Nella vita di una nazione ci sono due miti da sfatare, si chiamano INFLAZIONE e PIL, a cui sembra che tutti dobbiamo essere devoti.
Beh, che dire, sulla devozione concordo, credo che nell'epoca moderna abbia davvero poco senso in generale, in qualsiasi ambito, ma questa è una mia opinione personale.
Quelli che si citano sono semplicemente due indicatori che devono essere usati strumentalmente al fine di misurare parametri specifici e in concerto con altri elementi per giudicare lo stato di un paese.
Stiamo attenti però a non confondere chi presta attenzione anche a determinati indicatori, con un devoto, solo perché non si comprende a fondo il valore o lo scopo di tali strumenti.
Un uomo medievale che dovesse trovarsi in aeroporto potrebbe scambiare le file al gate per una processione di devoti pronti ad entrare in un luogo di culto (l'aereo) e praticare chissà quale rito magico. Il tutto solo perché non ha conoscenze sufficienti a comprendere che quello è un mezzo di trasporto, un semplice strumento e non un antro mistico.
L'inflazione è un dato che viene "gestito alla fonte" perché si basa sul rilevamento dei prezzi di ALCUNI beni (non solo primari), quelli che stanno nel cosiddetto paniere. Quindi ha già una percezione limitata di quello che è davvero l'andamento dei prezzi.
(Esempio stupido) se io nel paniere ci tengo per esempio l'elettronica e i cellulari e non la farina e l'olio extravergine avrò un dato più basso ecc ecc.
Da anni è stata tenuta "artificiosamente" bassa, in quanto non rispecchiava il costo della vita, salvo poi quest'anno esplodere.
Questa è una stupidaggine bella e buona, quasi colossale. Ignoranza del tema mista a complottismo ma si sa, le due solitamente vanno a braccetto.
Invito innanzitutto ad informarsi su cosa comprende oggi, ad esempio, il paniere ISTAT, come si forma e come si è evoluto nel tempo.
it.wikipedia.org
www.istat.it
Tra le new entry, oltre a tamponi molecolari e rapid, test sierologici e saturimetro, anche la friggitrice ad aria e le sedute di psicoterapia individuale,
www.infodata.ilsole24ore.com
Poi ricordo che di enti che misurano l'inflazione ne esistono diversi. Eurostat ad esempio usa in media 700 tipologie di beni e servizi. Se è chiaro come funziona una media, sarà facile capire che anche se ci sono elementi che spiccano per variazioni particolari in un dato periodo, queste risulteranno ininfluenti sul risultato. Questo, a meno che non si tratti di beni fondamentali come l'elettricità e il gas che come credo sia evidente a tutti hanno influenzato al rialzo l'indice dei prezzi al consumo.
Oltretutto, se anche volessimo credere in un complotto che vedesse coinvolti tutti i vari enti, ricordiamoci che ci sono persone che di mestiere cercano anche di scovare incongruenze nei dati e nella narrazione delle aziende e degli stati, per trarne profitto. Se l'inflazione ufficiale (ci saranno sempre poi le indagini di enti privati a smentire) è fasulla, come è successo in alcuni periodi in paesi ad esempio come la Turchia, gli operatori dei mercati finanziari avranno tutto l'interesse a valutare correttamente la realtà, per poter "scommettere" sulle prospettive di quella specifica economia. Perché mi sembra siamo tutti d'accordo che l'inflazione poi impatta la vita reale delle persone e quindi l'economia di un paese. Quindi, se accettiamo questo complotto, accettiamo anche che tutti, dal semplice trader per hobby ai manager dei grandi fondi di ogni tipo (speculativi, pensionistici ecc.) siano disposti a rinunciare a lauti e facili guadagni, per se e per i propri clienti, in nome di questo fantomatico complotto. Credo che chiunque, anche senza aver studiato teoria dei giochi, possa rendersi conto dell'assurdità della cosa.
A meno che non si creda che tutti non si siano all'oscuro del vile trucchetto statistico. Tutti, tranne l'uomo della strada, che svela l'arcano in un forum di puttanieri.
Le politiche neoliberiste hanno ormai mangiato quasi tutti i settori strategici facendoli passare dagli Stati ai privati (più che altro grossi fondi) che dominano le politiche mondiali.
Che bel commento di natura squisitamente "
politica", degno di un qualsiasi talk show serale. Magnifico. Immagino questo derivi da attente analisi e ponderate riflessioni alla luce di una certa competenza nell'ambito della concorrenza, della fiscalità dello stato e della strategia aziendale. Se queste competenze sono pari a quelle statistiche o di politica monetaria dimostrate in altri punti, credo ci si possa tranquillamente fidare.
Io, personalmente,
qui, mi asterrò dal commentare l'argomento e lanciarmi in analisi di questo tipo.
Con la confluenza nell'euro l'Italia ha perso la sua autonomia monetaria e non è stata in grado, politicamente, di pesare in Europa, tanto che la trazione tedesca delle politiche di austerità ha fatto sì che negli ultimi vent'anni perdessimo in ogni campo, riducendosi a comprimari economici.
Bravi loro a fare i loro interessi, chapeau alla Merkel (che aveva anche stabilizzato una Europa quasi equidistante tra Usa e Russia pur mantenendo rapporti commerciali con entrambe, una volta uscita di scena lei il disastro a cui stiamo assistendo).
