FKK ANDIAMO Seconda meta di Gennaio 2024 - Ripristinare la dimensione del sogno

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FKK ANDIAMO – Seconda metà di Gennaio 2024 – “Ripristinare la dimensione del sogno” – Recensione di IMMENSO



Matteo 6:34 “Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”.

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Orazio diceva: afferra il giorno. Ed eccomi qui. A riportare su carta la cronaca di una giornata, e consegnarla all’etere, come un antico scolaro, in un corsivo aggraziato.

Viaggiamo veloci nel sole di un tempo splendido, tradito al confine da un po' di neve ammonticchiata ai lati della carreggiata, mentre fa addirittura più caldo in Carinzia che in Italia.

Il parcheggio è già molto occupato all’arrivo, nel primissimo pomeriggio di questo giorno infrasettimanale, e molta gente sarà presente durante la nostra breve permanenza per questa giornata.

Nel tragitto che conduce al ristorante, si palesa una bella line up, foriera di una interessante gita.

Pranziamo con ottimi cordon bleu e fagiolini, oltre a tonnarelli al pomodoro piccante che mi riferiscono eccellenti.

Al rientro in arena per il consueto caffè sono molto colpito da una ragazza altissima che staziona proprio al bancone, lato scalini con pedana, di nome Vicky. E’ bulgara, molto alta come detto e gran fisco naturale, bel seno molto proporzionato e, a volere guardare il pelo nell’uovo, sedere leggermente abbondante; bella bocca a forma di cuore e prima volta nel locale, dice lei. Poi apprenderò che non è proprio così, ma è un peccato veniale. Nel menù offre preliminare al naturale ma + 30 per extra FK. Il dialogo a pelle tuttavia non mi convinceva, quindi mi congedo educatamente. Lavorerà comunque, come tutte quel giorno.

Mi sposto nella zona che fu di Inna ed Iris, e proprio a quel tavolino, sotto la scalinata, c’è una notevole e giovane ragazza, che ha appena iniziato: Lorena. Rumena giovanissima, parla solo la sua lingua, dato che il suo inglese stenta anche per il minimo sindacale. Parliamo del più e del meno accordandoci. Molti tatuaggi tra il gotico ed il celtico un po' ovunque, nocche incluse. Grande fisico naturale, seno adolescenziale pieno e commovente e molto bella anche di viso; mora, occhi scuri, capelli scuri. Evidentemente la zona si presta ad attrarre ragazze sopra la media.

Si vede che è nuova ed acerba, ma le sue risate di imbarazzo sono stelle filanti.

Certe cose accadono ineluttabilmente. Cert’altre te le devi meritare. Non ti vengono incontro, senza che tu faccia un passo verso di loro. E io lo faccio verso di lei. All’inseguimento di qualcosa che non sai, e che in un pomeriggio austriaco ti trovi ad inseguire davvero. Al confine del mondo…ai bordi delle nostre anime.

E’ meravigliosa da rincorrere sulla scalinata, ed offre una buona prestazione a tariffa standard, inclusi lenti e profondi FK, tenendo – nota di merito – gli eleganti tacchi per tutto il rapporto. Durata poco nel locale, a quanto mi è stato riferito. Peccato. Immersa tra ragazzotte tatuate sino al mento, e figure ciondolanti e ammaccate in accappatoio, spiccava. E pure lei ha lavorato molto. Fuori tempo massimo, mentre scrivo ciò che leggerete, mi domando se ho scelto il sogno o il destino.

Una scoperta, diventata purtroppo una delle tante ragazze “biodegradabili” incontrate nel corso degli anni.

L’arena, frattanto, è il solito nodo del tempo in attesa di resurrezioni, una repubblica autonoma, con la sua moneta e le sue ingiustizie sociali.

Io raggiungo un amico intento a parlare con la bulgara Larissa, in “tenuta Talia” ovvero autoreggenti e reggicalze neri e per il resto in TN. Sempre meravigliosamente composta, all’apice del bancone, nella zona divenuta feudo bulgaro nei lustri. Zona contenitore di speranze e paure, quella.

