Gli/le: transfobia grammaticale.

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Non sono nessuno, ma sento una contrazione ai coglioni ogni volta che vedo (anche su questo Forum) il pronome personale maschile gli usato per il femminile ('a lei') quando in italiano esiste il confortevole le, oltretutto graficamente più corto e fonicamente più fluido.

Va bene che l'uso sia ormai virale nei social, va bene che anche in francese si dica lui tanto per il maschile che il femminile (ma non in inglese!), va bene che gli sia ormai invalso come plurale bisex invece del vecchio e scomodo 'a loro', va bene che ormai viviamo in un epoca di identità di genere liquida, ma che proprio in questo Forum, dove abbondano gli etero duri e puri che mai andrebbero con una trans e che storcono il naso dinanzi a ogni forma di ambiguità sessuale, che proprio qui si indulga a tanto macroscopica transessualità grammaticale non lo riesco a capire.

Oltretutto gli è un maschile per il femminile: le starnazzanti femministe per una volta non hanno nulla da dire?

Scusate lo sfogo.
E se non lo scusate me ne fotto.
 
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Vedo che non sono l’unico a storcere il naso di fronte a questi errori.
Ho smesso da tempo di correggere o sottolineare chicchessia, per non sentirmi dare del pignolo rompipalle, e questo succede a chiunque abbia l’ardire di evidenziare punteggiatura, doppie, h fuori posto o mancanti e via dicendo. In un altro forum un utente è stato invitato a fottersene della grammatica, che tanto l’importante è capirsi. Peccato che per capirsi ci vollero più post proprio a causa della grammatica e sintassi allegramente ignorate.
 
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Siamo in tre. Purtroppo, in Toscana, fa un po' parte del dialetto mettere gli al posto di le. A Livorno usano, ancora più bello, il "ni" o "gni", usato per tutto.Esempio : li/ gli/ le piace, diventa: gni ( o ni) piace .
Per non parlare poi del forbitissimo " piuttosto che" , usato alla cazzodicane, cioè usato come "oppure" invece di usarlo come " al posto di ". Scusate lo sfogo
 
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Non sono nessuno, ma sento una contrazione ai coglioni ogni volta che vedo (anche su questo Forum) il pronome personale maschile gli usato per il femminile ('a lei') quando in italiano esiste il confortevole le, oltretutto graficamente più corto e fonicamente più fluido.

Va bene che l'uso sia ormai virale nei social, va bene che anche in francese si dica lui tanto per il maschile che il femminile (ma non in inglese!), va bene che gli sia ormai invalso come plurale bisex invece del vecchio e scomodo 'a loro', va bene che ormai viviamo in un epoca di identità di genere liquida, ma che proprio in questo Forum, dove abbondano gli etero duri e puri che mai andrebbero con una trans e che storcono il naso dinanzi a ogni forma di ambiguità sessuale, che proprio qui si indulga a tanto macroscopica transessualità grammaticale non lo riesco a capire.

Oltretutto gli è un maschile per il femminile: le starnazzanti femministe per una volta non hanno nulla da dire?

Scusate lo sfogo.
E se non lo scusate me ne fotto.

L'ho notato moooolto spesso, pure in casa mia praticamente LE è sconosciuto e mi incazzo... però non mi piace correggere, a parte qualche volta...

Ci sono grammatici, incluso Giosuè Carducci, che sostengono che gli per a lei è corretto.

Il caso di gli usato in luogo di le è citato nel DISC: "L'uso di gli come f. sing., tradizionalmente condannato dai grammatici, è di antica data ed è pienamente giustificato dal punto di vista etimologico (derivazione dal lat. sing. illi, anche f.)"; il DISC cita poi come esempi letterari di tale uso Sacchetti e Soffici. Luca Serianni scrive, a tale proposito, nella sua Grammatica Italiana (cap. VII par. 38): "Se gli per loro non può certo dirsi errore, decisamente da evitare anche nel parlato colloquiale è gli per le («Quando vedo tua madre gli dico che hai fatto i capricci») che pure ha «precedenti illustri, dal Boccaccio al Machiavelli al Carducci al Verga» [...]". :unknw: [cit. Accademia della crusca]
 
