Dossier su Repubblica

filippocaronte ha scritto:
Aminth_pavacs, se farai anche il panegirico di don Benzi, mi cogliera' il sospetto che uno di noi due sia nel forum sbagliato :-)

(con simpatia, sia chiaro)

Accetto la tua critica, è giusta. (In ogni caso, do a Cesare Quel che è di Cesare: la Chiusura delle case di tolleranza è un errore, e come per tutti gli errori capirne il contesto è cosa buona)
Uno di voi ha scritto che non ci sono vie di mezzo: o uno è un punter, e fa le sue "ronde del piacere" a cuor leggero,
o non è un punter, e farebbe meglio a fare altro.

Io mi sono reso conto di non essere un punter,
per cui, accetto ed accolgo la tua simpatica osservazione,
ed a malincuore ti risparmio il panegirico di Don Oreste Benzi.

Per quanto riguarda le soluzioni alternative:
magari avessi la bacchetta magica.

Mi limito ad osservare che di solito un cambio di assetto va preparato con cura,
capito, studiato e concordato con molte parti sociali (comprese le donne del "se non ora quando", figlie di Lina Merlin, e potenti). Altrimenti si rischia di fare come con le riforme scolastiche: ognuno che sale al potere butta lì la sua riformetta senza costrutto, fa danni, e non si sa tra tre o quattro anni se le regole cambiano, e come cambiano.

Per come la vedo io,
occorrerebbe cominciare da alcuni interventi "leggeri" e "che facciano cultura",
come quelli volti alla definitiva fine della schiavitù tra le prostitute (correggetemi se sbaglio,
ma ho il sospetto che sia quasi la regola per le nigeriane e le cinesi OTR).
Alcuni esempi di cosa intendo:
sistemi (con una discreta pubblicità) di denuncia anonima dei casi di eventuale schiavitù,
sistemi di sorveglianza più stretta ed evidente delle zone a rischio,
far rispettare la regola anti favoreggiamento della pubblicità,
introduzione progressiva di un "adult check" obbligatorio per evitare che i minori vengano in contatto con porno ed escort-annunci (con collaborazione filtrativa deli ISP italiani).

Insomma: girare attorno alla regolamentazione con piccoli interventi progressivi che la preparino,
con il fine di ottenere risultati condivisibili da tutti,
come la protezione dei minori,
e la fine della schiavitù anche nelle sue sacche di resistenza.

Questa, a mio parere, è una strada già più percorribile dell'immediata regolamentazione.

Spesso la vera riforma è quella della mentalità della gente,
e le vere iniziative utili sono quelle rivolte a proporre un cambiamento positivo.
Se si agisce così la legge diventa una mera conseguenza.
 
aminth_pavacs ha scritto:
Personalmente penso che farò il sacrificio di non fare mai più punting,
non ho cuore di favorire la schiavitù e la criminalità, nè di rischiare le MST.

Probabilmente tra un po' vi saluterò e concluderò la mia breve esperienza qui.
Ho detto la mia, la vostra opinione è benvenuta.

Non vivi in un mondo perfetto, quasi tutte le cose che hai sono fatte da schiavi in Cina, quasi tutti gli animali che mangi sono stati allevati e uccisi malissimo, noi esseri umani siamo bastardi in tutti i campi, sei sicuro che per migliorare il mondo convenga rinunciare alle donne? Non ti pare di concentrare troppo i tuoi sforzi in una cosa sola? Ottenendo poi risultati quasi nulli.
 
La Merlin, quando proibì i bordelli legali, non voleva mettere fine alla prostituzione, voleva mettere fine allo scandalo dello Stato che concede licenza di aprire i bordelli e ci lucra sopra. Che lo Stato non ci facesse una gran figura è vero; è però vero anche che regolamentando la prostituzione, lo Stato la sorvegliava e la proteggeva, riducendo la zona dell'illegalità, dove può succedere letteralmente di tutto (es., prostituzione minorile, schiavitù vera e propria, etc.).
Tutto quello che prima era ufficiale, è passato nel'ufficiosità, nel si fa ma non si dice. Finchè si tratta di ragazze che si prostituiscono di loro libera iniziativa, senza essere sfruttate da nessuno, non vedo dov'è il problema sociale. Il fatto è che ce ne sono molte, soprattutto straniere e clandestine, che non essendo protette dagli organi di sicurezza dello Stato, vengono sfruttate e schiavizzate: così come i clandestini che lavorano nei cantieri edili, che lavorando in nero e vivendo nell'illegalità sono in balia di chi li sfrutta, spesso delinquenti con alcuni metri di pelo sullo stomaco; e quando gli capita un incidente finiscono sepolti nel cemento, e chi s'è visto s'è visto.
Se si vogliono tutelare le schiave e le sfruttate, bisogna legalizzare la prostituzione, e varare (applicandole) leggi severe contro la prostituzione illegale, cioè esercitata fuori dai bordelli riconosciuti dallo Stato: per intendersi, punire severamente sia le prostitute illegali, sia i loro clienti.
Provvedimenti come questi non cambierebbero di molto la situazione per le ragazze che si prostituiscono in casa propria e di loro spontanea volontà (al massimo farebbe alzare i prezzi) ma renderebbe molto più costoso, difficile, rischioso, e soprattutto meno redditizio per le organizzazioni criminali schiavizzare le prostitute, perchè i clienti avrebbero paura e le prostitute illegali verrebbero arrestate e tradotte in giudizio, dove, rischiando di andare in galera, sarebbero più inclini a denunciare gli sfruttatori; e verrebbe circoscritta e definita la zona di illegalità su cui intervenire.
Continuerebbe ad esistere un mercato nero della prostituzione per tutte le forme di prostituzione non legalizzabili (minori, etc.) ma quello non si può eliminare, si può solo contenere con la repressione, come del resto già si fa.
In buona sostanza, una legislazione del genere si fonderebbe su una scelta del male minore analoga a quella che regolamenta l'aborto (che moralmente e socialmente è infinitamente più grave della prostituzione). In sintesi, abortire è brutto, ma visto che intanto si abortisce lo stesso, meglio evitare il ferro dal calza.
 
Indietro
Alto