. Ogni volta mi fanno incazzare e ogni volta, quando li vedo andar via tristi mi sento uno stronzo totale. SONO, uno stronzo totale, perché l’ho trattato come un rompicoglioni e non è un rompicoglioni. I rompicoglioni erano quelli là dentro e i loro figli viziati. Questo si fa insultare dagli stronzi come me per vendere un elefante di legno e campare anche per oggi.
Infine c’è il traffico, ovviamente. Non è che si può uscire dal centro commerciale alle otto di sera e sperare di percorrere la strada in solitaria. Mi faccio i miei bei due o tre chilometri di coda per via di un trattore che sta all’origine, bastardo maledetto, e dietro al quale tre cretini che non sanno sorpassare hanno dato vita a questo meraviglioso serpente di lamiere luminescenti. Poiché la ricetta della coda non prevede un cretino soltanto, ma più persone. Un trattore per esempio che dà il via, poi uno stolto che gli arriva dietro ma non se la sente di sorpassare, poi un altro ancora che non se la sente di sorpassare ben due veicoli in un colpo solo. E così arriva il terzo, che magari sorpasserebbe pure, poveretto, ma davvero adesso l’ingombro che ha davanti è troppo lungo e le automobili provengono anche dall’altra parte; lui poi ha una macchina che fa quel che può… E insomma, uno alla volta gli altri si accodano, sempre più motivati a starsene dove sono.
Io, dietro, ho uno che deve essere ubriaco, per giunta. O fumato o flippato per qualche altro motivo. Ogni tanto si porta così a destra da dare una spuntata alla riva erbosa, mentre poco dopo tiene la sinistra un po’ troppo alla sinistra, facendosi lampeggiare e strombazzare da chi arriva dall’altra parte. Questo è il minimo: tiene anche una distanza dal mio culo decisamente preoccupante. Lo guardo dallo specchietto retrovisore e mi sale il panico, temendo che mi arrivi dritto dritto tra le buste della spesa e le mie chiappe. Passo questa funesta ora di coda imprecando e bestemmiando e insultando questo tipo, aggiungendo segni con le mani e con le dita, ma senza che lui mi presti alcuna attenzione. Spero con tutto il cuore che se ne voli fuori strada, almeno me lo tolgo dal cazzo una volta per tutte.
E quando arrivo a casa, finalmente, poso le borse sul tavolo e inizio a svuotare. Visto che spendo 200 euro ogni volta che vado al centro commerciale, mi aspetto sempre che dalle borse escano degli articoli a sorpresa, che non avevo comprato, ma che la cassiera è stata addestrata a far passare sul rullo senza che i clienti se ne accorgano. Una cosa che non capirò mai, è come è possibile che se riempio il cartello, spendo 200 euro, se lo riempio per metà, sempre 200 euro spendo.
Non sarà mica per caso quella tessera con il codice a barre! Quella tessera merdosa che ti fa ogni ipermercato. La tessera che ti dà diritto a dei privilegi. Sconti solo per te, che hai la tessera. Gli altri? Ma che se ne andassero pure affanculo. Questa è una storia tra l’ipermercato e me, che ho la tessera. Sono un vip, un very ipermarket person, e mi prendo il tonno a 1 euro e 50, mentre tutti gli altri se lo comprano a 3 euro. Fottetevi, bastardi. Io ho la tessera.
Ma quando la cassiera passa la suddetta tessera sul lettore del codice a barre, ecco che quel codice le trasmette tutto di me. Come mi chiamo, chi sono, cosa compro. E sa che ogni volta spendo 200 euro e il computer, allora, mi fa uscire quella cifra. Hanno tutto scritto. Analizzano, poi dicono “Questo qui non si è mai lamentato dei 200 euro, lasciamoglieli di fisso e ogni tanto aumentiamo di qualche centesimo, finché non sbarella”.
Invece da queste borse , vedo uscire sempre e solo robetta del cazzo. Cazzate. Scatolette, sottaceti, saccottini, biscottini. Duecento euro di ignobili cazzate. E a guardarle bene, così, sparpagliate sul tavolo, mi accorgo che non so che cosa mangiare per cena. Non c’è niente, lì in mezzo, per cena. Sempre, sempre così. Giro il centro commerciale e mi metto nel carrello tutte le stronzate e gli stuzzichini e le birre e un dvd per passare la serata e…… e poi non ho preso un cazzp per cenare questa sera.
Mi cerco un buon cd da ascoltare, Pearl Jam quasi quasi, e mi rimetto in macchina.

