Escort Cristina - 3512538947

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16 Febbraio 2021
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ANAGRAFE DELL'ANNUNCIO
Numero di telefono: 3512538947
Riferimento internet (link): Cristina 25 anni Escort Roma - 3512538947 | Moscarossa
Conformità dell'annuncio: 90%
Città dove è avvenuto l'incontro: Roma

DATI DELL'INSERZIONISTA:
Nome della girl/escort: Cristina
Nazionalità: ucraina
Età apparente: 28
Descrizione fisica: ragazza slava bionda, occhi, verdi, pelle molto chiara, viso grazioso, pochissimo seno, bassa, rotoli di ciccia sul ventre e cosce abbondanti.
Attitudine: professionale, socievole ma non passionale.
Reperibilità: risponde subito a wa

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: da 40 a 130 secondo quante volte vieni
Compenso concordato: 40
Servizi offerti: 69, Bj, rai1
Servizi usufruiti: 69, hj, rai1, bj
Durata dell'incontro: 30 min

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Facilità di parcheggio: quasi impossibile
Igiene dei locali: ottima
Presenza di barriere architettoniche: 4° piano senza ascensore

LA MIA RECENSIONE

Ero alla ricerca di qualcuna che esercitasse a Roma, in zona Castro Pretorio, e mi cade l’occhio su una biondina slava, che contatto via WA.
Risponde a stretto giro esponendo il suo tariffario: una venuta 40; due venute in mezz’ora 70, con 130 hai un’ora di tempo e venute illimitate. Tutto coperto, no anale.
Lo stile commerciale di questa ragazza è chiaro e diretto, ricorda i contratti delle compagnie telefoniche: “con 130 avrai sborrate illimitate e chiavate verso tutti!”.
Mi piace!

Potrebbe essere un’offerta molto vantaggiosa per chi ha problemi di eiaculazione precoce e se ne viene a raffica, ma visto che io ho il problema opposto, e che per la prima venuta non ha posto limiti di tempo, anziché per il contratto da 130 scelgo la ricaricabile da 40.

Cristina riceve in un elegante palazzo del quartiere del Macao, rione Castro Pretorio, a pochi passi dallo storico palazzo del Ministero delle Finanze. In questa zona ci sono edifici con le finestre decorate da stucchi in rilievo che risalgono al XIX secolo, le vie sono strette, la luce fioca dei lampioni si riflette sul tradizionale selciato a sanpietrini di Roma.

Davanti al portone del civico indicato c’è un uomo in attesa che ha tutta l’aria di essere un collega, ci ignoriamo vistosamente, da veri gentiluomini.

Il messaggio dice “Sali al 4 piano”. Non c’è ascensore, e salgo i gradini di marmo consumati da cinque generazioni di inquilini.
Cristina mi accoglie in mutande di pizzo e reggiseno nero.
Come mi aspettavo (visto il rate popolare e le poche recensioni) non è un granché. Le foto sono autentiche, ma risalgono a qualche annetto fa, a quando gli eccessi alimentari della cucina romana non avevano ancora lasciato il segno su di lei. rispetto alla foto, immaginatela con 5 anni e 5 chili in più. Ha la pelle chiara e vellutata delle slave, ma è bassa, non supera 1,65 ed ha il ventre mollo, gonfio e cascante; è bionda naturale, ha poco seno, è quasi piatta, le cosce sono grosse, è sgraziata quando si muove. Ha dei begli occhi verdi, e un culo sodo e rotondo, ma sproporzionato. Nel complesso non è brutta, ma non è nemmeno bella; è anonima, di quelle che quando le incontri per strada o al supermercato ti lasciano indifferente.

Sorridente, gioviale, parla un italiano abbastanza buono. Mi da un bacio leggero sulle labbra, e mi fa accomodare direttamente in camera, o meglio, in una delle camere. L’appartamento è grande, con il pavimento di legno, scarsamente ammobiliato, sento delle voci provenire dalle altre stanze, evidentemente lo condivide con altre colleghe (in quella zona gli affitti sono troppo cari per una escort sola).

