KAMILLA DEE

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Preußen
Questo è quello che ho penssto anch'io, Axxx. È chiara che le proptietarie volessero un bordello in zona residenziale, la qual cosa purtroppo, come spiega il sito di KD, è resa sempre più difficile da regolamenti idioti. Personalmente credo che si potrebbe risprire in uba delle cosidette "zone miste", senza che la filosofia del KD venga alterata. Il danno comunque è stato fatto ed è enorme; il KD ha dovuto chiudere perchè la comunicazione della chiusura imposta dava solo un mese di tempo, troppo poco per cercare un altro locale. Il messaggio postato da una delle proprietarie sul sito -"è la fine di un'era"- purtroppo lascia poche speranze; e come biasimarle, quando la decisione di quel ritardato di Schulte ha cancellato in un attimo più di vent'anni di bellissimo lavoro? Ma una parte di me spera sempre che le proprietarie ci ripensino e, ricevute tante suppliche dai nostalgici del KD, decidano di riaprirlo altrove. Ma mi rendo conto che questa è la speranza di un animo ferito ed ingenuo
 
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Manco da Berlino da qualche anno. Sono stato anni fa, in diverse occasioni, al KD, al quale miravo di tornare.
Grazie a questo interessantissimo thread, ho appreso della sua inconsulta chiusura, come di diverse altre informazioni sul tema: ne ringrazio tutti i singoli partecipanti.
Chiedo di sapere, se possibile, se effettivamente poi vi è stata la ventilata riapertura in altro contesto o sotto altro nome; in subordine, se siano nel frattempo emersi altri luoghi paragonabili al Kamilla-Dee.
 
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Caro Scamiciato, rispondo subito alla tua domanda, dato che la chiusura del KD mi ha toccato personalmente. Nessun nuovo bordello è stato aperto ultimamente; il KD era popolarissimo, ed il fatto che un bordello così, un'istituzione a Berlino, sia stato fatto chiudere con un pretesto risibile, scoraggerebbe chiunque volesse creare qualcosa di simile. Riapertura in altro luogo o sotto altro nome? Se avessero potuto o voluto l'avrebbero già riaperto, ma ormai tutte le ragazze si sono accomodate altrove. Tantissime, ad esempio, si sono trasferite a Royal, che era vicinissimo al KD, solo 10 min a piedi (ma situato nella Bundesallee, una superstrada, e per questo considerata zona "mista" e non "residenziale", il che rende l'idea di quanto la decisione di chiudere il KD sia stata criminale ed imbecille). Ci sono tanti buoni bordelli a berlino, ma nessuno che offra espressamente un'esperienza GFE. Qualcuno dice che il New Van Kampen si avvicini come qualità; i prezzi sono effettivamente altini, per il resto non saprei dire. Preciso che non sto consigliando nessuno dei bordelli berlinesi: oltre ad essere ciò proibito dalla policy, non sono mai stato qui a Berlino in altri bordelli all'infuori del KD, quindi non potrei giudicare di persona
 
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Misirizzi68

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Riprendo questa discussione di oltre sette anni fa dal suo inizio (e con tanta acqua passata sotto i ponti) per aggiornarvi, sperando di fare cosa gradita, sull'evoluzione o meglio l'involuzione della scena dei bordelli berlinesi. Volevo fare una piccola premessa, anche se forse superflua, su come fuzionano queste strutture: a differenza di quanto avviene in quasi tutta l'area di lingua tedesca, dove prosperano i cd. laufhaus (in cui il cliente entra in autonomia, a volte pagando un ticket di ingresso, passa davanti alla stanza delle ragazze e sceglie) i FKK e i nightclub, i bordelli berlinesi funzionano come, a quanto si dice, funzionavano le case chiuse qui in Italia prima della loro abolizione: ci si presenta (anche senza appuntamento) si viene ricevuti da una hausdame (che in genere non è, contrariamente a quanto si pensa, la proprietaria) la quale vi fa accomodare in una stanza dove poi entrano a presentarsi le ragazze, e voi scegliete. Si tratta(va) di in genere di luoghi molto eleganti, con varie stanze a tema, in media di livello superiore a quello che si trova in altri tipi di struttura, con ragazze (alcune anche tedesche) in genere brave e professionali che parlano inglese (anche molto fliuente).

