Mhm, capisco, situazione intricata, ma allora, visto che pare tu abbia una moglie intollerante e scassa coglioni (senza offesa, lo leggo tra le righe che scrivi tu), le cose sono tre:
Allora scassa coglioni nella vita Ok, ma non c'entra nulla con il discorso che si tiene qui.
Intollerante no, quando evidenziai che il mio problema (anorgasmia primaria non disfunzionale, una roba brutta e rara) mi stava provocando problemi di salute e di stile di vita che mi davano sulle palle di brutto e che lei conosce ma alla fine se n'è abbastanza fregata per decenni (tanto lei i suoi buoni orgasmi li ha) e che anche una andrologo mi suggerì di chiedere ad una professionista se la causa a suo avviso è fisica o psichica, inizialmente si mostrò aperta, proposi anche di andarci in duo ("non ti dico di no/ci penso etc...") poi alla chiusura ed al "non mi coinvolgere" sbroccò quando si è andata a leggere le mie recensioni su altro forum (beh, leggere che tuo marito si è scopato 5 escort in 24 ore per un'ora ciascuna per testare i limiti della sua anorgasmia non è facile, giustamente mi ha detto "che avresti fatto leggendo come ho spompinato dieci uomini sconosciuti?" e non ha torto... ma ripeto che ho cercato di coinvolgerla da subito). Mettiamoci che nonostante analisi preventive, controlli trimestrali, vaccino HCV, condom etc... ci siamo passati una lieve uretrite per questi motivi... apriti cielo.
Le escort mi hanno dato un chiaro indizio delle mie condizioni: problema probabilmente a livello di neurotrasmettitori. Con una vita sessuale intensissima (e dico secondo me almeno 4 in un giorno... rapporti lunghi e da ripetere direi almeno una volta al mese) 'sblocco' una maggiore sensibilità, che non mi rende orgasmico durante i rapporti, ma almeno nella masturbazione (che a livello di sopravvivenza è una salvata). Il punto è che: (1) il prezzo è proibitivo (2) pagare per far scopare 10 'sexworker' e vedere avere 15 orgasmi a loro e zero a me mi fa un pochino rodere il culo.
Quindi è una non soluzione. Adesso spero che non finisca un matrimonio e una 'alleanza nella vita' di 24 anni per della pura terapia con professioniste che stimo più di quanto si stimino loro (visto che la gente le usa per svuotarsi, a me hanno dato un reale aiuto terapeutico), ma di cui, a livello affettivo, non me ne può fregare di meno (poi per carità ho empatia, rispetto, amicizia per tutti).
1) resti come sei, sprechi soldi in terapia, e seghe (e alla fine ti farà pure venire il sangue amaro con la mogliera).
2) non si tratta di ingannare, si tratta di sopravvivere, se tu pensi di ingannare, allora perché sei qui a scrivere? Qualche problema di fondo mi pare ci sia. Non si tratta di voler male alla moglie, ma bene a te stesso.
Credo di aver riassunto sopra.
3) esiste la separazione/divorzio (con tutti i guai, anche economici, che ne conseguono), ti sentirai libero e non ingannerai nessuno...se resteranno i soldi per le sexworkers.
Sì, credo che non resterebbero soldi per sexworkers, già per i ritmi che dovrei avere non posso permetterle... starei bene con 1500 al mese dedicati a questo hobby. Devo prima cambiare lavoro però. :D
P.S. ma perché ti fai del male facendo la morale a te stesso? Ti piacciono le mignotte? O meglio, ti piace il sesso? E vacci...non puoi rovinarti la vita se la consorte non capisce, letteralmente, un cazzo...suvvia, la vita, per quello che ne sappiamo, è una... Domanda: ma sei in vera sintonia con tua moglie?
Eh, il problema mio purtroppo è che non mi piace forse abbastanza. Ho una libido alta data da alti livelli di testosterone nel sangue (quindi impluso a trombare), ma un certo distacco dal non avere poi una 'fine' (quindi freno l'impulso con una certa amarezza), anzi è pure pericoloso perché l'ultima volta che ci andai sono rimasto in erezione decisamente troppo a lungo. Non mi piace usare il termine "mignotte" perché utilizzato in maniera molto dispreggiativa dalla società. Secondo me andrebbe usato questo termine per descrivere le situazioni di degrado o da disprezzare (es. schiave sfruttate, vittime di protettori, degenerate infette e non curanti della salute propria o altrui che offrono magari scoperto etc...).
Per chi fa questa attività con molta professionalità (ed anche chi con un pò più di improvvisazione diciamo) ed esprimendo in alcuni casi una ricerca di autostima (difficile, capisco) ed auto-espressione o di sicurezza ed indipendenza (innanzitutto economica, ma non solo) mi piace riconoscergli uno status di "sex-workers". Oltretutto fanno qualcosa che è importante per tantissime persone... il lavoro di 'servizi alla persona' più intimo e profondo (e piacevole) che si possa dare. La vita è spesso un lago dall'acqua nera di dolore e fatica e amarezza da cui emergono poche isole di felicità, ed alcuni, a pagamento e per poco tempo, hanno in loro un'isoletta di felicità. Mi sembra folle che vengano per questo disprezzate anziché apprezzate socialmente dagli stessi che poi magari stimano e ammirano chi si mette una cravatta (come me) e gli fotte soldi, futuro, li inguaia con la legge e gli crea problemi e complica l'esistenza. Però la nostra società è miserabile e piena di contraddizioni, una merda umana succhiasoldi viene rispettata per il suo status e temuta per il suo potere su di te, una sex-worker visto che si ha l'impressione di poterla possedere usando la tua libido a pagamento viene spesso svilita da molti come persona senza 'valore' o feccia. Forse andrebbero ribaltati i valori, disprezziamo di più chi te lo mette in quel posto e chi per farti contento se lo fa mettere in quel posto, piacevolmente.
(forse con l'ultima analisi sono tornato in-topic "Bigotti e critiche")