Dedicato alla Carfagna...

Registrato
30 Settembre 2008
Messaggi
517
Reaction score
525
Località
Nei dintorni della Ghirlandina
Una ragazza va da un prete per parlargli: 'Padre, io ho comprato due pappagalline.
Volevo insegnargli a parlare, ma loro dicono solo una frase!'.
'E cosa dicono? ' 'Ciao, siamo due prostitute! Vuoi divertirti un po'?'.
'Accidenti... Che scandalo! Fai cosi: 'Io ho due pappagalli maschi a cui ho insegnato invece a pregare e leggere la bibbia! Li mettiamo vicini cosi i miei lo insegneranno alle tue!'.
'Oh grazie, grazie infinite!'.
La ragazza porta le pappagalle, le mette vicino a quelli del prete che stavano dicendo il rosario. Le due iniziano: 'Ciao, siamo due prostitute! Volete divertirvi un po'?'.
E un pappagallo all'altro: 'Metti via la bibbia Frank! Le nostre preghiere sono state esaudite.

:woottrizomeno:

Pep
 
Registrato
30 Aprile 2008
Messaggi
59
Reaction score
1
pepper70 ha scritto:
Una ragazza va da un prete per parlargli: 'Padre, io ho comprato due pappagalline.
Volevo insegnargli a parlare, ma loro dicono solo una frase!'.
'E cosa dicono? ' 'Ciao, siamo due prostitute! Vuoi divertirti un po'?'.
'Accidenti... Che scandalo! Fai cosi: 'Io ho due pappagalli maschi a cui ho insegnato invece a pregare e leggere la bibbia! Li mettiamo vicini cosi i miei lo insegneranno alle tue!'.
'Oh grazie, grazie infinite!'.
La ragazza porta le pappagalle, le mette vicino a quelli del prete che stavano dicendo il rosario. Le due iniziano: 'Ciao, siamo due prostitute! Volete divertirvi un po'?'.
E un pappagallo all'altro: 'Metti via la bibbia Frank! Le nostre preghiere sono state esaudite.

:woottrizomeno:

Pep
mitticooooooooo :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
 
Commenta
Registrato
2 Ottobre 2008
Messaggi
283
Reaction score
8
Bellina per davver :woottrizomeno: :woottrizomeno:
Ma la carfagna mi piace piu' scritta in questa maniera : CArfaGNA :biggrin:
 
Commenta
Registrato
30 Settembre 2008
Messaggi
517
Reaction score
525
Località
Nei dintorni della Ghirlandina
  • Creatore Discussione
  • #7
Grazie raga proverò a spargere qualche pillola di buonumore quando riuscirò, in fin dei conti credo che in questo periodo :tease: ce ne sia un po' bisogno... :party:
 
Commenta
Registrato
24 Aprile 2008
Messaggi
354
Reaction score
3
leonardo dixit

"Che stanno nelle tenebre

Il medioevo non va preso sottogamba. Proprio quando stai per liquidarli come una massa d'ignoranti alla mercé di alluvioni e pestilenze, ti sorprendono. Per esempio, il prete a Pasqua assolveva quasi tutti. Furfanti e prostitute, tutti in fila per ricevere l'eucarestia. Solo una categoria non era ammessa, solo una professione era senza redenzione: quella dei prestatori ad interesse. È chiaro? Puttane dentro, usurai fuori. In un linguaggio più politicamente corretto: le prostitute erano ammesse nel consorzio umano, i banchieri no. Troppo empio era il sistema da loro escogitato per creare soldi non dalla fatica del corpo, ma da altri soldi, dal Tempo, dal nulla. Solo Dio può creare qualcosa dal nulla, l'usuraio può anche esserci utile se dobbiamo rifare il campanile, ma non si consoli: andrà all'inferno. Di qui poi la nota specializzazione professionale di chi in Paradiso non ci sarebbe andato comunque, gli Ebrei insomma, con le disgrazie che ne derivarono.

Noi però non siamo più medievali, siamo moderni. Abbiamo messo le prostitute alla porta e l'abbiamo spalancata ai banchieri. Abbiamo laicamente deciso che mercificare il corpo è peccato, mentre il tempo si può investire in prodotti innovativi e diversificati. E adesso che le unicredit sono carta straccia non possiamo contare neanche su una struttura funzionale dove vendere il culo.

