FKK WELLCUM - INIZIO DICEMBRE 2022 - "IL PAESE DEGLI URAGANI" - RECENSIONE DI IMMENSO

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Prologo

-“Riesco a liberarmi qualche ora prossimamente Maestro, nel caso nel tuo peregrinare riuscissi a passare in Austria. Com’è andata ieri al Wellcum?”

-“Purtroppo devo partire, sono al Wallner ora. Fruhstuck sempre ottima”
(segue foto)

-“Bello l’ananas in mezzo alla frutta secca (risata). Come sono andate le camere con le Gine? Ah! Bene alzato!”

-“Ho fatto le 3…ultima sauna con bagno di neve alle due. Come dici tu, bei momenti. Ho fatto mezz’ora con Fabia, total naked, fisico naturale fantastico, lunghe trecce castane…mi ha detto che per 70 euro non devo aspettarmi troppo…sono stato un po' veemente (un po' troppo?) per 15 minuti a pecora…temo di essere entrato in un’altra black list (linguaccia).
Poi incontro Kara…nuova da un mesetto…19 anni di rumena impreziosita da sangue ottomano…che occhi, e che nettare è uscito da quelle labbra…non sono riuscito a tenerla meno di un’ora abbondante. Con 19enni così c’è ancora qualche (debole) speranza per il futuro…ma per il resto la tendenza è ormai irrecuperabile.
Ho visto il nuovo Direttore molto attivo…vita dura anche per lui…locale frequentato ma in tarda serata svuotato…niente comitive di festaioli notturni…ristoranti in deciso rialzo rispetto agli ultimi mesi, ho mangiato pesce e verdure davvero ben preparate. Ci sentiamo al tuo rientro e mi racconti”

-“Ok Brat”.

___________________

Scrivo con un gin tonic straordinario a lato della tastiera.
Scrivo con idee ben chiare e poco tempo per metterle giù.
Scrivo il rimpianto, il ricordo e la colpa a venire.

E come predico a chi mi conosce, evito di salire dall’8 dicembre all’Epifania per non alimentare la mia bassa soglia di tolleranza a disservizi e orde barbariche.
In limine riesco a trovare le solite poche ore con qualche amico, in una soleggiata giornata tardo autunnale.
Viaggio tutto sommato spedito, persino nei tratti con lavori e cambi di carreggiata.
Ero curioso di vedere e riportare le mie impressioni – e di chi mi accompagnava – giusto per capire che aria tirava, oltre che nel locale, anche nei Forum.
Espletate le procedure - un saluto a Luca - si entra in arena nel primo pomeriggio.

La prima ragazza che incrocio è Fabia, capello castano chiaro e una sorta di camicetta rossa con maniche larghe, per il resto in total naked.
Ora va il look “solo pezzo sopra”, vedo. Mi lancia qualche occhiata dal tavolo di fronte al bar lato spogliatoi femminili.
Scambiamo qualche parola per rompere il ghiaccio, ma nulla di trascendentale. Memore del prologo, soprassiedo.

Già molte le presenze femminili; poche presenze maschili almeno fino al primo pomeriggio, poi in crescita costante fino alla mia partenza.

Un paio di ragazze si affacciano dallo spogliatoio in pigiama, menzione speciale per la biondina – niente male in tenuta da lavoro nel corso del pomeriggio e di cui mi sfugge il nome, che assomiglia ad Anastasia pur non essendo lei e che ho visto in zona ex gabbia con una camicetta nera aperta legata in vita e total naked per il resto – che oltre a pigiamone di pile e calzini di lana, indossava dei notevoli zoccoli bianchi da sanitaria. Ma su questo aspetto spenderò due righe nelle riflessioni finali.
Mentre i soci salgono in preda all’ormone, io mi siedo a guardarmi attorno.

Ragazze ovunque. Livello medio.

Mi intercetta Dragana, la cui presenza sarà la costante dell’intera giornata, che si ricorda della nostra relativamente recente chiaccherata a Villach (vedi mia recensione) e come sempre notevole fisicamente. Indossa un costume intero leopardato che le dona veramente molto, ed il dialogo come sempre è brillante e surreale, e non nascondo che mi diverto un mondo. Ma la stanza è altra cosa. Tuttavia non la escludo in assoluto, un giorno magari finirò per cedere.
Promette (o minaccia?) di seguirmi come un’ombra. E in effetti…

Siedo in zona bancone vicino allo spogliatoio femminile, e vengo approcciato da Isabella.
Una della almeno ventina di ragazze che non dovrebbero lavorare lì.
Per carità, approccio educato della giunonica mora fuori sagoma, nulla da eccepire. Ma pure lei indossa un intero leopardato come Dragana.
Per pochi minuti sono state davanti al dispenser assieme, ed il confronto era impietoso.
Stesso costume, ma una sembrava una novella Jane e l’altra pareva che il leopardo se lo fosse mangiato e si fosse coperta con i brandelli della sua pelliccia.

Con questa immagine, scesi gli amici, andiamo a mangiare prima di chiusura del ristorante.

Malino-malino il desinare. Solite cose – piatti freddi ed affettati, uova e wurstel – i due primi sono rigatoni con pomodorini e feta e degli gnocchi con pesto di rucola e pomodori secchi affogati in olio. Totalmente insapori, mi diranno. Lascio lì e mi concentro sul pollo con delle verdure. I dolci sono quelli della colazione presumo…qualche croissant vuoto (la butto lì…metterci delle marmellate e cioccolate e ognuno se li farcisce come vuole?) e una torta industriale da credenza. Sorvolo sul resto.
Rientro sperando nella cena e ringrazio la barretta proteica che mi porto sempre dietro per le emergenze.

Sigaretta nell’esterno deserto per la bassa temperatura, affrontata solo da poche ragazze nella solita giacchetta di pile con cappuccio con le orecchiette da orsetto e si rientra.

Si fa sotto a me e all’amico Elsa, sedicente colombiana con capelli lunghi biondi tinti e costumino azzurro, anche lei da lasciare ai box, a mio avviso.