Pizzeria.[/justify:1nmtm9pa]
 
Eh, no, vero che manca la materia prima per la cena, ma il vero ed unico Very Ipermarket Person, dopo aver fatto la spesa non può mancare di provvedere al rifocillamento prima di tornare a casa! Che li hanno inventati a fare i fast-food??? Altre code per accaparrarsi quei panini-monnezza, con litri di bevande gassate buone solo da far cadere in terra (cazzo, proprio come la melonvodka!) ed insieme ai menù, quelli che ti permettono di comprare più roba spendendo meno. Peccato che quella roba in più la lasci sul vassoio. Anche qui le tesserine, quelle che se prendi 7 pasti l'ottavo te lo regalano, l'offerta dura sei settimane, tu vai al fast-food 1 volta la settimana e così sei fottuto, non potrai mai goderti il pasto gratis.
Ma la cosa più devastante è la ricerca del posto ... Ohhh, il posto c'è! Ci sono decine di tavoli semivuoti, peccato che su tutti ci sia almeno una persona che occupa persino le tavolate da dodici. Quella persona che ti guarda e tu capisci cosa pensa:"Stronzo, potevi pensarci prima ad occupare il posto, adesso mangia in piedi, coglione!" Ti viene voglia di sbattergli in testa tutto quanto. Poi trovi quel posticino, giù in fondo nell'angolo, ma nel frattempo quello dietro di te alla cassa ha finito e l'ha visto pure lui quel posto. Qui scatta l'assalto al tavolo. Corri, schivi, salti e ti allunghi, poi finalmente puoi dare tu del coglione, come la persona di prima.
 
:clapping: AMO I CENTRI COMMERCIALI :clapping:
Sono di sicuro in controtendenza, almeno rispetti ai post precedenti, ma la vera verità è che effettivamente ... amo i centri commerciali.

Ho studiato le giornate giuste , ormai so quali sono le giornate giuste!!
Ho studiato i tempi giusti, ormai so quali sono le ore giuste !!
Ho studiato i reparti , ormai so quali sono i reparti giusti !!
Ho studiato le merci, ormai so quali sono le merci giuste !!
Ho studiato le tecniche di scelta, ormai so quali sono le techiche di scelta giuste !!

Rarissimamente compro qualcosa in un centro commerciale :unknw:
Ma posso assicurarvi che il centro commerciale è un vivaio di TROTE ( prof e nonprof ) praticamente inesauribile :woottrizomeno: , la facilità e disponibilità all'abbordaggio ha quasi dell'incredibile :yahoo: .

Unico problema: ormai non ho più tempo per frequentare gli amati centri commerciali :yes3:
Salutoni
 
Pierpiero ha scritto:
:clapping: AMO I CENTRI COMMERCIALI :clapping:
Sono di sicuro in controtendenza, almeno rispetti ai post precedenti, ma la vera verità è che effettivamente ... amo i centri commerciali.

Ho studiato le giornate giuste , ormai so quali sono le giornate giuste!!
Ho studiato i tempi giusti, ormai so quali sono le ore giuste !!
Ho studiato i reparti , ormai so quali sono i reparti giusti !!
Ho studiato le merci, ormai so quali sono le merci giuste !!
Ho studiato le tecniche di scelta, ormai so quali sono le techiche di scelta giuste !!

Rarissimamente compro qualcosa in un centro commerciale :unknw:
Ma posso assicurarvi che il centro commerciale è un vivaio di TROTE ( prof e nonprof ) praticamente inesauribile :woottrizomeno: , la facilità e disponibilità all'abbordaggio ha quasi dell'incredibile :yahoo: .

Unico problema: ormai non ho più tempo per frequentare gli amati centri commerciali :yes3:
Salutoni

Condivisibile! :good:
 
Avevo scritto un lungo post di risposta a eddy che ho perso per aver schiacciato un tasto sbagliato... Accidenti ai pc, alle moderne tastiere qwerty e a chi ha inventato tutti i tasti inutili che ci sono sopra!!!!
Un po' scazzato per l'inconveniente, riassumo in poche parole il senso del post perduto.
Standing ovation per eddy!!! :clapping:
Pezzo di magistrale bravura che descrive perfettamente quasi tutte le mie esperienze quando faccio la spesa al centro commerciale.
 
giangiangian ha scritto:
Standing ovation per eddy!!! :clapping:
Mi associo, come d'uso. Pezzo intenso e tirato, il compianto raymond carver ti fa una pippa da lassù, con rispetto parlando per l'illustre caro estinto...

