GABRIELLA - OTR -STAFFOLI

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27 Maggio 2009
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Qualche giorno fa mi trovo a passare dalle parti di altopascio, sono quasi le 17 e comincia pian piano a fare buio. D'improvviso, memore di passate avventure scoperecce, mi viene in mente di fare un salto a staffoli, saranno circa sei o sette anni che non ci metto i piedi. I frequentatori più anziani ricorderanno che staffoli e bientina, nel periodo metà anni '90 hanno vissuto un periodo sfolgorante come presenza di t-gatte. Detto fatto dirigo la mia vettura verso quei luoghi e in pochi minuti arrivo. Come previsto il colpo d'occhio è abbastanza desolante: presenze scarse e quasi impresentabili. Faccio un paio di giri e mentre comincia a scurire con la coda dell'occhio vedo in una piazzola una trans alta bionda con un body a rete e al volo mi ricordo di lei. Si chiama Gabriella e saranno stati dieci anni che non la vedevo, all'epoca era notevole ed avevamo avuto diversi incontri molto caldi poi non l'avevo più vista. Giro la macchina e mi avvicino per vedere se c'ho azzeccato. C'ho azzeccato, è lei. Le chiedo se è Gabriella e lei mi risponde al volo e, dopo un attimo, mi dice che mi ha riconosciuto, che si ricorda dei nostri incontri e di quando abitava a Montecatini. Mi chiede se ho voglia di fare qualcosa, io la guardo e noto che è abbastanza appesantita anche se conserva lo sguardo malizioso di dieci anni fa. In una situazione normale avrei detto di no ma li non mi andava di deluderla, l'ho fatta salire in macchina e ci siamo addentrati per circa duecento metri in una stradina. Visto che era freddo non mi andava di spogliarmi e le ho chiesto solo di farsi fare una pompa, lei ha acconsentito di buon grado ed ha estratto un discreto cazzo (lo ricordavo più piccolo) ed ho iniziato a succhiarla. Dopo circa dieci minuti di pompaggio mi avverte che sta per schizzare al che la faccio venire di mano facendole sparare un ottimo schizzo che bagna il sedile della macchina. Finito di rivestirci mi chiede di accompagnarla alla fermata dell'autobus un paio di chilometri più avanti, cosa che faccio volentieri. Mentre viaggiamo chiacchieriamo dei tempo passati e di come se la passa attualmente, mi dice che ormai è tornata in brasile e che viene in Italia una volta ogni due anni per lavorare un po'; nel complesso dice che le è andata bene. Alla fine ci siamo salutati scambiandoci il tel. A ripensarci ora non so se in quell'incontro ha prevalso il sesso o la nostalgia.
 
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