Siamo moderni e razionali, eppure il nostro atteggiamento nei confronti della prostituzione è tutto fuorché ragionevole. Non si riesce nemmeno a capire se prostituirsi sia un reato no. C'è una specie di nuvola normativa intorno, fatta di norme terrorizzanti e lassismo interessato. Qualcuno lo chiama un tabù. Sono d'accordo, purché si accetti che è un tabù nostro contemporaneo. Un secolo fa non esisteva: esistevano strutture riconosciute dalla legge ed esecrate dagli uomini virtuosi. L'igiene era discutibile, la morale netta, la normativa precisa. Poi un bel giorno abbiamo chiuso le case, ma anche gli occhi. E in questo le donne sono state determinanti. La Merlin apparteneva alla prima generazione di donne che in Italia hanno potuto votare ed essere votate. Prima di loro la prostituzione era una categoria professionale, nel bene e nel male: con loro diventa un problema. Nel bene e nel male.

Emarginata dalle donne, la prostituta ha potuto contare su un alleato che in tanti secoli non l'ha mai tradita: il Prete. L'emissario dell'antica civiltà medievale, discutibile sotto molti punti di vista, ma che forse le prostitute le aveva capite (di sicuro aveva capito gli usurai). Prete e prostituta, la coppia impossibile: non possono toccarsi, come Gesù e Maddalena, eppure si completano. Entrambi sono sterili (nel medioevo si credeva – si fingeva di credere - che la specializzazione professionale della prostituta la rendesse incapace di generare); uno raccoglie le confessioni, l'altra gli sfoghi. Entrambi custodiscono la Regola su cui è posata da secoli la civiltà cattolica romana, e che si riassume in una sola magica parola (quella che faceva uscire dai gangheri Lutero): Indulgenza. La Prostituta gestisce il peccato, il Prete amministra il perdono. Siccome ci guadagnano entrambi, il minimo è che si coprano a vicenda.

Per quel che ho potuto capire viaggiando, esistono tuttora due Europe: quella del burro e quella dell'olio, grosso modo. Nell'Europa del burro il puttantur è un'esperienza quasi impossibile. Le prostitute stanno a casa loro, le rare passeggiatrici confinate in quartieri turistici. Nell'Europa dell'olio, invece, ci si prostituisce per strada. Da cinquant'anni. Nel brontolio generale. Brontolano i benpensanti, che magari hanno il solo torto di vivere su una strada con picchi di traffico alle due del mattino. Brontolano le mogli, le madri, le femministe, brontolò solennemente anche Berlusconi II, ma non servì a nulla, ricordate? Andò un prete, con due operatrici, a spiegargli che non se ne poteva fare nulla: le prostitute dovevano restare per strada. E sono rimaste lì.

Finché un giorno, all'improvviso, Mara Carfagna.
La vera rivoluzione antropologica passa da qui, altro che lucciole di Pasolini. Al di là della facile ironia sul suo curriculum, è difficile non interpretare il suo disegno di legge come la rivincita delle escort sulle battone di strada. E sui preti, circostanza che vale la pena di approfondire. Quando Berlusconi III vinse le elezioni, annotai: “sarà uno dei governi più laici della storia della Repubblica, senza Binetti e con un sacco di allegri puttanieri”. Tiravo alla cieca, ma ci ho azzecato. Togliere le prostitute dalle strade significa sottrarle al controllo di tutte le strutture socioassistenziali che in questi anni le hanno monitorate, somministrando preservativi, te' caldo e test HIV. Strutture laiche e cattoliche che si sono prese cura delle prostitute perché lo Stato aveva deciso di non guardare da quella parte, secondo quel principio di sussidiarietà che è il segreto del successo millenario della Chiesa (e che alcune amministrazioni di sinistra hanno ricalcato con successo). Associazioni e opere pie, i cui meriti sono fuori discussione, che si sono trovate in prima linea quando il problema della prostituzione è diventato, a fine '80, la moderna tratta delle schiave. Hanno salvato migliaia di vite, raccogliendole per strada. Ma possono funzionare solo se le prostitute in strada ci restano. Questo è probabilmente quello che spiegò Don Benzi a Berlusconi II: se volete continuare a delegarci il problema prostituzione, fate pure. Ma dovete lasciarcele in strada. Mica le possiamo stanare casa per casa.

Da quando da bambino ho imparato a leggere i titoli dei giornali, so che esiste un dibattito sulle Case Chiuse, che si apre in mancanza di argomenti, e di solito si conclude quando un prete, o qualche altro meritevole operatore socioassistenziale, spiega questa franca verità: è meglio lasciarle in strada, così le controlliamo. In casa sarebbero più sfruttate. L'ho sentito dire per anni da uomini ragionevoli e pii, e mi sono fidato, mentre guidavo la mia utilitaria tra file di minorenni in tanga che evidentemente in una casa riscaldata sarebbero state più sfruttate di così. Anche se era difficile da immaginare.

