Considerazioni banali sull'ipocrisia

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stavo leggendo il thread E se vostra figlia... (o una della vostra famiglia) , sono giovane, sono single, non ho figli, non escludo a priori che un giorno potrei volerne, ma non ho ancora raggiunto quel punto e mi son trovato a pensare, come mi capita spesso, ai macro sistemi: ipocrisia e stereotipi.

ora in tutta onestà credo che una dose di ipocrisia nella vita sia naturale e necessaria, e tutto sommato non mi irrita finchè è limitata al viver civile (un collega mi sta sulle palle ma ci parlo, do corda al vicino etc). mi da sui nervi quando diventa sistematica e molesta, vedi per esempio l'ostracismo nei confronti di escort e puttanieri; quante volte la gente, senza alcun motivo si sente in dovere di esprimere il massimo disprezzo nei nostri confronti? anche se il discorso verteva su tutt'altro argomento.

a me basta il tentativo di essere coerenti, si può fallire perchè siamo umani, ma bisogna almeno provarci.
nel mio insignificante piccolo, da puttaniere, quando gente attorno a me attacca con i soliti discorsi, tendo a stare zitto, di sicuro non condanno, ma se proprio mi esasperano allora ricordo quanti intellettuali francesi hanno difeso a spada tratta la prostituzione, quanti paesi ben piu civilizzati del nostro l'abbiano regolamentata e normalizzata, e in ultima analisi, come direbbe @Julio , ma anche sticazzi. se i bigotti a puttane non ci vanno, perchè devono avere un problema con chi invece ci va? io non sono un anticlericale, non ho particolare simpatia per loro, ma mai mi verrebbe in mente di insultarli perchè vanno a messa, e magari mentre son dentro guardano il culo della sciura davanti a loro ?; nel mio cristianissimo vivi e lascia vivere, anzi, sono convinto che il Signore sia solo contento se apprezziamo la bellezza che ci ha creato attorno ?

nella mia esperienza ho trovato che le donne tendono piu facilmente a condannare, e a farlo in modo molto vocale, gli uomini a seguire a ruota, con poca convinzione, mettendosi la maschera, o al limite a dire "ma io non ho bisogno di andarci, non pago per scopare" (si ma poi scopi davvero? vedendo certe morose/mogli a me qualche dubbio viene). sono convinto che molte di queste persone rispettabili mi toglierebbero il saluto se sapessero che vado ad escort, ma alla fine non me frega nulla. mi basterebbe che non rompessero le palle con la loro presunta e inesistente superiorità morale.

non capisco perchè l'ìpocrisia debba diventare lo standard, non riesco a trovarlo ne piacevole, ne produttivo, ma solo estremamente frustrante. basta guardare gli infiniti scandali in america o anche nella nostra provincialissima Italia. gente che si trova a perdere il lavoro, la famiglia, gli "amici" perchè 30 anni fa aveva fatto delle foto in blackface o si era vestito da indiano a un party da adolescente. se nei successivi 30 anni non avessero rotto le palle con queste baggianate avrebbero potuto difendersi, invece, avendo sposato completamente l'ipocrisia imposta, si trovano a essere vulnerabilissimi, e piu chiedono scusa e più vengono odiati.

oppure la storia ridicola della spigolatrice, uscita proprio in questi giorni: siamo nel 2021 e c'è ancora gente che si indigna perchè una statua rappresenta una donna bella, sensuale e poco vestita. ma allora distruggiamo il Mosè, che rappresenta uno standard irraggiungibile per la maggior parte dei maschi. castriamo nuovamente le statue per coprirle di foglie di fico e vestiamo l'Olympia da suora. non riesco proprio a capire i processi mentali di questa gente. se avessero scolpito una cessa deforme, vestita col burka allora sarebbe stato accettabile? da quando esiste l'essere umano la donna viene usata per personificare ideali: l'Italia turrita e romanamente vestita o l'algida Albione o la fiera Columbia, pure loro non vanno bene? in fin dei conti hanno addosso solo una toga....

citando Terry Pratchett: "We’re really good at it (essere stupidi), Teppic thought. Mere animals couldn’t possibly manage to act like this. You need to be a human to be really stupid."
 
