CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Julia
RIFERIMENTO INTERNET:
http://bakekaitalia.com/julia-bambola-vogliosa_368797_.html
CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo
NAZIONALITA': Rumena di Bacau
ETA': 25-26
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: sì (magari le ultime foto professionali le hanno un po' levigato il volto, ma sono fedeli)
SERVIZI OFFERTI: non era stato negoziato nulla
SERVIZI USUFRUITI: BJ, breve RAI1, HJ, petting, qualche leggero bacetto
COMPENSO RICHIESTO: 80, alla fine del match
COMPENSO CONCORDATO: non era stato negoziato nulla
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 45' di attesa sul marciapiede (senza peraltro essere abbordato da alcuno che chiedesse il mio didietro) + ca. 60' nel suo loft (di cui 30-35' di mero intrattenimento erotico)
DESCRIZIONE FISICA: alta poco più di 1,70, fisico da pallavolista (tonico ma non magro-veliniforme), seno di una 1°/1°+, viso carino ma non folgorante, begli occhi chiari, lunghi capelli corvini tinti (e con extensions), perfettamente depilata e con un po' di tatuaggi sparsi qua e la'
ATTITUDINE: indecifrabile nelle schermaglie iniziali (uno strano cocktail di ammiccamenti e scorbuto), molto più spontanea in coda ; quando si sale sul letto, diventa senz'altro una tigre da materasso, anche se tutto sembra seguire un copione che ha in testa
REPERIBILITA': più facile ottenere udienza dal Papa
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: c'è un ascensore, non ho però misurato con la bindella se il cancelletto d'accesso abbia il necessario passo d'uomo ...
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32716629xx
LA MIA RECENSIONE:
Mi scuso per la lunghezza chilometrica, ma è pur sempre la n°1 del ranking WTA di Bergamo e l'incontro mi ha lasciato uno strano retrogusto in bocca, per cui mi è sembrato doveroso descrivere minuziosamente gli accadimenti e soprattutto gli scambi di battute, utili per delineare la psicologia della ragazza e per potere innescare uno scambio di opinioni costruttivo sull'argomento. Se presi dal tedio, saltate direttamente alla rece vera e propria 
@ mogreenz: Mi devi una birra: dato che stavolta ti farò perdere tra le 8 e le 16 ore, ho avuto cura di postare la rece di domenica
E tutta d'un fiato :D
Quando si cercano delle bambole nei paraggi di Bergamo, il buon Google non si dimentica ovviamente della più "vogliosa" tra loro, per la quale si sono versati interi fiumi d'inchiostro e sono state scritte pagine e pagine di letteratura boccaccesca. Oltre che per la sua bravura tra le lenzuola, la ragazza è famosa anche tra i profani come me perché è più facile avere udienza dal Papa che da lei. Faccio però affidamento sulla fortuna del principiante, copio e incollo il numero di telefono e tento la chiamata. [...]
[...] Trovare l'interruttore per illuminare l'androne è l'ultimo ostacolo che si frappone tra me e l'agognata meta, ma anche questa sfida mi vede vincitore, seppure a caro prezzo (ho senz'altro riaperto inutilmente il cancelletto e forse tirato giù dal letto qualcuno che stava beatamente dormendo). Quando le tenebre sono finalmente squarciate dalla luce, ormai sfinito risalgo le scale sino al piano che mi è stato indicato e JBV non può che essere dietro quella porta socchiusa ...
Non appena mi sente arrivare al pianerottolo, la ragazza dischiude completamente la porta e posso finalmente vederla dal vivo. Non essendo un'OTR ma una loftina di cui esistono centinaia di foto in rete, credo che una descrizione fisica dettagliata sia del tutto superflua. In estrema sintesi: altezza appena sopra l'1,70, fisico che si potrebbe definire da pallavolista (cioè non da velina magrissima ma sul tonico-palestrato), viso carino ma non di quella bellezza che tramortisce, begli occhi chiari e lungo crine corvino (ovviamente tinto e, lo scoprirò più tardi, allungato da extensions).