Ecco, i miei dubbi nascono da una carenza di fantasia. Davvero in strada dev'esserci necessariamente più autonomia e solidarietà, e in casa più sfruttamento? Sul serio è più sicuro lavorare in strada, alla mercé di ubriachi al volante e polveri sottili? E quindi nei Paesi non cattolici in cui le strade sono sgombre la condizione delle prostitute sarebbe peggiore che da noi? Possibile? Fino a che punto questi discorsi non sono viziati, da un'ideologia, se non da un semplice ragionamento di sopravvivenza da parte di associazioni che in strada possono funzionare, e in casa no? La prima volta che ho provato a parlarne, qui, ho ricevuto una risposta molto bella di Cragno, che in una di queste strutture ha lavorato. E che sostanzialmente ribadisce quello che sappiamo: le associazioni fanno un lavoro importantissimo, ma lo possono fare soltanto su strada.

Ora, è naturale che difendendo la prostituzione stradale le associazioni (cattoliche o no) difendano anche la loro esistenza. Non mi sento di biasimarle. Quello che vorrei fosse chiaro è che se il nuovo blocco sociale benpensante di Berlusconi III e di Mara Carfagna decide di pulire le strade (effettivamente indecenti), deve avere subito pronto un piano di assistenza per i pianerottoli. E questa non è una battuta, è un discorso maledettamente serio.
Io non sono del tutto convinto che la casa porti a uno sfruttamento peggiore che la strada. L'industria della prostituzione non è una manifattura qualunque, che puoi nascondere in uno scantinato pieno di cinesi alimentati a pane e acqua. La prostituzione è aperta al pubblico, per definizione. Ha bisogno di pubblicità per attirare i clienti. E su cento clienti (i migliori amici delle prostitute, ricorda Cragno) ce ne sarà sempre uno in grado di distinguere una libera professionista da una schiava, e di chiamare un numero verde. Ma dall'altra parte del filo ci vorrà qualcuno in grado di capire il problema. Una persona onesta e indulgente. Sì, più o meno un prete.

Bibliografia:
Autori vari (a cura di Jacques Le Goff), L'uomo medievale.
Paolo Siniscalco, Il cammino di Cristo nell'impero romano.
Peter Brown, Il corpo e la società. Uomini, donne e astinenza sessuale nei primi secoli cristiani.

da leonardo il 10/09/2008

tgs: Berlusconi, preti parlanti, prostituzione, Storia"


http://leonardo.blogspot.com/2008/10/lu ... etico.html
 
Commenta
Registrato
24 Aprile 2008
Messaggi
442
Reaction score
1
Età
60
Località
Ravenna
Bella la storiella dei pappagallini ma bello anche l'intervento riportato da folco
(riportato o scritto ? ..... mi viene il dubbio ).
Non so se hai azzeccato il thread folco, ce ne sono altri dedicati all'argomento e probabilmente più consoni a questo ....
Ma tant'è ..... che ci frega se per un argomento ci sono altri tre thread aperti in precedenza ?

:crazy:
 
Commenta
Registrato
30 Settembre 2008
Messaggi
517
Reaction score
525
Località
Nei dintorni della Ghirlandina
Re: leonardo dixit

folco ha scritto:

