emigrare

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salve a tutti, che ne pensate di quello che comporta vivere all'estero? io qui in Italia purtroppo non ho trovato degli sbocchi validi

a dire il vero non so cosa mi blocchi; non ho famiglia, nessuno forse l'ignoto, non so
 
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Treje, argomento delicato per i risvolti politici (proibiti dalle regole del forum) che una argomentazione seria richiederebbe sul futuro di questo paese.
Ti risparmio quindi perchè la mia esperienza personale mi porti alla seguente conclusione: se non hai legami personali che ti vincolano, se hai voglia di lavorare e spirito di inziativa...corri!
Scappa fino a che sei in tempo e non attendere neanche un minuto.
Scegli un paese di quelli che hanno prospettive sul medio e lungo termine e non ti voltare indietro.
Parti con un lavoro già in mano (oggi è abbastanza facile con internet).
All'inizio ti sentirai un po' spaesato e e penserai "che cazzo ho combinato!", ma già dopo un mese ti adatterai. Dopo sei mesi, da lontano, capirai di aver fatto la scelta giusta.

In bocca al lupo qualunque cosa tu decida e tieni presente il fattore K è fondamentale che tu resti o che tu vada.
:bye:

(K= Kulo)
 
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  • #3
s avevo capito!

i risvolti politici li conosciamo tutti, inutile parlarne. ho già avuto una proposta interessante; non ho alcun legame qui (i miei sono pure divorziati quando ero piccolo...) non so cosa mi stia succedendo, mi aspettavo di essere più risoluto...

io sono laureato; ma ci credi che in quesi 2 anni non sono arrivato a guadagnare 1000€ (non al mese, in totale)
 
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Ci sono tre ragioni possibili per le quali non sei riuscito a "venderti":

1) Non sei un buon prodotto
2) Sei un buon prodotto, ma non c'è mercato per prodotti come te
3) Sei un buon prodotto, c'è mercato, ma non riesci a raggiungerlo.

Analizza freddamente la tua condizione per capire in che caso sei.
Il rimedio infatti è diverso.
L'ipotesi di andare all'estero vale per il caso 3.
Per i primi due, invece, il problema riguarda te.
A tutto (quasi) c'è rimedio.
:bye:
 
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  • #5
è il caso 2; sai quanti laureati in giurisprudenza ci sono? molti più di quelli di cui il mercato ha bisogno
 
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treje ha scritto:
e' il caso 2; sai quanti laureati in giurisprudenza ci sono? molti più di quelli di cui il mercato ha bisogno
Non è detto che nella vita si debba necessariamente fare quello per cui si è studiato. Anzi...
 
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  • #9
infatti all'estero non farei l'avvocato; Paese che vai, diritto che trovi
 
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La cosa migliore del lavorare all'estero è che non ti chiedono raccomandazioni, mentre qui in Italia non lavori senza.
L'ho provato sulla mia pelle e dà molto fastidio.
E poi la prostituzione è legale praticamente dappertutto!
Se non hai legami cosa aspetti?
 
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OTR again
Buona fortuna e facci sapere. Personalmente trovo che il mondo del lavoro qui in Italia sta diventando sempre più assurdo, non tanto perchè impossibile lavorare senza raccomandazioni (mai avuto una e sempre lavorato, quando non riuscivo ero io che non volevo/potevo), quanto perchè per molte mansioni, qualifiche e tipi di contratto si è spesso sottopagati e sfruttati (Tu laureato in giurisprudenza e a contatto col sottobosco del praticantato lo sai meglio di me). Altra ingiustizia sociale: per una donna senza parenti in soccorso è quasi impossibile lavorare e crescere figli.
Non me ne vado solo perchè alcuni legami socio-affettivi mi trattengono, ma mi tocca ingoiare diversi rospi..
 
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treje ha scritto:

Un senegalese entra in un agenzia di lavoro interinale ed dopo le presentazioni di rito inizia a valutare le proposte che gli vengono fatte dal titolare dell'agenzia:
Titolare> Ho un bel lavoro come manovale ti interessa?
Senegalese> No io ho problemi alla schiena non posso sollevare pesi..
Titolare> Panettiere? ho un forno che cerca un impastatore, paga bene, ti interessa?
Senegalese> No io sono allergico alla farina..
Titolare> Senti moh, ho un lavoretto interessante, molto importante, ma è una cosa delicata si tratta di lavorare nel campo del turismo sessuale
Senegalese> Dire Dire questo a me interessare
Titolare> Fat dar nel cul e torna al tu pais!

Detto ciò senza voler essere, razzista io son figlio di meridionali è sono cosa vuol dire ancora oggi essere apostrofato come terrone, mi permetto di chiederti, hai mai pensato di fare il panettiere? Hai mai dato un occhiata al giro di affari di forno artigianale? Se hai un po di capitale può essere un ottimo investimento
 
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cacciatore, non sai quante volte ho pensato di mettermi in proprio, ma i capitali richiesti sono abbastanza alti (sia pure col prestito d'onore)

faccio il praticante, ma non sapete cosa significa essere trattati peggio del garzone di un bar; se nel mondo del lavoro in generale, ma nel mio mondo in particolare, ci fosse più rispetto le cose andrebbero meglio

che altro tocca fare se si vuol lavorare? andarsene, purtroppo...
 
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treje ha scritto:
faccio il praticante, ma non sapete cosa significa essere trattati peggio del garzone di un bar; ...

ho diverse conoscenze tra gli avvocati e tutti prima sono passati sotto le forche caudine del praticantato, io faccio un altro lavoro ma nei fatti ho subito anch'io per un po' questa situazione, per cui hai tutta la mia solidarietà e ammirazione per il coraggio, :clapping:

però è triste vedere che nel terzo millennio gli italiani devono ancora emigrare
 
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qui c'è la cultura secondo la quale un giovane non è una risorsa, è solo uno dei tanti da spolpare, si pensa troppo ai vecchi (che hanno toppo potere) e troppo poco ai giovani; ecco i risultati
 
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treje ha scritto:
cacciatore, non sai quante volte ho pensato di mettermi in proprio, ma i capitali richiesti sono abbastanza alti (sia pure col prestito d'onore)

faccio il praticante, ma non sapete cosa significa essere trattati peggio del garzone di un bar; se nel mondo del lavoro in generale, ma nel mio mondo in particolare, ci fosse più rispetto le cose andrebbero meglio

che altro tocca fare se si vuol lavorare? andarsene, purtroppo...

1) Cacciatores please;
2) Io sono un libero professionista è per ottenere l'abilitazione ho fatto il praticantato per 2 anni, dopo 5 anni di iscrizione, ho cercato un praticante da educare non trovandone neanche uno disposto a venire ad imparare il mestiere nonostante offrissi loro un simbolico rimborso spese, tranne una ragazzina che per il primo anno è stato+un peso che un aiuto.
 
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1) chiedo venia,
2) può capitare, così come può capitare che un praticante incappi in un professionista il quale, invece di trasmettergli conoscenze, lo usi come un postino
 
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