Re: [INFO] TRANS OTR A FALCONARA (AN)
atabis ha scritto:
nessun articolo nell'allegato.. di cosa si tratta maser?
ops ecco leggi hanno aggiornato..
Pugni e ricatti dall’ispettore Gioia”
Le accuse di un lucciola picchiata e la ricostruzione dei carabinieri che spiavano l’investigatore
Ancona Nelle telefonate tra lucciole e protettori a volte lo chiamavano Vulvoi, il nome di un vento in Romania, altre semplicemente G., con l’iniziale del cognome. Ma i carabinieri del Nucleo investigativo, che nell’estate del 2007 indagavano su un giro di cocaina e sfruttamento della prostituzione, capirono presto che quell’ispettore di cui si parlava con timore nelle telefonate intercettate era Domenico Gioia. Fu così che, da un’inchiesta su Guido Spinelli e il suo entourage di squillo e trans, l’attenzione si spostò sul poliziotto di 52 anni specializzato in operazioni anti-prostituzione sul litorale tra Falconara, Marina di Montemarciano e Marzocca. “Era pressante, ci prelevava in strada, ci caricava sulla sua auto e finivamo nelle celle di sicurezza della questura, durante il percorso ci prendeva a calci e pugni”, è stato il racconto ieri in Tribunale di Marinela Andronache, la prostituta romena che due giorni dopo l’arrivo in Italia venne “battezzata” da Gioia con un pugno in faccia che le fece saltare un dente. “Era veloce come il vento, per questo lo chiamavamo Vulvoi”.
L’ispettore dell’Anticrimine, arrestato il 24 novembre 2008 e ora libero e sospeso dal servizio, è imputato di concussione e corruzione, sequestro di persona, lesioni personali gravissime, favoreggiamento della prostituzione, rivelazione del segreto d’ufficio e accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine. Capi d’imputazione ripercorsi durante la deposizione del maresciallo Antonio Saracino, uno dei carabinieri che per mesi, insieme al Pm Rosario Lioniello, hanno indagato sulla doppia identità di Gioia, un poliziotto tra i più esperti della squadra antiprostituzione della questura, impegnato anche in delicate indagini della Procura dei minori. L’investigatore ha ricordato gli accertamenti fatti per capire se davvero, come emergeva dalle intercettazioni, l’ispettore picchiava e tratteneva in questura per intere nottate, senza motivo, le prostitute che non sottostavano alle sue richieste di denaro e prestazioni sessuali. “L’ingresso nelle camere di sicurezza veniva annotato con dettagli molto accurati, mentre nel caso di Gioia si registrava solo l’arrivo di un certo numero di prostitute, senza neanche il nome”. Una volta, per trovare conferma di un’aggressione di cui la Andronache parlava al telefono, i carabinieri simularono una perquisizione. “Una collega donna - ha ricordato Saracino - fece spogliare la romena e notò che presentava sul corpo delle ecchimosi compatibili con il suo racconto”.
I carabinieri, oltre a intercettare le telefonate di Gioia, Spinelli e altri indagati, hanno sentito diversi testimoni, dai clienti delle prostitute a colleghi dell’ispettore che erano con lui durante le retate. Scoprendo in diverse circostanze il doppiogioco del poliziotto, che chiedeva soldi e favori sessuali alle prostitute per non essere disturbate. “Il 5 novembre 2008 Gioia portò in questura Claudia, una prostitura romena, ma la rilasciò subito quando il suo protettore al telefono gli fece presente che era una di quelle che pagavano”, ha ricordato il maresciallo. Gioia è a giudizio anche per le soffiate con cui avrebbe consentito a Gilberto Rocconi, ritenuto il titolare di fatto dei night J’Adore di Ancona e Snoopy di Senigallia di eludere i controlli delle forze dell’ordine. “Sapeva dei controlli e lo informava al telefono - ha riferito l’investigatore -, l’unica volta che riuscimmo a organizzare una verifica a sorpesa trovammo ragazze che lavoravano in nero e il night si prese una multa da 25 mila euro”. Per le sue spiate Gioia attingeva informazioni riservatissime dalla banca dati della questura. Spiando le sue mosse, i carabinieri scoprirono che aveva informato conoscente di una richiesta d’arresto della procura nei confronti di un falconarese.
lorenzo sconocchini,