Caro Giulio, anche a me lascia un po' perplesso tutto il preambolo che hai costruito per contestualizzare quella che è l'apparente domanda finale. Se ti interessava sapere come fare a effettuare un "recupero crediti" in Romania o Moldova, bastava porre direttamente quel quesito e magari qualche bellimbusto rumeno ti avrebbe risposto privatamente
Se invece stai facendo un lavoro di ricerca economico/statistica su come le signorine investano o sperperino i propri introiti, era sufficiente domandarlo a bruciapelo, magari cercando se già esistesse un thread analogo (che quasi certamente già c'è)
Non entro nel merito della presunta eredità e rispondo solo a quella che è la tua domanda diretta, citando un caso di OTR, ben consapevole che difficilmente lo stesso possa fare statistica. Il post è uscito un po' lungo, come le mie rece, e quindi siediti comodo, magari con i pop corn
In generale, è poco elegante parlare di soldi e quindi non è certo il mio argomento di discussione preferito, quando faccio un po' di social time con le signorine che incontro. Ho però avuto una "prediletta", che ho frequentato centinaia di volte nel suo appartamento quando esercitava come OTR (ora, beata lei, sta svolgendo il lavoro di escort negli USA ...) e con cui abbiamo chiacchierato per ore e ore, per cui inevitabilmente il discorso è finito ogni tanto anche sulla pecunia.
Per inquadrarla per sommi capi, la ragazza è rumena, ha esordito sulle ns. strade attorno ai 20 anni, ora ne ha quasi 30, è senz'altro
sveglia e denota anche una certa
auto-imprenditorialità, perché - in parallelo o dopo la carriera OTR - non ha disdegnato puntate più o meno lunghe come loftina nei Paesi più disparati (Francia, Germania, Regno Unito, Scandinavia, Canada, USA, etc ...). Come potrai notare, la lista include anche mete ove il meretricio è formalmente "off limits" e quindi ha pure dovuto passare qualche nottata in caserma, a seguito di retate della polizia. Pertanto, oltre che da una certa fame di denaro, deve essere anche mossa da un notevole desiderio di conoscere nuovi posti, facendo una sorta di turismo sessuale al contrario.
A voler credere a quello che mi ha raccontato, nei primi 4 anni di presenza sulle strade la fanciulla fatturò 180+140+110+100k all'anno, ossia
530k complessivi. In effetti, ai tempi d'oro scendeva da una macchina e saliva su quella successiva, senza praticamente toccare terra e lavorando solo nel suo appartamento di servizio. Tolte le spese (lavorative, di mero sostentamento e voluttuarie), da lei quantificate in ca. 40-50k all'anno, tutto il resto era capitale che accantonava. Negli anni successivi, gli introiti calarono a 60-70k all'anno, permettendole di risparmiare circa 20k all'anno, importo che ultimamente non riteneva tale da giustificare "questo lavoro di mer.a", motivo che l'ha appunto spinta a cercare nuove opportunità all'estero.
Venendo all'altra faccia della medaglia, ossia come quella montagna di soldi venisse parcheggiata / investita / spesa / sperperata, direi che la fanciulla fosse (e tuttora sia, per quanto posso cogliere messaggiandoci ogni tanto via WA) alquanto "multi-sfaccettata".
La fanciulla era senz'altro estremamente attenta alle
spese strettamente lavorative, tanto è vero che aveva cercato di fare subito la patente (per non spendere decine di euri ogni sera in "taxi"), girava con una piccola utilitaria vecchia e semi-scassata e giurava di non pagare pizzi e provvigioni ad alcuno (probabilmente mentiva un po', ma avendo la mattonella in una zona abbastanza centrale della città e non lontana dalla caserma dei CC, è possibile che la pressione dei signori della notte albanesi fosse un po' meno invadente).