Tiro fuori il compenso e la solita bustina di cioccolatini, davanti alla quale resta sorpresa, come se non fosse abituata a ricevere simili omaggi, quindi cominciamo a spogliarci chiacchierando nel mentre di argomenti di attualità, (ovvero del covid, visto che oggi pare non si parli d’altro).

“cosa vuoi fare?” chiede Cristina
“qualcosa che faccia piacere anche te. Ti va un 69, tanto per cominciare?”

Si mette in posizione e cerca di infilarmi il preservativo con la bocca, senza usare le mani, come ho visto fare da una escort ungherese incontrata in Sardegna, ma la sua tecnica non è altrettanto efficace, deve aiutarsi con le dita.
Si impegna in un pompino coperto muovendo forsennatamente la testa su è giù, ma in modo meccanico e superficiale, aiutandosi molto con le mani, e senza mai impegnare a fondo la gola e la lingua.

Da parte mia cerco di riscaldarla in po’ accarezzandole la figa, ma quando cerco di infilare un dito dentro mi prega di non farlo. Sento che i muscoli vaginali sono contratti, e provo a farla rilassare leccandola, e massaggiando il clitoride con le labbra.
Dopo qualche minuto la sento che si rilassa, e comincia a prenderlo in bocca più a fondo e con meno foga, ma sempre smanettando furiosamente con le mani.
Passiamo così forse un quarto d’ora, e la sento che sta cominciando a sudare, lei aumenta il ritmo cercando di farmi concludere, ma la sua tecnica rudimentale, unita al preservativo, a cui non sono abituato (è la mia quinta volta in assoluto con una pay) non aiutano in tal senso.

Massaggiandosi il collo indolenzito, si gira e mi propone un cow girl. Accetto malvolentieri, e la lascio impalarsi, ma lo spettacolo della sua ciccia ballonzolante non è molto eccitante. Provo a massaggiarle il seno, ma trovo più che altro le costole. La tiro a me cercando di baciarla, ma mette in chiaro che lei di baci di non ne dà. Ecchecazzo!

“senti, così me lo fai ammosciare. Non è colpa tua, lo giuro, è questo preservativo, non sono abituato, perché non provi con una sega a mani nude, intanto che ti riposi le mascelle?”

Sfila il preservativo e attacca con una sega a due mani mentre le accarezzo le cosce, la figa, il culo. Ormai è una sfida personale, tra lei e il mio cazzo, vuole farmi venire a tutti i costi, non si cura più nemmeno delle mia dita che la penetrano in entrambi i canali.
Dopo qualche minuto, vedendola così impegnata e accaldata, le faccio notare che quello non è un pugnale da sub ed io non sono lo squalo assassino, quindi, se si è riposata abbastanza, gradirei che finisse il pompino che aveva iniziato, ma stavolta usando un pò di più la lingua e le tonsille, se fosse possibile.

E così mi infila un nuovo preservativo, (sempre con la bocca, e manco stavolta riesce a farlo senza mani) e si posiziona in ginocchio davanti a me. Le prendo la testa guidandola nel movimenti, e sento la sua lingua finalmente lavorare a dovere. Mi godo ancora cinque minuti di quello spettacolo meraviglioso dei suoi capelli biondi che mi sfiorano ritmicamente le cosce, della sue labbra sul mio cazzo, e le vengo nella gola.

Non mi da nemmeno il tempo di spremere l’ultima goccia, che mi ha già sfilato il preservativo e asciugato con una salvietta profumata.


“Finalmente, mi hai fatto fare una faticaccia!”

“scusa, mi dispiace averti fatto sgobbare così tanto!”

“ma figurati, è il mio lavoro, i soldi nella vita te li devi guadagnare”

“è vero” e ridiamo insieme.

Continua con un po' di social chiedendomi del mio lavoro, e intanto che mi rivesto mi fissa e mi fa i complimenti per il mio aspetto fisico. Non è la prima escort che si comporta così con me, probabilmente lusingare il cliente dopo il rapporto è un modo per tentare di fidelizzarlo, ma fa sempre tanto piacere, almeno a me.

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