Ivette - Cagliari - Bakecaincontrii

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CARATTERISTICHE GENERALI

NOME INSERZIONISTA: Ivette anche se di persona mi ha detto un nome italiano che ora non ricordo
RIFERIMENTO INTERNET: http://cagliari.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/ivette-new-ungherese-ragazza-qgcg67712396
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NAZIONALITA': Ungherese
ETA': 40 e fischia
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: zero
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): tutto a suo dire
SERVIZI USUFRUITI: bj e rai1
COMPENSO RICHIESTO: da 50 a 100
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 30 minuti
DESCRIZIONE FISICA: 1,60, seno quarta naturale, magra ed in forma, fianchi e gambe stretti, viso decente che mostra i segni dell'età
ATTITUDINE: professionale, scostante, fintamente cordiale
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
INDEX RICERCHE: 32844400xx - 33395888xx

LA MIA RECENSIONE:

2014: Fuga dal Poetto.

Dopo un pomeriggio un po' movimentato avevo bisogno di qualcuna che placasse il vorticare dei miei coglioni e che li riposizionasse com'erano fino a qualche ora prima.
Scoraggiato dalla pochezza delle opzioni mi imbatto prima in un paio di badanti russe - aiuto mamma mia! - che non si potevano proprio vedere e poi in questa ungherese che invece mi persuade telefonicamente per la precisione nell'elencare i servizi e per la professionalità. Dice che fa tutto, dall'anale all'orale sino alla fine. Perfetto, vado sebbene le foto siano fake, lo capirebbe pure un tonno ma me ne fotto.
Un tarlo mi dice di averla già conosciuta anni fa e di essermene andato senza consumare, deluso dai suoi modi scostanti e dal fisico secco. Me ne fotto anche del tarlo, comandano i coglioni rotanti.
Mi apre una milfotta decente vestita a festa, con un bel davanzale in mostra, tacco in doppia cifra e gonna attillata a prova di scorreggia da cui sbucano due gambette sproporzionate rispetto al busto. Il viso è normale, quasi gradevole ma ha macchie e bozzi per nulla rassicuranti che sembrano acne senile o perlomeno così mi sforzo stupidamente di credere. Decido di rimanere nonostante tutto.
Va be', chiamatemi Jena Plissken.
Opto per un rapporto normale e per l'orale fino alla fine, valorizzando il tutto settanta. Nel caso smaniassi per l'anale vengo autorizzato a procedere in corso d'opera nell'inserimento del mio cilindretto di carne e ad integrare la tariffa alla fine dei giochi. Mi sembra ragionevole.
Ogni cinque minuti mi chiede Cosa mi racconti? ma in realtà non gliene frega un cazzo ed infatti non le risponderò nemmeno una volta.
Alla luce di una fioca lampadina la osservo meglio mentre si spoglia. Ha le spalle larghe e palestrate, un seno superbo e grosso troneggia al centro del petto, naturale come mamma l'ha fatto. Più giù trovo due fianchi strettissimi e due gambette secche che se fosse stata sudamericana avrei pensato al solito lavoro di taglio e cucito: la mia paranoia preferita.
Invece è ungherese; le dico nella sua lingua le tre cazzate che conosco e quella risponde. Be' almeno è donna fin dalla nascita.
Il culo è il classico culo col buco a bovindo, piccolo, stretto ed un po' frollo, con lo sfintere a vista, di quelli sempre in esposizione qualsiasi cosa accada. Basta un piccolissimo movimento e compare lui, il buco, che tra l'altro non è nemmeno malaccio; anzi non scompare mai ma rimane sempre lì, presente e vigile come un terzo occhio che guarda il mondo da un'altra angolazione.
Mentre mi spoglio si mette a novanta gradi sul letto e mi osserva con quell'occhio, ed io osservo lui. Ammicca, si muove ed io ho fretta di levarmi gli ultimi cenci per avventarmi su quelle chiappette secche. Mi avvicino e mi crolla il mondo addosso. Un tanfo che non vi dico, perfino peggiore di quello proveniente dallo stagno accanto a casa sua e che mi aveva ammorbato durante tutto il tragitto.
Quella improvvisamente si ricorda di non essersi lavata il culo e delle condizioni pietose in cui versa, con uno scatto balza in avanti strizzando le chiappe come fossero due palpebre e per la prima volta il terzo occhio si chiude. Orribile, un odore veramente orribile.
Da quel momento diventerà ancora più autoritaria e gestirà l'incontro a suo piacimento mettendo in atto tutti i vari trucchetti che noi ben conosciamo.
Il teatro dell'assurdo.
Armeggia dentro un cassetto e tira fuori un preservativo che inizia subito a scartare, nel mentre mi ordina di sdraiarmi nel letto. Si adagia sul mio stomaco dandomi le spalle ed utilizzando i capelli come un separè. Inizia il suo finto pompino con la bocca imbottita di lattice, poi non paga si distende sopra di me e mi ivita al sessantanove, strusciandosi sul mio corpo fino a mettermi letteralmente la figa in faccia.
Si apre al mio olfatto un bouquet di gardnerella appena sbocciata ed io non so proprio che cosa fare, sono paralizzato dallo schifo e dalla noia. Lei continua con il suo ciomp ciomp al sapor di profilattico ed io gioco demoralizzato col suo buco del culo, attività che non mi lascerà un buon ricordo. Ogni tanto fingo di leccarla posizionandomi il più vicino possibile all'ombelico nel frattempo che quella, indomita, continua l'opera di demolizione della mia cappella. Non so nemmeno se mi si sia indurito, non avverto alcuna sensazione se non l'aria tiepida e sgradevole che arriva alle mie narici come una specie di favonio.
Saltuariamente le do dei colpetti sulla chiappa per dirle che va bene così, come fanno i lottatori con l''avversario quando ammettono la sconfitta, ma lei niente, non smette. Ad un certo punto, giunto allo stremo e letteralmente sottomesso dalla pressione del suo corpo e dei suoi odori, batto tre volte sul materasso, che in quel momento non è altro che il pavimento del ring su cui mi stava annientando. Finalmente si ferma.
Scopiamo, le dico trattenendo il respiro e le mie flebili parole entrano nella sua intimità facendo vibrare pericolosamente quelle labbra.
Si alza e mi risponde, Faccio io.
Finge di mettermi il preservativo come se non ci fosse mai stato e dandomi le spalle si siede sopra di me schiacciandomi il pisello ma senza farlo entrare. Si muove avanti e indietro, mi fa male al frenulo ed infastidisce. Persa la pazienza la sollevo e lo metto dentro ormai mezzo moscio. Poi rinvigorito, la posiziono a novanta gradi ed inizio a legnarla bene. Il cazzo si bagna di una crema biancastra e lei guardandomi negli occhi si tocca il buco del culo. Sembra piacerle.
Naturalmente non resisto e proviamo l'anale. Si distende sul letto a chiappe serrate e se lo infila in un punto indefinito che non è nè culo nè figa, nè carne e nè pesce. Il vecchio trucchetto che usavano le nigeriane anni novanta, con la differenza che quelle avevano natiche spessissime e la complicità del buio. Ovviamente della pecorina neanche a parlarne.
Non insito per non perdere l'ultimo barlume di dignità e la eventuale integrazione tariffaria, ma soprattutto perché ormai il cazzo è moscio come uno straccio vecchio.
Quella allora, lampo di genio, pensa bene di masturbarsi davanti a me con la pretesa di vederlo rinvigorire ma questa è una cosa che a me fa schifo e la scena mi disgusta, così investo quel briciolo di virilità che mi rimane lanciandomi con la foga di un ottantenne in una missionaria tristissima. È il tracollo.
Decide allora di demolirmi con il suo finto orale con venuta in bocca.
Come prima: Sdraiati qui, voltata di spalle, adagiata sul mio stomaco, criniera a fare da separè, compare un preservativo, ciomp ciomp, orgasmo, scompare il preservativo ed incredibilmente mi ritrovo pulito ed asciutto. Vestizione, Cosa mi racconti, saluti e baci.
Call me Snake.
 