In realtà, l'altezza iniziale potrebbe tranquillamente avvicinarsi all'1,85, perché mi accoglie su tacchi vertiginosi e con indosso solamente mutandine, reggiseno e un paio autoreggenti scure. Dopo i saluti iniziali, vedendo che non sono uno di quelli che con tre passi fanno sei metri, è subito abbastanza gentile da togliersi le high heels. Mi si avvicina e, ridendo, prova a confrontare le nostre stature quasi al naturale (io avevo ancora addosso le scarpe, ma non erano le famose Masaltos che vengono pubblicizzate sulle riviste di bordo delle compagnie aeree low cost

). Se fossimo due cavalli lanciati sulla linea del traguardo, vincerebbe comunque lei, non più di un paio di lunghezze ma di un'incollatura.
Il confronto le dà anche il pretesto per scompigliarmi un po' i capelli e poi ci spostiamo nel centro del grande locale multitasking del suo appartamento. Il tutto è arredato in modo essenziale e con gusto moderno, a sinistra c'è l'angolo-cucina e sulla destra quello adibito a soggiorno, con un grande televisore LCD. Di fronte si intravede l'accesso al bagno e a un probabile guardaroba (o un'altra stanza), a destra la porta che ci condurrà alla nostra alcova d'amore, rigorosamente mercenario.
Devo essere troppo assorto a contemplare la magnificenza del loft, perché Julia (non le ho mai chiesto il nome, per cui mi limito ad appellarla con uno dei nomi che usa nelle sue inserzioni) mi domanda: "Che succede? Sei timido?". Farfuglio qualcosa, probabilmente un paio di curiosità sul suo appartamento e poi la fanciulla viene al dunque: "Cosa vuoi fare?". Essendo abituato allo schematismo procedurale delle OTR di mia fiducia (BJ, due/tre posizioni e poi il BJ/HJ conclusivo) e non essendo certo venuto per bere un caffè, la domanda di Julia mi sorprende un po'. "Bah, nulla di particolare ... una cosa normalissima", le rispondo. A questo punto, la fanciulla mi indica il bagno e comincia a incamminarsi verso la camera da letto: "Vai a lavarti le manine. Intanto io preparo le lenzuola". Lo scolaretto discolo obbedisce alla maestrina e si dirige nel locale adibito alle pulizie, dove mi darò appunto una sciacquata alle mani (dato che ero perfettamente docciato).
JULIA DA BACAU
Quando rientro dal bagno, Julia sta aspettandomi sul letto, con la lingerie ancora indosso. "Non pensavo proprio che ci saremmo visti stasera ...", è il suo esordio. "Non lo pensavo più neanch'io, visto quanto mi hai fatto tribolare ...", le rispondo. Al che, la moretta mi spiega che le capita molto spesso che nuovi clienti (credo che, tecnicamente, si chiamino
prospect) le diano buca, dopo avere prenotato uno degli slot di fine serata. "Ci vorrebbe tanto a essere corretti e a mandare un SMS?", si sfoga con me, che non ho certo colpa ma solo la (s)fortuna di starle lì davanti.