Oscia Folco, io l'ho fatta a mo' di boutade perchè aveva attinenza con la battuta che avevo riportato, ma tu riporti un problema serio e che merita almeno un tentativo di risposta alquanto seria.
Io credo non ci sia una ragione o una soluzione assoluta al problema.
Qualcosa dobbiamo constatarlo.
Intanto che la prostituzione è il mestiere più vecchio del mondo e non sarà mai sconfitto perchè disparità sociali ce n'è e ce ne saranno sempre e (come per il doping) qualcuno cercherà sempre una strada più breve per arrivare alla soluzione.
Le prostitute (di strada o d'appartamento), tranne una percentuale bassa di eccezioni, raggiunto il loro scopo escono dall'escorting, segno che c'è qualcosa di meglio da fare....
Detto ciò uno Stato coi controcabasisi cercherebbe di regolamentare il problema anzichè fare meri provvedimenti di facciata, perchè i problemi sono due: uno delinquenziale (il racket che vi gira dietro), l'altro fiscale (i clienti pagano - scientemente - le tasse anche per le signorine) e cercherebbe di normare/regolare/controllare questi due problemi. Invece togliamo dalle strade il problema lo sposteremo in casupole e ciò sarà meno visibile e gestibile.
La rivincita delle escort sulle OTR? Bah....di sicuro a livello politico che girino prostitute d'alto bordo non lo dico io, l'ha detto e confermato Mentana in una recente puntata di Matrix e non è una scoperta....temo invece che il provvedimento pesterà i calli alla lunga anche alle escort...dipingo uno scenario, sicuramente lo spostare in appartamento renderà qualche condomino irrequieto e sicuramente "qualcuno" penserà di affittare (peraltro come già avviene oggi nel mondo escort) alle ragazze appartamenti a peso d'oro e per quieto vivere italico - come sempre tutti si chiuderà un occhio...
Detto ciò ribadisco che la mia barza iniziale non era fatta per fomentare polemiche o accendere discussioni, ma solo per farsi due sane risate e spero torni nel sentiero.
Cordialmente.
Pep
 
Commenta
Registrato
9 Ottobre 2008
Messaggi
1
Reaction score
0
Località
Roma
Ma perchè la CArfaGNA ha perennemente gli occhi sbarrati :w00tmesalia:
Che avrà visto in vita sua che l'ha sconvolta tanto ????

Risparmiatevi le battutte sul coso del Berlusca :biggrin: :biggrin: :biggrin:
 
Commenta
Registrato
24 Aprile 2008
Messaggi
354
Reaction score
3
ehi pepper, sull'anima der mi'gatto
NON ho il minimo intento polemico nei tuoi confronti!

semplicemente, ho inserito nel "3d carfagna" un intervento che mi pare degno di attenzione,
anche se un po' bizzarro...vedasi la risposta di jonathan:

"Direi: un bell'intervento, ben scritto, con diverse carenze conoscitive.
Più ben scritto che meditato, però.

Innanzitutto l'errore del raccontare il Don Benzi che va dal Berlusconi II e "gli chiede di lasciarle in strada": come si vede anche oggi e come si vide l'anno scorso con l'Osservatorio, l'associazione di Don Benzi è l'unica associazione che le vuole davvero cacciare dalle strade. Cosa che però, nei termini in cui la mettono, non è certo un titolo di merito.

E quindi escludo che il defunto Don, quando portò le due nigeriane dal Berlusca, sottovoce abbia detto al premier "resti tra di noi, io urlo e sbraito, ma a me fa comodo che in strada ci rimangano ...".
Con tutta la mia opposizione ed indignazione verso Don Benzi, gli devo riconoscere una sincerità di intenti (sia pure di ripugnante fascio-moralismo) che manca a tante altre associazioni.
Per ora, non ho motivo di pensare che i successori del Don si discostino da questa linea di fanatismo ideologico "disinteressato" (che li rende ovviamente molto "pericolosi").

In generale, però, la tesi sul "Prete" che ha bisogno della "Puttana in strada" è del tutto condivisibile: come già dissi, la Chiesa, intesa come macchina-da-business, ha bisogno del disagio sociale.
Quindi le fanno comodo gli immigrati irregolari, i bambini down, i poveri e pure le "puttane in strada".
Poi nella Chiesa c'è anche chi, per fanatismo ideologico, come i donbenzini, rinuncia volentieri al business pur di "colpire il peccato".


Il secondo (e molto più grave) misunderstanding è sulle "case" e sulle "Case Chiuse", trattate come se fossero equivalenti.

Questo è il punto: gli appartamenti privati NON sono equivalenti ai bordelli pubblici.

Ciò fa una differenza fondamentale sia sulle possibilità operative delle associazioni (che, beninteso, è verissimo che possono operare al meglio solo in strada e per questo difendono lo status quo) che sullo sfruttamento.

Lo sfruttamento è possibile in casa, negli appartamenti privati, tanto quanto sulla strada, non c'è proprio differenza.
Peggio, lo schiavismo è addirittura facilitato se la prostituta è segregata in casa.
Le cose invece cambiano radicalmente con gli Eros Center, ovvero locali "pubblici" legali e controllati, che sono il vero spauracchio per gli sfruttatori e del tutto inutilizzabili dagli schiavisti.

