lucignolo35f ha scritto:
l'hai sentita Candy's room a S. Siro, l'anno scorso? Che pugno nello stomaco ! Che tranvata in faccia !
Qui di seguito pubblico la rece che feci in occasione del concerto, che in una ML dedicata a Bruce hanno definito come la più suggestiva.
CRONACHE DAL 1^ ANELLO ROSSO
Esco alle 17.30 dallo studio e prendo lo scooter. Sono 3 giorni che la cervicale mi “pizzicaâ€, ma si trattava di scegliere tra schiattare dal caldo e accendere l’aria condizionata in studio. Ho optato per la seconda, e ho pagato il relativo dazio. Tempo 10 minuti e sono in piazzale Lotto, parcheggio e mi infilo nella fiumana di gente armata di zaino di viale Caprilli. Come ormai mi succede da diversi anni, scelgo di andare al concerto rigorosamente da solo. Non perché non mi piaccia la compagnia, ma perché in queste situazioni mi è sempre capitato di conoscere nuovi amici “on the roadâ€. Piaccia o non piaccia, a me va bene così. Allo stadio incontro un’amica della ML (ciao Lori) a sua volta in compagnia di altri amici. Mi attardo un po’ con loro, poi verso le 19.30, entro. Complice una hostess poco affidabile, mi siedo nel posto sbagliato. Fortunatamente il legittimo proprietario di quel posto arriva in un’ora accettabile e con molto tatto mi invita a togliere le tende. Mi siedo finalmente nel “mio†posto, e mi metto a leggere il giornale appoggiato sul seggiolino di fronte al mio. Leggo un articolo di Ligabue che parla del Boss, ma dice cose che già conosco. Ripongo il giornale e mi guardo intorno. Il colpo d’occhio è fantastico. Sono posizionato piuttosto bene, ma obiettivamente piuttosto lontano dal palco. Speriamo nell’acustica.Un’occhiata la davanti, nel pit. Cinque anni fa ero li, leggermente spostato a destra (cosa ci fai in piccionaia, coglione?). Alle 20.15 ripongo il cellulare nello zaino, non lo spengo, ma comunque non voglio avere rotture di ciglioni, non mi preoccupo più di che ora è. Arriva un altro mio amico, Luca, che si siede vicino a me. Qualcosa mi dice che il concerto inizierà decisamente dopo l’orario fissato, così è.
Arriva sul palco con il consueto completo di ordinanza nero-casual-sportivo-ma-non-troppo. Sugli avambracci 2 affari neri, sembrerebbero dei grossi polsini tampona-sudore. Attacca con Summertime Blues. L’ultima volta che avevo sentito questa cover è stata nel DVD degli Who all’Isola di Wight del ’69. Bella, e anche migliore come performance, paragonata a quella del mio gruppo preferito. Parte Out in the street, che onestamente non mi aspettavo, visto che l’aveva fatta già nel 2003, ma chissenefrega, va bene lo stesso. Radio credo sia un’atto dovuto, anche se viene come terza. Patty Scialfa non c’è, ma ho la sensazione che non siano in tanti quelli che se ne sono accorti. Prove It, bellissima. Il Capo appare in forma smagliante, più che 5 anni fa, e a 58 anni è tutto un dire. Gli assoli di Prove mi arrivano allo stomaco come un uppercut. Mi sembra addirittura che con l’andare degli anni sia diventato anche più bravo come chitarrista, ma so che non è così. Bruce è come il vino. E se fosse un vino, sarebbe sicuramente un Chianti della Val di Chiana. Promised, anche qui mi stupisco, stesso discorso che Out, ma è tutto grasso che cola, la versione è più bella che nel 2003, credo voglia riconfermare l’omaggio a una città che lo ama da sempre, o almeno da 23 anni. Spirit, cristo ma mi sta infilando una chicca dietro l’altra !, chissà dove vuole arrivare ? None But the Brave, arriva la richiesta. Simpatico il siparietto che ormai adotta da diverso tempo di prendere le richieste scritte dai fans. Quello che mi stupisce, oltre la forma fisica, è questa sua assoluta volontà di cercare il contatto fisico. Sembra affamato di affetto, “vuole essere toccatoâ€, vuole toccare i suoi fans. Candy’s, SIIIIIII !!