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Sai che quando ho visto il "mark" di una nuova recensione pensavo fossi andato da Alesia quella di Pirri...:mda:
 
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  • #3
In effetti era nel mirino ma mi ha risposto da Olbia.
Un'altra sua connazionale invece mi ha tirato il pacco ed ho dovuto ripiegare.
 
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cagliaritano
Caro Oblo, mi hai proprio salvato il culo, o meglio le papille olfattive, il panorama attuale e' talmente scarso, che anch'io avevo considerato questa come una delle opzioni percorribili, quindi grazie per lo scampato pericolo; oltretutto io sono un cultore del daty, e rinunciare a questa pratica per il liberarsi di effluvi pestilenziali renderebbero le mie zone preferite assolutamente impraticabili, il che mi costringerebbe a fuggire a gambe levate, tanto non sarei in grado di proseguire. Per quanto mi riguarda la ragazza può anche non essere proprio una Venere e tantomeno giovanissima, mi piacciono le donne, ma sull'igiene personale e la pulizia della location non transigo proprio.
 
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Alcuni passaggi sono epici,veramente divertenti complimenti!Comunque i trans esistono anche di provenienza est europea,con questo nn voglio assolutamente dire che Ivette lo sia
 
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alto vicentino
Ahahahahah! Caro Oblomov, la tua recensione è esilarante! Ho ancora le lacrime agli occhi: complimenti!
 
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