Appena loro salgono, incrocio lo sguardo con una meravigliosa ragazza di colore, seduta sullo sgabello lì a fianco, nella zona che fu delle mai dimenticate ungheresi. Macina camere e dialoghi dal mio arrivo, ma presumo anche prima. Sapevo già chi fosse, Valery. Regina delle Baccanti.

Ha un che del volto di Ainett Stephens, e indossa una maglia a trama retata nera - da cui fa capolino la visione di un piccolo seno - ed un perizoma, sempre nero. Ha una bocca bellissima: 32 perle. Fisico atletico. Parliamo un po', e possiede un ottimo italiano. Purtroppo per me voleva fare a tariffa standard orale coperto, mentre aggiungendo + 30 avrebbe offerto il bacio. Combo micidiale.

Ma evidentemente ha ragione lei, dato il suo continuo saliscendi. Ma che figura ci avrei fatto con il Maestro Brat, se in un bordello mi fossi fatto fare una pompa coperta? Dai!

Scherzi a parte, prendo atto delle sue regole. Ma anch’io ho le mie, che con tutta evidenza differiscono da quelle di chi sale a certe condizioni. Ogni ulteriore comunicazione tra noi è oramai impossibile, nel vuoto di spazio trascorso nel mentre.

E’ chiaro che il suo mondo ed il mio sono troppo lontani per subire attrazioni. Orbite troppo distanti per sollevare maree. Ci siamo guardati come attraverso una lente, immagini sfocate che salutano da opposte sponde figure indistinte.

Mi congedo e… “Si chiude una porta e si apre un portone”, recita l’adagio.

Infatti ecco palesarsi Flavia. In altro thread ho scritto rapidamente “Ho avuto il piacere di conoscerla di recente, arrivata da pochissimo, e potrei definirla la "Larissa 2.0" per la somiglianza fisica con Miss Aprile 2012 ... Notevole acquisto. Capelli castani, occhi chiari, bel viso e bocca, seno naturale straordinario, molto alta anche senza GPS, pelle setosa...proviene dai locali di Colonia, Pascha e altri. Parla inglese, tedesco (se non ricordo male) e ovviamente rumeno. Educata e molto pulita. Ottima prestazione a tariffa standard.
Staziona tra i tavolini sotto la scalinata e i divanetti adiacenti
”.

Il fisico e la mise sono quelle delle foto che girano. Indossa autoreggenti e perizoma neri. La approccio, mette il pile e usciamo a fumare nell’innevato giardino. Sempre sorridente. Estrae dall’astuccio una sigaretta come fosse una lama, con un gesto elegante e marziale. Come detto, riscontro affinità fisiche e caratteriali con la Larissa del 2012.

Improvvisi ricordi, riaffiorati veloci, si sono confusi con altri, lenti e meditati. Ci siamo informati riguardo al passato dei nostri ultimi anni, che improvvisamente sono diventati decenni.

Lo stile è una qualità della visione, e qui ce n’è. Avverto un forte legame; credo che in Fisica lo chiamino Entanglement.

La glaucopide Flavia mi attrae in maniera spontanea e non forzata, e nella generosa stanza mi leva 20 anni.

Per il resto, vi rimando al virgolettato.

Il pomeriggio trascorre con le lancette nella colla, in atmosfera totalmente rilassante, mentre vuoto bicchieri di cui il nostro ospite è prodigo e fumo, solo e in compagnia di amici e ragazze, oltre a conversare brillantemente con la nuova Jasmine marocchina, con tatuaggi mediorientali a mezzaluna, molto bella di viso ed estremamente brillante, che strega letteralmente un amico.

Per il resto, ciondoli che alleggeriscono il peso degli anni indossati, occhiali alla moda neri e pesanti, sguardi acuminati mentre esigono l’incasso. E lunghe riflessioni con il padrone di casa, sempre Magnifico.

Qui non abitano algide statue, distanti, lievi ed alteri sorrisi,di nobildonne circondate di greve plebaglia.

Nessuna posa da indossare, da esibire in cornice, monumento alla presenza.

