[INFO] Chiarimenti su Sezione Massaggi a Roma

Non e' il prezzo il problema.
Il problema è che in Italia non c'è professionalità: i clienti vengono sistematicamente fregati sempre con foto false, diplomi fasulli, sulla durata del massaggio.
Solo all'estero nei centri importanti c'è molta professionalità e onestà verso il cliente.
 
@puledro2000 sicuramente calibrare il tariffario sulla base del cliente è la prima opzione. Ma di questo non denigro tanto la ragazza, lo farebbe un artista, un designer, un musicista, un'agenzia di marketing, lo farebbe una enorme quantità di attività imprenditoriali e di professionisti perchè andrebbe a calibrare il servizio sulla base dello sforzo richiesto (quindi della spesa interna in termini di energie, tempo, opportunità di denaro).

Se da un lato ci sono ragazze che fanno questo gioco, è anche perchè dall'altro lato ci sono clienti che si presentano imprensentabili (scusate il gioco di parole) e pretendono di infilarti il DFK dopo aver bevuto il caffè amaro al bar. Questi stratagemmi nascono da ambo i lati, per cercare di ottenere di più, o preservare meglio.

Si è vero ci sono poche massaggiatrici BRAVE nel massaggio, e molte persone che ti strusciano le mani addosso forti del fatto che la massaggiatrice brava da centro estetico non si spoglia, non ti spoglia, non ti tocca le parti intime, non ti bacia etc.etc. Quindi quel tipo di esperienza diventa "esclusivo" e quindi loro hanno un monopolio sull'offerta di mercato.

L'importante è saper scegliere, imparare a capire chi vale e chi non vale. Chi non vale precipita verso il fondo, o verso clienti a cui lei è più congeniale. La domanda è: Come facciamo noi a capire chi vale? Solo tramite le recensioni? Ci potrebbero essere altri metodi validi per riuscire a semplificarci la vita?
 
@pushrosso questo è anche merito del fatto che all'estero puoi "supportare" l'attività, fare da manager, gestire, articolare la relazione fra cliente ed escort senza finire in galera per favoreggiamento alla prostituzione.

Qui le ragazze si autogestiscono, non c'è un sistema di controllo, non c'è una qualifica riconosciuta a livello universale, non c'è un metodo di tracciamento, non ci sono agenti o manager, non c'è agenzia..... e quindi andiamo a tentativi!
 
L'importante è saper scegliere, imparare a capire chi vale e chi non vale. Chi non vale precipita verso il fondo, o verso clienti a cui lei è più congeniale. La domanda è: Come facciamo noi a capire chi vale? Solo tramite le recensioni? Ci potrebbero essere altri metodi validi per riuscire a semplificarci la vita?
Per capire chi vale, a parte il testare in prima persona giocandosela d'intuito, non ci sono che le recensioni o il consiglio di una persona di cui ci si fida.
Tutto il resto è promozione.
Poi, per carità, evviva le belle foto e i pulsanti per ricerche mirate e sopraffine, ma chi paga i gestori del sito sono le inserzioniste, non i clienti.
 
@Jesper80 hai detto una cosa estremamente acuta! Tu pagheresti un sito per avere accesso a delle informazioni extra che tutelino le tue esperienze pay? Daresti una cifra X per poter permettere al sito di attivare una moderazione più incisiva e sperimentare di persona e classificare le persone reali dalle persone poco affidabili? (ovviamente su argomenti oggettivi e non soggettivi, ad esempio l'aderenza con le foto, la qualità della location, la veridicità dei servizi)
 
Mah, guarda, ho davanti agli occhi l'esempio di EA, che non è proprio un modello di correttezza e trasparenza.
La reputazione bisogna guadagnarsela sul campo e prendere soldi sia dai clienti che dalle inserzioniste è una via assai perigliosa, perché gli uni o le altre saranno sempre scontenti/e.
E' un caso lampante di conflitto di interessi.
Succede anche con i ristoranti: quando nelle guide trovi degli inserzionisti, guarda caso i loro ristoranti sono sempre ben recensiti.
 
Ultima modifica:
@Jesper80 in effetti la cosa migliore è avere due poli opposti in equilibrio. Da un lato i portali che se la giocano sulle inserzioniste, dall'altro i forum di recensioni che tutelano i clienti, e lo scambio di informazioni fra questi due mondi poi fa uscire effettivamente le mele marce e le mele buone.
 
Secondo me basterebbe che l'inserzionista facesse corrispondere offerta formale a prestazione sostanziale...purtroppo si è costretti a scegliere sempre per esclusione la meno peggio.
 
Difficile fidarsi delle professioniste, loro portano acqua al proprio mulino. Sarebbe necessario un iter diverso. A mio avviso è comunque solo un problema tecnico, di gestione delle informazioni e creazione degli strumenti giusti per filtrare.

Oggi ci affidiamo a delle “schede prodotto” delle ragazze. Un domani sarebbero molto utili dei tools che permettano di capire come orientare, da chi andare. Tipo i social di instagram per intenderci.

Onlyfans docet
 
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