Da parte mia, mi scuso anche di essere stato un po' insistente con le telefonate, ma davvero non avevo capito se volesse sentire la mia voce dal vivo, prima di darmi il placet a salire. "No, no, è molto meglio che mi mandi un messaggio. Tanto riesco a capire se uno è italiano, da come scrive

", mi risponde la bambola per ora non vogliosa. "Tu invece, di dove sei?", faccio il finto tonto. "Di dove sono, secondo te?", mi domanda, con fare ammiccante, da gatta morta direi. "Mah, non saprei ...", temporeggio un attimo, mentre rifletto se potrebbe cacciarmi fuori a pedate, scambiandola per un'albanese. "Quindi?", mi incalza Julia. Mentre ci fissiamo a vicenda, non posso non notare le sue sopracciglia e quindi salto di palo in frasca: "Sono tatuate, le sopracciglia, vero? Direi straniera ...". "Sì, ma cosa ti fa pensare che una ragazza sia necessariamente
rumena, solo perché ha le sopracciglia tatuate?", si risponde da sola, facendo capire che non sarebbe capace di tenere un segreto

. "Ah, quindi sei rumena. Complimenti per come scrivi in italiano, perché negli SMS non hai perso neanche una doppia per strada

", la blandisco un po'. "Grazie, ma faccio ancora un fatica pazzesca a pronunciarle!", è onesta la fanciulla. "E di che città?", cerco di strapparle l'ultima informazione per la corretta redazione della scheda tecnica ... non che un racconto così lungo finisca dritto nel cestino! "
Bacau, sai dov'è?", mi risponde. Un assiduo frequentatore di OTR rumene non può non sapere dove sia Bacau, perché deve avere almeno un paio di "fidanzatine" in ogni città della Dacia, ma ovviamente mi fingo di nuovo tonto, per lasciarla andare avanti. "E' vicina a Iasi", mi dà un riferimento ancora più facile. Se non sapessi neanche dov'è la città del leggendario Stefan cel Mare passerei per idiota vero, più che per finto tonto, e quindi mi tocca ammettere di avere capito (anche perché lì ho lasciato se non il cuore almeno il portafoglio

). Evito di tediarvi con ulteriori scambi di battute e riferisco sinteticamente che è giunta in Italia 7-8 anni fa (quindi dovrebbe averne 25-26, "vecchia" secondo lei), ha svolto vari lavori sia nel settore secondario che nel terziario avanzato, è rimasta quindi disoccupata e si è infine reinventata intrattenitrice erotica, da circa 1 anno e mezzo (a suo dire). Con discreto successo commerciale, direi invece io, vista l'estrema difficoltà a instaurare uno scambio di corrispondenza con lei ...
SCHERMAGLIE D'AMORE, RIGOROSAMENTE MERCENARIO
Poiché io sono sempre lì in piedi davanti al letto, Julia si alza, mi si avvicina e inizia a sbottonarmi la camicia. Nel mentre, le carezzo dapprima le braccia e poi le cingo la schiena. Quando è arrivata al capolinea, fa passare il suo dito indice sulla patta dei miei pantaloni e mi domanda: "Non mi fai vedere cosa c'è lì sotto?". A parole è curiosa, ma nei fatti un po' meno, perché non pare particolarmente ansiosa di slacciarli personalmente. Stiamo abbracciati per qualche secondo, mi scompiglia di nuovo i capelli e poi si ritrae sul letto, dove inizia a sfilarsi le autoreggenti. "Quindi è come nello strip-poker, un capo per volta", penso tra me e me, mentre cerco dove potrei appoggiare i miei abiti, non trovando la classica seggiola della svestizione. Essendo stato lasciato a metà del guado, mi sfilo la camicia e l'appoggio sulla credenza dietro di me. Dato che lei è rimasta in mutandine e reggiseno, direi che è prematuro denudarmi completamente, per cui resto in mutande e la raggiungo sul lettone.
Per mero benchmarking, con l'OTR media in questo momento saremmo quasi alla fine del BJ
Mi semicorico davanti davanti a lei e inizio a carezzarle un po' l'addome, cosicché il mio sguardo cade sul suo nuovo tatuaggio: "Faith, Hope, Love". "Fede, Speranza, Amore", tolgo la ruggine dal mio inglese. "Sì: una croce, un battito e un cuore", mi spiega la moretta. Un rapido giro d'orizzonte e intercetto il successivo, poco sopra uno dei polsi. La mia conoscenza degli animali è ancora più arrugginita: "E' un orsacchiotto?". "No, è un gatto!", vengo fulminato. Per evitarmi altre gaffe, Julia - da brava guida turistica - mi illustra le ulteriori attrazioni ("Questo sulla pancia è un drago, quello sulla schiena è un tribale, il primo che ho fatto") e le prossime espansioni del museo ("Voglio farmene uno grosso sul retro delle gambe"). "Mi sembrerebbe un po' pacchiano ...", muovo le mie timide obiezioni, al che la fanciulla mi spiega che vorrebbe farsi disegnare una specie di lunga treccia.