Cambio zona e resto vicino al camino, dove vengono a scaldarsi la pizda proprio le rientranti fumatrici, e devo dire che è un bel vedere.
Colpisce soprattutto Silvia, notevole rumena con naso adunco, gambe chilometriche meravigliosamente tornite come il sedere, pelle setosa, che indossa un curioso top/poncho con grandi pieghe azzurrino e asimmetrico, ma – come detto – in total naked dalla vita in giù.
Si avvicina a parlare con me e il mio amico, pochi sguardi e capisco che lui vuole salire.
E mi sta bene perché noto che alla colonna vicino al DJ c’è Luna libera. In un body/costumino retato nero ed in forma smagliante, le passo vicino sorridente pronto a farmi accalappiare. Mi prende la mano e iniziamo a parlottare. Già recensita in passato dal sottoscritto, conferma i servizi a rate standard.
Il Fato vuole che sia libera la vip room e vi ci dirigiamo, mentre incrociamo Kelly in total naked, uscita con anziano orso al guinzaglio, che è una immagine difficile da dimenticare.
Mentre mi doccio rapidamente, lei prepara il lettone circolare. Scende dalle GPS, e torna tra noi.
Un piccolo passo per l’uomo. Un grande passo per l’umanità” (cit.)
Che dire dell’italiana tascabile?
Che asfalta le due generazioni successive a mani basse. Trenta minuti in camera, ma percepiti almeno cento.
Esco dalla proiezione del film che mi vede protagonista maschile, tra innumerevoli posizioni cambiate a lingue sempre praticamente intrecciate, ove possibile, con la chiara intenzione di capolavorare la mia partner femminile, googlando la parola “maestria”.

Scendo e recupero gli amici, in zona caminetto. Solito gruppetto di ragazze a gambe aperte o pecorina in piedi intente a tenere in caldo l’attrezzo del mestiere.
Apro parentesi.
Qui segnalo questo episodio: due amici sono in piedi e io ad un certo punto mi siedo accanto a loro su un tavolino. Passa una solerte cameriera – direi sulla 35ina, capelli scuri a caschetto, muso perenne anche dietro al bancone – a recuperare i bicchieri, e con fare poco diplomatico mi dice che “devo alzarmi” perché quello è il posto dei bicchieri, e ci si siede sui divani. Le faccio sommessamente osservare il panorama. Semplicemente tutti i divanetti e gli sgabelli sono occupati da asciugamani – e in alcuni casi borse – delle ragazze. E non c’è un solo posto dove sedersi. Verifica rapidamente da sé cosa le ho detto, ma per lei potrei spostarli.
Ora.
Che sui tavolini si appoggino le consumazioni, sforzandomi ci arrivo. Che ci si debba rivolgere in altro modo ad un cliente, sforzandosi potrebbe arrivarci anche lei, che dovrebbe imparare dall’angelo biondo sorridente con gli occhiali con la quale condivideva il bancone.
Infatti, sempre la stessa mora del tavolino – intenta a guardare in basso – sollevava il dito alle richieste di bevande dei clienti indicando il dispenser in angolo.
Se si attaccasse un cartello come fanno gli uomini sandwich per pubblicizzare la qualsivoglia, da un lato potrebbe scriverci qualcosa del tipo “non parlare con la conducente barista” e dell’altro metterci un grosso indice con sotto scritto “prendetevi le maledette bevande analcoliche al dispenser” (cosa che vale anche per i caffè, a quanto pare).
Chiudo dicendo che personalmente non mi interessa dove siano i sederi di quelle che prima ci si sedevano sopra, a quei dannati asciugamani abbandonati (Fuori a fumare? In giro a caccia? In camera ad usarli?), ma escluderei proprio che tra i miei doveri di cliente ci sia anche quello di andare a prendere in mano e gettare gli asciugamani delle ragazze, o anche solo di spostarli (per metterli dove poi? Sopra altri asciugamani o borse o sigarette? Gettarli per terra?).
Non so se sia una cosa propria di quel giorno, o se l’abbia notato solo io, ma c’erano gruppi di maschi in piedi a parlare in giro, e divani e sgabelli vuoti ricolmi di asciugamani e di “oggetti-uso-posto-prenotato” come accendini e sigarette e borse.
Come quando si buttano sugli sdraio in spiaggia o piscina e poi se ne si torna in hotel a fare la pennica.
Chiusa parentesi.

Dana in intimo bianco di gran classe, gettonatissima e spesso in camera, mi fa posto e mi siedo con lei. Zona Anastasia, in intimo rosso, Polina, total naked che alternava con il solo reggiseno. Intravedo anche una inoperosa Ivanka ex Andiamo, Samira, Irina, Tea in autoreggenti nere e Liza.
Ovunque mi giri incrocio lo sguardo di Dragana.
Della partita anche Ester al solito sgabello ed una perennamente occupata Gloria.

Vado a versami il mio drink analcolico in autonomia, e resto in zona “tavolo del maniaco” (cit.).
Evelyn è in costume intero verde, che poi cambierà con uno bianco. Adelina è in total naked, poi in un retato bianco.
Mi affascina che dopo ogni giro a proporsi in coppia – direi invano da quanto visto, salvo per un orso anziano con un doloroso conto, immagino – si “cambiavano di abito” rientrando in spogliatoio, che neppure a Sanremo... Lo stesso per Kelly, in total naked o con intimo rosso o body nero. Boh.

Incrocio anche Helena con codino, intenta a tirarsi due ciuffi lungo i lati del bell’ovale e un micromagliocino a costine larghe beige.
Anche lei ovviamente naked dalla cintola in giù. Di viso mi ricorda la mai dimenticata Paula, per il resto fisicamente agli antipodi.

Il nuovo Direttore in completo total black è intento a passare tra gli orsi e – presumo – chiedere le opinioni, ma poi si lancia dietro il bancone ad aiutare le due bariste citate. Mi auguro di scambiarci qualche impressione di persona, un giorno.

Incrocio e scambio quattro chiacchere con Lucia (la “C” va pronunciata tenendo la lingua tra i denti) sedicente spagnola ex-Globe con lenti a contatto blu, una montagna di capelli mossi neri e autoreggenti e intimo blu con corpetto nero. Promette molto ma non mi convince. Ottimi tuttavia l’approccio ed il dialogo.

Tento un giro in area relax, ma l’idromassaggio è occupato da un gruppetto di chiassosi compaesani che parlano con una ragazza lì vicino, nel mentre un’altra ragazza si aggiusta il trucco davanti allo specchio del bagno. Una è in piedi davanti alla sauna più leggera e poi – dulcis in fundo – e c’è Kelly appoggiata alla porta della biosauna. “Ciao, cosa fai?” le chiedo. “Niente”.
Resto con il dubbio che ci sia qualcuno dentro che le deve dei soldi che non ha e che lei voglia impedirgli di uscire, torturandolo così.
Me ne vado pensando che non è male vedere quattro ragazze in un ambiente che non dovrebbe essere da caccia.

