Il " nostro " scrittore più rappresentativo.

In quasi tutti i libri di Ken Follet ambientati nelle epoche storiche più disparate ci sono riferimenti alla prostituzione (oltre che alla descrizione piuttosto dettagliata di scene di sesso mercenario) se lui sia o non sia un puttaniere non ne ho idea...... certo è che i soldi non gli mancano.
 
Che meraviglia tutti gli autori che citate! È vero che è difficile sceglierne uno rappresentativo, più che altro immagino che ognuno di noi si voglia identificare in uno ed altri in un altro, è molto soggettivo.
 
Come dimenticare la smirurata passione di Céline, forse il più grande scrittore europeo del novecento, per le meretrici. La fonte primaria della sua rovina economica


Ecco alcuni consigli, medici e non solo, che scrisse in una lettera a una sua amica, tale Erika,

"... Deve uscire quanto prima dalla miseria e dalla confusione. Usi tutte le sue armi, tutte, il sesso il teatro, la cultura il lavoro. Ma si mantenga in salute. Niente amore senza preservativo, ALTRIMENTI DA DIETRO."





"Mi piacciono troppo le ballerine Karen. Saranno la mia rovina."
 
A me viene in mente Dino Risi: non era scrittore, bensì regista cinematografico.
Della sua passione per le prostitute parlò senza problemi sia in una delle sue ultime interviste, sia nel suo libretto "I miei mostri", nel quale tra l'altro ricordava un'ultima visita ad una casa di tolleranza, che stava per essere chiusa per effetto della Legge Merlin.
Ci andò accompagnato da Alberto Sordi e - se ben ricordo - da Mario Soldati.
Tre miti.
Un saluto.
Lafayette
 
Oltre al già citato Guy de Maupassant, che prese la sifilide che lo portò alla morte da una meretrice,
direi James Joyce assiduo frequentatore dei bordelli della mia città, Trieste
e, Pietro Chiara con "Vedrò Singapore" (parzialmente autobiografico) con la scena finale in un bordello di Trieste,
ed infine il cattolico Graham Greene, con i suoi romanzi "Il nostro agente all'Avana" (decrizione di film porno ante Fidel Castro, "L'americano tranquillo" il cui protagonista, inglese e consumatore d'oppio vive con una prostituta-geisha che alla fine sposerà, ed infine un racconto "Il film porno" che è veramente toccante e molto morboso.
ciao
 
quoto assolutam l'esimio mio concittadino NSBP (non è brad pitt ma è falsa modestia, in realtà se ne tromba molte più del noto attore ), sia su Joyce e Chiara , che col riferimento a GUY (beh, non serve che dica cosa significhi "gui e guar " proprio nel nostro dialetto veneto-giuliano)....

C'è un interessante e corposo saggio di G. Scaraffia sulle "signore della Notte " (come le definiva Beckett), che raccoglie notevoli frequentaziioni di artisti nel mondo delle pay...
Inoltre merita il libro e le foto di Joh Cohen sulla prosituzione a Tijuana e relativi problemi, - anche Wilde, e Bukowski impregnano i loro scritti e le citazioni del nostro morbo comune, la prostituzione, il torbido, le devianze sessuali .... e vogliamo parlare di Baudelaire?? poeta maledetto, dissoluto, perverso... la cartella clinica a lui sarebbe servita, vista la quantità di malattie sessuali contratte ....
 
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C'è un interessante e corposo saggio di G. Scaraffia sulle "signore della Notte " (come le definiva Beckett), che raccoglie notevoli frequentaziioni di artisti nel mondo delle pay...
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lo lessi anch'io qualche tempo fa.
è interessante soprattutto la prima parte
 
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