Berlino inoltre non ha un vero e proprio quartiere a luce rosse (a meno di non considerare tale l'obbrobrio di Kurfürstenstraße, ma sarebbe un errore) ma solo vari bordelli sparsi per la città.

Premesso questo confermo sia la chiusura del bordello menzionato dall'OP (per l'esattezza si chiamava Kamilla la Dee) sia la tendenza negativa di cui lui parla sia le ragioni della chiusura di cui a mia volta sono stato informato dalla mia favorita, ma l'OP è senz'altro più preciso di lei. Sono stato solo tre volte al Kamilla le Dee: non era, per ragioni assolutamente soggettive, tra i miei favoriti, ma era senz'altro un posto notevole, sia per il livello estetico delle ragazze, che per gli ambienti, l'eleganza, ecc.. Un'altra importante chiusura avvenuta nel frattempo a Berlino che riguarda gli amanti del BDSM è quella dello studio Avalon, uno dei più importanti studi di dominatrici e fetish girl di Berlino, e quindi della Germania, e quindi dell'Europa, e quindi del mondo, e quindi dell'universo: non conosco le ragioni ma immagino possano essere sempre quelle evidenziate dato che Spandau, dove si trovava, non è certo una zona con presenza di attività commerciali.

Io a Berlino sono stato decine di volte dal 2013 al 2023 e vi ho lasciato un capitale, e quanto a bordelli soprattutto mi sono focalizzato su Royal, Liberty (entrambi in zona centrale) e a volte Van Kampen: oltre al citato e chiuso KLD, erano a mio parere gli unici che meritavano. Il Royal, bordello elegante posto su due piani sostanzialmente diurno (chiude alle 20:00 nei giorni feriali e alle 18:00 la domenica) non sta certo vivendo il suo momento migliore: soprattutto il livello estetico delle ragazze, un tempo decisamente alto, è notevolmente sceso. Considerato che si tratta di un posto caro (si può arrivare a spendere più di 400 euro per un'ora in base agli extra) la voglia di approffitare è anch'essa calata. Il Liberty è sempre stato di livello medio sia come rate - intorno ai 200 - 250 k con gli extra - che come livello estetico, che però è notevolmente sceso, al punto che da ultimo, vista anche la scortesia, ho cominciato a evitarlo anche perché ha ceduto uno dei suoi due piani e l'attività si è ridotta. Il Van Kampen (ora Newvankampen), posto abbastanza caro, in un certo senso ha tratto vantaggio dal declino degli altri posti avendo ampliato la propria offerta un tempo molto contenuta, senza tuttavia diventare eccezionale: semplicemente gode del vantaggio di essere in un'area semiperiferica e di avere una palazzina tutta per sé vicina tra l'altro a un supermercato. Comunque anche in questi posti sono entrati certi malvezzi che avevo riscontrato solo nei laufhaus: le cose più banali vanno pagate come extra, durante l'atto il tempo viene misurato dalla ragazza in modo diverso da come lo fa il vostro orologio, ma per fortuna il vostro orologio non è rotto, ecc.

Confermo anche che non vi sono state aperture almeno importanti in questi anni e a chi si chiede perché i posti chusi non riaprono, rispondo che evidentemente nessuno ci vuole mettere i soldi, e qui arriviamo all'unico punto di dissenso con l'OP: secondo me i bordeli berlinesi non sono particolarmente redditizi e l'improvvida iniziativa legislativa per alcuni è stata solo il colpo di grazia. Mi pare di ricordare infatti di chiusure di posti abbastanza famosi (es. il Tiffany) anche in periodo molto anteriore. I laufhaus non soffrono di questi problemi: basti pensare al Pascha di Colonia (la più grande casa di piacere europea), collocato in un palazzo di una decina di piani che durante il Covid è fallito, ma ha riaperto dopo poco più di un anno non senza essere stato interamente riverniciato di un bel rosa. Il punto a mio avviso è che nel bordello la stanza è pagata ai proprietari solo se viene usata mentre nel laufhaus la ragazza l'affitta e i rischi di pagare a vuoto gravano su di lei: evidentemente il secondo modello è più conveniente, anche se non incentiva certo la qualità del servizio che per ragioni intuibili è spesso frettoloso. Il laufhaus rispetto al bordello ha il vantaggio di essere un ambiente favorevole per chi è timido o vive con ansia un certo tipo di situazioni, perché può entrare e uscire più o meno inosservato, ma a parte questo ha solo svantaggi, dalle stanze al livello di professionalità ecc. Anche gli studi delle domine hanno visto ampliamenti e aperture, ma qui occorrerebbe un post a sé stante: basti sapere che questi studi spesso assomigliano più a dei locali presi in affitto per il tempo concordato con la vittima cliente che a bordelli o laufhaus.