Tento di fare un bagno in piscina esterna, che vedo fumare. Metto il piede ma l’acqua è fredda. Neppure tiepida, fredda.
Incrocio il buttafuori (turco, sosia di Youssef) e gli faccio presente la cosa. Mi dice che l’acqua è a temperatura corretta e che non la alzeranno.
Vabbè, oggi va così.

Rientro e un amico mi racconta della sua camera con Melissa, mentre mi sale un certo languorino all’approssimarsi della cena.
Mi stuzzica Katarina, altra che mi ha dato sempre grandi soddisfazioni, in delizioso costumino bianco, ma dalla voce nasale e dall’evidente raffreddore preferisco soprassedere. Di quando in quando si manifesterà in sala con un paio di ciabatte fucsia.

Servono la cena ma c’è troppa gente in coda.

Fortuna vuole che entri in sala Mirella, in due pezzi nero.
Bella abbronzata di rientro dalle vacanze. Parliamo un po' e saliamo. Ci tocca una camera in cui è evidente si sia consumata della marijuana (ma perché??) e quindi la cambiamo. Ennesima camera eccezionale in 13 anni di frequentazioni.

Gli amici stanno salendo, quindi ci diamo appuntamento di lì a mezz’ora.
Prendo il coraggio a quattro mani e mi faccio una ultima sauna esterna in solitaria prima di uscire… momento unico.
Meglio delle scopate (oddio, quasi!).
Mi getto nella piscina dopo una rapida doccia gelata ma riesco a starci 30 secondi, poi devo uscire per fiondarmi a fare una doccia calda.
Recupero gli amici, ed essendosi smaltita la calca, ceniamo.

Qui la musica cambia rispetto a pranzo.
Il brasato è eccezionale, così come i tortelli con la zucca. Ci sono anche delle piadine tagliate a rondelle – di bell’aspetto ma non provate – ed un ottimo roastbeef di manzo un po' guastato dalla glassa di aceto balsamico, troppo dolce, che sarebbe da bandire da ogni pietanza; noto la gentilezza del giovane cuoco Alessio nello spiegare i piatti ai clienti che lo interrogavamo. Ottimo come sempre il tiramisù.
Mangiamo di gusto, mentre due vicini di tavolo discettano di cialis e viagra.
Il caffè lo prendiamo direttamente al ristorante.

Al rientro dalla sigaretta, davanti al solito caminetto, ci approccia una occhialuta ragazza romana – ho perso l’appunto con il nome, chiedo venia – dalla pelle diafana e con simpatico accento, e capello mechato di rosso. Fisico rivedibile ma molto simpatica. “Precedenti esperienze?” le faccio. “DDDeche’? Ho apena finito scola”.
E si che me li ricordavo diversi gli stages post scolastici, ma ci sta. Sono fuori da tanti anni da quella dell’obbligo.
Mi dà l’idea che avere il cinghiale a casa che si divide equamente tra le sale VLT e il gioco alla playstation – e ti dice cosa fare – non sia ad appannaggio esclusivo delle rumene.
Resto con l’amaro in bocca.

Ogni tanto mi arrivava una palpata al sedere o un bacio a tradimento al collo, ma Dragana è fatta così…

Mi incuriosisce una ragazza rossoramato al bancone lato spogliatoio. Bel seno, viso carino, perizoma e stivaloni rossi, come pure le (credo) bocche tatuate ad altezza inguine, intenta a bere tequila come non ci fosse domani con il noleggiatore. Dopo una bella serie si alza e lo porta per mano in giro sbattendo contro ogni cosa le si piazzi di fronte.

Per me la giornata finisce così, e aspetto gli amici per il rientro seduto al divanetto con Anisia e Bruna. Ilona pure presente ma ad un certo punto svanita.
La prima con il solito intimo color carne semitrasparente, dopo un po' si congeda mentre la seconda con un bel body nero con ampia scollatura a V resta comunque – simpaticamente e amabilmente – a scambiare un bel po' di impressioni in generale sul locale, nonostante anche per lei la giornata lavorativa sia terminata.
Sono certo che se gliel’avessi chiesto, un’ultima camera in extremis l’avrebbe fatta.
E ovviamente, essendo lei eccellente, sarebbe stato un ottimo investimento.
Ma quel giorno andava bene così, ed eravamo già ampiamente fuori orario.
Magari a febbraio al suo rientro dalla pausa, che mi dice prenderà, ne riparliamo.

Salutiamo Gloria prima di uscire.

Al momento del cambio in spogliatoio, con un amico discettiamo con un giovane cliente inglese sui Mondiali in corso...sulla perdita del romanticismo nel calcio e di quello delle professioniste di oggi.
Come i giocatori di oggi pensano in maniera preponderante laddove non assoluta al denaro, o almeno così traspare, senza alcun minimo valore o altro ideale, lo stesso vale per le nuove ragazze che lavorano oggi, a giudicare dall’andazzo. Una spirale fuori controllo.
Sono passati 10/15 anni, ma sembrano ere geologiche, e questo sia per il calcio che per gli FKK.

Non voglio comprendere come siamo arrivati fino a qui, e di certo non voglio giustificarlo.
Comprensione e giustificazione che sovente si sovrappongono e sfumano.
Ma appare evidente che tanti segnali sono la punta di un iceberg, con sotto un disagio più profondo.
Molta gente e poche scale. Come se si volesse evitare una lievissima tristezza che sale anch’essa le scale, non invitata.
Molte ragazze scarne d’anima e inadeguate nel fisico.
Sempre più dura trovare ragazze che fanno al caso mio.
La tendenza dilagante pare essere schifare le camere da 70 € (limitando i servizi o declinandole proprio).
Non so dove andremo a finire.