Le associazioni, dal canto loro, potrebbero operare, anche se "a regime ridotto", pure in presenza di bordelli pubblici ("case chiuse", Eros Center, "vetrine", ecc.), come fanno per esempio ad Amsterdam.
Il vero ostacolo alle associazioni, in caso di Eros Center, non è tanto la difficoltà nel contatto, quanto il fatto che mentre è facile far passare l'idea che le "povere" prostitute di strada hanno bisogno di assistenza, molto più difficile è far passare tale idea se le stesse stanno in bordelli legali e controllati!
Il che vuole anche dire probabili minori fondi stanziati per le associazioni.


Concludendo: sono del tutto concorde con l'idea che le strade piene di prostitute NON siano indice di civiltà.
Al contrario. Tenere il grosso della prostituzione in strada secondo me è indice di una gestione (o non gestione) del tutto incivile della cosa.
E lo dico da anni.

Ma Leonardo confonde il "mandarle in casa" con il "mandarle nei bordelli".
La Carfagna accetta la prima cosa ma ha orrore della seconda ipotesi.

E Leonardo, se davvero avesse studiato l'"Europa del burro", avrebbe imparato che là le puttane non stanno "a casa loro".
Stanno negli Eros Center.

O, per meglio dire: le prostitute in casa ci sono dappertutto, ma quella quota (amplissima) di sex workers immigrate e meno abbienti che ha bisogno di appoggi e che faticherebbe ad affitare un appartamento, in Italia gli appoggi li trova negli sfruttatori e nella strada, là li trova nei bordelli legali.

L'idea che l'avvento della Carfagna segni "la rivincita delle escort sulle battone di strada", oltre che maliziosa non è campata per aria.
Ma proprio per questo è segno della profondissima ignoranza della Carfagna o, meglio, di chi ha architettato tutta la manovra (e scommetterei che dietro c'è Silvio B. in persona), forse davvero con quella impostazione mentale ("lo facciano in casa, come fanno le escort").

Perchè le sex workers che stanno in strada non sono escort.
Non lo sono perchè non possono e in certi casi non vogliono esserlo.

Sono ragazze che "scelgono" la strada e gli sfruttatori perchè non hanno appoggi in Italia, nè un permesso di soggiorno permamente per affittare un appartamento.
E sono ragazze che spesso hanno l'obiettivo di una carriera mordi-e-fuggi di pochi anni, per fare soldi il più in fretta possibile e portarli ai loro paesi, dove valgono il triplo o il quadruplo del potere di acquisto di qui.
Per questo accettano le situazioni precarie e gli sfruttatori.
Chi di loro voglia fare la escort, lo avrebbe già fatto se avesse potuto farlo.

Il Carfagnum ha questo di demenzialmente e pericolosamente ignorante: che vuole far sparire la parte "cheap" e più debole del mercato senza offrirle al chiuso nulla di equivalente e contemporaneamente di controllato.
La preoccupazione è solo il "ripulire le strade", come se le stradali potessero trasformarsi di colpo in "escorts".
Tutto il resto, a cominciare dallo sfruttamento, è materia di cui il provvedimento non vulle neppure lontanamente occuparsi.

Leonardo mediti, pure lui.


Jonathan"


http://jonathanx.forumup.com/viewtopic. ... =jonathanx


p.s: pepper, equivoco chiarito? spero di sì...stammi bene! :clapping:
 
Commenta
Registrato
30 Settembre 2008
Messaggi
517
Reaction score
525
Località
Nei dintorni della Ghirlandina
folco ha scritto:
ehi pepper, sull'anima der mi'gatto
NON ho il minimo intento polemico nei tuoi confronti!
...

p.s: pepper, equivoco chiarito? spero di sì...stammi bene! :clapping:

Guarda Folco che non c'era alcun equivoco :yes3: solo mi sembrava che un intervento imponente come il tuo meritasse almeno un supplemento di opinione, vista la futilità del 3d in cui era inserito.
Con simpatia.
Pep
 
Commenta

DoctorJ

OTR warrior
Registrato
7 Giugno 2008
Messaggi
2.263
Reaction score
1.686
Re: PROPAGANDA & DISINFORMAZIONE sul Carfagnum

Cos'è un Disegno di Legge??

ART. 71 Costituzione

Presentazione di un disegno di legge
Un disegno di legge può, ai sensi dell’art.72 della Costituzione, essere presentato, indifferentemente, alla Camera dei deputati o al Senato.

Esame in commissione
L’esame in commissione è considerato, in linea generale, un prerequisito per l’adozione di una legge. A tal proposito l’art. 72 della Costituzione attribuisce al regolamento di ciascuna Camera la possibilità di stabilire: «...in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari».