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Siamo in tre. Purtroppo, in Toscana, fa un po' parte del dialetto mettere gli al posto di le. A Livorno usano, ancora più bello, il "ni" o "gni", usato per tutto.Esempio : li/ gli/ le piace, diventa: gni ( o ni) piace .
Per non parlare poi del forbitissimo " piuttosto che" , usato alla cazzodicane, cioè usato come "oppure" invece di usarlo come " al posto di ". Scusate lo sfogo
"piuttosto che" serve a riempirsi la bocca e sembrare più acculturati... infatti non lo uso mai nell'accezione consolidata "oppure"... alle medie mi hanno massacrato i coglioni con la grammatica ma è servito a qualcosa... e poi dicono che la squola non insegnia gniente! :ROFLMAO:
 
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Caro @Niut , esattamente. Ho sentito dire spesso, sempre per sembrare acculturati, il " non mi disgarba" per dire " mi piace". Che per quanto possa essere grammaticalmente corretto, lo trovo quantomai pomposo e obsoleto. Ma t'immagini la scritta su ,esempio, youtube: se ti piace il video, clicca su "non mi disgarba" !
 
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Eppure non è facile cogliere determinati errori… se usassi il costrutto “a me mi piace”, diresti sicuramente che sono un gnurant… invece nn è così!
Non è errato è solo una ridondanza, un rafforzativo, da usarsi in forma colloquiale ma da evitare in contesti formali [l’accademia della crusca docet]

Io evito sempre di usarlo, ma non è completamente sbagliato, è tollerato in alcuni contesti
 
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Vedo che non sono l’unico a storcere il naso di fronte a questi errori.
Ho smesso da tempo di correggere o sottolineare chicchessia, per non sentirmi dare del pignolo rompipalle, e questo succede a chiunque abbia l’ardire di evidenziare punteggiatura, doppie, h fuori posto o mancanti e via dicendo. In un altro forum un utente è stato invitato a fottersene della grammatica, che tanto l’importante è capirsi. Peccato che per capirsi ci vollero più post proprio a causa della grammatica e sintassi allegramente ignorate.
A parte l’essere d’accordo con te, volevo complimentarmi per il nickname ?
Separando le parole è proprio un ossimoro… mai visto un canarino feroce ???
Bellissimo cmque ?
 
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Errori grammaticali ne commettiamo tutti, chi più chi meno , chi molto di più e chi molto di meno,e non sono necessariamente indicatori di stupidità.
A me colpisce di più chi si eleva a ranghi superiori ostentando la propria cultura, o molto peggio chi utilizza wikipedia per ostentare una cultura che non ha.
Non mi riferisco in particolare a questo forum , ma in generale a quello che la gente scrive da dietro una tastiera, sarei curioso di sentire se nel parlato quotidiano ,senza aiuti online, tutti si esprimono come fanno sui social o nei forum .
 
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Torno a scassare i maroni, ma una precisazione è d'obbligo.

'Gli' al posto di 'le' non è un errore. Nella lingua, una sgrammaticatura ripetuta da molti cessa di essere tale per diventare qualcosa di peggio: un vezzo, un birignao, una sciatteria, in questo caso pure inutile.
Come parlare scaccolandosi o sistemarsi i coglioni davanti a una signora.
 
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......il "politicamente corretto" !!!!!! la solita storia: il Principe Azzurro che ha abusato di Biancaneve perchè la ha baciata mentre dormiva e quindi "approfittando di un di lei stato di incoscienza" che le impediva di esprimere un valido consenso all'approccio amoroso......i trans sono lui o lei?....Come farò a prendere sonno?.....Come potrò trovare pace nell'accettare questo mondo crudele, ingiusto razzista, superficiale ed omofobo?......Ecco, siamo su queste "lunghezze d'onda"....... Bah! :unsure:
 
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Purtroppo, in Toscana, fa un po' parte del dialetto mettere gli al posto di le. A Livorno usano, ancora più bello, il "ni" o "gni", usato per tutto.Esempio : li/ gli/ le piace, diventa: gni ( o ni) piace .
Il dialetto ha una sua identità e un suo valore. Il "Vernacoliere" è scritto in dialetto livornese, ed è molto apprezzato. Come era molto apprezzato il compianto Ettore Borzacchini (Giorgio Marchetti) (vedi "Il Borzacchini) che certamente era un letterato, oltre che architetto. E' ovvio che se si cambia contesto, per esempio, si scrive una recensione, il dialetto non sia adatto, ammenoché (ho controllato sul "Treccani") la recensione sia scritta in dialetto. E' questo il punto : hai dei dubbi ? Controlla, ci vuole un attimo. Quello che trovo insopportabile nei vari interventi è il fatto che moltissimi scrivono senza rileggere, insomma non c'è il minimo impegno per migliorare la forma e rendersi più gradevoli e comprensibili. E' pigrizia. E ben vengano le correzioni dei pedanti, possiamo tutti imparare qualcosa di nuovo.
 