Io sono nuovo, si paga 70 qui, giusto?” faccio, in genere, alle nuove. “Beh …si…ma” è l’esordio di moltissime di loro. “Ma”...il “ma” fa la differenza.
Quando ho iniziato ero un giovane già maturo, e si può essere giovani maturi in contesti peggiori, come oggi per esempio.
Ho letto da qualche parte nel web “Diocristo i trentenni…Non sarebbe il caso di sopprimerli? Così giusto come estremo atto di pietà, almeno la smettono di soffrire”. Come a dire “Ci spiace ragazzi dobbiate vivere questi tempi in queste condizioni”… certo frase riferita ad un altro contesto, ma che non stona per nulla traslata in quello di cui parliamo qui.
Vedo troppa accondiscendenza a questo meccanismo.
Questo lo porterà all’ineluttabilità.
E sì che mi hanno insegnato ad approfondire, a non accontentarmi della prima impressione.
A ritornare, come Ulisse, e poi ripartire di nuovo.
Ad invecchiare con lo stupore nella quotidiana scoperta di un nuovo dettaglio.
Invece non restano che vecchi calendari e il bianco e nero dei volti sbiaditi, come vecchie fotografie stampate in virato seppia, che sorridono immobili da un lontano passato…lontano ma non remoto.
Amante di ieri e di oggi, di un tempo che è stato e cui si cerca di aggrapparsi.
Viviamo differenti illusioni, che chiamiamo certezze.
Oggi invece tutto sembra coperto di brina…senza colore e freddo come l’acqua della piscina. Gelida nonostante fumi.

Anche a leggere i nuovi arrivati, non me ne vogliate, non mi ci ritrovo.
Probabilmente ci legano immagini identiche ma in due libri diversi.
O probabilmente il mio libro ha qualche pagina in più, giustificata dall’anagrafe.

Epilogo

-“E così Brat, questo è quanto. Ti confermo che il Direttore l’ho visto girare a parlare sia con ragazze che con gli avventori; se saprà ascoltare e gli daranno mano libera riuscirà a raddrizzare la situazione, ritengo. Si potrebbe iniziare dalle piccole cose, come la musica. Da ora di cena orrendo reggaeton a volume osceno. Con Bruna poi dovevamo parlarci all’orecchio, perché a venti centimetri non ci si sentiva…oppure a fare indossare al personale di cucina i cappelli/bandane…a evitare l’occupazione di divanetti e sgabelli tramite asciugamani…a rendere l’area wellness nuovamente “free from hunting”…ad alzare la temperatura della piscina esterna…ad impedire alle ragazze di farsi vedere in ciabatte e pigiama…a sfoltire la massa dai rami secchi di inoperose inguardabili…a cacciare chi si fa le canne e si devasta di alcool, e certa clientela maleducata… pensa che uno l’ho visto asciugarsi le mani con la carta in bagno e gettarla per terra, e si che il cestino è proprio sotto il distributore, se anche la lasci ci cade dentro per forza…bisogna proprio “volere” buttarla per terra…e poi bisogna dare linee guida sul customer care al personale…c’è da lavorare”

- “Infatti. Diciamo poi che come formato e dimensione di Club la realtà spagnola è diversa, ma con ragazze e prezzi deve intervenire in modo pesante e velocemente, altrimenti non si torna indietro. Ad esempio dalla Spagna potrebbe portare una cosa che apprezzo molto, la tariffazione a 45 minuti; ad esempio 70 la mezz’ora, 100 tre quarti d’ora e poi c’è la tariffa per l’ora…da aggiustare magari”


- “Si, anche al Globe sono – o almeno lo erano, mancando da un po'…ricordi (risata)? – tariffabili i quarti d’ora successivi la mezz’ora…staremo a vedere Brat, quello è un capitolo tra i non meno delicati. Purtroppo si sta rompendo qualcosa. O si è già rotto, e purtroppo ovunque, e noi ci ostiniamo a volerlo rattoppare…”

- “Il nostro mondo è cambiato, noi un po' meno…ostinati e malinconici, come migranti cercatori rimasti nel Klondike anche quando la vena si è oramai da tempo esaurita…condannati a sorridere ogni volta che tra le mani sporche di rughe e di sangue appare una piccola pepita luminosa, nostra per un istante ma destinata ad altre ed altrui fortune

_________________

Un saluto all’amico Cristiano, eccezionale come sempre, e lui sa perché. Mi auguro di incrociarlo presto, a Villach o in giro nel Bel Paese come siamo usi.

Chiudo questo scritto – che il gin tonic è finito – come il calzante monologo finale di quel film:
“E’ cominciato un nuovo decennio. Le cose sono diverse. Ora è in corso la “nostra” rivoluzione. Io me la passo bene in questo periodo. Continuo a vincere… ma non è più come prima. Me ne sto seduto con le spalle al muro e fisso l’ingresso. Non si sa mai chi potrebbe entrare. Qualcuno portato dal vento…dopotutto, questo è il Paese degli uragani” (cit.)
 
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grande scritto , come sempre da parte tua, però mi devi spiegare che cos'è il "virato seppia":)
 
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immenso

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grande scritto , come sempre da parte tua, però mi devi spiegare che cos'è il "virato seppia":)
Grazie.
Pensavo fosse di più comune conoscenza.
Io chissà che domande mi aspettavo...
Bastava una semplice ricerca, eh.
Ad ogni modo qui è spiegato bene, direi.
 
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Bello leggerti...condivido i tuoi punti di vista, il locale rispecchia a pieno la società esterna, ma ne enfatizza al peggio gli aspetti.

Interessante l'esempio calzante dei cinghiali che si dilettano nelle case da giuoco o davanti alla playstation.

Anche io avevo notato il fumare della piscina esterna, ma solo un temerario kamikaze ci si potrebbe immergere in questa stagione. Eppure i kamikaze ci sono, alcuni li ho visti salire con le peggio ragazze...

Ahimè gli Fkk sono solo nella nostra testa, ormai i locali sono dei fast food del sesso, quando va bene, e alla peggio delle disco lap dance.

Ma allora era proprio vero, che ironia, si stava meglio quando si stava peggio, e non lo sapevamo...

P.S. il virato seppia io lo so cos'è...😉
 
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Bello leggerti...condivido i tuoi punti di vista, il locale rispecchia a pieno la società esterna, ma ne enfatizza al peggio gli aspetti.

Interessante l'esempio calzante dei cinghiali che si dilettano nelle case da giuoco o davanti alla playstation.

Anche io avevo notato il fumare della piscina esterna, ma solo un temerario kamikaze ci si potrebbe immergere in questa stagione. Eppure i kamikaze ci sono, alcuni li ho visti salire con le peggio ragazze...

Ahimè gli Fkk sono solo nella nostra testa, ormai i locali sono dei fast food del sesso, quando va bene, e alla peggio delle disco lap dance.

Ma allora era proprio vero, che ironia, si stava meglio quando si stava peggio, e non lo sapevamo...

P.S. il virato seppia io lo so cos'è...😉
Anzitutto grazie.
Nel merito: il locale è un micro-mondo.
E come tale, al pari di quello esterno, vive dei suoi archetipi, che sono gli stessi che trovi fuori.

