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Non sono molto presente negli ultimi tempi, prima di tutto perchè è un periodo di astinenza, secondo perchè il lavoro mi sta impegnando molto ed anche quando riesco a connettermi passo più tempo a disbrigare le email di lavoro che a controllare siti di "maggiore interesse personale".
Ma, come spesso mi accade, è proprio il lavoro a dare spunti per le occasioni di "maggiore interesse personale".
Il fatto è accaduto mercoledì passato. Ero ad una cena di lavoro, dopo un'intensa giornata passata ad esaminare preventivi e preliminari di varia natura, nonchè a discutere di varie situazioni da sistemare relative a grandi opere che abbiamo in cantiere. Finalmente, all'ora di cena, ci si rilassa un po' e complice anche qualche bicchiere di vino la compagnia, che era stata decisamente seria ed operosa durante tutta la giornata, si fa più spensierata e scherzosa. Direi addirittura divertente. Concludiamo la nostra cena in un ristorante caratteristico di una delle valli bergamasche, dove la polenta taragna la fa da padrone, poi ognuno per la sua strada. Io mi faccio accompagnare da un collega del luogo che si era reso disponibile a fare da tassista a quelli che, come me, non erano automuniti ed avevano il problema di rientrare in albergo.
Eravamo in quattro in macchina, tre uomini ed una donna (donna biologica intendo. Bleah, direte voi, ma facciamo di necessità virtù!).
Dicevo, io e la donna eravamo nello stesso albergo, noto perchè molto vicino all'ingresso dell'autostrada e spesso punto di riferimento per incontri all'uscita della stessa, mentre il quarto collega era da un'altra parte della città che non saprei meglio spiegarvi.
Comunque sia, arriviamo in macchina alla rotonda del concessionario del gruppo VW, quello della Reyka per intenderci, preseguiamo per il nostro albergo ma prima di giungere al solito cavalcavia il nostro guidatore tiene la destra per portare prima il quarto collega al suo albergo.
Ed è qui che poi chiedo il vostro aiuto perchè non ho prestato attenzione ai particolari delle strade percorse, forse per i fumi dell'alcohol, forse perchè non è che fossi poi così interessato al panorama visto che stavo pensando già a come abbordare la tipa che stava sul sedile dietro.
Dunque, tenendo la destra del cavalcavia che segue la rotonda delle valli (in realtà noi siamo passati sotto visto che si arrivava dalla val Brembana) siamo arrivati ad un semaforo. Scattato il verde mi pare che siamo andati dritti, praticamente passando sotto il cavalcavia?, e girando poi a destra. A quel punto non ricordo se c'era un semaforo, o se siamo arrivati ad uno stop e poi un semaforo ... Boh?! ... Ad ogni modo, usciti da cavalcavia, girando a destra, mentre guardavo fuori dal finestrino distrattamente, ho avvistato una macchina (forse una Punto?) con a bordo una donnina in atteggiamento lascivo ... Mezza nuda per capirci. Il mio occhio clinico mi ha fatto intuire che la tipa fosse una trans, ma non ho altri elementi se non l'esperienza per confermare questa cosa. A dirla tutta poteva anche essere che la tipa non fosse una "donnina" ma solo una ragazzaccia un po' scostumata. Per questo chiedo conferme a voi che conoscete tutti gli antri più bui della metropoli dei mille.
Il viaggio prosegue verso l'albergo del collega e poi verso il nostro. Appena l'amico ci ha lasciati soli ho provato l'approccio offrendole il bicchiere della staffa al bar dell'albergo, ma lei ha declinato. L'ho lasciata mentre lei saliva sull'ascensore dicendomi il numero della sua stanza così che la mattina dopo l'avrei potuto svegliare se non fosse stata in orario. Al volo le ho dato il numero della mia, che era su un piano diverso. Mi dirigo al bar, un whiskey veloce e poi decido di salire in camera a prendere le chiavi della macchina per andare a verificare quanto avessi visto prima. Mentre esco dall'ascensore vedo la tipa fuori dalla mia porta. Mi dice che l'ho fatta aspettare un po' troppo ma che era certa che avrei trovato un modo per farmi perdonare. Potete immaginare perchè non sono andato a verificare la segnalazione di cui sopra ... Vi dico solo che l'indomani eravamo entrambi in ritardo. E con le occhiaie ...