UN SENO DECISAMENTE PICCOLO
A questo punto, finalmente si sfila il reggipetto (
all'OTR media, avrei appena chiesto il primo cambio di posizione 
), esibendo un seno decisamente piccolo, che potrebbe al massimo essere classificato di una prima superiore. Inizio subito a carezzarlo ed è per contro bello sodo. Devo però essere più delicato di una piuma, perché Julia interviene quasi subito a correggermi: preme la sua mano fortemente sopra la mia e mi obbliga a serrarle la mammella con energia. Poi me la stacca e, tra pollice e indice, si pinza il capezzolo e inizia a martoriarlo con altrettanto vigore. "Scommetto che hai intenzione di rifartele?", punto la mia fiche, mentre cerco di replicare gli insegnamenti della maestra. "Sì, ci ho pensato - mi spiega Julia - Però ho davvero paura che poi qualcosa vada storto". In effetti, già più di una ragazza siliconata mi ha riferito di essere dovuta intervenire dopo 1-2 anni, per rimediare a qualche problema con le protesi.
Al che, se ne esce con una battuta che proprio non ho capito e che probabilmente deve fare parte del tira-e-molla che normalmente recita con un nuovo cliente: "Adesso devo proprio andarmene ...". "Posso almeno rimanere qui a dormire? Poi rientro a casa domattina.", le chiedo la cortesia di fruire del comodo lettone, visto che mi sarei fatto mezz'ora di macchina per niente. "No, non posso lasciarti qui", mi risponde la moretta, con quel suo modo di fare che è una via di mezzo tra l'ammiccante e lo sbrigativo. Se non altro, la mia risposta mi vale il passaggio al livello successivo del videogioco, perché Julia indica le mie mutande e mi domanda: "Ma, allora, non mi fai vedere cosa c'è lì sotto?". "Più che volentieri! Ma tu, invece?", le rispondo, indicando le sue. "Pensa se qui sotto non ci fosse niente ...", è la successiva provocazione della fanciulla. "Qualcosa troveremo di sicuro", le replico, augurandomi ovviamente di non scoprire che lì sotto si celi una verga amerinda. Quando Julia si sfila le mutandine, non ci sono ovviamente sorprese negative: alla mia vista si dischiude una vulva perfettamente depilata e per nulla carnosa, nelle sue piccole labbra. E' il mio turno di rimuovere l'ultimo orpello che indossavo (lo spettacolo che emerge è decisamente meno interessante da descrivere) e finalmente si può dare inizio alle danze.
Sempre con il solo fine di benchmarking, con l'OTR media adesso sarei appena passato dalla missionaria alla pecorina o allo smorzacandela ...
LA RECE VERA E PROPRIA, INFINE
Con Julia, invece, siamo solo all'agognato inizio delle danze. Considerato che sono arrivato in via Previtali attorno alle 21:30, è servita più o meno un'ora di intenso corteggiamento della bambola pseudo-spiritosa, per vincere la sua ritrosia e trasformarla nella bambola vogliosa. Ormai quasi esausto, mi sdraio supino e lascio che lei scivoli su di me. Mi succhia un po' la carotide (draculina non per nulla

, poi mi sbaciucchia vicino alla bocca e infine risale al mio orecchio, dal quale tenta di strappare a morsi il lobo. Operazione pericolosa per la mia incolumità fisica, ma senz'altro piacevole, perché sento brividi correre lungo le mie membra. Nel mentre, un po' la stringo voluttuosamente da dietro e un po' cerco di manipolare il suo seno, ma devo avere schiacciato erroneamente il tasto del reset, perché Julia si ferma e mi domanda: "Che ti succede quando ti faccio così?". La guardo un po' perplesso: "E' piacevole. Ma perché me lo domandi?". "Perché mi è sembrato che avessi cercato di allontanarmi", mi spiega la fanciulla. "No, stavo solo cercando di carezzarti il seno", cerco di ritrarla a me. Cosa che Julia fa, riattaccandosi al mio orecchio come una sanguisuga (nel mentre, mi auguro che poi non farà lo stesso col mio portafoglio). Ripercorre tutto il tragitto a ritroso, scendendo sino ai miei capezzoli, e poi si si rialza col busto, per iniziare a stuzzicarli con le dita.