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......il "politicamente corretto" !!!!!!
Prego?
non di questo si sta discutendo.
Come il buon punter prima di chiavare si lava le pudenda così nello scrivere dovrebbe ripulirsi delle croste della sua trasandatezza linguistica.
 
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....avevo letto frettolosamente.....ed il riferimentro "transfobia " mi aveva fuorviato, chiedo venia...... ( non sono certo indulgente con chi massacra la nostra - e altrui lingue - vedi chi dice Race per Rece ?....ed altro come hai sottolineato tu)....
 
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Torno a scassare i maroni, ma una precisazione è d'obbligo.

'Gli' al posto di 'le' non è un errore. Nella lingua, una sgrammaticatura ripetuta da molti cessa di essere tale per diventare qualcosa di peggio: un vezzo, un birignao, una sciatteria, in questo caso pure inutile.
Come parlare scaccolandosi o sistemarsi i coglioni davanti a una signora.
Come già scritto più su, l'Accademia stessa sentenzia che non è ammesso!!!
Poi se ne sai più di loro... :unknw:

Repetita iuvant

Il caso di gli usato in luogo di le è citato nel DISC: "L'uso di gli come f. sing., tradizionalmente condannato dai grammatici, è di antica data ed è pienamente giustificato dal punto di vista etimologico (derivazione dal lat. sing. illi, anche f.)"; il DISC cita poi come esempi letterari di tale uso Sacchetti e Soffici. Luca Serianni scrive, a tale proposito, nella sua Grammatica Italiana (cap. VII par. 38): "Se gli per loro non può certo dirsi errore, decisamente da evitare anche nel parlato colloquiale è gli per le («Quando vedo tua madre gli dico che hai fatto i capricci») che pure ha «precedenti illustri, dal Boccaccio al Machiavelli al Carducci al Verga» [...]". :unknw: [cit. Accademia della crusca]
 
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Hai perfettamente ragione ma non posso negare che, per quanto cerchi di stare attento, più di una volta ho scambiato il "le" con lo "gli"...fortunatamente ho l'abitudine di rileggermi prima di postare e di solito correggo ma da qualche parte sicuramente mi sarà sfuggito. Questo come altri errori di certo non stanno a significare l'ignoranza o meno di una persona salvo che non siano molto ricorrenti e a quel punto si può pensar male...
La cosa più brutta, secondo me, dello sbagliare è quando con superficialità si liquida l'errore con un "...eh ma il senso si capisce ugualmente..." come a dire che basta che ci siamo capiti e tutto è lecito, della serie "se avrei studiato lo dicevo meglio ma ci abbiamo capito no?" :ROFLMAO::ROFLMAO:
 
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Io non sbaglio, almeno per quel che riguarda il discorso, praticamente mai, ma sai perché?
Perché soffro di DOC e quindi sto attento ai dettagli ?
Preferirei sbagliare e non soffrire di DOC sinceramente

Cmque spero che mi abbia spiegato bene ?…
 
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Come già scritto più su, l'Accademia stessa sentenzia che non è ammesso!!!
Poi se ne sai più di loro..


Niut, stai eccitando i miei istinti pedanteschi.

Ovvio che considero l'uso di gli per il femminile una sciatteria da evitare: altrimenti perché avrei aperto questo 3d?

Scrivendo "non è un errore" mi riferivo al fatto che nella lingua è l'uso a dettare la norma, incluse purtroppo le cattive abitudini. 'Gli' per 'le' è appunto una cattiva abitudine che si sta diffondendo e che, non bloccata in tempo, rischierà di non essere più percepita come errore. Questo intendevo.

Fra l'altro, il purismo qui non c'entra. Fosse un'innovazione utile non avrei nulla da dire. Ma non solo è inutile, è un depauperamento, una regressione nel confuso, un'imbecillità in linea con le molte che da qualche decennio vanno corrodendo la nostra lingua, che non sarà né più bella né più brutta delle altre ma è uno dei pochi beni rimasti a un paese con le pezze al culo.
 
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