Sempre a seguire i suoi racconti, era altrettanto parsimoniosa nelle
spese cosiddette vitali, perché abitava in un normalissimo appartamentino da 500-600 euri al mese e mi citava orgogliosa tutti gli affaroni che riusciva a fare al supermercato, spesso portandosi a casa kit di prodotti per la casa che erano sì in offerta speciale, ma che le sarebbero durati mesi o anni
Il suo tallone d'Achille erano però
il cibo e i vestiti, mentre escluderei che fosse frequentatrice assidua di discoteche e men che meno di sale-bingo. Le sue amiche del cuore qui in Italia erano ex colleghe di lavoro, tutte con prole (alcune sposate e alcune divorziate/separate), e amava spesso invitarle a cena in
costosi ristoranti di pesce, dove i biglietti arancioni e verdi volavano come fossero coriandoli. Lo stesso accadeva quando tornava in Romania per le ferie e per l'anno sabbatico che si prese a un certo punto, caduta in una crisi d'identità che lei definì depressione: in quelle settimane o mesi, era così generosa (e lo dico senza ironia) da sponsorizzare quasi tutte le serate che trascorreva con parenti e amiche, nei ristoranti e nelle discoteche più in voga di Bucarest (Bamboo, Boa, etc ...). Lei stessa mi disse di avere letteralmente bruciato circa 50k, durante l'anno di riposo in Romania.
Quando però aveva a che fare con i
vestiti, le sue mani diventavano letteralmente bucate. Un anno fa, bivaccò fuori da H&M per una notte intera con una sua ex-collega di mattonella, per essere certa di entrare fra le prime 10 shop-aholic e accaparrarsi tutti i pezzi della collezione di Moschino che aveva accuratamente preselezionato e per i quali aveva risparmiato ca. 2.500 euri nel mese precedente! Aveva però un alibi, con cui si lavava la coscienza: quello di comprare quasi tutto agli outlet (non ce n'era uno del Nord Italia che non conoscesse), ai saldi o approfittando appunto delle "capsule collections" lanciate annualmente dai marchi più famosi presso le catene di "fast fashion". Per cui, poteva anche avere speso 1.000 o 2.000 euri in abiti del tutto inutili, che avrebbe indossato al massimo una volta, ma riusciva sempre a dimostrarmi di averne risparmiati il doppio o il triplo rispetto al prezzo di listino (ovviamente gonfiato di altrettanto ...) e quindi, alla fine dei conti, aveva sempre fatto l'affare
Ovviamente non tutto veniva "bruciato" in spese più o meno voluttuarie. Da quanto ho capito, almeno ai primi tempi, la liquidità non immediatamente spesa veniva anzitutto parcheggiata su
conti correnti di normali banche italiane o straniere con filiali nel ns. Paese, che non ponevano troppe domande su versamenti ravvicinati da 500-1.000 euri per volta. Sempre a fidarsi di quello che raccontava lei, le banche in Romania non battevano ciglio neppure di fronte a versamenti da 30-40k in unica tranche.
Venendo agli
investimenti, non mi risulta che abbia fatto nulla di particolarmente creativo e che non possa essere classificato come il soddisfacimento di bisogni primari: ha acquistato una vettura di media taglia (non il classico macchinone tedesco da 300 CV da boyfriend rumeno, ma la tipica vettura da signora), ha aiutato ad ammodernare la casa di famiglia in cui è cresciuta, si è comprata un appartamento spazioso in un palazzo moderno a Bucarest. Qualche parente/conoscente le aveva proposto di entrare in società nell'acquisto di una società di taxi nella sua cittadina, ma non credo che l'operazione sia stata poi perfezionata. Credo insomma che la maggior parte del suo patrimonio sia tuttora depositato in banca, non saprei se lasciato dormiente su un C/C o se reinvestito in modo più redditizio.
Volendo tirare le fila del discorso, gli 800-900k che potrebbe avere introitato nell'ultimo decennio potrebbero essere stati spesi/sperperati per un 30-40%, investiti per un 20% e lasciati sul C/C per la parte rimanente.
Chiaramente questo è solo un caso (della ragazza apparentemente priva di un fidanzato "sanguisuga", senza prole a carico e senza progetti di mettere su famiglia nell'immediato), ma la mia impressione è che un po' tutte le fanciulle lavorino con
obiettivi di breve/medio termine. Credo che nessuna faccia realmente il calcolo esplicito di guadagnare per 10-15 anni e poi di vivere di rendita per i restanti 45-50 (perché, in tal caso, dovrebbero subito accantonare il 75-80% degli introiti in una sorta di accumulo pensionistico). A mio parere, pensano più a
soddisfare alcune esigenze immediate (comprare la macchina e la casa a se stesse e alla propria famiglia, che può ovviamente includere il boyfriend di turno), mettendo in conto di trovare poi un lavoro o una sistemazione normale, raggiunta la fine della carriera a 30-35 anni.
Sperando di avere soddisfatto la tua curiosità ...