Ieri pomeriggio avevo programmato una visita di cortesia ad un’amica neo mamma. Per la circostanza ero passato dalla farmacista di fiducia e dopo aver chiarito che non avevo bisogno dei profilattici, ho acquistato un bel welcome kit per il piccolo pargolo. Un’enorme confezione da 280 euro contenente una moltitudine di amenità, dal videocitofono di controllo, al proiettore di stelle da soffitto, giocattoli, creme, crimine, e prodotti di cui ignoro l’utilità. Giunto a casa sua, saluti e auguri, quando ha aperto il dono è rimasta delusa perche tutta quella roba aveva come colore predominante l’azzurro.
“Ma è tutto azzurro!!!”. Forse perché hai partorito un maschio, stupida vacca lesbica in calore?
“No è che io non voglio influenzare la sua crescita con questi condizionamenti, sarà lui a decidere il suo genere, il suo orientamento sessuale, la sua religione, le sue ideologie, quindi niente azzurro”. Come se il rosso possa ispirare un futuro omicida, il verde un futuro cannaiolo, il giallo un ubriacone di birra.
???
- A caval donato non si guarda in bocca e te sei una gran maleducata.
- Voglio ammettere la balla che è stata una relazione breve, con un uomo immaginario di cui nessuno sa niente e la gravidanza non era in programma, ma un conto è essere emancipati, diverso è condizionare un figlio verso la froceria con il pretesto di non volerlo condizionare verso la froceria.
Tutto ciò mi ha spinto ad una riflessione. Ad oggi, un maschio, quanto potrà mai sentirsi gratificato e privilegiato in quanto uomo e fecondatore se una donna ha la facoltà di farsi farcire di sperma autonomamente e a pagamento?
È questo il modello di società giusto in cui si fa la morale sul sesso a pagamento castrando gli uomini e invece si considera avanguardia culturale la fecondazione a pagamento?
Siamo davvero pronti ad una generazione di figli senza padre, nati da quarantenni tardone, pretenziose e rompicoglioni al punto che manco un morto di figa se l’è volute sposare, quelle che fino a ieri erano per locali e aperitivi, e che domani, dopo aver smollato i bebè ai nonni, torneranno a condurre lo stesso stile di vita strafottendosene una beata minchia delle necessità formative ed educative di un neonato?
La formazione poi...di che vogliamo parlare? Della stupida moda di mettere nomi in voga a secondo della serie tv del momento o del personaggio sulla cresta dell’onda? Nomi altisonanti che interrompono tradizioni e generazioni: Ludovico, Edgardo, Ascanio. Come se quel figlio fosse la dimostrazione tangibile della loro realizzazione di donna, esibito come se fosse l’ultimo modello di borsa Dior. Mannatevelapiglianderculo!
L’azzurro no altrimenti mi diventa etero! Ma in che senso scusa? Lungi da me fare discriminazioni e nel pieno rispetto delle libertà individuali, ma siamo sicuri che questi siano strumenti pedagocici appropriati? Che tipo di imprinting sarebbe? Quello di mostrare tutte le deviazioni possibili del percorso umano senza mai indirizzare in alcun modo? E non è proprio questo tipo di approccio che genera confusione?
Non sono padre e lo considero il mestiere più difficile del mondo. Mi rimetto quindi alle vostre opinioni se mai avrete la pazienza di esprimerla al riguardo.
Ps bicipiti allenati in pubertà a suon di ricche seghe, di destra e di sinistra ?