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Una certa ipocrisia è certo accettata e addirittura necessaria per la vita civile. Bastii pensare che la buona educazione è, tecnicamente, ipocrisia. Se saluto con un bel sorriso una persona che amo non sono beneducato, lo faccio spontaneamente. Se saluto uno stronzo allo stesso modo sì, sono beneducato, e (giustamente) ipocrita.
Ma queste sono condizionni abbastanza ben delimitate. Per il resto l'ipocrisia la trovo difficilmente sopportabile. E non scarseggia nemmeno qui, vedansi quelli tra noi che trovano la prostituzione immorale. Nella discussione che citi ce ne sono.
Un appunto sulla statua. Le critiche non sono state sul nudo in sé, ma sul fatto che quel nudo ritratto in quel modo non c'azzecca nulla col soggetto della statua.
 
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Concordo tranne che sulla statua, non so se valeva per tutte le donne del XIX secolo che lavoravano i campi ma dubito che l'abbigliamento e la definizione delle natiche fossero come quelli della statua in questione :LOL:
 
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Il fatto è che se io, scultore, sto scolpendo la statua di una bella donna, ci sta che la rappresento come tale. Se invece sto scolpendo la statua di una che lavorava i campi dall'alba al tramonto, che aveva i calli alle mani e la pelle rovinata dal sole e due abiti di lana se andava bene e la rappresento con la vestaglietta see-through e le mezzelune delle natiche in bella vista, o sono un pessimo artista o sto facendo propaganda di qualche tipo ("guardate che fighe che erano le nostre bisnonne italiche!")
 
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stavo leggendo il thread E se vostra figlia... (o una della vostra famiglia) , sono giovane, sono single, non ho figli, non escludo a priori che un giorno potrei volerne, ma non ho ancora raggiunto quel punto e mi son trovato a pensare, come mi capita spesso, ai macro sistemi: ipocrisia e stereotipi.

ora in tutta onestà credo che una dose di ipocrisia nella vita sia naturale e necessaria, e tutto sommato non mi irrita finchè è limitata al viver civile (un collega mi sta sulle palle ma ci parlo, do corda al vicino etc). mi da sui nervi quando diventa sistematica e molesta, vedi per esempio l'ostracismo nei confronti di escort e puttanieri; quante volte la gente, senza alcun motivo si sente in dovere di esprimere il massimo disprezzo nei nostri confronti? anche se il discorso verteva su tutt'altro argomento.

a me basta il tentativo di essere coerenti, si può fallire perchè siamo umani, ma bisogna almeno provarci.
nel mio insignificante piccolo, da puttaniere, quando gente attorno a me attacca con i soliti discorsi, tendo a stare zitto, di sicuro non condanno, ma se proprio mi esasperano allora ricordo quanti intellettuali francesi hanno difeso a spada tratta la prostituzione, quanti paesi ben piu civilizzati del nostro l'abbiano regolamentata e normalizzata, e in ultima analisi, come direbbe @Julio , ma anche sticazzi. se i bigotti a puttane non ci vanno, perchè devono avere un problema con chi invece ci va? io non sono un anticlericale, non ho particolare simpatia per loro, ma mai mi verrebbe in mente di insultarli perchè vanno a messa, e magari mentre son dentro guardano il culo della sciura davanti a loro ?; nel mio cristianissimo vivi e lascia vivere, anzi, sono convinto che il Signore sia solo contento se apprezziamo la bellezza che ci ha creato attorno ?

nella mia esperienza ho trovato che le donne tendono piu facilmente a condannare, e a farlo in modo molto vocale, gli uomini a seguire a ruota, con poca convinzione, mettendosi la maschera, o al limite a dire "ma io non ho bisogno di andarci, non pago per scopare" (si ma poi scopi davvero? vedendo certe morose/mogli a me qualche dubbio viene). sono convinto che molte di queste persone rispettabili mi toglierebbero il saluto se sapessero che vado ad escort, ma alla fine non me frega nulla. mi basterebbe che non rompessero le palle con la loro presunta e inesistente superiorità morale.

