Bhe certo. Come prassi per i giornali, cartacei o online, il titolone deve colpire.
Il tema di fondo è però la nuova povertà che le conseguenze di questa crisi sta facendo nascere, che si somma alla povertà precedente già presente nel paese.
Le prostitute sono solo una parte di questo numero di persone che tenderà ad umentare nei prossimi mesi.
Qui varrebbe però la pena di soffermarci sulla parola persona.
Tutti noi ne abbiamo incontrate tante, di quelle persone-prostitute. Alcune probabilmente super super sgamate, d'elite, senza problemi economici. Qualcuna forse ci ha pure fregato, con prestazioni non all'altezza delle promesse.
Ma il più delle volte ci hanno semplicemente, e diligentemente, permesso di ottenere quell'appagamento del desiderio che ci ha spinti a comporre un numero, fissare un incontro ed entrare in un appartamento. O dentro un auto appartata in una via della città.
Nel migliore degli incontri e pur con i prevedibili inconvenienti che un incontro come quello che cerchiamo con una prostituta ci può riservare, a quelle persone siamo tenuti ad offrire, anche solo idealmente, tutta la nostra solidarietà, per essersi ritrovate, come molti di noi, di fronte ad un prossimo futuro incerto e in salita. Per alcune anche di fronte ad una prospettiva di povertà.
In questi giorni, sui social, stiamo elogiando imprenditori che hanno fatto donazioni.
Molti hanno scritto che sono orgogliosi di ssere italiani perchè la tal impresa si è riconvertita a fabbricare mascherine, altre a donare camici ai medici, altre a costruire ventilatori polmonari.
Va tutto bene, certo. Nei momenti di paura vediamo più eroi e benefattori di quanti non lo siano davvero. Dimenticandoci che la maggior parte di quei generosi imprenditori, sono gli stessi che hanno contribuito a rendere meno ricco il nostro paese, delocalizzando le loro floride imprese in aree geografiche dove non ci sono tutele dei lavoratori e i bambini lavorano in nero e mal pagati.
Sono gli stessi imprenditori che hanno portato la sede delle loro floride aziende in paesi fiscalmente accattivanti, togliendo contributi alle casse del nostro. Ma noi li applaudiamo e li ringraziamo per una manciata di spiccioli di generosità.
Perchè mai dunque dovremmo negare solidarietà, e simpatia e affetto verso una persona-prostituta che oggi è in difficoltà, anche se non è stata particolarmente attenta a risparmiare. Anche se non paga le tasse. Anche se a fine giornata guadagnava più di noi.
Quella persona fino a ieri ci ha appagato e tornerà a farlo quando tutto sarà finito.
L'imprenditore benefattore, dopo essersi preso i titoli per un gesto di facciata, tornerà a far marciare le sue fabbriche dove più gli conviene, fregandosene dei nuovi poveri che questa crisi ci lascerà in eredità.