I centri commerciali (e cosippure gli outlet) mi stendono peggio del bromuro. Per contenere i danni cerco di scegliere supermercati malinconici, iperdimessi Ipermercati, desolatissimi, i più amari ortofrutta di caracas, anzi montevideo.
Micidiali i carrelli per bambini precocemente idioti, micidialissimi i punti spesa, le vodkealmelone, i coglioni rotti, i salami appesi, tutto. Si stava meglio quando si stava peggio.
:boredom:
 
eddyvedder ha scritto:
Sono un vip, un very ipermarket person

Questa è un perla:me la segno, caro eddy... :good:

A proposito di centri commerciali, mi viene da pensare ai supermarket USA. Le stesse logiche commerciali valgano anche qua, ma la mi sembravano esasperate, portate all'eccesso. Ricordo come fosse impossibile fermarsi per comprare "solo 2 cose".
Praticamente quasi ad ogni scaffale trovavi la scritte "buy one and get one free"; oppure "buy 10 and get 50% off"; o tutte cose del genere...Più compri e meno spendi, più compri e meno spendi!!!E allora che fai:compri di più, non sarai mica lo stolto di turno che non approfitta di queste specialissime offerte!

E poi arrivi alla cassa...E c'è il ragazzo che ti imbusta la spesa. Ma come, mi ibusta la spesa?
E allora ti senti a disagio, perchè non è una gran fatica imbustare la spesa: lascia che faccio io. E gli altri ti guardano strano: mai avevano visto uno che si imbustava la spesa da solo... :crazy:

Senza dimenticare il minimarket di quartiere: "SevenEleven" aperto a qualsiasi ora del giorno e della notte. Con gli hot dog che girano e girano nell'apposito contenitore vicino alla cassa. Insieme a tante altre "schifezze" dall'aspetto malsano e poco pulito, che però hanno un gusto decisamente appagante...Impossibile non sentirsi Homer al jet market di Apu... :biggrin:
 
:good: Quando leggo sti racconti di eddy, mi pare di riascoltare o rivedere gli sketch di alcuni attori di zelig, quando riportano sul palcoscenico in maniera comica ed ironica, reali situazioni quotidiane. Tipo, ad esempio, Gioele Dix

[youtube:s2qq7pkq]http://www.youtube.com/watch?v=VasB18M4KbM[/youtube:s2qq7pkq]

[youtube:s2qq7pkq]http://www.youtube.com/watch?v=i_sqZtHvfEc&feature=related[/youtube:s2qq7pkq]
 
eddyvedder ha scritto:
[xxx]I carrelli mi finiscono addosso. I bambini mi finiscono addosso. Gli adulti...
<CUT>
Mi cerco un buon cd da ascoltare, Pearl Jam quasi quasi, e mi rimetto in macchina.

Pizzeria.[/xxx]
Hey, ma prima di uscire dal parcheggio del CC hai controllato se la tua macchina ha subìto sportellate o ammaccature nel tentativo di uscire / parcheggiare da parte di qualche imbranato? :sarcastic_hand:
 
Leggendo il primo messaggio di questo thread ecco cosa mi e' venuto in mente.

[youtube:1q8euvb6]http://www.youtube.com/watch?v=yxQNYPYFq1c[/youtube:1q8euvb6]


"When you absolutely positively got to kill every motherfucker in a room. Accept no substitute."
 
Comunque il modo migliore per relazionarsi con un centro commerciale, resta sempre questo:

[youtube:2ei2hb57]http://www.youtube.com/watch?v=_oMtdXaqBx4[/youtube:2ei2hb57]
 
Personalmente odio gli assembramenti di folla scalmanata e disordinata che pratica shopping. La cosa che poi mi manda veramente in bestia e' la gente che si scanna perche' ce' l'offerta, supponiamo del detersivo, e litigano per un fustino. Ho visto delle litigate allucinanti tra famiglie per accapparsi per primo questo o quell'oggetto. Non parliamo poi delle file alle casse che sono una cosa che veramente non sopporto. Ho trovato la soluzione andando a fare la spesa al mattino appena aperto (8.30) oppure a ora pranzo. Quest'ora poi mi sembra anche particolarmente interessante per la nutrita presenza di MILF's intente a cazzeggiare attorno agli scaffali fingendosi interessate a questo o quel prodotto. Tornando OT, evito come la peste i centri commerciali/ipermercati e affini sopratutto nel periodo di saldi, offerte speciali ecc ecc.
 
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