non capisco perchè l'ìpocrisia debba diventare lo standard, non riesco a trovarlo ne piacevole, ne produttivo, ma solo estremamente frustrante. basta guardare gli infiniti scandali in america o anche nella nostra provincialissima Italia. gente che si trova a perdere il lavoro, la famiglia, gli "amici" perchè 30 anni fa aveva fatto delle foto in blackface o si era vestito da indiano a un party da adolescente. se nei successivi 30 anni non avessero rotto le palle con queste baggianate avrebbero potuto difendersi, invece, avendo sposato completamente l'ipocrisia imposta, si trovano a essere vulnerabilissimi, e piu chiedono scusa e più vengono odiati.

oppure la storia ridicola della spigolatrice, uscita proprio in questi giorni: siamo nel 2021 e c'è ancora gente che si indigna perchè una statua rappresenta una donna bella, sensuale e poco vestita. ma allora distruggiamo il Mosè, che rappresenta uno standard irraggiungibile per la maggior parte dei maschi. castriamo nuovamente le statue per coprirle di foglie di fico e vestiamo l'Olympia da suora. non riesco proprio a capire i processi mentali di questa gente. se avessero scolpito una cessa deforme, vestita col burka allora sarebbe stato accettabile? da quando esiste l'essere umano la donna viene usata per personificare ideali: l'Italia turrita e romanamente vestita o l'algida Albione o la fiera Columbia, pure loro non vanno bene? in fin dei conti hanno addosso solo una toga....

citando Terry Pratchett: "We’re really good at it (essere stupidi), Teppic thought. Mere animals couldn’t possibly manage to act like this. You need to be a human to be really stupid."
ma che vorresti dire, che prostituirsi è come fare la maestra d'asilo?
è vero che ormai certe farneticanti e mortifere ideologie ci hanno ridotto ad essere un popolo vecchio e inservibile, in stato preagonico, che non pensa e non ha principi; e mai sia parlare di morale, una perfetta sconosciuta, semmai molesta a quei pochi che ancora ne conoscono il senso.
ma che male ci sarebbe ad avere cultura e personalità, a credere in qualcosa? nessuno ci impedisce di pensare alla fica, ma avere solo fica in testa credo sia indice di personalità squilibrata.
siamo d'accordo che passare all'eccesso opposto, un moralismo asfissiante e ipocrita, vessatorio e violento vale quanto l'immoralismo che ha uguali qualità.

altro discorso, e mi trovi d'accordo, ma attento a non confondere le due cose, che sono cose diverse, è una certa deriva contemporanea assolutamente psicopatica e suicida, che ha matrice e manforte in quelle ideologie che sopra cito.
ideologie che pure trovano simpatie e sostegno, e anche qui hai ragione, in un certo intellettualismo manipolato, e sostanzialmente vuoto e ignorante, finito miseramente nell'ipocrisia di rivestirsi delle medesime categorie - clericalismo e inquisizione - che avevano preteso di combattere, senza averne i contenuti e la vitalità, senza avere la spinta costruttiva e positiva che avevano clero e inquisizione nella versione originale.
la copia è sempre una brutta copia, a volte una terrificante copia.
 
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Non confondiamo.
La buona educazione non è ipocrisia, è una convenzione per rendere meno fastidiosa, per quanto possibile, la convivenza umana. Un po' come la carta moneta rispetto al baratto. Come dire: non scoreggio perché non voglio dover annusare i tuoi peti.

La vera ipocrisia ha sempre a che fare con manifestazioni del pensiero (o di facsimili di pensiero), e quella collettiva, come il pregiudizio sociale verso le prostitute, è certo fra le peggiori e più difficili da estirpare. Le cause? miriadi. Buttando a caso: concorrenziale (nelle donne), scaramantica (nelle mogli), patriarcale (verso le figlie), superominica (verso il collega puttaniere), fobica (verso la collega puttana) e mille altre...