I tempi devono essere maturi per il BJ (
con l'OTR media sarei già oltre lo striscione del traguardo 
), perché Julia sguscia via un attimo e recupera il condom dal comodino, per procedere all'incappucciamento del fratellino, che è tutt'altro che marmoreo (direi anzi che ha ancora la consistenza di un mollusco). Julia si dispone gattoni alla mia sinistra e dà inizio alla fellatio, che è eseguita con pazienza e delicatezza. Forse troppo, per i ritmi da martello pneumatico cui sono abituato, per cui trovo le sue cure più rilassanti che stimolanti. La moretta deve accorgersi che qualcosa non sta andando secondo il suo crono-programma, perché si rialza col busto e mi scruta con fare interrogativo. Il suo ginocchio sinistro rimane puntellato sul materasso, quello destro ruota verso l'alto, per cui mi si dischiude alla vista quella che viene talvolta chiamata affettuosamente patatina. Mentre mi osserva, Julia divarica le labbra (non quelle della bocca, ovviamente

) e se le sfrega per qualche secondo con indice e medio, non so se per stuzzicarmi un po' o se per mostrarmi cosa si aspetti da me. Direi più la prima che la seconda, perché il suo sguardo si muove speranzoso verso il mio basso ventre, dove però l'elettro-encefalogramma rimane sostanzialmente piatto.
Mentre siamo in questa fase interlocutoria, dal locale principale arrivano degli striduli cinguettii/squittii, come se qualcuno stesse cercando di strangolare un canarino. "Aspetta un attimo, ché forse devo andare di là ...", mi dice Julia. Poi, fortunatamente, i rumori cessano e la fanciulla può evitare di abbandonare il lettone. "Ma che era?", le domando incuriosito. "E' la mia gatta che sta giocando con dei topolini di pezza - mi spiega - Ma perché, cosa ti era sembrato?". "Pensavo invece che ti avesse sbranato il canarino

", chiudo questa breve parentesi nel campo della zoologia. Per inciso, poi scoprirò che la gatta, dal muso schiacciato e dalla foltissima peluria, si chiama Ludo(vica) e che fa la pendolare con la sua padrona tutti i giorni ("Non potrei vivere senza di lei"), tra l'appartamento-dormitorio e il loft.
TIME FOR 69
Non so se il copione sia già scritto nelle singole battute o se venga aggiustato in funzione di quanto rapidamente il cliente si ecciti, ma ora è il momento del 69. Julia si mette gattoni su di me e, lasciandomi la vulva a una spanna dal mio volto, ricomincia il BJ. La vista ne è decisamente appagata, perché tutto il circondario è perfettamente depilato, pulito e ben delineato. Il paradiso del cunnilingus e dell'anal rimming, insomma, per chi adori cimentarsi in queste specialità dell'eptathlon orizzontale. Per quanto Julia dia l'impressione di essere molto attenta alla sua igiene, per principio evito di leccare gli organi genitali (e men che meno l'ano) e dunque mi limito ad armeggiare con le dita. Dischiudo la vulva con le dita di una mano e inizio a strofinare le labbra e il clitoride con quelle dell'altra. Con una mia certa sorpresa, il suo orifizio è già abbastanza scivoloso. Salvo che la fanciulla provi un sottile piacere sessuale solo per il torturare psicologicamente i suoi clienti nelle schermaglie iniziali, è più probabile che si tratti di residui del precedente giro di lubrificante (made in Durex, ovviamente). Esco quindi dalla vagina, le strofino un po' il perineo e poi inizio a contornarle il buchetto anale.
Senza volerlo, devo avere trovato l'altro pulsante del reset, perché Julia si interrompe di nuovo e scatta sull'attenti, risollevandosi col busto e allontanando i Paesi Bassi dalla portata dei miei tentacoli. Probabilmente devo averle fatto solletico, ma il risultato è che ha anche interrotto momentaneamente il BJ, per smanacciare un po' il fratellino. Volgendomi sempre le spalle, ora il suo tatuaggio tribale è proprio davanti davanti a me, per cui ne approfitto per saggiare la consistenza davvero tonica dei suoi glutei, per cingerle i fianchi e massaggiarle un po' la schiena. Dopo un po', Julia si gira e mi domanda sconfortata: "Ma che succede lì sotto? Come mai è ancora addormentato?". Allargo le braccia e ricambio con lo sguardo di chi non sa che pesci pigliare.