Ogni tanto incrocio gli occhi con Maya, Daniela, Roberta, minuta ed indaffaratissima, Eda e Teona, belle, rigogliose, spigliate e prestazionali, come mi riporteranno i compagni; ma sono colpito da una ragazza stabilita vicino l’apice del bancone lato divanetti verso lo spogliatoio femminile.

Pelle bianca e schiena inarcata, a tenere con le mani giunte il ginocchio della gamba che esce dallo sgabello.

Porcellana incrinata dal sole, pare.

Nel mio rifare la strada più e più volte, come se, camminando, cercassi parole e immagini per il locale, ci siamo scontrati diverse volte. Eppure si faceva avvisare ben prima…era come un odore, un sapore che cercavi mangiando la neve da bambino. Avvertivi la sua prossimità.

E’ Mihaela di Costanza. Lavorava a Norimberga all’Heaven, dice. Occhi avvolti nell’indaco, risacca di oceano, rumori di ciottoli nella corrente. Capelli neri e bei lineamenti del volto. Un tattoo con un nome sopra il seno sinistro, altri non pervenuti. Indossa un top retato a maglie larghe ed un perizoma chiuso con un anello nella parte posteriore, entrambi bianchi. Magra, seno piccolo, bel sedere.

Una delle tante ragazze con talento, nel frattempo, rimaste nell’ombra.

Uno degli incontri in grado di ridare dignità al tempo.

Mi diverto come un matto a parlarci, e ad ascoltare il suo italiano vagabondo, che pare una traduzione automatica da idiomi misteriosi, mentre la volta del locale si spezza e si disfa sopra la nostra testa, sotto un cielo che frana in coriandoli. Una rivelazione, che mi auguro anche gli altri vedano. Ottima e calda camera a tariffa standard con FK e BBJ.

L’incontro mi farà apprezzare la squisita cena che seguirà con il nostro ospite, comprendente arrosto di maiale, crocchette con ricotta ed erbette e spaghetti aglio e olio, tutti ben eseguiti. Notevole la cheesecake al cioccolato.

Ci raccontiamo, tra una pietanza e l’altra, quello che agli altri non si può raccontare. Della rarità posseduta da alcune ragazze. Di personaggi minori in fuga da sempre. Della giustificazione di tutte le ore tradite.

Della mia ricerca di una buona scrittura per dipingere ciò che sono e ciò che siete. Della mia penna disincantata, con parole che non danno scampo…nessuna via di uscita, per questi esseri umani, e questo “mondo”, oramai allo sbando, tra cui mi pongo.

Viene poi il momento del bicchiere della staffa, che dopocena è già tardi per me. Sempre con il mio ospite mi chiedo: quale idea tradirò? Dove e quando abbiamo fallito? Perché “i giovani” sono così?

Io resto inerte…fedele a me stesso, conscio che un voto non vale niente. Preferisco disperdere in frasi tutto ciò che fa male, e sono impermeabile ai numeri. Siamo fatti così, noi… guardati attraverso un negativo.

Mentre esco mi sorprendo a sperare, ignaro di cosa mi porto dietro; forse il ricordo che resta per sempre di ciò che eravamo.

Oggi possiamo ascoltare al PC il vento che soffia su Marte…ma siamo in grado di godere il momento? Forse la risposta è più semplice di ciò che si pensi, ed è nel Rasoio di Occam.

Come altri prima di noi. Come quelli che verranno, se questo “mondo” resisterà. Non si esce puliti dal vivere, ci si deve sporcare.

Per me, quel che sono e che ho fatto mi marchia per sempre. Per voi, ci sono sempre nuove occasioni.
 
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Appena loro salgono, incrocio lo sguardo con una meravigliosa ragazza di colore, seduta sullo sgabello lì a fianco, nella zona che fu delle mai dimenticate ungheresi. Macina camere e dialoghi dal mio arrivo, ma presumo anche prima. Valery.
Parliamo un po', e possiede un ottimo italiano. Purtroppo per me voleva fare a tariffa standard orale coperto, mentre aggiungendo + 30 avrebbe offerto il bacio.
o_Oo_O o_O :eek::eek::eek:
 
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