Ma l'arte che c'entra? L'arte è sempre una trasposizione percettiva su altri piani. Anche la più realistica.
Nessuno spari sulle cosce della Mangano come mondina...
 
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oppure la storia ridicola della spigolatrice, uscita proprio in questi giorni: siamo nel 2021 e c'è ancora gente che si indigna perchè una statua rappresenta una donna bella, sensuale e poco vestita. ma allora distruggiamo il Mosè, che rappresenta uno standard irraggiungibile per la maggior parte dei maschi. castriamo nuovamente le statue per coprirle di foglie di fico e vestiamo l'Olympia da suora. non riesco proprio a capire i processi mentali di questa gente. se avessero scolpito una cessa deforme, vestita col burka allora sarebbe stato accettabile? da quando esiste l'essere umano la donna viene usata per personificare ideali: l'Italia turrita e romanamente vestita o l'algida Albione o la fiera Columbia, pure loro non vanno bene? in fin dei conti hanno addosso solo una toga....
Scusa ma cosa c'entra mostrare il culo della spigolatrice?
Sarebbe come scolpire una statua di Garibaldi col pappo di fuori, Dante con una erezione visibile, Giovanna d'Arco a pecora.
Stiamo parlando di figure storiche, la cui rappresentazione esula dagli attributi sessuali.
A me è sembrata una cosa totalmente priva di gusto, degna più di Drive in.
 
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Concordo sostanzialmente su quanto affermi circa l'ipocrisia ancora imperante nel mondo attuale.
Ormai viviamo a pane e ipocrisia, che si potrebbe anche chiamare apparenza.
Ormai è l'apparenza che conta, non più la sostanza.
Lo vediamo nella pubblicità idilliaca in televisione, mai rispondente alla realtà.
Lo vediamo nelle multinazionali, che fino a ieri deturpavano e inquinavano, e da oggi invece sono sostenibili e difendono a spada tratta l'ambiente (chissà perché?). Il lupo si è travestito da agnello.
Lo vediamo nelle industrie farmaceutiche che si presentano come salvatori dell'umanità, ma fanno lauti guadagni miliardari con i vaccini, e spesso tengono in pugno le nazioni, ricattandole e comprandole.
Non parliamo poi della politica, o meglio dei politici, che dicono una cosa e regolarmente fanno l'opposto, prendendo per il naso tutti, e pensando ormai solo alla propria sopravvivenza.
Stiamo andando verso un mondo di poveri stupidi, in cui non sapremo più guidare un auto, non sapremo più scrivere o fare un disegno a mano libera, non sapremo più giudicare e fare una scelta ragionata, in cui pochi decideranno cosa è vero e cosa è falso, e tutto sarà rigorosamente controllato da telecamere e dalla digitalizzazione (anche nei cessi delle scuole, per avere la massima sicurezza), perché tutti dovranno essere buoni e tranquilli e rispettosi del potere costituito.
Ma tutto dicono che è fatto per il nostro bene, per essere più protetti e più liberi.
Francamente preferirei essere libero di scegliere se stare dalla parte dei buoni o dei cattivi, anche perché vorrei essere io a decidere cosa è buono e cosa è cattivo.
Molti hanno sacrificato la propria vita per la libertà, ed ora ci dicono che è più importante la sicurezza, la salute: che ipocrisia!
Per la prostituzione è la stessa cosa. A nessuno frega niente delle ragazze. Basta che non si vedano e che non diano fastidio.
Ogni comune fa a gara a emettere ordinanze, per lo più illegali, anticostituzionali, ricattando e terrorizzando i clienti e le stesse prostitute, con multe di 400-500 euro anche a carico delle medesime, con minaccia di inviare richieste di pagamento anche nei paesi di origine alle famiglie, nel tentativo di allontanarle dalle proprie strade.
Ma le ragazze inesorabilmente ritornano, perché sono disperate e hanno bisogno a tutti i costi di lavorare.
Questi sindaci che si ergono a difensori della moralità e poi danno 400 euro di multa a ragazze che cercano di portare a casa i soldi da inviare alle famiglie nei paesi di origine, che spesso non hanno nemmeno la casa, e nemmeno i soldi per la legna da scaldarsi o il pane da mangiare.
L'importante anche qui è una bella ordinanza da affiggere in bella mostra per far vedere che si contrasta la prostituzione, per buona pace dei benpensanti che pensano di risolvere i problemi mettendo la spazzatura sotto lo zerbino.
Nessuno pensa a cosa debbono subire queste ragazze e a trovare soluzioni di compromesso alternative.
Per non parlare della Polizia Urbana che sembra provare gusto a torturare le persone più fragili e indifese, operando denunce anche per reati del tutto inesistenti.
Francamente comincio a dubitare di cosa sia bene e cosa sia male, mi appare una zona grigia intermedia sempre più ampia.
Mi viene anche da ridere quando ti dicono che è per proteggere i bambini da queste visioni indecenti, che potrebbero turbare la loro innocenza.
Ma quale innocenza! Una bambina di 8 anni ormai, attraverso i social, internet, la televisione, la scuola, i compagni, ne sa di più di sesso di tante signore attempate.
E' inutile nascondersi dietro la foglia di fico, i nostri figli sono bombardati in continuazione da ogni parte da stimoli a pesante contenuto sessuale, ben più espliciti ed efficaci delle povere ragazze vestite in modo sexy sulle strade.
L'importante è fornire loro un minimo di senso critico e di regole indispensabili per la sopravvivenza in un mondo sempre più superficiale e privo di valori fondamentali.
La prostituzione è il trionfo dell'ipocrisia.
Non si vuole comprendere che forse il sesso è una delle esigenze fondamentali dell'umanità e non può essere nascosta sotto lo zerbino.
La soluzione risulta comunque molto più complessa di una regolamentazione e di una possibile riapertura delle case chiuse, che spesso si trasformano in terribili lager, peggiori della strada, dove le ragazze sono costrette ad accettare le sevizie dei clienti più perversi e a essere disponibili 24 ore su 24.
Almeno per strada molte ragazze sono libere e non devono rispondere a nessuno.
 
