allora un cardiochirurgo prende sempre troppo poco
Perché?
Io sono d'accordo che il lavoratore sia pagato proporzionalmente alla
qualità e quantità del suo lavoro, soltanto che questa frase non significa niente, enuncia un concetto che è simpatico ma non è misurabile.
Si pone innanzitutto il problema di fare una
scala della qualità. Perché quello del cardiochirurgo è considerato un lavoro di grande qualità, superiore perfino a quello del suo maestro elementare che gli ha insegnato a leggere quei libri senza i quali non avrebbe potuto fare nemmeno l'agricoltore? Forse perché salva la vita a persone anziane, che però non sarebbero mai diventate anziane senza una baby sitter che abbia salvato loro la vita tutti i giorni, senza un elettricista che abbia predisposto un impianto tale da salvare le loro vite, senza un manutentore dei fornelli, senza un raccoglitore di frutta, senza un macellaio, senza i vigili urbani, ma vi rendete conto da quante persone dipende la nostra vita? Semplicemente nella società organizzata sono tutti indispensabili, tutti, e se non sono indispensabili è soltanto perché sono sostituibili. La società, sotto ricatto, paga meglio chi non può rimpiazzare.
Il mito del medico è legato soprattutto alla paura di morire ed è comprensibile ma quanto vale la vita in proporzione alla qualità della vita che si trascorre? Le poche figure alle quali non dobbiamo la vita stessa sono quelle che ci danno una ragione per vivere, la qualità della vita che conosciamo oggi, l'unica che saremmo disposti a vivere e le meretrici fanno parte di questo.
Premesso che non sono credente, se il medico aiuta a raggiungere, con un po' anche di culo, gli ottant'anni, una persona credente quanto dovrebbe pagare un prete che lo prepara nientemeno che per l'eternità? In proporzione direi infinito, ma ce li ha?
Si introduce così il secondo problema: la qualità del lavoro ci dice solo che operare al cuore è più difficile che potare le piante, ma quanto?
In che misura va pagato di più colui che fa il lavoro più complesso nessuno è in grado di dirlo. Si può soltanto stilare una classifica, per la quale secondo Agenore il calciatore di serie A vale meno del cardiochirurgo ma non sappiamo dire quanto meno e chi dei due è sopravvalutato. Da quanto è stato detto non possiamo escludere nemmeno che debbano fare entrambi la miseria.
Infine non sappiamo
commisurare qualità e quantità del lavoro, perché sono due caratteristiche disomogenee. Se un cardiochirurgo è più bravo di un casaro, quanto dovrebbe lavorare il casaro per raggiungere lo stipendio del cardiochirurgo? Il doppio, il quadruplo forse dodici volte? Occhio che poi la giornata finisce! A mio personale (ma mai modesto) parere i salari dovrebbero sempre essere paragonabili e ciascuno dovrebbe poter raggiungere i livelli retributivi maggiori con il proprio sacrificio e s'è completamente perso il senso della misura immaginando che qualcuno possa risparmiare in pochi anni ciò che altri non saranno in grado di accumulare in una lunga vita.
Le persone sono pagate per il proprio lavoro ciò che la società, attraverso i meccanismi del mercato del lavoro tra cui predomina la carenza, sono disposte a pagarle. Le meretrici seguono questa regola, anche in modo meno invasivo e più equo rispetto ad altre categorie.