Penso che tutti abbiano torto e tutti abbiano ragione.
Emerge in ogni caso che risultano fondamentali le circostanze al contorno e la propria esperienza personale.
Per chi è alle prime armi sconsiglierei comunque in modo assoluto di portarsi a casa una "sconosciuta", che ahimè sappiamo tutti vive in un modo parallelo al nostro, che può anche essere fatto di violenza, di ricatto e delinquenza.
Due mondi che in genere è meglio non si intersechino mai, se non nei pochi mirati casi, in campo neutro, in cui avvengono gli incontri "amorosi".
Il mondo della prostituzione, allo stato, nel nostro paese, rimane per noi sempre un ambiente pericoloso e pieno di insidie per diversi motivi, tra cui la nostra cultura di fondo, ancora in gran parte bigotta, ipocrita e falso-moralista, la delinquenza imperante sul campo, soprattutto delle OTR straniere, la tendenza in molti di noi di lasciarsi andare al buonismo o, peggio, a mischiare sesso e sentimenti, in una situazione sbagliata di partenza, una miscela esplosiva che può distruggerti moralmente e materialmente.
Eppure questo mondo esercita un fascino incredibile, soprattutto in chi ancora non lo conosce, e sono queste persone che vanno protette, affinché la loro vita non si trasformi in un inferno, e possano godere in modo sereno di quello che ritengo un servizio fondamentale per la nostra società, perché rispondente a esigenze che risultano a tutt'oggi, come da sempre, indispensabili per garantirne il normale funzionamento.
La prostituzione, con buona pace dei falsi moralisti e degli ipocriti, che devono farsene una ragione, fa parte del "Welfare", e risulta allo stato indispensabile per garantire il benessere dei cittadini.
Tornando all'argomento, ritengo che la posizione di
@Lafayette risulti in ogni caso del tutto corretta e condivisibile, ma va posta nel giusto contesto di persona "single", che non deve risponder di niente a nessuno, e, soprattutto, di provata esperienza sul "campo di battaglia", che gli permette di agire saggiamente e di individuare anche le persone di cui eventualmente non fidarsi.
Lafayette rappresenta l'eccezione che conferma la regola, perché lui lo può fare, il rischio per lui è "accettabile", ma la regola da scrivere a caratteri cubitali rimane, a mio avviso, sempre quella di evitare di portarsi una "pay" nella propria casa.
Chiarito questo, poi ognuno agisce sulla base delle proprie esperienze personali e dell'ambiente in cui normalmente vive, e se ne assume i rischi e le conseguenze.
Per me il problema di portare una "pay" nella mia casa fortunatamente non si è mai posto, essendo io sposato, ben conosciuto e "rispettato" nel condominio dove abito da più di 20 anni con mia moglie.
Anche io comunque mi sono fatto la mia esperienza sul campo, e sono pieno di ferite, alcune anche gravi e non ancora del tutto rimarginate, ferite che mi fanno soffrire, ma che, nel contempo, mi rendono più forte e più saggio, anche se la saggezza va talvolta a farsi benedire quando si tratta di sesso, dove spesso la mente si annebbia e dominano la fisicità e le parti basse.
In conclusione, in linea di principio, ritengo che nella propria casa non ci si dovrebbe mai portare una "pay", perché si rischia di mischiare due mondi spesso incompatibili tra loro.