Non sò se e' il più bello..., sicuramente uno che ricordo ancora molto bene...
Il viaggio per Parigi,
dove dovevo concludere una difficile trattativa con i cugini Francesi insieme al mio AD,
iniziò sotto i peggiori auspici...
Eravamo già in fase di rullaggio a Linate, quando ci comunicarono che il volo era annullato causa nebbia..., annunciando un trasferimento in autobus all'aereoporto di Torino Caselle...
L'Amministratore Delegato a quel punto nello scendere dalla scaletta, mi mise in mano un rotolo di banconote (Franchi Francesi), una busta portadocumenti con le bozze del contratto, le prenotazioni dell'albergo e della macchina a noleggio, dicendomi..., caro ..., io me ne torno a casa..., ci pensi Lei..., si arrangi...
Rimasi come un pirla..., a guardarlo mentre si allontanava, pensando che non sapevo una parola di Francese mentre le persone che avrei dovuto incontrare non parlavano una parola di Inglese...
Il trasferimento in autobus ed il resto del viaggio fu allucinante..., mi ritrovai in aereo seduto a fianco a Helenio Herrera, che spaccò i coglioni alle hostess e al sottoscritto per tutto il volo con le richieste più allucinanti e maniacali...
A Parigi in aereoporto un'altra sorpresa..., lo "stronzo" aveva prenotato a noleggio un Porsche Carrera con il cambio automatico (che non avevo mai usato...)
Dopo diversi tentativi di suicidarmi (in cerca della frizione più volte inchiodai la macchina in autostrada rischiando di farmi tamponare), arrivai visibilmente provato e con "sole" 8 ore di ritardo in serata a Parigi in albergo...
Mentre mi infilavo nella vasca da bagno piena di acqua bollente, la rabbia per essere stato abbandonato prese ben presto il sopravvento sulla stanchezza, insieme ad un feroce desiderio di vendetta
Prima di uscire dall'albergo infighettato e profumato come un damerino, mi feci prenotare un tavolo in uno dei più lussuosi e cari ristoranti di Parigi, dove arrivai in taxi alle 22,30 circa
Allingresso una fila di persone erano in attesa di poter entrare, notai subito in fondo alla coda due belle ragazze, avvicinandomi le sentii parlare in Italiano lamentarsi per la lunga attesa.
Mi avvicinai, mi presentai e dissi loro che avevo un tavolo prenotato e che mi avrebbe fatto molto piacere averle mie ospiti a cena per avere qualcuno con cui parlare
Accettarono, si trovavano a Parigi per la settimana della moda, entrambe lavoravano per un noto stilista italiano, non come modelle fortunatamente, infatti erano entrambe carrozzate meravigliosamente e dotate di un sano appetito...
La serata si svolse nel migliore dei modi, mangiammo divinamente, mentre scherzando gli argomenti di conversazione diventavano via via più intimi e audaci
Quando ci alzammo decisamente allegri, lasciando sul tavolo tre cadaveri di Cristal, le vidi confabulare tra loro, mentre mi recavo a firmare laddebito sulla carta di credito aziendale (pregustando la faccia che lo "stronzo"... avrebbe fatto nel vistarmi la pesante nota spese di quella sera)
Mi offrii di accompagnarle in taxi al loro albergo, durante la sera si era creato un maggiore feeling con una delle due ragazze, fu proprio Lei a dirmi che non aveva voglia di andare a dormire, Lei a farmi capire che le sarebbe piaciuto fare una passeggiata nella notte di Parigi insieme a me...
Accompagnammo la sua amica in albergo, ritornammo al mio per prendere la Porsche e con quella scorrazzammo con i finestrini abbassati e cantando felici come bambini, per buona parte della notte in una Parigi illuminata e semideserta, da Montmartre, ai lungo Senna, il Trocadero, la Tour Eiffel, il Bois de Boulogne, i Champs-Élysées, Place de la Concorde, Place Vendome...
Quella notte non tornai in albergo da solo, ci ritrovammo nella mia camera quasi intimiditi all'inizio, poi in modo naturale spogliandoci a vicenda ed esplorando con le nostre mani e le nostre bocche i nostri corpi, facemmo l'amore, quello che si fa lentamente, senza parlare, guardandosi negli occhi..., ci addormentammo e ci risvegliammo ancora abbracciati
La mattina, dopo una abbondante colazione, Lei mi propose di accompagnarmi per farmi da interprete durante l'incontro che avrei avuto poco più tardi...
La ringraziai e accettai, dopo essere passata in albergo per cambiarsi e per accordarsi con la sua amica per farsi "coprire" si presentò puntuale fasciata in un elegante tailleur all'ingresso dell'elegante palazzo sede dell'incontro, dove la stavo aspettando...
La trattativa si risolse in un successo al di là di ogni aspettativa, il merito ora me ne rendo conto..., fu ovviamente in gran parte suo, sono sicuro che anche i miei interlocutori francesi rimasero affascinati da quella meravigliosa creatura
Quella sera stessa ritornai a Milano
Ci telefonammo per un po', sapendo benissimo che le nostre vite non si sarebbero potute più incrociare, che la magia di quell'incontro sarebbe rimasta viva solo nei nostri ricordi...
E così e' stato...
xxxchaos