Dei cinghiali ne parlavo con il Maestro Bratwurst, e mi sono divertito a riportarlo.

Personalmente in piscina esterna ci sono andato (quasi) sempre direi, pure scrivendolo, come nell'ultimo report sopra. E azzardo che una piscina riscaldata dovrebbe essere goduta soprattutto quando il termometro è inclemente.
Con 35 gradi esterni sono capaci tutti.

Sulle restanti osservazioni il mio pensiero è chiaro, e come sempre presente nella mia recensione, per chi vuole leggere tra le righe.
 
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(segue foto)

-“Bello l’ananas in mezzo alla frutta secca (risata). Come sono andate le camere con le Gine? Ah! Bene alzato!”

-“Ho fatto le 3…ultima sauna con bagno di neve alle due. Come dici tu, bei momenti. Ho fatto mezz’ora con Fabia, total naked, fisico naturale fantastico, lunghe trecce castane…mi ha detto che per 70 euro non devo aspettarmi troppo…sono stato un po' veemente (un po' troppo?) per 15 minuti a pecora…temo di essere entrato in un’altra black list (linguaccia).
Poi incontro Kara…nuova da un mesetto…19 anni di rumena impreziosita da sangue ottomano…che occhi, e che nettare è uscito da quelle labbra…non sono riuscito a tenerla meno di un’ora abbondante. Con 19enni così c’è ancora qualche (debole) speranza per il futuro…ma per il resto la tendenza è ormai irrecuperabile.
Ho visto il nuovo Direttore molto attivo…vita dura anche per lui…locale frequentato ma in tarda serata svuotato…niente comitive di festaioli notturni…ristoranti in deciso rialzo rispetto agli ultimi mesi, ho mangiato pesce e verdure davvero ben preparate. Ci sentiamo al tuo rientro e mi racconti”

-“Ok Brat”.

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Scrivo con un gin tonic straordinario a lato della tastiera.
Scrivo con idee ben chiare e poco tempo per metterle giù.
Scrivo il rimpianto, il ricordo e la colpa a venire.

E come predico a chi mi conosce, evito di salire dall’8 dicembre all’Epifania per non alimentare la mia bassa soglia di tolleranza a disservizi e orde barbariche.
In limine riesco a trovare le solite poche ore con qualche amico, in una soleggiata giornata tardo autunnale.
Viaggio tutto sommato spedito, persino nei tratti con lavori e cambi di carreggiata.
Ero curioso di vedere e riportare le mie impressioni – e di chi mi accompagnava – giusto per capire che aria tirava, oltre che nel locale, anche nei Forum.
Espletate le procedure - un saluto a Luca - si entra in arena nel primo pomeriggio.

La prima ragazza che incrocio è Fabia, capello castano chiaro e una sorta di camicetta rossa con maniche larghe, per il resto in total naked.
Ora va il look “solo pezzo sopra”, vedo. Mi lancia qualche occhiata dal tavolo di fronte al bar lato spogliatoi femminili.
Scambiamo qualche parola per rompere il ghiaccio, ma nulla di trascendentale. Memore del prologo, soprassiedo.

Già molte le presenze femminili; poche presenze maschili almeno fino al primo pomeriggio, poi in crescita costante fino alla mia partenza.

Un paio di ragazze si affacciano dallo spogliatoio in pigiama, menzione speciale per la biondina – niente male in tenuta da lavoro nel corso del pomeriggio e di cui mi sfugge il nome, che assomiglia ad Anastasia pur non essendo lei e che ho visto in zona ex gabbia con una camicetta nera aperta legata in vita e total naked per il resto – che oltre a pigiamone di pile e calzini di lana, indossava dei notevoli zoccoli bianchi da sanitaria. Ma su questo aspetto spenderò due righe nelle riflessioni finali.
Mentre i soci salgono in preda all’ormone, io mi siedo a guardarmi attorno.

Ragazze ovunque. Livello medio.

Mi intercetta Dragana, la cui presenza sarà la costante dell’intera giornata, che si ricorda della nostra relativamente recente chiaccherata a Villach (vedi mia recensione) e come sempre notevole fisicamente. Indossa un costume intero leopardato che le dona veramente molto, ed il dialogo come sempre è brillante e surreale, e non nascondo che mi diverto un mondo. Ma la stanza è altra cosa. Tuttavia non la escludo in assoluto, un giorno magari finirò per cedere.
Promette (o minaccia?) di seguirmi come un’ombra. E in effetti…

Siedo in zona bancone vicino allo spogliatoio femminile, e vengo approcciato da Isabella.
Una della almeno ventina di ragazze che non dovrebbero lavorare lì.
Per carità, approccio educato della giunonica mora fuori sagoma, nulla da eccepire. Ma pure lei indossa un intero leopardato come Dragana.
Per pochi minuti sono state davanti al dispenser assieme, ed il confronto era impietoso.
Stesso costume, ma una sembrava una novella Jane e l’altra pareva che il leopardo se lo fosse mangiato e si fosse coperta con i brandelli della sua pelliccia.

Con questa immagine, scesi gli amici, andiamo a mangiare prima di chiusura del ristorante.

Malino-malino il desinare. Solite cose – piatti freddi ed affettati, uova e wurstel – i due primi sono rigatoni con pomodorini e feta e degli gnocchi con pesto di rucola e pomodori secchi affogati in olio. Totalmente insapori, mi diranno. Lascio lì e mi concentro sul pollo con delle verdure. I dolci sono quelli della colazione presumo…qualche croissant vuoto (la butto lì…metterci delle marmellate e cioccolate e ognuno se li farcisce come vuole?) e una torta industriale da credenza. Sorvolo sul resto.
Rientro sperando nella cena e ringrazio la barretta proteica che mi porto sempre dietro per le emergenze.

Sigaretta nell’esterno deserto per la bassa temperatura, affrontata solo da poche ragazze nella solita giacchetta di pile con cappuccio con le orecchiette da orsetto e si rientra.

Si fa sotto a me e all’amico Elsa, sedicente colombiana con capelli lunghi biondi tinti e costumino azzurro, anche lei da lasciare ai box, a mio avviso.