Era la mia terza scelta, dopo Don’t’look back e Roulette. L’ha fatta, L’HA FATTA. In qualche modo, anche questa volta mi ha accontentato, anche se non lo saprà mai. L’assolo di Bruce questa volta mi arriva al cervello. Oh cazzo, mi è anche sparito il dolore alla cervicale!!!. Darkness, anche qui mi stupisce, ma come per il maiale….Hungry, all’inizio non capisco perché imbraccia la chitarra classica e li per li non recepisco, ma la gente del parterre è molto più reattiva e coglie il messaggio…ah adesso capisco! Darlington, do un’occhiata a Giordano. La sua è un’eredità pesante, ma se la cava egregiamente. Ho un flash e penso al fantasma. Ciao Danny. Because, l’aspettavo. Lo sapevo che l’avrebbe fatta, non avevo alcun dubbio, e soprattutto volevo quell’assolo di Lofgren, ho un groppo in gola, ma vorrei evitare di piangere. She’s the one, grande, grande davvero. Intensa, come poche. Anche Clarence mi sembra in gran forma, tempo fa lo davo per spacciato, sono contento di essermi sbagliato, anche se mi sembra che un paio di minchiate con il sax le abbia combinate, ma come si fa a non perdonargliele? Livin’ e Mary’s, momenti centrali dello show. Avrei evitato, ma mi hanno permesso di rifiatare. A Luca dico che adesso ci starebbe bene Racing. Invece arriva I’m on fire. E
ovviamente accendini e cellulari a “bocca†come “sa dìs a milà nâ€. Ed eccola Racing, ho sbagliato di poco. Comincia l’assolo finale il professore, quando nella fila davanti alla mia, noto un tipo di mezza età , che con gamba accavallata di ordinanza, si sta leggendo il giornale, come fosse al bar. Penso “cazzo ma c’è un assolo di piano che andrebbe ascoltato come l’omelia in chiesa e tu leggi il giornale? E magari stai leggendo l’articolo di Ligabue…la tentazione di mettergli l’accendino sotto il giornale e di accenderlo è forte, ma decido di lasciar perdere. The Rising, vibrante, più metallica rispetto a versioni passate, per non dimenticare. Last to die, molto più bella dal vivo che non su CD. Soozie Tyrrel mi sembra decisamente più dimagrita rispetto a qualche tempo fa. E vedo che si è guadagnata con il tempo un po’ di spazio in più. La cosa divertente è che i due aspetti sono inversamente proporzionali. Long Walk, stesso discorso. Vibrante e commovente, specie nella parte cantata da Steve. Ci sono momenti in cui ci si dovrebbe ricordare che oltre che essere un buon chitarrista, Silvio Dante SA ANCHE CANTARE. Questo è uno di quelli. Badlands, uno dei momenti imprescindibili del concerto, come avrebbe dovuto essere per Thunder Road, che però non farà . Non mi è piaciuto l’assolo centrale che mi è sembrato un po’ raffazzonato, ma lo perdono per quelli che ha fatto per Prove It e Candy’s. Girls, momento magico per le ragazze. Ho come l’impressione che alcune tipe vicino al palco troveranno le scuse più ignobili e assurde nelle prossime settimane per non lavarsi i denti. Detroit, apoteosi apoteosi apoteosi, altre parole sono superlue. Il Sig. Zirilli è il dio del rock. E io un suo discepolo. Born to run, eh beh, cosa c’è da dire? Nada! Rosie…come out tonight. Anch’io avrei voluto stare sulle palle a mio suocero perchè suonavo la chitarra in una rock ‘n roll band. Bobby, sembra il copia e incolla del 2003 con il finale con il quale fa vibrare la chitarra, invitando il pubblico a ondulare le braccia, unica differenza, è che mi sembra anticipi ancora di più la strofa rispetto alla musica, come se avesse fretta di concludere. Dancing, momento amato dal pubblico, un po’ meno da me. E’ giusto accontentare tutti, però. American Land, non so se Bruce sarebbe disposto a uno scambio Bush – Berlusconi. Ognuno ha il criminale che si merita. Di certo nei nostri di marciapiedi non ce ne sono di diamanti. Qui abbiamo solo presidenti del [CENSORED] che stanno sfasciando la democrazia. Twist, beh chi credeva di aver raggiunto la pace dei sensi dopo Detroit, qui si è beccato il colpo finale. Un dejavù con milano 85 è inevitabile. Finita la festa, che è già diventata storia, giù la saracinesca, tutti a casa. Adesso ho bisogno di un po’ per elaborare la cosa. Nel frattempo non riesco a liberarmi da Summertime Blues che continua a ronzarmi per la testa. Mi sveglierò con il mal di testa, colpa delle birre che ho bevuto dopo il concerto. La gola non mi farà male, però. E le orecchie mi ronzano. La prossima volta pit !