Ma, come spesso mi accade, è proprio il lavoro a dare spunti per le occasioni di "maggiore interesse personale".
Il fatto è accaduto mercoledì passato. Ero ad una cena di lavoro, dopo un'intensa giornata passata ad esaminare preventivi e preliminari di varia natura, nonchè a discutere di varie situazioni da sistemare relative a grandi opere che abbiamo in cantiere. Finalmente, all'ora di cena, ci si rilassa un po' e complice anche qualche bicchiere di vino la compagnia, che era stata decisamente seria ed operosa durante tutta la giornata, si fa più spensierata e scherzosa. Direi addirittura divertente. Concludiamo la nostra cena in un ristorante caratteristico di una delle valli bergamasche, dove la polenta taragna la fa da padrone, poi ognuno per la sua strada. Io mi faccio accompagnare da un collega del luogo che si era reso disponibile a fare da tassista a quelli che, come me, non erano automuniti ed avevano il problema di rientrare in albergo.
Eravamo in quattro in macchina, tre uomini ed una donna (donna biologica intendo. Bleah, direte voi, ma facciamo di necessità virtù!).
Dicevo, io e la donna eravamo nello stesso albergo, noto perchè molto vicino all'ingresso dell'autostrada e spesso punto di riferimento per incontri all'uscita della stessa, mentre il quarto collega era da un'altra parte della città che non saprei meglio spiegarvi.
Comunque sia, arriviamo in macchina alla rotonda del concessionario del gruppo VW, quello della Reyka per intenderci, preseguiamo per il nostro albergo ma prima di giungere al solito cavalcavia il nostro guidatore tiene la destra per portare prima il quarto collega al suo albergo.
Ed è qui che poi chiedo il vostro aiuto perchè non ho prestato attenzione ai particolari delle strade percorse, forse per i fumi dell'alcohol, forse perchè non è che fossi poi così interessato al panorama visto che stavo pensando già a come abbordare la tipa che stava sul sedile dietro.
Dunque, tenendo la destra del cavalcavia che segue la rotonda delle valli (in realtà noi siamo passati sotto visto che si arrivava dalla val Brembana) siamo arrivati ad un semaforo. Scattato il verde mi pare che siamo andati dritti, praticamente passando sotto il cavalcavia?, e girando poi a destra. A quel punto non ricordo se c'era un semaforo, o se siamo arrivati ad uno stop e poi un semaforo ... Boh?! ... Ad ogni modo, usciti da cavalcavia, girando a destra, mentre guardavo fuori dal finestrino distrattamente, ho avvistato una macchina (forse una Punto?) con a bordo una donnina in atteggiamento lascivo ... Mezza nuda per capirci. Il mio occhio clinico mi ha fatto intuire che la tipa fosse una trans, ma non ho altri elementi se non l'esperienza per confermare questa cosa. A dirla tutta poteva anche essere che la tipa non fosse una "donnina" ma solo una ragazzaccia un po' scostumata. Per questo chiedo conferme a voi che conoscete tutti gli antri più bui della metropoli dei mille.
Il viaggio prosegue verso l'albergo del collega e poi verso il nostro. Appena l'amico ci ha lasciati soli ho provato l'approccio offrendole il bicchiere della staffa al bar dell'albergo, ma lei ha declinato. L'ho lasciata mentre lei saliva sull'ascensore dicendomi il numero della sua stanza così che la mattina dopo l'avrei potuto svegliare se non fosse stata in orario. Al volo le ho dato il numero della mia, che era su un piano diverso. Mi dirigo al bar, un whiskey veloce e poi decido di salire in camera a prendere le chiavi della macchina per andare a verificare quanto avessi visto prima. Mentre esco dall'ascensore vedo la tipa fuori dalla mia porta. Mi dice che l'ho fatta aspettare un po' troppo ma che era certa che avrei trovato un modo per farmi perdonare. Potete immaginare perchè non sono andato a verificare la segnalazione di cui sopra ... Vi dico solo che l'indomani eravamo entrambi in ritardo. E con le occhiaie ...