Cambio zona e resto vicino al camino, dove vengono a scaldarsi la pizda proprio le rientranti fumatrici, e devo dire che è un bel vedere.
Colpisce soprattutto Silvia, notevole rumena con naso adunco, gambe chilometriche meravigliosamente tornite come il sedere, pelle setosa, che indossa un curioso top/poncho con grandi pieghe azzurrino e asimmetrico, ma – come detto – in total naked dalla vita in giù.
Si avvicina a parlare con me e il mio amico, pochi sguardi e capisco che lui vuole salire.
E mi sta bene perché noto che alla colonna vicino al DJ c’è Luna libera. In un body/costumino retato nero ed in forma smagliante, le passo vicino sorridente pronto a farmi accalappiare. Mi prende la mano e iniziamo a parlottare. Già recensita in passato dal sottoscritto, conferma i servizi a rate standard.
Il Fato vuole che sia libera la vip room e vi ci dirigiamo, mentre incrociamo Kelly in total naked, uscita con anziano orso al guinzaglio, che è una immagine difficile da dimenticare.
Mentre mi doccio rapidamente, lei prepara il lettone circolare. Scende dalle GPS, e torna tra noi.
Un piccolo passo per l’uomo. Un grande passo per l’umanità” (cit.)
Che dire dell’italiana tascabile?
Che asfalta le due generazioni successive a mani basse. Trenta minuti in camera, ma percepiti almeno cento.
Esco dalla proiezione del film che mi vede protagonista maschile, tra innumerevoli posizioni cambiate a lingue sempre praticamente intrecciate, ove possibile, con la chiara intenzione di capolavorare la mia partner femminile, googlando la parola “maestria”.

Scendo e recupero gli amici, in zona caminetto. Solito gruppetto di ragazze a gambe aperte o pecorina in piedi intente a tenere in caldo l’attrezzo del mestiere.
Apro parentesi.
Qui segnalo questo episodio: due amici sono in piedi e io ad un certo punto mi siedo accanto a loro su un tavolino. Passa una solerte cameriera – direi sulla 35ina, capelli scuri a caschetto, muso perenne anche dietro al bancone – a recuperare i bicchieri, e con fare poco diplomatico mi dice che “devo alzarmi” perché quello è il posto dei bicchieri, e ci si siede sui divani. Le faccio sommessamente osservare il panorama. Semplicemente tutti i divanetti e gli sgabelli sono occupati da asciugamani – e in alcuni casi borse – delle ragazze. E non c’è un solo posto dove sedersi. Verifica rapidamente da sé cosa le ho detto, ma per lei potrei spostarli.
Ora.
Che sui tavolini si appoggino le consumazioni, sforzandomi ci arrivo. Che ci si debba rivolgere in altro modo ad un cliente, sforzandosi potrebbe arrivarci anche lei, che dovrebbe imparare dall’angelo biondo sorridente con gli occhiali con la quale condivideva il bancone.
Infatti, sempre la stessa mora del tavolino – intenta a guardare in basso – sollevava il dito alle richieste di bevande dei clienti indicando il dispenser in angolo.
Se si attaccasse un cartello come fanno gli uomini sandwich per pubblicizzare la qualsivoglia, da un lato potrebbe scriverci qualcosa del tipo “non parlare con la conducente barista” e dell’altro metterci un grosso indice con sotto scritto “prendetevi le maledette bevande analcoliche al dispenser” (cosa che vale anche per i caffè, a quanto pare).
Chiudo dicendo che personalmente non mi interessa dove siano i sederi di quelle che prima ci si sedevano sopra, a quei dannati asciugamani abbandonati (Fuori a fumare? In giro a caccia? In camera ad usarli?), ma escluderei proprio che tra i miei doveri di cliente ci sia anche quello di andare a prendere in mano e gettare gli asciugamani delle ragazze, o anche solo di spostarli (per metterli dove poi? Sopra altri asciugamani o borse o sigarette? Gettarli per terra?).
Non so se sia una cosa propria di quel giorno, o se l’abbia notato solo io, ma c’erano gruppi di maschi in piedi a parlare in giro, e divani e sgabelli vuoti ricolmi di asciugamani e di “oggetti-uso-posto-prenotato” come accendini e sigarette e borse.
Come quando si buttano sugli sdraio in spiaggia o piscina e poi se ne si torna in hotel a fare la pennica.
Chiusa parentesi.

Dana in intimo bianco di gran classe, gettonatissima e spesso in camera, mi fa posto e mi siedo con lei. Zona Anastasia, in intimo rosso, Polina, total naked che alternava con il solo reggiseno. Intravedo anche una inoperosa Ivanka ex Andiamo, Samira, Irina, Tea in autoreggenti nere e Liza.
Ovunque mi giri incrocio lo sguardo di Dragana.
Della partita anche Ester al solito sgabello ed una perennamente occupata Gloria.

Vado a versami il mio drink analcolico in autonomia, e resto in zona “tavolo del maniaco” (cit.).
Evelyn è in costume intero verde, che poi cambierà con uno bianco. Adelina è in total naked, poi in un retato bianco.
Mi affascina che dopo ogni giro a proporsi in coppia – direi invano da quanto visto, salvo per un orso anziano con un doloroso conto, immagino – si “cambiavano di abito” rientrando in spogliatoio, che neppure a Sanremo... Lo stesso per Kelly, in total naked o con intimo rosso o body nero. Boh.

Incrocio anche Helena con codino, intenta a tirarsi due ciuffi lungo i lati del bell’ovale e un micromagliocino a costine larghe beige.
Anche lei ovviamente naked dalla cintola in giù. Di viso mi ricorda la mai dimenticata Paula, per il resto fisicamente agli antipodi.

Il nuovo Direttore in completo total black è intento a passare tra gli orsi e – presumo – chiedere le opinioni, ma poi si lancia dietro il bancone ad aiutare le due bariste citate. Mi auguro di scambiarci qualche impressione di persona, un giorno.

Incrocio e scambio quattro chiacchere con Lucia (la “C” va pronunciata tenendo la lingua tra i denti) sedicente spagnola ex-Globe con lenti a contatto blu, una montagna di capelli mossi neri e autoreggenti e intimo blu con corpetto nero. Promette molto ma non mi convince. Ottimi tuttavia l’approccio ed il dialogo.

Tento un giro in area relax, ma l’idromassaggio è occupato da un gruppetto di chiassosi compaesani che parlano con una ragazza lì vicino, nel mentre un’altra ragazza si aggiusta il trucco davanti allo specchio del bagno. Una è in piedi davanti alla sauna più leggera e poi – dulcis in fundo – e c’è Kelly appoggiata alla porta della biosauna. “Ciao, cosa fai?” le chiedo. “Niente”.
Resto con il dubbio che ci sia qualcuno dentro che le deve dei soldi che non ha e che lei voglia impedirgli di uscire, torturandolo così.
Me ne vado pensando che non è male vedere quattro ragazze in un ambiente che non dovrebbe essere da caccia.