Per concludere, vale la pena oggi di andare a Berlino? Secondo me sì perché è una città piacevole (anche solo da girare senza fare nulla di speciale) e qualcosa di buono c'è ancora. Ma chi ci va oggi per la prima volta, è come uno che sposa una bella donna dopo gli "anta": magari ha ancora attrattive, ma il meglio se lo sono goduto altri.
 
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immenso

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Titano
Riprendo questa discussione di oltre sette anni fa dal suo inizio (e con tanta acqua passata sotto i ponti) per aggiornarvi, sperando di fare cosa gradita, sull'evoluzione o meglio l'involuzione della scena dei bordelli berlinesi. Volevo fare una piccola premessa, anche se forse superflua, su come fuzionano queste strutture: a differenza di quanto avviene in quasi tutta l'area di lingua tedesca, dove prosperano i cd. laufhaus (in cui il cliente entra in autonomia, a volte pagando un ticket di ingresso, passa davanti alla stanza delle ragazze e sceglie) i FKK e i nightclub, i bordelli berlinesi funzionano come, a quanto si dice, funzionavano le case chiuse qui in Italia prima della loro abolizione: ci si presenta (anche senza appuntamento) si viene ricevuti da una hausdame (che in genere non è, contrariamente a quanto si pensa, la proprietaria) la quale vi fa accomodare in una stanza dove poi entrano a presentarsi le ragazze, e voi scegliete. Si tratta(va) di in genere di luoghi molto eleganti, con varie stanze a tema, in media di livello superiore a quello che si trova in altri tipi di struttura, con ragazze (alcune anche tedesche) in genere brave e professionali che parlano inglese (anche molto fliuente).

Berlino inoltre non ha un vero e proprio quartiere a luce rosse (a meno di non considerare tale l'obbrobrio di Kurfürstenstraße, ma sarebbe un errore) ma solo vari bordelli sparsi per la città.

Premesso questo confermo sia la chiusura del bordello menzionato dall'OP (per l'esattezza si chiamava Kamilla la Dee) sia la tendenza negativa di cui lui parla sia le ragioni della chiusura di cui a mia volta sono stato informato dalla mia favorita, ma l'OP è senz'altro più preciso di lei. Sono stato solo tre volte al Kamilla le Dee: non era, per ragioni assolutamente soggettive, tra i miei favoriti, ma era senz'altro un posto notevole, sia per il livello estetico delle ragazze, che per gli ambienti, l'eleganza, ecc.. Un'altra importante chiusura avvenuta nel frattempo a Berlino che riguarda gli amanti del BDSM è quella dello studio Avalon, uno dei più importanti studi di dominatrici e fetish girl di Berlino, e quindi della Germania, e quindi dell'Europa, e quindi del mondo, e quindi dell'universo: non conosco le ragioni ma immagino possano essere sempre quelle evidenziate dato che Spandau, dove si trovava, non è certo una zona con presenza di attività commerciali.