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Solo perché una cosa non accade o non è condivisa dagli altri non vuol dire che il motivo sia l'ipocrisia.
Abbiamo avuto pornostar in parlamento, transessuali in parlamento, l'omosessualità perlomeno a livello mediatico è sdoganata, Anita Blond era maitre a penser da Chiambretti, Rocco non ne parliamo, Efe Bal ha trovato in Italia il Nirvanal, Eva Robins spopolava anni fa.
I nostri politici, che ci rappresentano in modo quasi speculare, hanno dato prova di enorme apertura mentale con i loro vizi, peraltro esibiti senza alcun pudore.
Io francamente valuterei altri aspetti oltre a questa supposta ipocrisia.
 
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Mmmm, capisco le varie posizioni, ma dissento.
mi viene in mente la libertà che guida il popolo, oppure tutte le statue degli eroi greci che erano completamente nudi con indosso solo l’elmo attico, o anche tante statue in onore ai caduti di guerra (anche delle guerre recenti) che pure rappresentano uomini fieramente nudi con su l’elmetto. Non lo trovo da drive in, lo trovo fiero e nobile, come è stato per secoli, certo spesso sono riferimenti antichi, ma non meno validi per questo motivo. E non erano meno sessuali, semplicemente la sessualità non era vista (a mio ignorante parere) come una cosa scandalosa. Non siamo abituati a vedere Garibaldi nudo, ma Altri eroi si.

