Ho sognato di....

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Azz... ho dato fuoco alle polveri... avevo solo buttato lì un'idea mia che peraltro poteva essere più o meno reale, ma non intendevo incendiare gli animi... prendiamoci un prosecchino tutti insieme... :drinks:

E poi, se leggete esattamente la mia domanda, non era tanto la verifica del se e come eventuali inquirenti venissero a ficcanasare nel forum, ma se i "rettori" o il fondatore, non so, del forum sia/no in obbligo in tal caso di fornire generalità e dati sensibili degli iscritti o meglio, di colui che presumibilmente potesse essere informato sui fatti... tutto lì... :pardon:
 
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tegafiapa

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Sapete dirmi perché molti consoci quando recensiscono tengono a specificare che si è trattato comunque di un sogno e non di un incontro vero, precisando anche che ogni riferimento a fatti persone e cose è puramente casuale.

lo fanno perché nel caso in cui la moglie dovesse scoprire l'account di punterforum potrebbero dire " ma tesorrro, l'ho pure scritto che è tutto frutto della mia fantasia"
 
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Perchè secondo te, nel caso, la moglie sarebbe così fessa da crederci?... dai su... siamo seri... :lol:
 
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Dear Likelick, penso che l'amico tegafiapa abbia risposto ironicamente. Neanche una donna della Repubblica democratica del Congo, dove le donne nemmeno possono firmare alcun documento legale senza il permesso del marito, o una donna Pakistana, laddove le donne accusate di adulterio sono lapidate fino alla mort,e crederebbero alla storiella della fantasia. Figuriamoci poi le forze dell'ordine o gli inquirenti a caccia di informazioni sulla vita e gli incontri della nostra amica.
 
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Be' se venisse commesso un crimine contro una esercente da me frequentata a me (che non sono coniugato né in atto né in potenza) farebbe piacere poter contribuire alle indagini con qualsiasi elemento che possa risultare utile.

Anzi se dovesse capire che giungano a me tramite il numero di telefono non mancherei di indirizzare gli inquirenti verso questo sito perché possano trarne ogni indicazione :)

Mi chiedo piuttosto se, nel condurre le indagini su una materia così delicata, gli inquirenti avrebbero la delicatezza di evitare drammi familiari (come farebbe diciamo un Montalbano in uno sceneggiato televisivo) oppure se si muoverebbero con la tipica disinvoltura dell'elefante nella cristalleria.

L'abitudine di descrivere le esperienze come sogno penso sia mutuata dai forum statunitensi: andare con prostitute negli USA è quasi dappertutto reato e si ricorre a questi artifici per evitare incriminazioni per la semplice recensione. Qui il quadro normativo è completamente diverso e la cosa non ha alcun senso.
 
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Chissà perchè a nessuno di voi è venuto in mente che almeno qualcuno tra noi non possa utilizzare la formula non in riferimento a possibili accertamenti da parte di eventuali inquirenti, ma piuttosto per scoraggiare eventuali (per quanto remote ed improbabili) rivalse da parte delle recensite.
 
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Infizz, se parli di rivalse legali (diffamazione) credo che le recensite non abbiano basi giuridiche, essendo ampiamente pacifico in dottrina e giurisprudenza che nei rapporti commerciali e professionali la libera circolazione delle informazioni (e dunque la tutela della trasparenza del mercato) prevale sul diritto della persona alla reputazione professionale.

E' la ragione per la quale esistono la centrale dei rischi bancari - credo esista anche una centrale dei rischi assicurativi -, il registro dei protesti o, più in generale, i siti di recensioni di alberghi e ristoranti, di avvocati, di idraulici. Insomma sei sempre libero di parlar male di un esercente - di qualsiasi attività commerciale - che reputi cialtrone, disonesto, insufficiente ecc. non c'è "diritto alla privacy" in materia di servizi prestati e beni venduti.

Naturalmente diverso sarebbe il caso della mala fede, ad es. inserire una recensione volutamente falsa e denigratoria a danno di una esercente concorrente.

A parte il fatto, su cui immagino concordi, che anche se vi fosse materia per un'azione in giudizio il dire di avere "sognato" non eviterebbe l'azione, visto che si tratta comunque di una recensione e sarebbe un volersi nascondere dietro un dito.
 
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La prima parte dell'articolo non mi trova daccordo, le recensioni sui ristoranti hanno poco a che fare con la norma penale della diffamazione, una norma scritta per punire - sostanzialmente - che si mettano in giro voci di "cornuto" e "frocio" o simili, volte a far male ad una persona colpendola nella sua rispettabilità sociale.
Se dico che in un ristorante m'hanno portato la pasta scotta e la birra non sufficientemente fresca, o che il conto è caro per la qualità del servizio, non vi sarebbero comunque gli estremi perché il ristoratore si senta colpito nella sua rispettabilità e onorabilità.

La seconda parte dell'articolo invece mi trova daccordo, il danno potenzialmente vantato dal ristoratore è un danno professionale, e la sua tutela va contemperata con l'esigenza, da parte della società, che possano girare liberamente le informazioni sulla qualità dei servizi professionali, di qualsiasi genere.

Una recensione negativa su TripAdvisor non ha mai rovinato nessuno, ma una menzione sul registro dei protesti cambiari sì. La questione s'è posta, nel nostro ordinamento, ben prima della nascita di TripAdvisor o di internet.

Il Legislatore avrebbe anche potuto rendere illegittimo il registro dei protesti, in fondo una esecuzione forzata di una cambiale o di un assegno è possibile indipendentemente dalla sua pubblicità, ma ha invece ammesso l'esistenza del registro dando una chiara preferenza non al principio costituzionale stabilito dall'art. 21 ma all'esigenza di favorire il corretto funzionamento del mercato.

E proprio come è giusto e lecito che un prestatore di denaro voglia sapere se un prenditore di prestiti è affidabile o è un missile, così è giusto che un onesto puttaniere, che suda la propria paga, voglia sapere se l'esercente è affidabile o è una tirabidoni.

E quindi chi dice "ho sognato" sminuisce l'utile funzione di siti come Punterforum o Tripadvisor!
 
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