Alla fanciulla non manca di certo la buona volontà, perché si riabbassa in posizione da 69, stavolta ancora più aderente al mio corpo: le ginocchia sono puntellate sul materasso dietro la mia testa, gli stinchi sono sollevati al cielo e il dorso dei piedi appoggia contro la spalliera del letto. Messa così, dovrei davvero leccargliela, perché credo che non sia a più di 4-5 dita dalla mia bocca. Sono però ligio ai miei principi igienici (e forse anche un po' masochista, a questo punto ...

), per cui mi limito a stringere le sue chiappe e poi a carezzarle le gambe, che sono altrettanto ben depilate. Risalgo più o meno alla cieca, arrivando infine alle piante dei suoi piedi, che sono un po' più ruvide ma che massaggio comunque con vigore. Poi tento anche di insinuare un tentacolo tra il mio viso e il suo pube, ma non riesco a combinare granché, perché lo spazio a disposizione è davvero poco e le gambe sono anche abbastanza serrate tra di loro. Poiché rischierei addirittura di soffocarmi, se cercassi di intrufolarmi con entrambe le mani in quello spazio claustrofobico, desisto e mi accontento di carezzarle di nuovo tutto quello che ho a portata di mano, dalla schiena sino ai piedi.
UNA BREVISSIMA GALOPPATA, UN SACCO DI PETTING E POI LA RESA
Quando ho quasi perso il senso dell'orientamento (dov'è il sopra? dov'è il sotto?), la moretta si rialza di nuovo e posso finalmente rivedere mio fratello minore, che si è fatto un po' più vivace, ma che ha tutt'altro che raggiunto il pieno turgore. Julia decide che è comunque il momento di provare la cavalcata, per cui si spalma ancora un po' di lubrificante sulla vagina e si infila verticalmente sul mio pene. Prova anche a partire, ma dopo una decina di percussioni è evidente che proprio non ci siamo e quindi si sfila, incerta su quali altri conigli possa estrarre dal suo cilindro. "Ma che gli succede? Come mai è addormentato?", mi domanda perplessa. "Più che un'infermiera, temo che gli serva una rianimatrice ...", le rispondo.
Julia prova quindi a immedesimarsi nella seconda e inizia a masturbare il fratellino, dapprima con il condom e poi senza. Quando è stanca, mi propone il passaggio di testimone: "Prova ad andare avanti un po' tu". Ligio alle sue indicazioni, inizio ad auto-trastullarmi il compare del piano di sotto, mentre lei si tuffa di nuovo su di me, tenendosi ovviamente un po' distanziata col busto, per non intralciare le mie operazioni. Ne segue un remake abbastanza prolungato delle schermaglie iniziali, con il suo orecchio preferito risucchiato in quella specie di aspirapolvere che è la sua bocca. Quando ridiscende lungo il mio viso e inizia a sbaciucchiarmi a non più di due centimetri dalle mie labbra, ruoto piano piano la testa, per capire se il fato possa essere indirizzato nel verso a me più favorevole. Il radar di Julia intercetta però il pericolo e la sua traiettoria continua verso il basso, dove vengo deliziato da ulteriori succhiotti sulla carotide. In questa fase, provo a risvegliare in ogni modo il fratellino, masturbandolo, roteandolo e persino strusciandolo contro l'addome della bambola vogliosa, ma proprio non c'è verso di farlo riprendere dal suo torpore.
Julia si rigira sotto-sopra per l'ennesima volta, le passo di nuovo il testimone, ma anche in questo caso senza successo. A questo punto, è davvero il momento dell'ultima sigaretta per il condannato a morte: ennesima capriola sul lettone, la moretta si avvinghia me e mi concede un buon minuto di petting finale. Questa volta provo a baciarla in modo più esplicito, ma ottengo solo un paio di mordicchiate reciproche delle labbra e comunque non passo mai l'invalicabile barriera dei suoi denti. Poi, i giochi sono davvero finiti, perché si risolleva col busto e, pur continuando a carezzarmi un po' il petto, è ormai chiaro che la mezz'oretta a disposizione è scaduta.