Rispondendo a olmo, non vedo il mio fastidio nei confronti del bigottismo contemporaneo come mancanza di valori, ma come rigetto di valori che non condivido perché soggettivamente li percepisco come falsi. Credo che ognuno di noi abbia una tendenza innata verso determinate idee e sensibilità, personalmente trovo più importante la coerenza con se stessi che non sbandierare una moralità che in realtà non c’è. Se sono un puttaniere non potrò mai condannare ne puttanieri ne puttane, non so se mi spiego.
 
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Questa ipocrisia ahimè c’è eccome, Matbeo ha visto giusto (tra parentesi apprezzo la sua passione), e i politici e il jet set (diciamo chi ha da 15.000 euro in su al mese) sono ovviamente quelli meno implicati in questa cosa perché vivono in un “mondo a parte”, nel mondo “normale” i giudizi partono eccome (e già che ci sono ai più giovani di voi dico: - fate attenzione!). Se si guardano le statistiche un uomo su due tra i 20 e gli 80 (pisello permettendo) vanno a prostitute. È un fatto . In Italia però siamo tutti cristiani (anche gli atei, anche gli agnostici) nel senso che nel nostro sistema valoriale “quella cosa” non si fa perché è peccato (contro Dio, contro la parità di genere, contro ecc ecc) e quindi l’anatema parte immediatamente appena la si accenna. Io personalmente ne parlo solo con amici fidati e a fronte di un patto non scritto che quanto ci si dice resta tra noi. Ciao
 
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Stiamo parlando di statue o di rappresentazioni di figure mitologiche che dovevano incarnare anche un ideale di bellezza, dove bello e buono erano concetti in rapporto simbiotico. Anche il David di Michelangelo e la Venere di Botticelli sono nudi ed hanno motivo di essere nudi.
A me la spigolatrice di Sapri, che è una figura storica, ricorda più una donnina di Milo Manara e non trovo alcun motivo per essere rappresentata in quel modo. Trovo infatti più ipocrita delle critiche, la necessità di doverla rappresentare così.
Perché si sa, ormai l’erotismo è entrato talmente in profondità nel nostro linguaggio che ce lo sbattono ovunque, anche quando non c’entra una ceppa.
Comunque, visto che si tratta di un culo, oltre che a parlarne mi auguro che ci si abitui anche a concederlo. In fin dei conti, ipocrisia per ipocrisia, ben venga la rappresentazione del culo della spigolatrice, tanto tutti guarderanno quello.
 
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Si l’ipersessualizione della società ha dei lati negativi, credo sia una delle massime cause di frustrazione attuale. La mia sensazione è che a fronte del sesso sbattuto ovunque la gente oggi scopi meno che in passato, magari sbaglio, ma non riesco a togliermi questo dubbio.

Che poi a me piaccia il nudo in se e lo veda artistico (manara incluso, che per me ha un range limitato nel disegno ma quell’unica che disegna la disegna da dio) va ricollegato ai miei gusti personali.
 
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Questa ipocrisia ahimè c’è eccome, Matbeo ha visto giusto (tra parentesi apprezzo la sua passione), e i politici e il jet set (diciamo chi ha da 15.000 euro in su al mese) sono ovviamente quelli meno implicati in questa cosa perché vivono in un “mondo a parte”, nel mondo “normale” i giudizi partono eccome (e già che ci sono ai più giovani di voi dico: - fate attenzione!). Se si guardano le statistiche un uomo su due tra i 20 e gli 80 (pisello permettendo) vanno a prostitute. È un fatto . In Italia però siamo tutti cristiani (anche gli atei, anche gli agnostici) nel senso che nel nostro sistema valoriale “quella cosa” non si fa perché è peccato (contro Dio, contro la parità di genere, contro ecc ecc) e quindi l’anatema parte immediatamente appena la si accenna. Io personalmente ne parlo solo con amici fidati e a fronte di un patto non scritto che quanto ci si dice resta tra noi. Ciao
Beh veramente oggi più che un peccato spiritualmente parlando, un certo contesto culturale sta forzando in tutti i modi perché diventi una nuova categoria della coscienza, un peccato civile, con colpevole il solo punter. Altro che potere della povera religione, sempre messa in mezzo.
Mentre la prostituta, secondo il suddetto contesto, dovrebbe acquistare una condizione variabile tra la povera donna sfruttata per definizione; e la donna eroica per definizione, perché più libera delle altre, capace di slegarsi da ogni costrizione morale o sociale, che vive la propria sessualità in maniera sfrenata e decontestualizzata, ed esclusivamente per se. E siccome hanno espunto la categoria delle diversamente giovani, può far ciò fino alla tomba, anche se la natura non favorisce quest'ultima possibilità.
 