Procedura di approvazione delle leggi
Le fasi dell’iter legislativo sono, nell’ordine:
1) la presentazione di un disegno di legge alla Camera dei deputati o al Senato;
2) l’assegnazione del testo, da parte del Presidente della Camera interessata, ad una commissione parlamentare che può essere riunita o in sede referente o in sede redigente o in sede legislativa o deliberativa, a seconda che il ddl sia stato presentato alla Camera dei deputati o al Senato;
3) l’attribuzione del testo a un relatore in commissione, fase cui seguono: la discussione generale, le repliche del relatore e del governo, la votazione degli articoli e degli emendamenti, le dichiarazioni di voto e la votazione finale;
4) la trasmissione del testo approvato direttamente al Presidente dell’Assemblea, se il ddl era stato assegnato a una commissione in sede legislativa;
5) la trasmissione all’Assemblea, se il ddl era stato assegnato a una commissione o in sede referente o in sede redigente;
6) la ripetizione in Assemblea dell’iter seguito in commissione solo per quanto riguarda i passaggi delle dichiarazioni di voto e del voto finale;7) la trasmissione del testo approvato al Presidente della Camera in cui era stato originariamente presentato il quale, a sua volta, lo invia con messaggio all’altro ramo del Parlamento, dove si ripete la procedura di discussione e votazione del disegno di legge. :whistle3:

In Italia, come già sottolineato, la funzione legislativa è esercitata collettivamente dai due rami del Parlamento, il che significa che ogni progetto di legge per diventare legge deve ottenere l’approvazione conforme sia della Camera dei deputati sia del Senato. Da tale prescrizione ha origine il fenomeno della ‘navetta’, ovvero della spola di un ddl tra le due Camere finché queste non abbiano raggiunto l’accordo su di un identico testo di legge. In altri termini, se la seconda Camera apporta modifiche il testo torna alla Camera di partenza affinché le sole parti modificate vengano discusse e sottoposte a votazione; se invece la seconda Camera approva il testo senza emendarlo, questo viene trasmesso al Presidente della Repubblica per la promulgazione.

Promulgazione
Il Presidente della Repubblica, nel rispetto del dettato dell’art.73 della Costituzione, promulga le leggi definitivamente approvate dal Parlamento entro un mese dall’approvazione stessa. Tale termine può essere modificato qualora entrambi i rami del Parlamento, ciascuno con deliberazione della maggioranza assoluta dei propri membri, dichiari l’urgenza della legge in discussione, in tal caso la promulgazione avviene nei termini stabiliti dalla stessa legge.

L’art.74 della Costituzione italiana attribuisce al Presidente della Repubblica una sorta di diritto di veto stabilendo che il Capo dello Stato, prima della promulgazione, può: «...con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione». In tal caso, però, se la stessa legge viene nuovamente approvata dal Parlamento il Presidente della Repubblica non può più opporsi alla sua promulgazione.

Una volta promulgate le leggi vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Entrata in vigore
Salvo diverse disposizioni, che possono essere contenute nel testo approvato, le leggi entrano in vigore il 15° giorno successivo alla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.



Mentre un Decreto legge viene emanato solo dietro delega del Parlamento. Unica eccezione, prevista dall’art.77 della Costituzione, è rappresentata dai casi straordinari di necessità e urgenza quando si riconosce al governo la facoltà di adottare, sotto la sua responsabilità, un decreto-legge, cioé un provvedimento provvisorio avente forza di legge. Nel caso specifico il governo è tenuto a presentare, il giorno stesso dell’emanazione, il testo del decreto-legge al Parlamento per la conversione in legge. Nel caso siano sciolte le Camere vengono convocate ad hoc e si riuniscono nel termine di 5 giorni.
Tuttavia, se non viene convertito in legge dal Parlamento entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione, decade retroattivamente (ex tunc): è come se non fosse mai esistito

:wink:
 
Commenta
Registrato
24 Aprile 2008
Messaggi
354
Reaction score
3
Re: PROPAGANDA & DISINFORMAZIONE sul Carfagnum

giornalari
di un'ignoranza
senza pari :lol:
 
Commenta

DoctorJ

OTR warrior
Registrato
7 Giugno 2008
Messaggi
2.263
Reaction score
1.686
Re: PROPAGANDA & DISINFORMAZIONE sul Carfagnum

folco ha scritto:
giornalari
di un'ignoranza
senza pari :lol:

Non so se è ignoranza, perchè ho sentito anche in TV parlare di Decreto.
Secondo me è voluta... :wink:
 
Commenta
Alto