IL RISUCCHIO DELLE NERE

A seguito delle sollecitazioni di Satiro e Iuzep.
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:heart:
ragazzi se si parla di nere in otr io ci vado a nozze!
prima che gli esseri umani e le forze dell'ordine distruggessero il loro habitat (modena zona bruciata) io ero uno degli irriducibili.
neve ghiaccio pioggia non mi fermava niente.
confermo il risucchio :sarcastic_hand: :sarcastic_hand: che ridere e' verissimo e aggiungo anche un'altra cosa che ho notato in tutte quelle che ho testato in questi anni, quella sorta di verso "ttzz"(tipo il no dei siciliani per capirci) quando pensano o quando prendono una decisione anche quello e' proprio tipico.
 
l'altra sera mentre ero in giro a piedi dall'altra parte della strada due ragazze di colore (free, poco meno che 18enni) hanno fatto il verso del risucchio guardandomi. Quasi quasi ci provo...magari ci scappa qualcosa free (io ho 23 anni quindi posso divertirmi con loro)
 
Insomma: quando risucchiano vogliono scopare.
Se una free mi risucchia allora mi butto.
 
Rileggendo questo thread si evince chiaramente una cosa. Il risucchio è una prerogativa delle ragazze dell'africa nera, praticamente lo fanno tutte.
Interessante come nei vari discosi fatti su PFI possono essere messi in evidenza anche questi comportamenti sociologici, altrimenti non reperibili da nessun altra fonte.
 
germanello ha scritto:
Il risucchio è una prerogativa delle ragazze dell'africa nera, praticamente lo fanno tutte.
Interessante come nei vari discosi fatti su PFI possono essere messi in evidenza anche questi comportamenti sociologici, altrimenti non reperibili da nessun altra fonte.

Mi permetto di riportare in auge questo thread estivo, aggiungendo che oltre all' emissione di irragionevoli effetti acustici, piu' di una nera con cui ho avuto a che fare, tra una risucchio e l' altro, aveva il vizio di sputazzare sui tappetini. Restando poi in tema di "nere prerogative" ricordo con amore la manovella finale, espletata con la tecnica a " martello pneumatico" :moil: che portava immancabilmente a conclusione della la seduta piu' per dolore che per piacere.
 
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