La ragazza ci sa senz'altro fare tra le lenzuola, ma mi ha prima sfinito col tira-e-molla telefonico e poi mi ha lasciato l'impressione di essere completamente artefatta nelle schermaglie iniziali (una sorta di copione che probabilmente si svolge sempre uguale, con quello strano mix tra l'ammiccante e lo scorbutico), per cui non è proprio scattata la scintilla dell'intimità e ho vissuto in modo del tutto asettico una sequenza di operazioni potenzialmente da fuck-star. Tanto è vero che poi, per consolarmi, sono andato a farmi un giretto sulla promenade e, ingrifato dalla vista di una delle mie predilette in minigonna inguinale, mi ha fatto capitolare in non più di 5 minuti
NERO + ACQUA OSSIGENATA = CAPELLI BRUCIATI + PEL DI CAROTA
Cessate le operazioni, Julia mi sembra diventare decisamente più spontanea e meno artificiale nella discussione. Come tutte le ragazze, è abbastanza vanitosa e mi riepiloga l'intera sequenza cromatica della sua chioma: praticamente bionda come il suo parentado da bambina/ragazzina, poi progressivamente più scura, quindi tinta di nero. Sopraffatta ad un certo punto dal desiderio di bionditudine, ha scoperto sulla sua pelle che la pigmentazione corvina e l'acqua ossigenata trasformano i capelli in paglia e reagiscono fra di loro a formare un improbabile color Pel di Carota (
Laura lungo la promenade è un'altra testimone vivente di questo scempio). Ha quindi provato a farsi rossa per mascherare la tragedia ma, insoddisfatta del color prugna che ne è uscito, si è arresa e ha tinto di nero quel poco che si poteva salvare, rimediando con
extensions per il resto.
Ripulitomi e rivestitomi, ci spostiamo nella sezione-cucina del locale principale, dove Julia mi offre qualcosa da bere e un paio di cioccolatini, anche questi parte del pacco-gara. E' forse più interessante riferire che, nonostante sia maggio, i caloriferi siano accesi a manetta, perché ognuno di essi è ricoperto da lenzuola che la fanciulla sta tentando disperatamente di asciugare, dopo il lavaggio. "Sono disperata, non so più come fare ad asciugarle tutte!", ricevo la conferma indiretta che in quel loft si genera un PIL vicino a quello di un piccolo stato come la Moldova o l'Albania. Forse è giunto il momento che investa una parte dei suoi lauti introiti (secondo me viaggia tranquillamente a una media di 700 euri/giorno) in una lavasciuga
Mentre chiacchieriamo di altre questioni più personali (che dunque ometto di riportare, anche se senz'altro le avrà riferite a quasi tutti i suoi clienti), è palesemente più rilassata e a suo agio. Non è più assillata dal cercare di capire cosa possa piacere al nuovo cliente che si trova davanti e quindi può comportarsi con più spontaneità: nuda come sua mamma l'ha fatta, mi racconta qualcosa delle sue peripezie, carezzandosi un po' i capelli, un po' i seni e un po' la vagina. E' però altrettanto palese che è stanca e che vorrebbe andare a farsi una doccia, prima di rientrare definitivamente nell'altro appartamento, dove trascorre la notte.
Evito allora di tediarla come ho tediato voi con questo lunghissimo racconto e le faccio capire che non mi userebbe scortesia a congedarmi. Solo a questo punto scopro che l'obolo standard è di 80 euri, che provvedo a depositare sul tavolo della cucina. Sbrigata anche l'ultima formalità burocratica, ci dirigiamo allora verso la porta, per i saluti finali. Un bacetto a sinistra, uno a destra, un altro a sinistra (e un ultimo sulle labbra

) e posso abbandonare il suo loft. Mentre scendo dalle scale, riaccendo il cellulare e, con mio sommo gaudio, il risultato finale di Juve-Real Madrid è 2-1. Se valesse il biglietto per Berlino, sarei quasi pronto a immolare altri 80 euri alla causa di Julia, in occasione della semifinale di ritorno :D