Mah... il fatto è che il poveretto, che non giustifico ma comprendo, è incappato nella tela del ragno, anzi della ragna, ma bisogna considerare un altro fattore, e io posso dirlo: quando avanza l'età impietosa e senti la vita che ti sta sfuggendo tra le dita, cambia pian piano la visione delle cose e diventi più fatalista, ma soprattutto cerchi di goderti gli anni che ti rimangono che non sai se saranno pochi o tanti, non è dato saperlo (ed è bene così).
Allora una sorta di frenesia ti coglie portandoti ad agire un po' fregandotene delle conseguenze con la mente obnubilata dalla paura di rimanere senza la cosa più bella della vita, dopo i figli: la figa, questa parte femminile che ci tira scemi a volte... spesso... e cedi alle moine della badante di turno che sa bene come circuire i figadipendenti e questo è il risultato.
Poi a volte si rinsavisce, ma spesso è troppo tardi e non c'è più nulla da fare... sei rovinato.
Tanti, io per primo, considerano la figa come la droga e non sbagliano, tutt'e due alla fine ti sderenano il cervello e ti portano alla rovina.
Quindi io dico, non compatiamo o biasimiamo il povero 65enne, un domani potremmo trovarci al suo posto, nessuno può dirsi immune.