Che bello, altre profonde analisi
politiche da talk show da prima serata, da giornale "di spessore" o da blog che nulla ha a che fare con il colore blu o la lettera y. Livello sopraffino.
Ignoranza del funzionamento basilare della politica monetaria condito al sempre verde vittimismo che assolve da qualsiasi autocritica dei limiti della società e del sistema paese in cui si vive.
Una vera e propria squisitezza per le menti di chi legge.
Copio e incollo quanto ho scritto 6 righe sopra.
Il Pil e il mito della crescita: la crescita infinita esiste solo in matematica, non in natura. L'aver continuamente inseguito questo mito ha portato al paradosso di consumare per produrre e non produrre per consumare. Abbiamo già prodotto di tutto ed i mercati sono saturi, questo modello non funziona più e siamo in un circolo vizioso in cui sarà inevitabile il collasso, con le conseguenze pagate (come sempre) dalle fasce più deboli.
Mi fa piacere e mi rassicura trovare risposte tanto chiare ai temi che accademici di grande livello si sforzano di codificare, come scrivevo nel post #15. Uno cerca di analizzare multipli lati della faccenda, conscio dei propri limiti ma improvvisamente, poco dopo, arriva l'illuminazione. Spettacolare. Meno male che siamo arrivati ad una risposta assoluta, definitiva ed argomentata. Premio per la ricerca in arrivo, magari non proprio il Nobel per l'economia ma spero ci si possa accontentare.
Tanto che negli ultimi anni, prima con la pandemia e ora con crisi energetica, i più ricchi diventano sempre più ricchi e la forbice si allarga sempre di più.
Colpevolmente le politiche degli stati non intervengono per bilanciare questa situazione (vedi mancata tassazione degli extraprofitti su energia, nessuna vera guerra all'evasione e mancanza di uno straccio di patrimoniale sui grandi capitali).
Altre analisi
politiche, che mi astengo dal commentare, anche se su qualcosa potrei anche avere addirittura dei punti di contatto.
A volte, prendendo strade diverse, si può arrivare nello stesso luogo. Tuttavia non tutte le strade sono uguali. E' bene imparare a costruire strade solide per arrivare più in fretta e in maniera più sicura a destinazione, senza incappare in incidenti di percorso che potrebbero far smarrire il viaggiatore.
Poi per quanto riguarda il PIL credo che avesse detto già tutto quanto Robert Kennedy nel 1968
Un grande classico, davvero non me lo aspettavo. Mi limito a dire che i discorsi però dovrebbero sempre essere inquadrati nel contesto storico e politico nel quale vengono pronunciati.
(e subito dopo fece infatti una brutta fine)
Mi verrebbe da pensare che qui si suggerisca l'esistenza di un complotto. Devo aver capito male io però, non sarebbe coerente con il resto di quello che ho letto.
Ps: Ai tecnicismi, alle complessità forzate per evitare soluzioni ragionevoli, agli economisti puntualmente smentiti dai fatti, alla verbosità politicante che vuole spiegare come gira il mondo dal suo dorato castello, preferite sempre la semplicità (se poi vi volete far fighi pure voi con qualche citazione vi consiglio "il rasoio di Occam").
E soprattutto leggete più Pasolini e meno Friedman.
Se si potesse rinunciare alla complessità lo faremmo tutti volentieri. Sai che rottura impegnarsi nella vita? Soluzioni ragionevoli in base a cosa? Fatti? Prove? Od opinioni raffazzonate? Qui mi sembra si faccia fatica anche solo a distinguere fatti concreti da fantasie e complotti. Una persona seria non ha paura di essere smentita e cambiare idea, a fronte di nuovi elementi.
Mi permetto di far notare che i castelli sono un po' démodé. Troppa manutenzione. Ora i professoroni si riuniscono a discutere negli attici, meglio aggiornarsi.
Suggerire di usare il rasoio di Occam cosi, a casaccio, è un po' come pensare sia una buona idea scopare con il cazzo avvolto nel domopack, solo perché è buono per proteggere gli alimenti. Io per lo scopo specifico suggerisco un preservativo: pratico, comodo e studiato da persone del settore per difenderci da fastidiosi ed infidi batteri e virus. Pensare di usare il fai da te casereccio ovunque, non mi sembra una soluzione intelligente.
Lasciamo a ognuno il suo ambito di competenza. Perché scomodare il povero Pasolini, che ha scritto anche cose pregevoli, chiedendogli di spiegare qualsiasi cosa? Sinceramente ho dei dubbi riguardo a quale Friedman si faccia riferimento. Però, se devo leggere qualcosa, mi viene in mente
Milton Friedman. Sicuramente "qualcosina" di interessante l'ha scritto. Basta farlo con cognizione di causa e non riporre in nessuno alcuna devozione, giusto per chiudere il cerchio. Anche le persone molto intelligenti non dicono necessariamente sempre e solo cose intelligenti.
Leggere certi commenti mi dovrebbe deprimere e rispondere ad essi generare in me dell'imbarazzo. Tuttavia io ho ben chiaro, e forse lo è anche a qualcun altro, perché valga la pena replicare a determinate sparate. Oltretutto non c'è nulla di nuovo, solo la solita bicicletta sulla quale si è scelto di pedalare. Tanto c'è sempre tempo per prendere l'aereo.