Tento di fare un bagno in piscina esterna, che vedo fumare. Metto il piede ma l’acqua è fredda. Neppure tiepida, fredda.
Incrocio il buttafuori (turco, sosia di Youssef) e gli faccio presente la cosa. Mi dice che l’acqua è a temperatura corretta e che non la alzeranno.
Vabbè, oggi va così.

Rientro e un amico mi racconta della sua camera con Melissa, mentre mi sale un certo languorino all’approssimarsi della cena.
Mi stuzzica Katarina, altra che mi ha dato sempre grandi soddisfazioni, in delizioso costumino bianco, ma dalla voce nasale e dall’evidente raffreddore preferisco soprassedere. Di quando in quando si manifesterà in sala con un paio di ciabatte fucsia.

Servono la cena ma c’è troppa gente in coda.

Fortuna vuole che entri in sala Mirella, in due pezzi nero.
Bella abbronzata di rientro dalle vacanze. Parliamo un po' e saliamo. Ci tocca una camera in cui è evidente si sia consumata della marijuana (ma perché??) e quindi la cambiamo. Ennesima camera eccezionale in 13 anni di frequentazioni.

Gli amici stanno salendo, quindi ci diamo appuntamento di lì a mezz’ora.
Prendo il coraggio a quattro mani e mi faccio una ultima sauna esterna in solitaria prima di uscire… momento unico.
Meglio delle scopate (oddio, quasi!).
Mi getto nella piscina dopo una rapida doccia gelata ma riesco a starci 30 secondi, poi devo uscire per fiondarmi a fare una doccia calda.
Recupero gli amici, ed essendosi smaltita la calca, ceniamo.

Qui la musica cambia rispetto a pranzo.
Il brasato è eccezionale, così come i tortelli con la zucca. Ci sono anche delle piadine tagliate a rondelle – di bell’aspetto ma non provate – ed un ottimo roastbeef di manzo un po' guastato dalla glassa di aceto balsamico, troppo dolce, che sarebbe da bandire da ogni pietanza; noto la gentilezza del giovane cuoco Alessio nello spiegare i piatti ai clienti che lo interrogavamo. Ottimo come sempre il tiramisù.
Mangiamo di gusto, mentre due vicini di tavolo discettano di cialis e viagra.
Il caffè lo prendiamo direttamente al ristorante.

Al rientro dalla sigaretta, davanti al solito caminetto, ci approccia una occhialuta ragazza romana – ho perso l’appunto con il nome, chiedo venia – dalla pelle diafana e con simpatico accento, e capello mechato di rosso. Fisico rivedibile ma molto simpatica. “Precedenti esperienze?” le faccio. “DDDeche’? Ho apena finito scola”.
E si che me li ricordavo diversi gli stages post scolastici, ma ci sta. Sono fuori da tanti anni da quella dell’obbligo.
Mi dà l’idea che avere il cinghiale a casa che si divide equamente tra le sale VLT e il gioco alla playstation – e ti dice cosa fare – non sia ad appannaggio esclusivo delle rumene.
Resto con l’amaro in bocca.

Ogni tanto mi arrivava una palpata al sedere o un bacio a tradimento al collo, ma Dragana è fatta così…

Mi incuriosisce una ragazza rossoramato al bancone lato spogliatoio. Bel seno, viso carino, perizoma e stivaloni rossi, come pure le (credo) bocche tatuate ad altezza inguine, intenta a bere tequila come non ci fosse domani con il noleggiatore. Dopo una bella serie si alza e lo porta per mano in giro sbattendo contro ogni cosa le si piazzi di fronte.

Per me la giornata finisce così, e aspetto gli amici per il rientro seduto al divanetto con Anisia e Bruna. Ilona pure presente ma ad un certo punto svanita.
La prima con il solito intimo color carne semitrasparente, dopo un po' si congeda mentre la seconda con un bel body nero con ampia scollatura a V resta comunque – simpaticamente e amabilmente – a scambiare un bel po' di impressioni in generale sul locale, nonostante anche per lei la giornata lavorativa sia terminata.
Sono certo che se gliel’avessi chiesto, un’ultima camera in extremis l’avrebbe fatta.
E ovviamente, essendo lei eccellente, sarebbe stato un ottimo investimento.
Ma quel giorno andava bene così, ed eravamo già ampiamente fuori orario.
Magari a febbraio al suo rientro dalla pausa, che mi dice prenderà, ne riparliamo.

Salutiamo Gloria prima di uscire.

Al momento del cambio in spogliatoio, con un amico discettiamo con un giovane cliente inglese sui Mondiali in corso...sulla perdita del romanticismo nel calcio e di quello delle professioniste di oggi.
Come i giocatori di oggi pensano in maniera preponderante laddove non assoluta al denaro, o almeno così traspare, senza alcun minimo valore o altro ideale, lo stesso vale per le nuove ragazze che lavorano oggi, a giudicare dall’andazzo. Una spirale fuori controllo.
Sono passati 10/15 anni, ma sembrano ere geologiche, e questo sia per il calcio che per gli FKK.

Non voglio comprendere come siamo arrivati fino a qui, e di certo non voglio giustificarlo.
Comprensione e giustificazione che sovente si sovrappongono e sfumano.
Ma appare evidente che tanti segnali sono la punta di un iceberg, con sotto un disagio più profondo.
Molta gente e poche scale. Come se si volesse evitare una lievissima tristezza che sale anch’essa le scale, non invitata.
Molte ragazze scarne d’anima e inadeguate nel fisico.
Sempre più dura trovare ragazze che fanno al caso mio.
La tendenza dilagante pare essere schifare le camere da 70 € (limitando i servizi o declinandole proprio).
Non so dove andremo a finire.