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potenza delle aberrazioni e delle suggestioni, nella società (intellettualmente) liquida
 
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ECCO UNA SUGGESTIONE:
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Spero di non andare OT, ma se si parla di ipocrisia nella condanna morale della prostituzione, e soprattutto di noi clienti, non ci si può esimere dal citare la situazione svedese. Le femministe svedesi sono orgogliosissime della legge imbecille anti-punters che vige lì da più di vent'anni (a tale proposito vi consiglio di dare un'occhiata ai deliri di una certa Kajsa Ekman). Peccato che le stesse facciano riferimento ad un'area politico- culturale che, con il loro politicamente corretto, mette ogni giorno di più in pericolo la tutela delle donne. Senza girarci attorno: non si può essere a favore della politica svedese sull'immigrazione, ed al tempo stesso farneticare sui diritti delle donne. Questa stessa gente che ci vede come criminali, non solo chiude un occhio sulle sempre più frequenti molestie sessuali che accadono in Svezia, ma anche è sempre pronta ad accusare di razzismo chi accenna a tale situazione. E per questo motivo le donne hanno paura a denunciare molestie e stupri, e la stampa mette tutto a tacere. E tutto per difendere gente di una certa provenienza, gente abituata a trattare le donne come esseri inferiori. Ma loro sono povere vittime, che hanno fame e cercano casa e cibo (a spese altrui), i criminali siamo noi! Non vi fa ribollire il sangue questa ipocrisia?
So bene che questo discorso sconfina inevitabilmente nella politica, che qui dentro non dovrebbe mai entrare, ma trovo impossibile parlare del proibizionismo svedese senza citate questo elemento di ipocrisia al cubo. La Svezia NON è certamente all'avanguardia riguardo i diritti drlle donne, tutto il contrario; avrei paura a far crescere mia figlia lì. Lungi da me voler demonizzare un'intero paese, dove tra l'altro ho trascorso sei mesi indimenticabili (ho fatto lì l'Erasmus), ma sono gli svedesi stessi che lo stanno distruggendo
 
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Mentre la prostituta, secondo il suddetto contesto, dovrebbe acquistare una condizione variabile tra la povera donna sfruttata per definizione; e la donna eroica per definizione, perché più libera delle altre, capace di slegarsi da ogni costrizione morale o sociale, che vive la propria sessualità in maniera sfrenata e decontestualizzata, ed esclusivamente per se

L’ipocrisia è insita in questa società e nei media.
Faccio un esempio OT: quando c’è un infortunio mortale, ad esempio di uno che cade dall’impalcatura, un minimo di colpa l’avrà pur il soggetto che non usa gli adeguati DPI o che non si rifiuta di far un lavoro in condizioni di sicurezza inaccettabile o che pecca di sfrontatezza.
E giù i sindacalisti, solo dopo, a pontificare che è inaccettabile.
Bisogna cambiare il paradigma, andare in giro nei cantieri e sui posti di lavoro, bloccare e denunciare le condizioni scorrette come il non uso delle protezioni.

Tornando alla prostituzione, diciamocelo sarà un’attività non facile, ma alla fine - se fatto per libera scelta - non vedo una donna sfruttata o eroica, ma vedo una che approfitta di una situazione di debolezza del prossimo. Forse dire sfruttatrice è troppo, però il soggetto debole non sempre è la prostituta, ma bensì il puttaniere, spesso soggetto di dipendenza.
 
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