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- 13 Ottobre 2009
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Ciao. Non so se la questione può interessarvi. Però interessa me, così, tanto per sapere cosa ne pensate, se avete voglia di rispondere ovviamente. Magari il tema è già stato affrontato non so perciò mi scuso se vi annoio.
Prendo spunto dal tr.di aleilro in cui scrive che l' escort/loft che sia da cui va abitualmente gli ha "regalato" una prestazione.
Come ho scritto nell'apposito topic, la trovo una sottile forma di fidelizzazione, basata sul far sentire "in debito" il cliente. Anzi, se devo dirla tutta , la trovo anche una cosa piuttosto umiliante per il cliente stesso.
Vi spiego: è come se lei gli facesse una specie di "carità".
Come se in quel modo interpretasse il suo pagare come il sacrificio di una persona che "ha bisogno della sua prestazione". Come regalare il boccone al cane affamato.Della serie "per questa volta te la regalo".
Non lo trovo affatto un gesto né professionale né generoso, ma sola mente umiliante.
E capisco che l'interessato si sia sentito a disagio, accettando.
Non accettando, invece, avrebbe ribadito la dignità del suo essere cliente VOLONTARIAMENTE pagante: come dire, "io non ho bisogno di elemosine sessuali".
Non so se sono riuscita a spiegarmi. Questo è il io modesto punto di vista.
La mia domanda ora è questa: voi come vi sentite dopo che avete pagato una prostituta(utilizzo questo termine perchè dopo che ci siamo fatte pagare per prestazioni sessuali questo siamo, tutte, anche se in forme diverse)?
Che ci avete guadagnato ("io l'ho usata").. o che ci avete perso ("lei mi ha usato, ho buttato i soldi")?
(parlo di incontri soddisfacenti)
grazie a chi vorrà rispondermi! spero di essere stata chiara ciao!
Prendo spunto dal tr.di aleilro in cui scrive che l' escort/loft che sia da cui va abitualmente gli ha "regalato" una prestazione.
Come ho scritto nell'apposito topic, la trovo una sottile forma di fidelizzazione, basata sul far sentire "in debito" il cliente. Anzi, se devo dirla tutta , la trovo anche una cosa piuttosto umiliante per il cliente stesso.
Vi spiego: è come se lei gli facesse una specie di "carità".
Come se in quel modo interpretasse il suo pagare come il sacrificio di una persona che "ha bisogno della sua prestazione". Come regalare il boccone al cane affamato.Della serie "per questa volta te la regalo".
Non lo trovo affatto un gesto né professionale né generoso, ma sola mente umiliante.
E capisco che l'interessato si sia sentito a disagio, accettando.
Non accettando, invece, avrebbe ribadito la dignità del suo essere cliente VOLONTARIAMENTE pagante: come dire, "io non ho bisogno di elemosine sessuali".
Non so se sono riuscita a spiegarmi. Questo è il io modesto punto di vista.
La mia domanda ora è questa: voi come vi sentite dopo che avete pagato una prostituta(utilizzo questo termine perchè dopo che ci siamo fatte pagare per prestazioni sessuali questo siamo, tutte, anche se in forme diverse)?
Che ci avete guadagnato ("io l'ho usata").. o che ci avete perso ("lei mi ha usato, ho buttato i soldi")?
(parlo di incontri soddisfacenti)
grazie a chi vorrà rispondermi! spero di essere stata chiara ciao!