Io a Berlino sono stato decine di volte dal 2013 al 2023 e vi ho lasciato un capitale, e quanto a bordelli soprattutto mi sono focalizzato su Royal, Liberty (entrambi in zona centrale) e a volte Van Kampen: oltre al citato e chiuso KLD, erano a mio parere gli unici che meritavano. Il Royal, bordello elegante posto su due piani sostanzialmente diurno (chiude alle 20:00 nei giorni feriali e alle 18:00 la domenica) non sta certo vivendo il suo momento migliore: soprattutto il livello estetico delle ragazze, un tempo decisamente alto, è notevolmente sceso. Considerato che si tratta di un posto caro (si può arrivare a spendere più di 400 euro per un'ora in base agli extra) la voglia di approffitare è anch'essa calata. Il Liberty è sempre stato di livello medio sia come rate - intorno ai 200 - 250 k con gli extra - che come livello estetico, che però è notevolmente sceso, al punto che da ultimo, vista anche la scortesia, ho cominciato a evitarlo anche perché ha ceduto uno dei suoi due piani e l'attività si è ridotta. Il Van Kampen (ora Newvankampen), posto abbastanza caro, in un certo senso ha tratto vantaggio dal declino degli altri posti avendo ampliato la propria offerta un tempo molto contenuta, senza tuttavia diventare eccezionale: semplicemente gode del vantaggio di essere in un'area semiperiferica e di avere una palazzina tutta per sé vicina tra l'altro a un supermercato. Comunque anche in questi posti sono entrati certi malvezzi che avevo riscontrato solo nei laufhaus: le cose più banali vanno pagate come extra, durante l'atto il tempo viene misurato dalla ragazza in modo diverso da come lo fa il vostro orologio, ma per fortuna il vostro orologio non è rotto, ecc.

Confermo anche che non vi sono state aperture almeno importanti in questi anni e a chi si chiede perché i posti chusi non riaprono, rispondo che evidentemente nessuno ci vuole mettere i soldi, e qui arriviamo all'unico punto di dissenso con l'OP: secondo me i bordeli berlinesi non sono particolarmente redditizi e l'improvvida iniziativa legislativa per alcuni è stata solo il colpo di grazia. Mi pare di ricordare infatti di chiusure di posti abbastanza famosi (es. il Tiffany) anche in periodo molto anteriore. I laufhaus non soffrono di questi problemi: basti pensare al Pascha di Colonia (la più grande casa di piacere europea), collocato in un palazzo di una decina di piani che durante il Covid è fallito, ma ha riaperto dopo poco più di un anno non senza essere stato interamente riverniciato di un bel rosa. Il punto a mio avviso è che nel bordello la stanza è pagata ai proprietari solo se viene usata mentre nel laufhaus la ragazza l'affitta e i rischi di pagare a vuoto gravano su di lei: evidentemente il secondo modello è più conveniente, anche se non incentiva certo la qualità del servizio che per ragioni intuibili è spesso frettoloso. Il laufhaus rispetto al bordello ha il vantaggio di essere un ambiente favorevole per chi è timido o vive con ansia un certo tipo di situazioni, perché può entrare e uscire più o meno inosservato, ma a parte questo ha solo svantaggi, dalle stanze al livello di professionalità ecc. Anche gli studi delle domine hanno visto ampliamenti e aperture, ma qui occorrerebbe un post a sé stante: basti sapere che questi studi spesso assomigliano più a dei locali presi in affitto per il tempo concordato con la vittima cliente che a bordelli o laufhaus.

Per concludere, vale la pena oggi di andare a Berlino? Secondo me sì perché è una città piacevole (anche solo da girare senza fare nulla di speciale) e qualcosa di buono c'è ancora. Ma chi ci va oggi per la prima volta, è come uno che sposa una bella donna dopo gli "anta": magari ha ancora attrattive, ma il meglio se lo sono goduto altri.
Ti ringrazio del report che conferma l'affossamento di questi luoghi a seguito di venti politici proibiziositi, errori di gestione, pandemia, assenza di degno ricambio di professioniste etc.
La fortuna è che a differenza di posti che hanno subito la stessa sorte ma si trovano in luoghi alle periferie di città anonime, quando non proprio zone industriali, quelli da te citati si trovano in una delle più straordinarie capitali europee, quindi Berlino vale sempre la pena di una visita, ma dal punto di vista del sollazzo solo incidentalmente.
Le righe di chiusura poi si possono estendere a livello mondiale, temo.
 
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