Io sono nuovo, si paga 70 qui, giusto?” faccio, in genere, alle nuove. “Beh …si…ma” è l’esordio di moltissime di loro. “Ma”...il “ma” fa la differenza.
Quando ho iniziato ero un giovane già maturo, e si può essere giovani maturi in contesti peggiori, come oggi per esempio.
Ho letto da qualche parte nel web “Diocristo i trentenni…Non sarebbe il caso di sopprimerli? Così giusto come estremo atto di pietà, almeno la smettono di soffrire”. Come a dire “Ci spiace ragazzi dobbiate vivere questi tempi in queste condizioni”… certo frase riferita ad un altro contesto, ma che non stona per nulla traslata in quello di cui parliamo qui.
Vedo troppa accondiscendenza a questo meccanismo.
Questo lo porterà all’ineluttabilità.
E sì che mi hanno insegnato ad approfondire, a non accontentarmi della prima impressione.
A ritornare, come Ulisse, e poi ripartire di nuovo.
Ad invecchiare con lo stupore nella quotidiana scoperta di un nuovo dettaglio.
Invece non restano che vecchi calendari e il bianco e nero dei volti sbiaditi, come vecchie fotografie stampate in virato seppia, che sorridono immobili da un lontano passato…lontano ma non remoto.
Amante di ieri e di oggi, di un tempo che è stato e cui si cerca di aggrapparsi.
Viviamo differenti illusioni, che chiamiamo certezze.
Oggi invece tutto sembra coperto di brina…senza colore e freddo come l’acqua della piscina. Gelida nonostante fumi.

Anche a leggere i nuovi arrivati, non me ne vogliate, non mi ci ritrovo.
Probabilmente ci legano immagini identiche ma in due libri diversi.
O probabilmente il mio libro ha qualche pagina in più, giustificata dall’anagrafe.

Epilogo

-“E così Brat, questo è quanto. Ti confermo che il Direttore l’ho visto girare a parlare sia con ragazze che con gli avventori; se saprà ascoltare e gli daranno mano libera riuscirà a raddrizzare la situazione, ritengo. Si potrebbe iniziare dalle piccole cose, come la musica. Da ora di cena orrendo reggaeton a volume osceno. Con Bruna poi dovevamo parlarci all’orecchio, perché a venti centimetri non ci si sentiva…oppure a fare indossare al personale di cucina i cappelli/bandane…a evitare l’occupazione di divanetti e sgabelli tramite asciugamani…a rendere l’area wellness nuovamente “free from hunting”…ad alzare la temperatura della piscina esterna…ad impedire alle ragazze di farsi vedere in ciabatte e pigiama…a sfoltire la massa dai rami secchi di inoperose inguardabili…a cacciare chi si fa le canne e si devasta di alcool, e certa clientela maleducata… pensa che uno l’ho visto asciugarsi le mani con la carta in bagno e gettarla per terra, e si che il cestino è proprio sotto il distributore, se anche la lasci ci cade dentro per forza…bisogna proprio “volere” buttarla per terra…e poi bisogna dare linee guida sul customer care al personale…c’è da lavorare”

- “Infatti. Diciamo poi che come formato e dimensione di Club la realtà spagnola è diversa, ma con ragazze e prezzi deve intervenire in modo pesante e velocemente, altrimenti non si torna indietro. Ad esempio dalla Spagna potrebbe portare una cosa che apprezzo molto, la tariffazione a 45 minuti; ad esempio 70 la mezz’ora, 100 tre quarti d’ora e poi c’è la tariffa per l’ora…da aggiustare magari”


- “Si, anche al Globe sono – o almeno lo erano, mancando da un po'…ricordi (risata)? – tariffabili i quarti d’ora successivi la mezz’ora…staremo a vedere Brat, quello è un capitolo tra i non meno delicati. Purtroppo si sta rompendo qualcosa. O si è già rotto, e purtroppo ovunque, e noi ci ostiniamo a volerlo rattoppare…”

- “Il nostro mondo è cambiato, noi un po' meno…ostinati e malinconici, come migranti cercatori rimasti nel Klondike anche quando la vena si è oramai da tempo esaurita…condannati a sorridere ogni volta che tra le mani sporche di rughe e di sangue appare una piccola pepita luminosa, nostra per un istante ma destinata ad altre ed altrui fortune

_________________

Un saluto all’amico Cristiano, eccezionale come sempre, e lui sa perché. Mi auguro di incrociarlo presto, a Villach o in giro nel Bel Paese come siamo usi.

Chiudo questo scritto – che il gin tonic è finito – come il calzante monologo finale di quel film:
“E’ cominciato un nuovo decennio. Le cose sono diverse. Ora è in corso la “nostra” rivoluzione. Io me la passo bene in questo periodo. Continuo a vincere… ma non è più come prima. Me ne sto seduto con le spalle al muro e fisso l’ingresso. Non si sa mai chi potrebbe entrare. Qualcuno portato dal vento…dopotutto, questo è il Paese degli uragani” (cit.)
Visto che ti aspettavi chissà quali domande :) te ne faccio una: la ragazza di cui parli con i stivali rossi che beveva teqila è sicuramente Erica , viene dalla Sardegna , è circa un anno che bazzica il wellcum, mi ci ero un po' affezzionato si comportava bene, ma ultimamente purtroppo, mi sembra, abbia preso una brutta piega . Per capirci, era veramente mezza sbronza ?
 
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Visto che ti aspettavi chissà quali domande :) te ne faccio una: la ragazza di cui parli con i stivali rossi che beveva teqila è sicuramente Erica , viene dalla Sardegna , è circa un anno che bazzica il wellcum, mi ci ero un po' affezzionato si comportava bene, ma ultimamente purtroppo, mi sembra, abbia preso una brutta piega . Per capirci, era veramente mezza sbronza ?
Fai una domanda cui temo di non potere dare una risposta.
Non posso trarre nessuna conclusione, ma solo raccontare quello che ho visto.

Magari è stata allattata a Filu' e ferru e avrebbe surclassato un campione di bevuta dell' Oktober Fest...e magari era senza occhiali/lenti e sbatteva per quello, o la tradiva il plateau degli stivaloni rossi.
Temo di non poter trarre conclusioni, dunque.
Ciò che ho scritto è quel che ho visto.
 
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Lucia è una bellezza particolare. Anch'io sono rimasto molto colpito, neanch'io mi sono fidato a salire. Però mi sembra di aver letto qualche recensione entusiasta. Mi sa che la prossima volta la stanzo, è una di quelle che ti ricordi.
 
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ciao tutti, sto organizzando la mia prima gita in questo wellcum... mi sono informato sui costi di stanza, accesso al club... ma sulle ragazze non ci sono riferimenti... potete darmi qualche indicazione?
 
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immenso

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ciao tutti, sto organizzando la mia prima gita in questo wellcum... mi sono informato sui costi di stanza, accesso al club... ma sulle ragazze non ci sono riferimenti... potete darmi qualche indicazione?
Ti suggerisco di avanzare queste richieste nel thread principale del locale.
 
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