Credo che si tratti di un'esperienza che aiuta a farsi qualche "corazza" rispetto alle stramberie femminili.
Ci sono senz'altro casi nei quali la escort si difende giustamente da un cliente pedante e lo mette in black list, ma ci sono anche casi nei quali la escort mette il malcapitato in black list per motivi ben poco chiari, o comunque chiari solo a lei.
Motivi probabilmente dipendenti da quella che il Prof. Infizz chiama "ciclotimia tipica del mondo escort", ossia più forte che nel mondo femminile non a pagamento.
Vado con l'esempio, che ho già ricordato in altro thread.
Ero cliente di una escort di nome Tizia ( nome di fantasia) con la quale avevo un normale rapporto. con orari e tariffe rispettate.
Un giorno le chiesi un outcall a casa mia con orario a sua scelta e tariffa classica, già in uso tra noi per un incontro del genere.
Mi rispose malamente che non ne aveva voglia perché aveva fretta, e chiuse .
Le mandai un sms nel quale le dissi che uno ha gli impegni che ha, ci mancherebbe altro, ma che usare un minimo di gentilezza con un cliente non guasta.
Mi chiamò subito e mi coprì di insulti, dicendomi che non dovevamo più sentirci.
E così fu: mai più cercata.
Tempo dopo divenni cliente di un'altra escort, di nome Caia (altro nome di fantasia), con la quale mantenni un normale rapporto con orari e compensi classici, concordati e rispettati, senza sbavatura alcuna.
Un giorno mi chiese se conoscevo Tizia, sua connazionale.
Risposi di sì, e le dissi che però avevamo cessato il rapporto nel modo che ho raccontato.
Dopo qualche giorno richiamai Caia, e scoprii di essere stato messo in black list: ossia dopo uno squillo la chiamata veniva bloccata.
Mi chiamò dopo un po' lei, dicendomi che aveva parlato di me con Tizia, e che costei le aveva detto che io ero un "tipo a posto, ma da non frequentare".
Dunque non dovevo più chiamarla.
La logica del tutto mi sfuggiva, ma non la chiamai più.
Con sorpresa, dopo qualche mese ricevetti io una sua telefonata: mi chiedeva un favore legato al mio lavoro.
Le dissi che il mio lavoro lo fanno anche altri, così come altre fanno il suo, e che dunque era meglio non sentirci più, come stavamo già facendo.
Lei chiuse la conversazione molto, molto seccata.
Mai più sentita: ha ancora annunci su vari siti, ma mi guardo bene dal contattarla.
In sintesi, credo che il frequentare escort sia comunque un buon allenamento a riconoscere alcune insensatezze femminili: già l'animo di una donna risulta complicato, ma quello di una donna che fa la escort sembra esserlo ancor di più.
Aggiungiamoci la ciclotimia della quale parla l'eccellente Prof. Infizz, ed abbiamo la chiave di lettura: se non le hai fatto nulla di male, ma una escort non ti vuole incontrare, stai alla larga da lei, perché probabilmente il suo rifiuto rappresenta la tua fortuna.
P.s. aggiungo un dettaglio che forse, nell'altro post del thread nel quale avevo raccontato lo stesso episodio, non avevo messo per mia cattiva memoria.
Quando Caia mi chiese se conoscevo Tizia - e senza che io le avessi detto altro rispetto all'incidente telefonico - mi raccontò spontaneamente di costei peste, corna, vizi, attitudini, segreti.
Ribadisco: il frequentare escort è un impareggiabile punto di osservazione sul mondo femminile.